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Autore: MrEvilside    13/02/2012    0 recensioni
( Persona 4 )
«L’hanno fatto» commentò Chie, incredula, portandosi lentamente una mano alle labbra.
Rise, al contrario, non sembrava così scandalizzata. Aveva un sogghigno poco rassicurante dipinto in viso e appariva quanto mai compiaciuta. «Oh, sì. Pare proprio di sì».

( Kanji/Teddie, implied!sex )
( Per il San Kinkino, prompt "Too much ado about porn" )
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dirty little oh-not-so-much-a secret
 
«L’hanno fatto» commentò Chie, incredula, portandosi lentamente una mano alle labbra. I suoi occhi erano spalancati per lo stupore, le guance che a poco a poco si arrossavano mentre la sua mente registrava le sue stesse parole.
Rise, al contrario, non sembrava così scandalizzata. Aveva un sogghigno poco rassicurante dipinto in viso e appariva quanto mai compiaciuta. «Oh, sì. Pare proprio di sì».
Yosuke scoccò a Seta uno sguardo che voleva dire chiaramente “fuggiamo, Rise è una pazza maniaca!”, ma l’amico si limitò a scrollare le spalle, atterrito quanto lui dalla reazione che aveva avuto la giovane idol.
Yukiko, rimasta in silenzio fino a quel momento, prese la parola timidamente, con voce incrinata: «Uhm… hanno davvero…?»
Chie le appoggiò una mano su una spalla e la guardò, preoccupata e curiosa al tempo stesso. Sotto le sue dita, il corpo della ragazza era attraversato da strani brividi, tanto che temette si stesse trattenendo dallo scoppiare in lacrime. «Oh, Yukiko… per caso ti piace uno dei due?»
«Cosa? Oh, no!» Inaspettatamente, Yukiko gettò la testa all’indietro ed esplose in una delle sue risate sguaiate e inopportune. «Sono proprio contenta per loro, invece!»
Lei e Rise si scambiarono un’inquietante occhiata d’intesa.
«Eh eh…» Yosuke ostentò una risatina imbarazzata mentre la sua mano correva ad afferrare il polso di Seta. «Beh, ecco, non è molto carino stare a origliare davanti alle porte delle camere altrui, no? I-io e Seta ce ne diamo a fare un giro, okay?»
Non appena ebbe voltato le spalle alle tre ragazze, si avvicinò all’orecchio dell’amico e sussurrò con fare concitato, bene attento a non farsi sentire: «Sono pazze, Seta. Pazze e maniache!»
Yukiko e Rise non rifletterono più di due secondi sulla possibilità che Yosuke avesse ragione riguardo alla violazione della privacy; Chie, d’altra parte, era troppo confusa dai comportamenti di entrambe e da quel che era appena venuta a sapere per decidersi sul da farsi e finì con il rimanere a bocca aperta a guardare uno scandalizzato Yosuke che trascinava via un incredulo Seta.
Un istante più tardi, la porta dinanzi la quale si era riunito il gruppo si spalancò di colpo e sulla soglia apparve Kanji, che mai in vita sua era stato più incline ad ammazzare di botte una donna.
«Ma. Che. Cazzo» sibilò, sputando le parole con una lentezza pericolosa, nel trovarsi davanti le tre ragazze. Aveva indosso soltanto i pantaloni, i suoi occhi scagliavano dardi di fiamme e le mani erano serrate a pugno, tremanti per la rabbia che lo scuoteva. «Si può sapere che diavolo state facendo qui?!»
Rise increspò le labbra in un sorriso spietato. «Ehilà, Kanji-kun… Te la spassi con Teddie, hm?»
Il ragazzo divenne paonazzo, a metà tra l’ira e l’imbarazzo, e prima di riuscire a replicare qualcosa trascorsero diversi secondi di terribile silenzio. Alla fine, rinunciando ai suoi propositi omicidi, sbatté la porta in faccia alle ragazze.
«Ma cazzo! Quanto casino per fare sesso, dannazione!» berciò, fuori di sé.
Seduto sul letto, le nudità nascoste solo dal lenzuolo del futon e dalla biancheria intima, Teddie batté le palpebre, perplesso. «Tutto bene, Kanji-kun?»
«Tutto bene un cazzo!» fu la fine risposta. «Spero almeno che non ci abbiano spiato, cazzo…!»
Teddie tacque per un lungo momento, impegnato ad analizzare i pochi fatti in suo possesso. Poi, afferrato il succo della vicenda, si ravviò i capelli con grande disinvoltura e affermò in tono solenne, per quel che permettevano i suoi boxer bianchi, punteggiati di stampe di pinguini blu: «È tutta invidia, Kanji-kun».
Ormai Kanji era violaceo e rischiava l’esplosione di un embolo sulla tempia sinistra, che vibrava visibilmente.
«Ma vaffanculo anche tu!»
  
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