Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: marig28_libra    18/02/2012    3 recensioni
Lutti, incertezze, paure, lotte. La vita dell'apprendista cavaliere si rivela assai burrascosa per Mu che ,sotto la guida del Maestro Sion, deve imparare a comprendere e ad affrontare il proprio destino. Un destino che lo condurrà alla sofferenza e alla maturazione. Un destino che lo porterà ad incontrare il passato degli altri cavalieri d’oro per condividere con essi un durissimo percorso in salita.
Tra la notte e il giorno, tra l’amore e l’odio, Mu camminerà sempre in bilico. La gioia è breve. La rinuncia lacera l’anima. Il pericolo è in agguato. L’occhio dell'Ariete continuerà però a fiammeggiare poiché è il custode della volontà di Atena ed è la chiave per giungere al cielo infinito.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Aries Shion, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'De servis astrorum' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Il refettorio del Grande Tempio era una sala immensa, chiassosa e pullulante di  ogni sorta di guerriero.

Vi erano tavoli in cui sedevano soldati dai volti grossolani e ferini che ridevano sguaiatamente e discorrevano ad alta voce di lotte o  storielle sconce. Tra ingurgitate di carne e rutti se ne infischiavano del tanfo di sudore che emanavano e del baccano che facevano. 
Agli angoli dell'ampio locale si ritiravano gli apprendisti o i cavalieri più frustrati  che si crogiolavano nella propria tristezza con patetico vittimismo. Mentre si narravano a vicenda sventure, rimpianti e rabbia repressa, buttavano giù , naturalmente, una buona dose di bicchieri di birra.
Su questo  palcoscenico, variegato di allestimenti e fondali, non mancavano i militari arrogantelli rampolli di famiglie altolocate. Con parole pompose e altisonanti rendevano,  racconti di mediocri missioni compiute, poemi omerici. Mostrandosi sprezzanti nei confronti  della volgare marmaglia che li circondava, si credevano uomini di gran classe ostentando un abbigliamento  elegante e improvvisandosi esperti sommelier.
 Kiki si sentiva un po’ a disagio.
 Osservava con timidezza e timorosa curiosità quello spettacolo di gente strana. Muoveva cautamente lo sguardo da un lato della mensa all’altro.
Il tavolo dove sedeva  assieme al fratello e agli altri cavalieri era situato nel punto più estremo del salone e da lì  aveva una buona panoramica. Per fortuna c’erano  vicino delle ampie finestre e gli  odori delle persone e del cibo pesante non si soffrivano.

    - Che palle! Per  quanto dobbiamo aspettare la cena?- brontolò Milo.

    - Io mi sono rotto di ingozzarmi di pane…

    - Caspita , Aldebaran! Ti sei spazzolato il cestino! Non c’è rimasta nessuna pagnotta!

    - Guarda Milo che hai fatto fuori la ciotola delle olive…

    - E Aiolia il vassoio del formaggio di capra…

    - Ehi! Mica potevo rimanere senza sgranocchiare qualcosa… e comunque pure Mu ha contribuito!- rise Aiolia  mentre si versava in un calice di ceramica l’acqua.
    - Beh, bisognava rendere omaggio a questo buon antipasto – disse Mu con un sorriso sornione.

    - Ohi! Il tuo fratellino si governa bene!- esclamò Milo divertito.

    - Kiki! Ma quante polpette di pesce stai prendendo?

    - Io ho fame! – si lamentò il bambino fissando imbronciato il fratello.

    - Queste sono troppe per te!

    - Non è vero!

Fulmineo Mu gliene mangiò due tra le risate generali.

   - Nooo!!!

   - Su, non piagnucolare …se fai il bravo potrai avere il bis del primo piatto.

Kiki accettò soddisfatto quel compromesso.

   - Oh, Milo…il principe della Siberia non desidera cenare con noi?- sussurrò Aldebaran indicando alle sue spalle  Camus che stava affacciato ad una delle grandi finestre della sala.

   - Dai,  Aldebaran… c’è d’aspettarselo….vuole stare un po’ così… tra qualche minuto si unirà a noi.

   - Che atteggiamento del cavolo! Gli facciamo la cortesia di andarlo a prenderlo al porto e lui che fa? Si limita a salutarci, dopo tanto tempo, col calore di una cella frigorifera!

  - E ci guarda come se ci volesse surgelare…- aggiunse Aiolia .

  - Ma no! È soltanto il fatto che lui non se l’aspettava…

  - E noi li puzziamo perché magari non siamo alla sua altezza!- replicò  Aldebaran.

  - Secondo me, come ha detto Milo, Camus è rimasto spiazzato ma…in fondo gli ha fatto piacere che  lo siamo andati ad accogliere - disse tranquillamente Mu.

  - Molto in fondo…non è stato poi particolarmente loquace sulla via del ritorno….- osservò il cavaliere del leone inarcando un sopracciglio.

  - Cribbio! Bisognava cavargli le parole di bocca con una pinza chirurgica!- borbottò il guerriero del Toro. 

Camus si allontanò dal davanzale e andò lentamente a sedersi.
Nel momento in cui prese posto a capotavola, Aldebaran, che stava proprio all’estremità opposta, lo squadrò accigliato.
Calò per un istante un silenzio di vaga tensione.
Ai rispettivi lati del tavolo Milo e Aiolia e Mu e Kiki guardavano i due ragazzi.
Il cavaliere dell’acquario prese la caraffa dell'acqua.

   - Com’è calda…troppo per i miei gusti…- disse con una smorfia un po’ schifata mentre la raffreddava col suo potere - siete capaci di bere del brodo?
Con fare apatico e un po’ borioso  sospirò  e  si riempì il calice.

   - Perdonaci, monsieur Camus , se non le abbiamo servito il suo drink in un bicchiere di cristallo con ghiaccio e  scorza di limone… 

 Kiki  pensò che Aldebaran avesse ragione. Chi si credeva di essere quel Camus ? Gli  si era presentato, lì al porto,  con aria di sufficienza e dopo l’aveva ignorato come se fosse stato un’insulsa formichina. Mentre lo vedeva sorseggiare, gli lanciava  con lo sguardo lilla una moltitudine di saette.
Milo si sentiva un po’ imbarazzato.
Voleva dire al suo migliore amico di evitare di porsi in quel modo ma sapeva che non gli avrebbe dato ascolto:  pareva quasi che a lui  piacesse interpretare il ruolo dell'antipatico solitario…

    - Il corriere della cena si è perso nei meandri della cucina?- domandò scocciato l’apprendista della Siberia appoggiandosi allo schienale della sedia.

   - Provvederemo a risolvere anche questo disagio, vostra altezza….

   - Noto che sta sera sei piuttosto spiritoso , caro Aldebaran.

   - Noto , invece ,che tu sei in vena di tritare la mia pazienza.

   - Mi dispiace molto.

Camus lanciò all’innervosito cavaliere del toro un’ espressione di scherno.

  - Credo che sia stata una pessima idea quella di venirti a prelevare al porto!

  - Io non ho chiesto proprio nulla. Stavo sereno lo stesso anche senza vedere le facce di voialtri…

  - Senti, francesino dei miei stivali…

  - Ragazzi! Ci stanno portando la cena!- lo interruppe Milo per spegnere sul nascere le fiamme dello screzio.

  - Cavolo! Era ora! Tra poco potevamo persino aspettare la colazione!- soggiunse Aiolia.

  - Però…niente male la cameriera!

  - Figurati se  non vai a  notare certe cose…

  - Aiolia, da quando siamo entrati qui, anche tu allungavi l’occhio sui culetti delle cameriere…

La ragazza giunse trafelata al tavolo con il vassoio delle portate.

  - Perdonate il ritardo! Stasera è tutto un gran caos…tra qualche minuto arriveranno anche gli altri  piatti…

  - Stai tranquilla e riprendi fiato! – ammiccò Milo sorridendole.

  - Già…nessun problema!- disse  il cavaliere del leone volendosi mostrare seducente anche lui.

Mu era divertito dalla scena. Per fortuna l’atmosfera si stava nuovamente alleggerendo…
Mentre distribuiva i primi tre piatti,la giovane non potette fare a mano di arrossire: vedere dei ragazzi così belli in mezzo ad una bolgia di grezzi era come ammirare delle orchidee in un orto di melanzane, patate e barbabietole. Immediatamente arrivò un’altra cameriera per servire i piatti che mancavano. Allo stesso modo della collega rimase incantata .
Milo, coi propri ardenti occhi cerulei, sfoderava un sorriso d’avorio irresistibile e abbagliante.
Aiolia era terribilmente avvenente col suo aspetto da leggendario guerriero greco e lo sguardo intenso.
Camus incuteva soggezione ma trasmetteva una forte carica attrattiva. Il suo fascino, che in un primo istante pareva glaciale, celava in realtà il profumo di un calore sensuale.
Il  viso dai lineamenti fini e gentili, gli splendidi occhi un po’ da gatto, Mu non era da meno degli altri: l’ innata eleganza e la pacatezza lo rendevano dolce  e adorabile. Chiese con garbo alle due cameriere: - Scusate, potremmo avere  un’altra brocca d’acqua? È quasi finita…

   - Mmmh…già che ci siamo, ragazze, ci portereste per favore anche un fiaschetto di vino rosso?

  - Ma Milo! Sai bene che a noi minorenni non  è concesso bere alcool al di fuori dei giorni di festa!

  - E dai Mu!Che ci succederà mai se ce ne freghiamo una volta ogni tanto di quei pallosissimi regolamenti del Tempio?

  - Sì, però…

  - Fratellone! Posso assaggiare un po’ di vino anch’io?

  - Scordatelo Kiki! Ti fa male e sei ancora troppo piccolo!

  - Anche tu e gli altri siete minorenni!

  - Ah!ah!ah! dici il vero  ma tu hai solo quattro anni !- esclamò Aldebaran rivolgendosi al bimbo.

   - Dovrai aspettare un po’!- sorrise Aiolia.

Quando la brocca di vino venne portata, Milo fu il primo a servirsi: 
 
  - Oh! Finalmente! Non si può vivere di sola acqua!

Mu sospirò rassegnato.

  - Su, cavaliere dell'Ariete non fare quella faccia!- scherzò l’apprendista del Toro. 

  - Bevi soltanto un goccio!- lo incitò Aiolia.

  - Mica ci sbronziamo! Non ci hanno portato neanche un litro…- constatò un po’ deluso il guerriero dello scorpione.

Alla fine l’allievo di Sion rise e si lasciò versare un po’ di nettare rosso.

  - Peccato che  non ci sia un po’ di Voodka…un bicchierino me lo farei…

  - Diamine, Camus! Vai sul pesante!- si stupì il cavaliere del leone.

  - Beh con sessanta gradi sotto zero non vivo certo nei tropici…

  - Acquarius, è un tipo tosto! Quando arriverà la festa delle Panatenee ci daremo alla pazza gioia! Al diavolo i regolamenti!!!- sghignazzò Milo .

  - Già e soprattutto …viva le belle fanciulle !- lo appoggiò Aiolia allegramente.

Camus si lasciò sfuggire un vago sorrisetto malizioso.
Anche lui non era insensibile alle grazie femminili…
 Aldebaran invece aveva assunto un’aria sconsolata e imbarazzata.

  - Aldebaran che hai?- domandò Mu.

  - Io…ecco…non riesco a…a…va beh…non importa….

  - Avanti, Al! Cosa c’è che non va? – lo incalzò Milo.

  - Problemi col gentil sesso?- azzardò Aiolia.

  - Emh…diciamo di sì…

Mu comprendeva perfettamente Aldebaran. Come lui  non era un dongiovanni scafato ed esperto. Era riservato , cortese e non aveva tra i propri divertimenti quello di corteggiare le ragazze…in che modo poteva, tra l’altro provare interesse per le altre adolescenti, se era perdutamente innamorato di Leira? Nel suo cuore c’era lei. C’era l’amore e basta.

  - Insomma, con che coraggio riuscite a essere  ganzi?!- si crucciava il guerriero del Toro- io faccio una gran fatica a rivolgere la parola ad una ragazza!Avete visto quelle due cameriere? Hanno guardato  voi, mica  me! Forse è perché sembro un gorilla….

  - Al! Piantala con ste’ lagne! Sei alto due metri, hai più di cento chili di muscoli addosso, non puoi passare inosservato! – ribatté Milo.

  - Devi essere sicuro, disinvolto! Nessuno è superiore a te!- continuò Aiolia.

  - Esatto! Di a tè stesso: “io sono figo”!

A quell’uscita dell'amico, Camus ridacchiò sarcasticamente sotto i baffi . Aldebaran si irritò un po’ma poi esclamò:

  -  E va bene! Io…io…io sono figo!!

Ci fu un attimo di silenzio.
Qualche secondo dopo tutti scoppiarono a ridere.

  - Ecco! Ecco! Pigliatemi per le chiappe!

  - Aldebaran, stai tranquillo…ti capisco, ti capisco…

Fissando il sorriso sincero e complice di Mu, l’apprendista del toro fece scomparire subito il  cipiglio.

 - Come mai siete fissati per le…ragazze?- chiese perplesso Kiki.

 - Piccolo, a noi maschietti  i muscoli non servono solo per avere forza e resistenza…- gli rispose Milo con un sorrisino  di chi la sa lunga.

 - Quando diventerai grandicello capirai – fece Aiolia strizzandogli l’occhio.

 - Siete tremendi…- mormorò Mu scuotendo il capo. 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: marig28_libra