Luglio 2011.

 Il destino volle che quel giorno ci trovassimo da soli. Al solito posto. C'eravamo solo noi, ex amanti nemici che facevano finta di odiarsi e si addormentavano con la testa piena l'uno dell'altro. Dopo il mio ritorno da Londra,una settimana prima,affogavo nei ricordi dopo averlo rivisto. Ci evitavamo. Io avevo paura di ricadere in lui e forse per lui era lo stesso.

- E quindi.. sei stata a Londra.- 

- E quindi sono mesi che non mi parli e credi davvero che ti abbia perdonato?- il silenzio che seguì mi fece capire di aver colto nel segno.

Ero furiosa,di quella rabbia cieca che ti assale solo quando chi ami ti fa soffrire. Avrei potuto abbracciarlo fino a soffocarlo, tanto ero arrabbiata.

Oggi. 

17 Settembre 2015.

"Ho preso dieci fogli,su dieci fogli ho scritto parole, dieci fogli ho strappato e gettato nel cestino della carta straccia.

I fogli non hanno voce che tremi, non hanno lacrime che scivolino,cuori che battano. Tutto ciò che scrivevo non era efficace,non andava mai bene e benchè fossero parole mie,non mi rispecchiavano mai abbastanza fedelmente."

Esco di casa e tu sei lì in piedi,dalla parte opposta della strada,con le mani in tasca e la schiena poggiata contro il muro freddo della casa di fronte.

Nel silenzio del primo pomeriggio,il tuo sorriso è musica e il tuo abbraccio profuma di un odore familiare che mi mancava tanto. Camminiamo fianco a fianco velocemente,come se dovessimo andare da qualche parte e fossimo già in ritardo. Come se avessimo fretta di andarcene l'uno dall'altro.

A separarci ci ha pensato il tempo. Le distanze le abbiamo sempre abbattute,Berlino,Londra,ogni ritorno per noi era un nuovo inizio. Ma il tempo no.

Ci ha soffiato giù come un castello di carte, e ora non siamo più quelle due persone che si erano amate,odiate,sbattute porte,riavvicinate. Tu non hai più il manubrio di una bici tra le mani,io non ho più l'età di chi perde tempo a notare simili particolari.

-Ho preso dieci fogli,su dieci fogli ho scritto parole, dieci fogli ho strappato e gettato nel cestino della carta straccia.

I fogli non hanno voce che tremi, non hanno lacrime che scivolino,cuori che battano. Tutto ciò che scrivevo non era efficace,non andava mai bene e benchè fossero parole mie,non mi rispecchiavano mai abbastanza fedelmente.

Alla fine ho lasciato perdere e mi sono preparata per raggiungerti.-

Sorridi e vedo che hai una domanda sulla punta della lingua.

- Che c'era scritto in quei fogli? -

- Cose da adolescenti. - 

- Noi non siamo più adolescenti,ormai.-

- Nella mia testa non sei mai cresciuto.. Mi sei mancato- 

- Anche tu. - 

Ci abbracciamo a lungo e parliamo dei nuovi noi,che ancora non si conoscono e ci incuriosiscono.

E dopo aver parlato camminiamo piano,non c'è più fretta.Siamo arrivati dove volevamo.

NOTA : 

Le pagine precedenti sono state oggetto di lievi modifiche!