Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Buildingalife    11/02/2012    3 recensioni
Aspira, espira, fumo che vola via.
Solo quello?
Silenzio.
Piede mosso, vaso rotto.
Mondo crollato addosso.
Ma la ragazza non ricorda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il giorno dopo nevicò.
Costrinsi Davide a farmi respirare quella che lui chiamava “aria nuova”.
Era uno spettacolo.
Tutto ricoperto da un velo di bianco che donava purezza alla città, tranquillità e felicità.
I ragazzini correvano per le strade a tirarsi palle di neve, e anche gli adulti lo facevano in realtà.
Il mio “accompagnatore” era assorto nei  pensieri, decisi di fare una cosa importante.
Mi chinai, raccolsi tanta neve, e ne feci una palla. La cosiddetta palla di neve.
Sì, starete sicuramente ridendo visto che l’ho considerata una cosa importante, ma cosa volete, era la mia prima palla di neve.
Stavo dicendo, mi caricai di energia, e gliela tirai nel modo migliore che potevo.
Ovvero in faccia.
Mi nascosi dietro un albero, così non poteva rincorrermi e mandarmene un’altra.
Ma non si mosse.
Mi avvicinai a lui, facendo piccoli passi.
Niente.
A due centimetri distante da lui, lo vedo girarsi di scatto, e improvvisamente mi ritrovai con la faccia completamente bagnata.
E fredda, molto fredda.
Iniziai a picchiarlo come una matta, e lui continuava a dire “ai”.
“Occhio per occhio, dente per dente!” disse lui.
“Sì ma io sono una donna!”
“E quindi?”
“E quindi dovresti fare il gentleman!”
Girai la testa dall’altra parte, facendo la finta offesa.
Sentii un risolino.

 
“Non puoi tornare a casa.
Parole liquide.
Bei calzini.
Una foto del tuo ricordo migliore.
Ho avuto da fare.
Questa è claustrofobia.
Infinito.
Basta.
Noi non abbiamo paura.
Ci faremo male.
Quanto sono alti i miei sogni?
Voglio essere cieca per sempre.
Non sarò mai il supereroe.
Ho smesso.
Ci stringeremo eternamente.
La luce si confonde con la felicità.
Dove sei?
Questa è la bugia perfetta.
Ti ucciderò.
Non l’avevo previsto.
Chi sei veramente?
Chi sono veramente?
Cosa sto facendo.”

Quelle erano cose senza senso che ho ritrovato tra le mie vecchie cartacce.
Cerco ancora ora una spiegazione.
Quella era claustrofobia.
Claustrofobia:  “Sensazione patologica di paura, di angoscia, indotta dai luoghi chiusi.”
Ma quel luogo chiuso, potevo vederlo solo io.


“Cosa ti spaventa?” chiese Davide, che a quanto pare si trovava là.
“Il nero.”

Non ero più sicura di voler essere cieca per sempre.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Buildingalife