“Svegliati!!!!”
“Porca
troia!” mi misi a
sedere di scatto, ma, essendo io sdraiato sul bordo del letto, caddi
miseramente
a terra trascinandomi dietro il lenzuolo di pregiata seta bianca,
quindi mi
guardai nervosamente intorno cercando di individuare il pazzo che aveva
urlato
in quel modo svegliandomi all’improvviso e i miei occhi si
posarono niente meno
che su Patroclo ancora a petto nudo, che si sbellicava dalle risate,
sdraiato a
terra: si teneva la pancia piatta con entrambe le mani ed aveva gli
occhi
chiusi; i capelli erano ancora bagnati e capii che doveva essersi
lavato prima
di svegliarmi. Problemi con il mio intuito? È solo un
po’ scarso…
“Io
ti uccido Patroclo!”
gli urlai contro cercando invano di avere un tono duro, ma era tutto
inutile:
vederlo ridere era per me la più grande soddisfazione e
gioia in quel momento,
chi se ne importa se aveva appena pestato il culo a terra? È
una questione di
priorità!
“E’
stato bellissimo…
oddio, sto per morire!” fece lui fra una risata e
l’altra cercando di calmarsi
e mettendosi e sedere: “Davvero Achille, fai morir dal
ridere. Oddio, sto male…”
aggiunse passandosi una mano sugli occhi lacrimanti, quindi si
rialzò e fece
per indossare la sua maglia, o straccio che dir si voglia, che ormai
era più
buchi che stoffa , ma lo fermai subito dicendogli che se foss4e uscito
così si
sarebbe sicuramente ammalato e nonostante lui cercasse di rassicurarmi
dicendo
che era abituato a combattere il freddo fin da quando era un bambino,
non
sentii ragioni, impuntandomi.
“E
cosa faccio allora,
vado in giro nudo?” sbottò non sapendo
più cosa dire e mi lanciò
un’occhiataccia
quando i miei occhi brillarono di malizia.
“Nonostante
trovi la tua
idea interessante…” comincia alzandomi finalmente
da terra e non riuscii e
trattenere un sorriso sentendo Patroclo sbuffare alle mie spalle:
“Credo che
questi saranno più adatti.” Conclusi porgendogli
una delle mie tuniche più calde e belle.
Ovviamente,
Patroclo
indietreggiò abbassando lo sguardo. Aspettate un
po’, da dove viene questo “ovviamente”??
quand’è che è ovvio un comportamento
simile? Va bene che non sono proprio il
massimo dell’intelligenza, ma quel ragazzo proprio non lo
capisco.
“Non
posso.” Sussurrò imbarazzato,
senza guardarmi e torcendosi le mani esili e pallide:
“Davvero, non posso.”
Oh
ecco, mo’ capisco! Si torna
sempre alla convinzione di tutti i servi di essere le merde delle
merde… non è
giusto. Sono o non sono un guerriero Acheo? Ecco, è venuto
il momento di
mandare al diavolo la mentalità aristocratica che mio zio
cerca di insegnarmi
fin da quando sono bambino e fare qualcosa di veramente coraggioso:
andare
contro le convinzioni di tutti i potenti per aiutare i più
deboli. Questo è
essere veri eroi… caspiterina come sono saggio!!
Ok,
lasciamo stare il mio
sclero momentaneo e torniamo a concentrarci su Patroclo, che con quella
faccina
triste mi fa tanta di quella tenerezza…
Mi
avvicinai a lui
lentamente, incatenando i nostri sguardi e cercando di fargli capire
con gli
occhi tutto ciò che speravo di riuscirgli a dire anche a
parole, quindi gli
circondai la vita con un braccio, stringendolo delicatamente mentre con
l’altro
mano gli carezzavo il viso, indugiando appena qualche secondo in
più sui lividi
violacei: mi dispiaceva da morire per lui…
“Patroclo,
guardami attentamente.”
Sussurrai il più dolcemente possibile e lui
obbedì istintivamente, sempre
pronto a concedere il suo corpo, la sua anima… la sua vita a
coloro che gli
avevano insegnato a chiamare “padroni”. Bastardi.
“Io
non sono il tuo signore:
sono solo Achille. Sono tuo amico. Sono tuo più che amico e
tu sei la persona
che maggiormente amo in questo memento nonostante ci conosciamo solo da
un
giorno. Come devo fare per spiegarti che non sei mio servo? Non ho
intenzione
di sfruttarti in nessun modo, voglio solo poter stare con
te… non sei inferiore
a nessuno piccolo, anzi, sei di gran lunga migliore di tutti quelli che
ti
hanno detto il contrario.”
“Sono
migliore di tutte le
persone che conosco allora.” Sussurrò timidamente
Patroclo con le lacrime agli
occhi: “Tranne te, ovviamente.” Aggiunse quindi con
un sorriso spento.
“Sono
serio. Non lasciarti
influenzare da tutte quelle stronzate che inculcano a quelli come te i
bastardi
come mio zio: gli uomini sono tutti uguali e solo gli dei ci sono
superiori. La
vita ha la stessa importanza, in ogni caso, sia che sia quella di un
uomo
aristocratico, di un servo, di un bambino di una donna… di
una pianta! Sempre vita
è. Mi hai capito bene? Ieri hai detto che devi sempre avere
un padrone, quindi
io sarò il tuo migliore
padrone-amico-fidanzato…”
“Hai
detto fidanzato?”
Patroclo mi interruppe e mi fissò con occhi brillanti di
gioia e speranza:
aveva la stessa espressione di un bambino a cui si regala un nuovo
giocattolo…
o di uno schiavo liberato. O di un ragazzo solo che ha appena scoperto
di avere
un amico.
“Certo…
non vado a letto
con le persone a cui non tengo… che non amo.” Lo
strinsi maggiormente e lo
baciai con forza, dolcemente; lui mi lasciò fare con un
sorriso stampato in
faccia e si rilassò completamente fra le mie braccia.
“Achille…”
sussurrò sulle
mie labbra quando ci separammo senza allontanarci: “A parte
il fatto che
ovviamente ti amo anch’io, sono belli i tuoi
vestiti?”
“Dei
migliori, come te. Comunque,
che dichiarazione sentita!”
Scoppiamo
entrambi a
ridere, divertiti. Forse stavo riuscendo ad aiutare almeno
lui…
***
Pomodori.
Tanti pomodori. Troppi
pomodori… AIUTO!!!! E’ UN INVASIONE!
Ok,
non pensate male,
dopotutto sono stato serio fin troppo tempo! Ho bisogno di un sclero
quotidiano
o non sto bene!
In
ogni caso, affinché voi
poveri mortali capiate, è bene che vi dica che dopo aver
gentilmente aiutato
Patroclo a vestirsi e non pensate male perché ho detto
GENTILMENTE, lo ho
portato fuori dal castello per mostrargli Ftia, come gli avevo promesso
ed ora
siamo al mercato, dove ci sono TROPPI mercanti che cercano venderci
pomodori!!!
Ammetto
che in un primo
momento tutti ci lanciavano occhiate incuriosite senza capire cosa ci
facesse
quello che fino ad un giorno prima credevano uno schiavo in mia
compagnia a
ridere e scherzare e soprattutto vestito con i miei abiti.
Patroclo
era bellissimo,
persino più di prima… peccato solo per quei
lividi violacei che gli
tappezzavano il viso e li avevo visti bene anche se tutto il suo corpo.
Bastardi.
Non vedevo l’ora che scomparissero… per non
rivederli mai più. Comunque, mi ero
ripromesso di farlo divertire, quindi ignoravo tutto e tutti per
concentrarmi
esclusivamente su di lui.
“Wow,
non pensavo che Ftia
fosse così… enorme!” esclamò
in quel momento Patroclo ridendo e guardandosi
intorno come un bambino che vede per la prima volta il
mondo… ma quant’è
tenero!!!!!!!!!!!!!!
“Ehi
ragazzino!” lo chiamò
un mercante e lui gli si avvicinò subito: “Non
vuoi un bel pomodoro?”
Lui
rise sotto lo sguardo
attento dell’uomo, poi declinò gentilmente
l’offerta, ma il mercante non si
diede per vinto, dicendo che, forse, se la avesse mangiato insieme a
lui in
casa sua sarebbe stato migliore.
A
quel punto tutta la
gioiosa innocenza svanì immediatamente dagli occhi di
Patroclo, che, dopo aver
guardato intensamente male il mercante gli ringhiò contro:
“Reprimi i tuoi
istinti vecchio o ti soffoco con quel cazzo di pomodoro.”
L’uomo
assottigliò gli
occhi sbiancando per la frustrazione, quindi io afferrai subito
Patroclo per un
braccio trascinandolo in un luogo più appartato:
“Lascia perdere certa gente,
fa schifo.” Gli dissi subito, studiandolo preoccupato.
Quindi
successe: il
Patroclo vendicativo che avevo visto solo una volta tornò
alla carica: “Vorrei
tanto poterli castrare tutti quei bastardi! Nemmeno immagini quanto mi
divertirei ad appendere tutti i loro fottutissimi cazzi uno in fila
all’altro,
farsi essiccare e poi farglieli mangiare. Sarebbe una vera e propria
rivincita
per me e per tutti i servi che sono nelle mie condizioni.”
Ringhiò furioso, ma
quando vide i miei occhi spalancati abbassò subito la testa,
scusandosi
timidamente.
“Davvero,
tu hai una
doppia personalità!” feci io abbracciandolo:
“Ma questo tuo carattere forte ti
ha permesso di sopravvivere fino a qui… solo, chi ti ha
insegnato a parlare in
questo modo a soli… quanti anni hai?”
“Diciassette.”
“Due
anni più piccolino di
me!”
“E
comunque sono cose che
impari quando vivi come me: gli schiavi sono sempre soggetti a
prepotenze anche
da chi non potrebbe permetterselo, quindi si impara presto a parlare
così… ti
devi difendere e spesso questo è l’unico modo per
farlo.”
Lo
baciai. Lo baciai senza
un motivo evidente, ma sentivo che dovevo farlo e qualcosa mi diceva
che anche
lui lo voleva, infatti rispose subito al mio bacio.
“Ma
guarda un po’.” Disse una
voce dura e a me sconosciuta alle mie spalle, ma sentii Patroclo
irrigidirsi
subito fra le mie braccia, così lo strinsi, protettivo.
“Manchi
da solo un giorno
è già fai la troietta con gli altri. Proprio come
mi aspettavo.”
Patroclo
si voltò nel mio
abbracciò per fronteggiare il nuovo venuto, incappucciato e
nascosto nell’ombra:
“Benvenuto a Ftia, signore di Smirne e mio
padrone.” Disse quindi con voce
fredda ed atona.
Ah,
cavolo!
Ringrazio
tutti e
soprattutto Lyla Osaki e SexyAlien. Un bacio^^ JJ