Amu come ogni giorno si svegliò di prima mattina com’era solita a fare quando doveva lavorare.
Dopo che i suoi genitori morirono, lei fu affidata alla prestigiosa famiglia del governatore e da allora lavora là come domestica
Quel giorno però non era tutto tranquillo come sempre, poiché il giorno prima alcuni pirati avevano saccheggiato la città e quindi non tutti erano tranquilli sapendo che c’era il pericolo di un secondo attacco.
Amu odiava i pirati, perché furono proprio dei pirati che attaccarono la nave in cui c’erano i suoi genitori e li uccisero
Uscì dalla casa per fare la spesa, guardando che questa volta i pirati sembravano essersi contenuti nel rubare le cose, non era così mal ridotto come credeva.
- Hai visto la Seven Sea Treasure? – Amu sentì due vecchiette commentare sulla notte passata.
- Sì, ne sono sicurissima – disse una
- Ma non è possibile, il capitano ha la fama di essere spietato, non gli basterebbe solo questo – disse l’altra
Per Amu non faceva differenza chi aveva saccheggiato la città, le bastava sapere che erano stati i pirati, per odiarli con tutte le sue forze.
Dopo un po’ riuscì a trovare tutto quello che le serviva e poté tornare a casa.
- Amu finalmente ti ho trovata! Ti devo parlare – Amu fece solo in tempo a mettere le compere sul tavolo della cucina che sentì la Tadase, e la sua espressione cambiò radicalmente da pensierosa a imbambolata al vedere il ragazzo di cui era perdutamente innamorata da quando aveva quattro anni.
- Di-dim-dimmi Ta-tada-tadase – disse balbettando rossa in viso
- Non qui! Andiamo in giardino – disse lui prendendole la mano e portandola nel giardino curato anche nei più piccoli dettagli, come solito in una casa di nobili.
- Amu, io ti conosco sin da quando eravamo bambini – incominciò lui rosso all’inverosimile – E da tempo mi sono accorto che per te non provo solo una grande amicizia –
Amu era leggermente rossa e sicura di che cosa il biondo le stesse per chiedere, era felice, però non capiva perché... non sentisse nulla.
- Amu vorresti... – Tadase si inginocchiò prendendo un anello con un diamante dalla tasca – sposarmi? –
Aveva capito che era quella la sua richiesta ma non poté non spalancare gli occhi dalla sorpresa, Tadase la guardava speranzoso e lei... non capiva perché, non sentisse ciò che si dovrebbe provare quando il ragazzo di cui sei innamorata da quattordici anni, ti chiede di sposarlo.
- Si – disse riprendendosi per poi essere abbracciata da un felicissimo Tadase
 
Era quasi una settimana che era diventata “La futura sposa del figlio del governatore” e ancora non si era abituata ai lunghi ed ingombranti vestiti pieni di pizzi e merletti, le divise che doveva portare prima erano molto più semplici e comode
Non si era abituata nemmeno alla vita che ora conduceva, la sua vita di prima consisteva in solo sorridere ai padroni di casa e compiere i lavori a lei affidati, ed ora, era sempre segregata in casa
Però dalla sua nuova camera c’era una vista bellissima, poteva vedere il mare
Aveva sempre amato il mare, più di qualunque altra cosa, quando era bambina, aveva sognato di vivere navigando come i suoi genitori, ma il destino non aveva voluto così a quanto pare
 
Intanto in una taverna non lontana da lì, un gruppo di pirati discuteva, dove andare a saccheggiare questa volta.
- Qui sarebbe un posto perfetto, è la casa di un duca – disse il più alto
- Invece qui di un lord – disse il più robusto
- No, è meglio... – quello che sembrava essere il più vecchio non finì la frase che un ragazzo sui venti anni stava camminando verso di loro, il suo passo era spavaldo e riecheggiava nell’aria per il silenzio di tomba degli altri pirati, seppur fosse il più giovane, era di sicuro il più rispettato e temuto
- Duca, lord o quant’altro non sono niente a confronto del governatore – disse e sul viso gli spuntò un ghigno di soddisfazione
- Hotori farebbe di tutto per riavere la futura nuora, o meglio pagherebbe qualunque cifra – e gli atri pirati sorrisero malignamente, ed esultarono per l’ottima idea del loro capitano
Il pirata più temuto di tutti era un ragazzino di ventitré anni, chi l’avrebbe mai detto!
 
La notte era scesa e Amu si era appena coricata, eppure non riusciva a dormire, si sentiva strana, perciò decise di prendersi una boccata d’aria sulla terrazza.
Ma quando fu arrivata, una mano le tappò la boca per non permetterle di urlare, poi si sentì afferrare ed essere legata
Volevano rapirla! E ci erano riusciti.
La portarono in una nave che essendo notte, non riusciva a riconoscere, tutti i pirati che la circondavano e che prima non la smettevano di commentare il suo aspetto, ora tacevano, il capitano era arrivato.
Non distinse bene chi era, tutto ciò che riusciva a vedere erano due occhi il cui colore era come il cielo di notte.
- Benvenuta, sulla Seven Sea Treasure... Amu, giusto? – chiese lui ridendo
- Sì, ma tu non meriti di sapere il mio nome – disse lei arrabbiata
- Oh ma che maleducato che sono, non mi sono nemmeno presentato, sono Ikuto o per te capitano – ironizzò lui
- Certo, però che quel pivello di Tadase sa scegliere bene – commentò lui prendendo il suo viso tra le dite
Oro, nello sguardo di lei
Mare, in quello di lui
Rimase incantata a fissare quegli occhi così belli, che ricordavano il mare calmo, non pensava che un pirata potesse avere occhi così belli, perché un brivido la pervase?
Anche lui ne rimase affascinato, vedeva tenacia, vedeva un tesoro in quello sguardo profondo, dopotutto lui adorava l’oro, perché si interessava tanto di quella ragazzina?
Era già amore ma loro, lo dovevano ancora scoprire.
E il mare avrebbe fatto da scenario a quell’amore.
Tra una fanciulla e un pirata

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E' corto, m più corto è la mia immaginazione ç.ç Abbiate pietà
Spero che comunque vi piaccia ^-^