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Autore: orphan_account    11/02/2012    2 recensioni
Dal primo capitolo:
Mi chiamo Alexandra, ma potete chiamarmi Alex. Ho quindici anni e una lista di cose che voglio fare prima di morire. Su un totale di più o meno 50, per ora ne ho completate sei. Quindi, vi chiederete, dov'è il problema? Ecco, è che questo non rientrava nella lista...
Dal tredicesimo capitolo:
Mi chiedo dove sarei ora se non mi avessero costretta a venire qui. Sicuramente mi sarei persa tutto questo, e non li avrei mai incontrati. Ho idea che insultare... lui... sia stata una delle migliori idee del secolo.
Però un po' mi dispiace...
[...]
"Stai scherzando." gli dissi con voce atona. La sua risata riempì la stanza.
"Decisamente no, sono serissimo." disse lui scompigliandomi i capelli.
Questa era una follia, pura e semplice: "Ma questa da dove l'hai tirata fuori?"
Mi prese la mano. Era calda e sicura: "Vedrai."
Si sentì un urletto: "Posso venire con voi? Ti prego Zayn, ti prego!"
"Uhm, come vuoi Louis."
STORIA IN REVISIONE
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovevo ammetterlo... Londra era bella. Ma che dico bella, era stupenda. In quel momento eravamo sopra ad uno di quegli autobus rossi a due piani ed io ero intenta a guardare il cielo terso.

Certo, magari non era il migliore degli spettacoli, ma in quel posto anche le cose più innocue mi davano la sensazione di essere speciali. Magari era la lontananza da casa, o forse perché qui non spiccavo tra la folla. Nessuno si accorgeva di me, e chi lo faceva non trovava nulla di strano nella scena. Il che era un sollievo non da poco.

Hai sentito quello che ti ho detto?” chiese mia cugina con voce annoiata.

No” le risposi con voce altrettanto annoiata.

Insomma! So che non sei proprio contenta per come mi sono comportata, ma potresti almeno fare finta!”

Non avevo intenzione di abbandonare la mia frustrazione solo perché lei era arrabbiata, men che meno far finta di essere felice.

Senti Alex, hai ancora poco tempo da vivere.” la sua voce si ruppe, “E poi, scusa, andare all'estero non era mica nella tua lista?”

E lei come faceva a saperlo? Non capivo come fosse possibile che lei avesse letto la mia “lista dei desideri” anche se non era proprio il termine giusto. Non era mai venuta a casa mia da quando mi avevano fatto la diagnosi, e la lista l'avevo completata solo dopo. Magari glielo aveva detto mia madre. Però effettivamente il punto numero quindici era andare all'estero...

Bene, ora potevo cancellarlo. Fu in quel momento che capii che questo viaggio mi avrebbe permesso di fare molte delle cose che mi ero ripromessa di fare, come ad esempio... Beh, niente.

Non importa, avevo tempo di divertirmi prima del concerto, era solo martedì sera, e il concerto era domenica.

Spostai un ciuffo ribelle di capelli da davanti gli occhi e cercai di mostrarmi un minimo entusiasta, e stranamente ci riuscii, anche se forse era solo perché lei non poteva vedere la piega assunta dalla mia bocca sotto la mascherina.

Il viaggio mi sembrò durare in eterno, senza niente da fare e con Marianna che chiacchierava incessantemente del più e del meno.

Ma quando Marianna mi avvertì che eravamo arrivate, il sedile dell'autobus improvvisamente sembrò comodissimo.

Mi trascinai in piedi di malavoglia e scesi sul marciapiede semivuoto. Era strano, a Milano sarei stata trascinata via dalla folla anche alle otto e mezza di sera, qua non c'era che l'occasionale signore con l'impermeabile e la ventiquattr'ore. Sull'altro lato della strada, dove mia cugina stava cercando di trascinarmi, c'era un albergo.

No, mi correggo, era l'albergo: per dirlo in parole povere, era enorme, per non dire bello, e pieno di lucine intermittenti. Io adoro le lucine colorate. In fatti mi piacciono così tanto che uno dei miei propositi è comprarne un po', ad esempio quelle che si mettono sull'albero di Natale, e mettermele addosso. Poi andare in giro sembrando un albero di Natale vivente.

Comunque, mi sono distratta. Tornando all'albergo, non è che ci fosse molto altro da dire, ma per un momento fui certissima che Marianna mi avesse portato dall'altro capo di Londra rispetto a dove dovevamo andare noi.

E invece no...

Non avevamo ancora messo piede in quel maledetto posto che già un tizio con uno strano cappellino in testa si era avvicinato a noi con una faccia sospettosamente amichevole.

Fortunatamente sapeva l'italiano, perché non avevo nessuna voglia di fare il traduttore.

Saltò fuori che i miei avevano prenotato una delle stanze più grosse dell'albergo, più adatta a sette persone che a due e con così tanti oggetti superflui da sembrare casa mia.

Ero veramente stanca, forse perché non ero abituata allo sforzo fisico di oggi, e Marianna mi consigliò di riposarmi subito mentre lei metteva i vestiti nei diversi armadi.

Mi infilai sotto le coperte di quel letto morbidissimo. Stavo quasi per addormentarmi quando mi ricordai di tirare fuori il libretto con la lista di cose da fare prima di morire. Lo facevo ogni sera per eliminare eventuali cose fatte e per controllare se avrei potuto fare qualcuna di quelle cose il giorno seguente.

Misi una croce di fianco alla scritta vai all'estero e sfogliai le pagine a rileggere alcune delle mie idee: fai un mese di volontariato, fai skydiving, insulta un personaggio importante, scrivi un libro, fatti un tatuaggio e cose di questo genere.

Chissà, magari qua a Londra ne avrei fatte almeno un paio, anche perché se avessi continuato di questo passo non ce l'avrei mai fatta. Insomma, è mai possibile che in un anno intero ne avessi completate solo sei? Vabbè...

Appoggiai il quadernetto sul comodino e mi abbandonai contro il cuscino dopo essermi tolta la mascherina. Fu una nottata veramente tranquilla, senza genitori che mi svegliassero alle tre per controllare che non fossi morta nel sonno.

N.d.A. L'ho dovuto dividere in due parti altrimenti sarebbe risultato troppo lungo, ma a parte questo... Come vi sta piacendo? Sto andando troppo piano? Troppo in fretta? Faccio schifo? Non vi annoierò oltre, ma per favore recensite.

   
 
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