Capitolo 4
Una forte luce attraversò le finestre e colpì
gli occhi semichiusi di un giovane ragazzo sdraiato su di un divano, in una
piccola camera. Daichi si alzò di scatto e iniziò a stropicciarsi gli occhi. Il
moro si sgranchì un paio di volte e , una volta sveglio, si guardò intorno.
Sperò vivamente che quello che era avvenuto la giornata prima fosse stato solo
un brutto incubo e che non era affatto vero che la sua Hime se ne fosse andata
via per sempre.
Cercò con gli occhi la ragazza, speranzoso di
intravedere la sua figura; rimase molto deluso. Sul suo sguardo si dipinse la
tristezza e l’angoscia. Era da sola e lui, da viaggiatore esperto, sapeva che
una ragazza correva molti rischi.
E se fosse tutta colpa mia? Forse le ho detto
qualcosa che l’ha ferita. Se dovesse accaderle qualcosa di brutto non me lo
perdonerò mai. Devo iniziare a cercarla … Ma da dove cominciare? Pensò con lo sguardo cupo. Nella sua mente iniziarono a passare in
rassegna tutte le ultime giornata, alla ricerca di un qualche indizio.
“Buongiorno Hime. Come stai?” Un ragazzo alto
e dai capelli lunghi e biondi entrò in una piccola camera. Quest’ultima aveva
le pareti colorate di un azzurro candido e nel letto giaceva una ragazza.
Hime si stropicciò gli occhi e ricordò tutto
ciò che le era accaduto la sera prima.
Flashback
Mentre
camminava con la sola compagna dei suoi assordanti pensieri un qualcosa la fece
voltare e rabbrividire.
“Chi
va là?” Hime iniziò ad arretrare di qualche passo. Era spaventatissima e
tremava come una fogliolina.
“Ehi!
Ciao!” Un giovane, lasciandosi alle spalle l’oscurità, venne investito dalla
luce di un lampione. Era alto dai capelli lunghi e biondi con gli occhi neri ed
elettrici. Le fece cenno con la mano, era sorridente.
“M-ma
tu …” Balbettò la ragazza portandosi una mano alla bocca e indicandolo con la
mano. Rimase attonita e non poté credere ai suoi occhi.
“Ehi
Hime! Non mi riconosci più?” Il ragazzo si avvicinò con gli occhi brillanti e
solari. Non fece in tempo a proferir altre parole che Hime gli corse incontro e
lo abbracciò con le lacrime che le rigavano gli occhi.
“Perché
piangi ora?” Le sussurrò con tenerezza e stringendola forte.
“Non
posso credere che ci rivediamo, James.” Sciolse l’abbraccio e si ripulì gli occhi.
“Eh
già. Nemmeno io. E’ tardi. Vieni, rimani da me e domani mi spiegherai tutto
quanto.” Si avvicinò e con un braccio in spalla la scortò verso casa sua.
Fine
flashback.
“Buongiorno
anche a te.” Fece con un tono di voce acido.
“Non
sei cambiata di una virgola sai? Però, come promesso io voglio sapere qual buon
vento ti riporta qui.” Disse aggrottando le ciglia per poi distenderle subito
dopo.
“E’
una lunga storia …”
“Ho
tutto il tempo di questo mondo.” Le sussurrò e si accomodò al suo capezzale curioso
di ascoltare quella storia.
“Mi dispiace tanto, non pensavo che …
Scusami.” Per tutto il tempo l’aveva ascoltata in silenzio e meravigliato. Una
volta terminato, le si era avvicinato e l’aveva abbracciata.
“Non
preoccuparti. Ti dispiace se ti chiedo di lasciarmi sola?” Domandò con un mesto
sorriso e subito James acconsentì.
Daichi,
dannazione. Non riesco a smettere di pensarti. Chissà se ti sei un minimo
preoccupato per me, o se sei corso da lei … Basta Hime. Devi smetterla. Una lacrima scese lenta, l’unica.
Spazio autrice:
Ed eccomi col nuovo capitolo :) Chi è questo James? Al prossimo lo
scoprirete :* Recensite per farmi sapere che ne dite.
Baci
Fanny.