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Autore: La Kurapikina    15/02/2012    1 recensioni
Un primo incontro fra Achille e Patroclo... che cambierà il loro destino
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lasciai Patroclo che dormiva e mi diressi velocemente verso le stanze di Antivo, il medico di Ftia: lo trovai intento a studiare dei fogli ingialliti e appena mi vide entrare si alzò: “Buongiorno principe… come mai siete qui? State male forse?” sembrava un po’ preoccupato, quindi mi affrettai a rassicurarlo.

“ E’ un mio… amico, si un mio amico, che è nei guai. Lui… lui sta male.” Non sapevo cosa dire ed ero in imbarazzo. Molto.

“Bene, portatemi da lui.” Fece pronto il medico e decisi che quello era sicuramente un buon metodo per affrontare la situazione: andare dritto al sodo. Solo sarebbe stato difficile spiegargli perché un servo dormiva nella mia stanza e perché lo consideravo mio amico.

Attraversammo in silenzio i corridoi fino ad arrivare davanti alla mia stanza, quindi presi un respiro profondo ed entrai, facendo segno ed Antivo di seguirmi.

Si bloccò di colpo vedendo il ragazzo esile e pallido steso sul mio letto che dormiva profondamente: “Oh signore, cosa gli è successo?” esclamò precipitandosi verso di lui ed inginocchiandosi ai piedi del letto.

“Mio zio gli è saltato addosso, come il suo vecchio padrone: è ricoperto di lividi e beh… sta male. Molto.” Mi avvicinai a mia volta al letto e mi chinai su Patroclo, scostandogli con delicatezza i capelli scuri dal viso e rimasi un attimo ad osservarlo incantato, quindi lo scossi con leggerezza per svegliarlo e lui sussultò violentemente, mettendosi seduto di scatto e guardandosi intorno preoccupato, con gli occhi ancora appannati dal sonno.

“Cosa succede? Dove sono?” sussurrò cercando i miei occhi con i suoi e quando li incrociammo sentii il cuore battere al’impazzata: avrei potuto star lì a fissarlo per ore, ma ora non potevo: prima di tutto dovevo tirarlo fuori dalla brutta situazione con mio zio, poi avrei fatto ciò che volevo. OH MIO DIO non pensate male! Volevo bene a Patroclo non avrei mai fatto qualcosa che potesse ferirlo. E nemmeno lo conoscevo.

“Sei un servo ragazzo?” chiese Antivo e lui annuì solo quando gli feci cenno che poteva fidarsi: “Non ho nemmeno bisogno di visitarti. Tu stai male e il re non si avvicinerà a te per almeno un mese… sei evidentemente sfinito, sia fisicamente che moralmente; parlerò io con il re e sono sicuro che riuscirò a convincerlo.”

Sorrisi e guardai riconoscente Antivo: sapevo del forte ascendente che aveva su mio zio e sapevo anche che se diceva una cosa la portava a termine; non gli interessava se fosse il re sarebbe stato capace di inventarsi di tutto pur di riuscire nel suo intento, infatti aggiunse: “Anzi, mi è venuta un’idea: che ne diceste se dicessi al re… che so… che il ragazzo è stato male in città e visitandolo ho scoperto che affetto da una malattia altamente contagiosa che potrebbe portarlo alla morte da un momento all’altro?”

Patroclo spalancò gli occhi non credendo alle sue orecchie: “Lo fareste veramente?

“Ragazzo, quando dico una cosa la faccio, quindi ora vado a parlare con il re. Cerca di riposare… a presto principe.” Detto ciò Antivo uscì silenzioso dalla mia stanza e si diresse a passo sicuro verso le stanze di mio zio: non si sarebbe tirato indietro per nulla al mondo. Lui si che era coraggioso, non io. Altro che eroe invulnerabile e semi divino!

“Sai, ho l’impressione che mio zio ti starà lontano per ben oltre un mese!” dissi con un sorriso idiota e il mio cuore rischiò di scoppiare quando Patroclo scoppiò a ridere lasciandosi cadere nuovamente sul mio letto: “Ho passato anni cercando un modo per tirarmi fuori da questo schifo di vita e poi arrivate tu e quel medico e in due ore scarse risolvete tutto! Oh mio dio è stato tutto così veloce che non ci ho capito niente! No, davvero, cos’è successo? Devo essermi perso un pezzo!” rise, rise a lungo, nascondendo il viso fra le mani, rise e pianse contemporaneamente, sommerso da quella gioia tanto improvvisa quanto inaspettata. Non so quanto tempo rise, ma so per certo che ad un certo punto si rimise a sedere e mi fissò con espressione strana. Strana, si, strana.

“Io sono un servo.” Sussurrò con voce stranamente bassa alzandosi e venendo verso di me; per un attimo fui tentato di indietreggiare, spaventato dal bruciore che invadeva il mio copro ogni volta che Patroclo mi era vicino, ma rimasi immobile deglutendo a vuoto.

“Devo avere sempre un padrone.” Riprese abbassando maggiormente la voce e fermandosi; eravamo vicinissimi… troppo: “Questo significa… che io sono tuo.”

Sussurrò le ultime parole direttamente al mio orecchio, quindi poggiò con delicatezza le labbra calde sul mio collo e si appiccicò completamente a me; davvero non riuscii a resistere: gli misi due dita sotto il mento e lo costrinsi a voltarsi verso di me, baciandolo con forza eppure stando sempre attento a non fargli male.

Patroclo rispose al mio bacio e si lasciò spingere verso il letto, dove lo feci sdraiare.

“Non ti farò male…”

“Lo so…”

 

*******

Quando mi svegliai fuori era buio e capii subito che doveva essere notte; la prima cosa che sentii fu una gamba nuda di Patroclo infilata fra le mie e il delicato peso della sua testa corvina sul mio petto.

Oh cazzo. Io nemmeno lo conosce decentemente quel servo! Perché ero così attratto da lui? Perché ero completamente cotto di un ragazzo che avevo incontrato solo quella mattina? Oh dei cosa mi era successo, COSA?????

Patroclo si mosse lentamente, spostandosi di poco sul mio petto e di nuovo il cuore cominciò a battermi all’impazzata, correndo tanto che avrebbe potuto vincere la Maratona. Inutile farsi domande non avevo la minima fottuta idea di come avessi fatto ad innamorarmi di quel ragazzo, ma era successo… semplicemente era successo e lui aveva ricambiato… beh, ragazzi, WOW!!!

Era la prima persona per cui mi sentivo così agitato, la prima che mi faceva andare in cuore a mille e che accendeva ogni cellula del mio corpo.

In quel momento Patroclo sbadiglio e si stiracchiò come un gatto e la sua fottuta gamba si mosse fra le mie… cazzo! Dovevo ricordarmi di respirare… respira, Achille, respira.

“E’ notte?” mi chiese e la sua voce, dio, la sua voce…

“Tutto bene?” chiese nuovamente sollevandosi un poco per potermi guardare in faccia e io gli sorrisi istintivamente: “Si, sto bene… e si, è notte.”

Patroclo si lasciò ricadere al mio fianco affondando nel cuscino e sbadigliò di nuovo: “Io di solito non faccio così…” aggiunse poi: “Non faccio la troia e non mi porto a letto uno che conosco da meno di un giorno… ma con te è diverso… cazzo, è tutto diverso: la tua pelle, i tuoi occhi… tutto di te mi fa impazzire… sono come ossessionato, ma non voglio che ti faccia un’idea sbagliata di me, capisci? Tu credi nei colpi di fulmine?”

“Ora si.” Risposi istintivamente sorridendo come un ebete e mi ritrovai a pensare che forse ora avrei potuto stare bene, finalmente. Ero libero.

Non avevo più paura per lui era con me. Perché lui era come me.

“Dormi ora.” Gli dissi circondandogli le spalle con un braccio e lui affondo il viso nel mio petto lasciandosi abbracciare e respirando a fondo: “Domani ti presento Ftia…”

Proprio non sapevo cosa ci aspettava. Godiamoci il momento e, tra parentesi, sono riuscito a rimanere serio per tutto questo tempo; devo stare proprio male! Oh santi numi che Antivo abbia portato sfiga??? Ci mancava solo quella per concludere in bellezza il circolo schifosamente sfigato della mia vita… bello. Mi presento: mi chiamo Achille, ho diciannove e sono un semi dio invulnerabile figlio di una ninfa del mare e di un eroe ormai morto, quindi vivo sotto il controllo di mio zio, pazzo, grasso, puzzolente, unto e beh… mio zio. Una vita terribile, direte voi, e invece vi sbagliate, perché ora c’è Patroclo. È una figata. Bella… mi piace ripresentarmi!! Dicevamo del rimanere serio?

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao… allora come vi sembra questo capitolo? Ringrazio Lyla Osaki per le suo bellissime recensioni e un grazie anche ai lettori silenziosi^^ J J nel prossimo capitolo si avrà una svolta e tornerà a farsi vedere il dolce Patroclo vendicativo e anche l’Achille un po’ folle che mi piace tanto, visto che ora sono stati tutti e due molto seri… le condizioni lo hanno reso obbligatorio ;) J Comunque nel prossimo capitolo ci sarà un po’ di movimento visto che gli ultimi due sono stati un po’… ORIZZONTALI! Ahahahah, ma cosa avete pensato, intendevo piatti!! Alla prossima, ciaooooooooo.  

  
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