Crossover
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Autore: _Arthur_    14/02/2012    1 recensioni
Sora decise che poteva sacrificarsi [...] e fece scorrere la scura lama nel suo petto [...] Melinda, in quel momento, era a posto: niente e nessuno avrebbe potuto disturbarla
Crossover tra "Kingdom Hearts" (giochi) e "Ghost Whisperer" (serie TV)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Telefilm, Videogiochi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8
Scheletri nell'armadio

-Molto bene, Ilamaru; come si suol dire in questi casi: Benvenuta! fa pure come se fossi a casa tua!!-
- Non è mia abitudine essere legata ad una sedia a casa mial -
Sul volto della Dama Rossa si dipinse un sorriso divertito; le era sempre piaciuto un mondo giocare con il cibo prima di mangiarselo, certo, non era questo il caso, ma le vecchie abitudini non si perdono mai, neanche dopo la morte.
Lentamente si girò verso i suoi prigionieri... per fortuna nessuno di loro era visibile agli occhi degli umani perché sarebbero parsi, come dire, alquanto strani; no, non avevano bisogno di altre attenzioni. Il piano procedeva a gonfie vele, nessuno doveva intromettersi.
Eppure le Dama Rossa era leggermente inquieta, una strana sensazione le impediva di sentirsi realizzata pienamente. Come se un qualcosa di terribile e inevitabile le sarebbe successo di li a poco;
" Smettitela " si disse " non c'e nulla che non vada, appena la donna farà ciò che vuoi tutto sarà finalmente pronto "
Parlare e se stessa era un'altra vecchia abitudine, ma stavolta non le fu di consolazione.
 
Halloweentown
La prima cosa che notò Melinda era che, questa volta, non aveva sofferto il viaggio minimamente, neanche un lieve mal di pancia
-Facciamo progressi, vedo! - Sora, come al solito si stava prendendo gioco di lei.
- Si, miglioro a vista d'occhio! -
- sono d’accordo - Anche Roxas era presente alla festa.
- d’accordo su COSA? –
- su quello che ha detto Sora! –
Ma la donna non ebbe tempo di pensare a cosa le aveva detto: "Ma dove sono finita?!?"
E quello fu il momento della triste verità, il preciso istante in cui, alzando gli occhi, si rese conto di dove fosse.
Se nel suo mondo qualcuno le avesse detto "Mi può indicare la via più veloce per una città dove non ci sono umani ma solo scheletri, dove la piazza cittadina è provvista di una ghigliottina e di una fontana che spruzza uno strano liquido verde, dove vi è sempre la notte, dove il sindaco non ha solo una faccia ma ben due (una triste e impaurita e l'altra felice) e dove il mestiere per eccellenza è quello di inventare scherzi via via sempre più orribili?” sicuramente gli avrebbe consigliato la via più veloce, si, ma per il manicomio.
Ma, questa volta, non poteva negare l'evidenza, era finita dritta dritta in un incubo, e non sapeva se era possibile venirne fuori in breve tempo.
Dovettero passare parecchi secondi prima che Melinda riuscisse a riprendere il controllo del fiume dei propri pensieri, e la prima cosa che le uscì dalle labbra fu:
- No -
Avrebbe potuto dimostrare la sua rabbia, oppure un pensiero lungo e filosofico su quanto fosse difficile abituarsi a quell'idea, un urlo magari, ma
niente di tutto ciò le uscì spontaneo quanto quel "No".
 
- dove-cavolo-mi-hai-fatto-piombare-questa-volta?! -
Ma la risposta aveva il timbro molto diverso da quello di Sora, ancora di più da quello di Roxas; era profonda, ma stranamente irrealistica:
- benvenuti ad Halloweentown! -
Si, Jack Skeletron era sempre stato bravo nelle comparse a sorpresa; ci riusciva talmente bene che, chiunque capitasse sotto il suo sfortunato tiro, sarebbe stato vicino all'infarto molto di più che in tutto il resto della sua vita.
Lo stesso, naturalmente, era successo a Melinda.
Gli spaventi facevano parte di quello che era il suo "mestiere"; ma il momento, il tono di voce, l'impossibilità di vedere cosa fosse successo, rendevano quell'occasione unica nel suo genere.
- ahahahah... divertente... ahah, molto molto divertente -
dal buio provenivano delle risate di scherno. Fu quel suono, in netto contrasto con tutte il resto, a riscuotere Melinda
- chi.. chi sei?? —
e comparve...
uno scheletro...
…parlante;
- no - si lamentò Melinda - non può essere vero! non può, no... pazienza tutto quello che ho visto finora, ma questo e decisamente TROPPO! —
- su su - Sora provò anche a batterle una mano sulla spalla, in vano - vedrai che entro poco ti ci farai l'abitudine, anche io ci ho messo un po’ all'... -
- e quando PENSAVI DI DIRMI CHE SAREMMO DOVUTI VENIRE A CONTATTO CON UNO SCHELETRO?? -
e intanto Roxas sogghignava divertito...
- Se ti do fastidio - disse lo scheletro - posso andarmene! c'è tanto spazio quaggiù! -
- No no - gli rispose Sora rimani... abbiamo bisogno di te! -
- ah ecco... comunque benvenuti, eh! -
- beh per quel che mi riguarda, è un felice ritorno - Il Riflesso sembrava particolarmente felice di essere ritornato in quel luogo; Melinda pensò che ci dovesse essere qualcosa di molto divertente fra quelle terre, considerando lo scintillio nei suoi occhi.
Poi capì che c'era qualcosa che non tornava...
- Ma - intervenne improvvisamente - come riesci a sentirlo? -
lo scheletro-non-così-morto fece un sorrisetto
- presto detto, siamo due morti che, in qualche modo continuano a vivere, siamo quasi fratelli, no?... ci intendiamo alla perfezione! -
e con quella battuta la paura di Melinda si disciolse, spazzata via dalle risate.
- Come con il biondino la, che, a dirtela tutta, assomiglia un po’ troppo al fantasma, lo può vedere, non è così? –
Melinda si girò di scatto verso il Nobodie, giusto in tempo per vederlo annuire.
- E così, questo ero io… che sensazione strana-
Una novità: Roxas poteva vedere Sora. La giovane donna cominciava a capire perché l’avevano condotta in quel luogo…
- Come ti chiami? - in fondo, se dovevi avere a che fare con uno scheletro, tanto valeva conoscerlo!
- piacere, Jack... Jack Skeletron! Qui per servirvi - e anziché togliersi il cappello come segno di saluto, si tolse tutta la testa.
 
- Ora, Aiden, ascoltami bene. Dovrai essere bravo, ma ce la farai, ne sono certo... da qualche parte qua attorno ci deve essere un uomo, uno che puoi vedere solo tu. Hai capito di cosa parlo? –
- Si.. –

- bene, una volta che lo avrai visto, corri da lui e convincilo ad ascoltarti. Voglio che tu gli dica queste parole, Aiden, non dimenticartele; e non avere paura di cosa succederà dopo, ricordati quello che ti dico…

 - - - - - -
cavoli... sono in ritardo! Ma tanto in ritardo...

Chiedo umilmente perdono... ma quest'inverno sta andando veramente di... *completare con epiteti coloriti qui*
E il momento di scrivere si allontana continuamente, e mi dispiace un sacco... anche perchè mi dimentico cosa ho scritto!!
Comunque, non pensate che abbia abbandonato la storia!! Essa è ancora calda... anche se viene servita in ritardo (questi paragoni culinari fanno capire quanta fame io abbia in questo momento) .
Quindi, abbiate fede!! Ora vi lascio (vado a magnà), spero vi sia piaciuto (ah... COMMENTATE!!!)
*spazio di spam* se avete voglia di leggere qualcosa di più veloce ho pubblicato due oneshot... fateci un salto!!
qui  e qui  
*/spazio di spam*
Grazie a tutti e alla prossima!
BuonCiao!!
_Arthur_

  
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