A SETTEMBRE (il mio periodo ermetico)
Brandelli di nuvole
Brandelli d’estate
Si rincorrono nell’attesa
Di un sussidiario nuovo
ESTATE
(Nata come una canzone per la voce di Fiorella Mannoia sul ritmo di "Amico Fragile". Prego di pensarla come tale)
Ho visto il sole alzare gli occhi sulla Terra,
con tanta sicurezza,
dopo l’ennesima buonanotte,
che mi sono chiesta se davvero si trattasse
dello stesso sole stanco
Del nostro ultimo tramonto.
E ho visto il caldo, laido vento dell’ovest
Soffiare così torbido, da sembrare grigio.
E gli spicchi fradici
di mandarini-ombrelloni
A mille e a mille sbucciati sulla spiaggia.
E mi sono detta: rimanda sempre a domani
quello che è vitale che tu non faccia oggi.
Ed ho pensato agli amici dell’estate
e ai loro irriducibili: «ti ricordi»
come se davvero ci fosse anche solo una singola estate
da dimenticarsi
o da rammentare.
E "rammentare" significasse "rammendare"
I calzini bucati della nostra infanzia.
Quando ancora credevamo possibile
Che esistessero mondi
Al di là di questo
E che bastasse una granita ghiacciata
Per essere partecipi di un’inutile vita
Come se ci fossero cose da fare oggi
o addirittura un domani per poterle rimandare.
Ma era ovvio che un domani ci fosse
Perché era ovvio: domani è già estate.
INVERNO
Bianco paesaggio immobile,
deturpato dal morso della neve
implacabile fiocchetta lieve
morde e mastica l’inverno.
Silenziosa si ammucchia precisa
sotto l’occhio spietato del sole
nell’intonaco grigio del cielo