L'opera
Una
nuova visione del mondo
Chi non vorrebbe vivere in un mondo più sereno e più felice.
Se
la causa della morte viene scritta entro 40 secondi dopo aver scritto
il nome della persona, questa si verificherà.
Dopo
aver scritto la causa della morte, i dettagli della stessa dovranno
essere scritti nei seguenti 6 minuti e 40 secondi.
Ci sono molte cose
concernenti il Death Note che nemmeno lo stesso dio della morte al
quale esso apparteneva in precedenza conosce.
-Lo devo eliminare, è l'unico modo- è l'unico
pensiero che attanaglia la mente di Matsuda, il suo unico problema in
questo momento.
In preda alla follia, alla pazzia più totale, il
giovane agente non riflette, non pensa, non riesce minimante a
concentrarsi.
Ha ucciso, ben due uomini, utilizzando il Death Note, ed
ora si ritrova a combattere contro gli stessi amici con i quali poco
tempo fa ha condiviso tutto, soprattuttto un obbiettivo comune,
sconfiggere Kira.
Già Kira, il personaggio che in realtà starebbe
impersonificando lui stesso in questo momento.
Non può sfuggire a coloro che ora gli danno la caccia.
Near sa benissimo che è lui il nuovo Kira, o almeno chi
ha commesso i delitti da poco eseguiti; chi altri avrebbe potuto
commetterli senno?, e soprattutto, chi altri avrebbe potuto emulare
tale metodo di assassinio?, nulla da fare, solo il Death Note concede
tale possibilità.
Il tempo passa, lento ma inesorabile, che come l'acqua
di un fiume, corrode la mente del giovane Matsuda, ormai totalmente
fuori controllo.
Sa benissimo che non può scrivere il nome della vittima
che si è designato come obbiettivo, ovviamente, verrebbe
immediatamente incastrato.
-Mi recherò insieme a Near a controllare il Death
Note, magari sto solo sognando, si, è sicuramente così, andrò la,
e semplicemente scoprirò che quello che avevo in tasca è solo un
semplice foglio di carte, e i nomi che vi ho scritto, non sono per
nulla la causa della morte di quelle persone.-.
Un pensiero interrotto solo da qualche folle versetto,
solo da quache singhiozzo, ma che lentamente sembra avere un effetto
tranquillate sull'ormai devastato Matsuda.
-Ma si, è solo un sogno, vedrai Matsuda...-.
Si alza, ciondolando e scivolando più volte sul
pavimento; intanto Ryuuk assiste impassibile alla scena, senza
irrompervi però, egli stesso percepisce che non sarebbe corretto
assalire nuovamente la mente ormai spezzata di Matsuda.
Non vuole crederci infatti, e di passo felpato ma
strascicato si reca presso il mobile sul quale è riposto il
telefono.
Uno squillo soltando ed immeditamente una voce
dall'altro capo del cellulare rispode.
"Pro...pronto?" parole tremanti ed insicure le
sue.
"Si, chi parla?", un attimo di pausa, ed
immediatamente "Sono Matsuda, vorrei parlare con Near, è
importante:", senza un attimo di attesa, ecco la risposta: "Mi
dica Matsuda, voleva dirmi qualcosa?".
"Si...cioè...volevo chiederle se potevo
partecipare all'esaminazione del Death Note con lei...se non le
dispiace, solo per dimostrarle che non ho assolutamente manomesso il
libro".
Un lungo silenzio, un lungo angosciante silezio segue la
richiesta del ragazzo, il quale aspetta attonito una risposta della
ormai controparte:"Ma certo signor Matsuda, venga pure...sono
sicuro che risolveremo il tutto immediatamente".
Il telefono riaggancia sordo, lascia tra i due
interlocutore un silezio quasi irreale.
"La storia si ripete", pensando ad alta voce
enuncia il ragazzo dai capelli argentei, "abbiamo a che fare con
un altro pazzoide che si crede il Dio del mondo."
Una breve pausa intercorre tra una frase e un altra,
destinata ad incrociare lo sguardo di uno dei suoi uomini, il quale
subisce passivamente il gelo prodotto da tale situazione senza il
minimo sforzo.
"Ormai non ho più dubbi, Matsuda ha in qualche
modo manomesso il Death Note, e lo ha utilizzato per uccidere quei
due criminale."
Piega leggermente il capo Near, intento a raccattare
nuovamente i suo giocattoli, "la mia unica domanda è...perchè?".
Tale affermazione lascia un vuoto pieno di sgomento tra
le guardie e gli agenti ora presenti nella stanza in cui si trova il
ragazzino.
"Dovremo agire con la massima cautela...e...fatemi
chiamare immediatamente gli altri agenti del gruppo di indagine al
caso Kira...", solo un istante, e la richiestra viene
prontamente eseguita.
"Signori, il messaggio che vi lascio è il
seguente...se l'in domani morirò, sappiate che il nuovo presunto
Kira è Tota Matsuda, non vi sono dubbi a riguardo...spero quindi che
nel peggiore dei casi sappiate gestire la situazione ed agiate di
conseguenza", un altra estenuante pausa, un breve respiro, "E
mi raccomando, non abbiate pietà per lui, poichè lui potrebbe non
averne...con questo inoltre, il nostro incontro si terrà presso il
caveau dove è custodito il Death Note, li, come per l'ultima volta,
avremo le risposte che cerchiamo."
Nessun altro comando, strano, poche e semplici
istruzioni quelle date da Near questa volta.
Sudore, ansia, tachicardia.
Un malessere generale divora dall'interno il povero
Matsuda, ormai totalmente sconvoldo e in balia degli eventi, non più
padrone della propria mente e del proprio corpo.
-Non vi è altra soluzione, era l'unico modo per
continuare a vivere, l'unico modo per lasciarsi alle spalle questo
tremendo momento- pensieri sconnessi, senza un senso apparente i
suoi.
Si alza d'impeto dal letto poi, come preso da un altro
raptus, mano al Death Note.
Scrive, scrive e scrive ancora, una lunga serie di
eventi, un piano, addirittura un piano, ormai dominato da convulsioni
e follia, il corpo e le mani di Matsuda scrivono incessantemente sul
quaderno della morte.
-Si...si perfetto, così dovrebbe funzionare, mi
dispiace amici miei, ma d'altronde non c'era altro modo-,
singhiozza poi, ha terminato.
Si lascia cascare all'indietro, sullo schienale della
sedia sul quale si era poc'anzi accasciato, apparentemente senza
vita, dominato dalla solita pazzia, ormai purtroppo così definibile.
Non è più il Matsuda che tutti conoscevano, e questo è
un dato di fatto ormai.
Il giorno dopo.
Un auto dopo l'altra, tutti i prescelti si ritrovano
davanti al locale, ancora una volta, nuovamente difronte ad una
immensa minaccia: Kira.
Non capiscono, uccidendo Light hanno posto fine ad un
mondo privo di criminalità e violenza, un mondo privo di malvagità
ed ingiustizie, ma è troppo tardi, e il suo successore non sembra
per nulla da meno ormai.
"Benvenuti signori miei...o meglio, ben
ritrovati"silenzio tombale segue le parole di Near, congelati
all'istante da quell'atmosfera surreale.
"Vi ho convocati qui tutti, per svelare ancora una
volta chi sta dietro agli ormai conosciuti omici di massa e non
solo." nessuna risposta ancora da parte dei presenti, se non un
commento di Aizawa: "Ancora una volta dici Near?, quindi abbiamo
un successore a piede libero...come è possibile?."
Celere lo sguardo del bambino va ad ingaggiare quello
dell'interlocutore, paralizzandolo all'istante, "Aizawa, non
solo esiste un successore di Kira, ma egli stesso presumo sia qui tra
noi.", una breve pausa ed ancora, "vi prego di seguirmi
signori.".
Qualche istante è necessario a radunare i membri della
"riugnione" all'interno del caveau dove si trova il Death
Note.
"Vedete, la mia ipotesi è molto semplice..."
ed ecco che lo sguardo va a scagliarsi contro Matsuda, in incredibile
fermento ed agitazione per la situazione in cui si trova.
Ne è perfettamente cosciente, sa esattamente quello che
deve fare.
Rimane in silenzio per ora, non si esprime, aspetta la
mossa del proprio avversario.
"Quello che vi voglio dire è molto semplice, e
soprattutto, non sarà facile da digerire per tutti voi."
I presenti sono agitati, in preda al terrore più
sfrenato, sanno benissimo che il nuovo Kira potrebbe essere Matsuda,
il messaggio lasciato da Near il giorno prima non lascia scampo,
devono essere pronto a qualsiasi costo.
Continua la finzione intanto il ragazzino ora
ranicchiato sul pavimento, con il solito dito tra i capelli, ed i
giocattoli al seguito, schierati come su di una scacchiera, senza
essere però toccati.
Ha già in realtà comunicato con gli altri la propria
teoria, deve solo guadagnare tempo rispetto Matsuda, e studiarne
l'eventuale strategia.
"Il nuovo Kira è Tota Matsuda", un attimo
ancora di silenzio, l'affermazione lascia comunque di stucco i
presenti, i quali realizzano ancor meglio quello che potrebbe
accadere, e quello che comporterebbe la realtà di tale teoria.
"Chi...chi...io?!" lo sguardo e le tremolanti
parole di Matsuda si insinuano nella discussione, quasi totalmente
inutili, non è mai stato bravo a parole infondo.
"Io sarei il nuovo Kira?!, sei impazzito Near!",
silenzio ancora tra i presenti.
"Si Matsuda, e questo Death Note può provarlo, se
vi saranno delle manomissioni, non ci sarà prova più definitiva
della tua colpevolezza."
Lo sguardo di Matsuda assume un atteggiamento quasi di
sfida, come per vedere cosa il suo avversario ha in mente di fare,
cosa che il giovane agente spera che faccia.
"Aizawa...", celere la risposta "Si,
mi...mi dica", "Potrebbe andare a prendere e contrallare
lei stesso il Death Note?, in questo modo ci accerteremo o no della
colpevolezza di Matsuda...", "Si...subito" deglutisce,
e si accinge ad esegueire il compito assegnato.
Il tempo si ferma, congelato, immobilizzato.
La mano ferma ma insicura di Aizawa si avvicina al
quaderno della morte, toccandolo leggermente, facendogli provare un
insolito brivido, un insolita sensazione di triste solutine.
Una sensazione che tutti all'interno della stanza
provano, tutti a parte l'ormai smascherato Tota Matsuda.
E' un istante poi, e tutti gli ex membri del gruppo di
indagine al caso Kira si accasciano a terra, senza vita, in un
istante, inaspettatamente, senza alcun preavviso.
Solo, è solo Near, faccia a faccia con il colpevole di
tale folle gesto: Tota Matsuda.
"Cosa...C...C...cosa hai fatto
Matsuda..."tremolanti, senza fiato escono tali sconvolte parole
dalla bocca del bambino, ormai totalemente in preda al terrore.
Non aveva pensato e previsto tale mossa, non da Matsuda
almeno, il quale è stato sottovalutato.
Infondo Near non si era minimamente preoccupato per lo
meno di fare una copia del Death Note, e lasciar riporre nel caveau
il falso da parte di Matsuda; o meglio, non si è minimamente curato
di calcora un tale imprevisto.
E' successo però, è la realtà, è ciò che sta
accadendo, i colleghi, i preziosi alleati del successore del grande L
sono morti, così, senza proferir la minima parola.
"Era...era l'unico modo Near lo capisci!!" la
voce in preda alla pazzia di Matsuda esala tali velenose parole,
imbrattate di una follia senza precedenza.
"Non mi avreste mai concesso di vivere!!, non dopo
quello che ho fatto!!" lacrime ora scendono copiose sul viso del
ragazzo.
"Non so perchè ho agito così, non so perchè ho
fatto tutto questo, non lo so....non lo so..qualcosa, qualcosa in
testa mi devastava da dentro, mi dominava...non lo so...non lo so"
tra singhiozzi e in lacrime prosegue il discorso il giovane Matsuda,
osservando Near con uno sguardo allucinato, senza il ben che minimo
controllo di se.
"Matsuda...Matsuda...perchè...ma cosa hai
fatto...io...io...dovevo prevederlo...ma come...come hai ucciso i
tuoi vecchi compagni!, come hai potuto!", un attimo di silenzio,
ed ecco immediata la spiegazione del giovane ex agente:"Semplice
Near, non avevo scelta, o li uccidevo, o non sarei stato più in
grado di vivere, non sarei stato più libero, sarei stato sicuramente
internato in chissà quale luogo segreto..."un altro singhiozzo,
e continua "E' semplice...questo è ciò che ho scritto sul
quaderno..."
-Kanzo Mogi, Shuichi Aizawa, Hideki Ide, Hirokazu Ukita , il giorno 4 gennaio, moriranno di arresto cardiaco entrati nel caveau ideato per la custodia del Death Note, non appena uno di essi toccherà il quaderno.-
Risuonano tetre e sicure le parole di Matsuda, compiaciuto in realtà
per la propria sorprendente ed insolita genialità.
"Matsuda...ma....", poi tace, riassumendo quasi un aria
rassegnata, Near sa cosa sta per accadere.
La mano destra di Matsuda raggiunge la fondina della pistola riposta
all'interno della propria giacca
Le pupille di entrambi si dilatano, sono concetrate sulla scena,
impassibili.
All'unisono "E' finita..." ed uno sparo segue quelle breve
e pacate parole, cariche di tristezza e malincionia.
4 anni dopo, sul ciglio d un terrazzo, Tokio.
Sono passati 4 anni dalla morte dell'ultimo rivale di Kira, non ve ne
sono stati altri, il mondo si è arreso alla supremazia del Dio del
nuovo mondo, ormai finalmente compiuto.
Tota Matsuda, con una innata forza, è riuscito a costruirlo, ed ora
si ritrova immerso in uno splendido tramonto, sul ciglio del tetto di
un altissimo grattacielo di Tokio.
La criminalità è scomparsa dal mondo, le guerre sono del tutto
cessate, l'Africa ed i paesi del terzo mondo non sono più definibili
tali, anzi, grandi potenze a livello mondiale.
Non vi sono ingiustizie, ognuno vive sereno, al sicuro sotto le ali
protettrici del grande Kira.
Il mondo è salvo finalmente.
Si getta dal grattacielo poi, con un sorriso sulle labbra Matsuda,
che tanto ha fatto ai fini della grande opera di Light.
Una sola domanda fuoriesce dalla sua bocca: "Perchè?..." e
tutto si spegne
La visione di un nuovo mondo, il mondo che tutti dovremmo desiderare.
Light ride nell'aldilà, nel regno degli Shinigami,ride copiosamente,
in preda agli spasmi, ce l'ha fatta, ha infine vinto.
Egli infatti, qualche giorno prima della propria sconfitta e morte,
ampiamente prevista, scrisse sul Death Note ancora in proprio
possesso:
-Tota Matsuda,
dopo la morte di Light Yagami, strapperà una pagina dal Death Note,
se questo verrà a lui consegnato anche solo per un istante, solo nel
caso in cui si trovi in una stanza, ed in completa solitudine.
Ucciderà i
primi due crimili di cui conoscerà volti e nomi se entrato in
possesso del quaderno, e solo tramite il suo utilizzo.
Qual'ora
il Death Note venga toccato da Kanzo
Mogi o Shuichi Aizawa o Hideki
Ide o Hirokazu Ukita, Tota Matsuda ne scriverà su questo quaderno il
decesso immediatamente in seguito a tale atto.
Sparerà dopo
40 secondi a Nate River se compiuta la precedente condizione.
Nei successivi
4 anni, Tota Matsuda ucciderà esattamente 400.000 umani definiti
come malvagi dalla comune morale.
Morirà
lasciandosi cadere dal ciglio di un grattacielo della città di
Tokio, alle 18:00 in punto.-
Come Light abbia potuto compiere tale impresa resta un mistero, in
teoria non avrebbe potuto far causare tutti quei decessi alla sua
povera vittima, ne conosceva il nome del proprio acerrimo rivale,
Near, almeno in teoria, ma è ciò che è successo.
La regola del Death Note è chiara, se la causa della morte di una
persona viene specificata ma provocherebbe la morte di terze persone,
la persona suddetta morirà, chiara come lo è quella che fa
riferimento a doti nascoste del quaderno della morte, doti di cui
nemmeno uno shinigami è a conoscienza.
Forse Light ha potuto fare così tanto per il numore delle vittime
mietute, per la causa per cui si batteva, per l'elevazione dello
spirito dello stesso Light...
Molte potrebbero essere le ipotesi, ma i fatti sono i fatti, e ciò
che è successo è a dir poco un miracolo, come sapeva Light di poter
usufruire a tal punto del Death Note?, nemmno Ryuuk ne è a
conoscienza, solo il Dio del nuovo mondo potrà chiarirci su tale
proposisto.
Per ora rimane celato dal mistero...non ci è dato saperlo.