La mia voce è
suonata strana anche a
me, quando mi sono resa conto di quello che ho detto, mentre ho
afferrato la sua
mano per impedirgli di andarsene. Quando mi ha lasciato dopo quel bacio
dolce e
si é voltato per uscire, ho immediatamente capito quello che volevo.
Volevo lui. E
non importava se a
scrivermi quelle lettere fosse stato Harm o Mic. Lo volevo, e non
potevo
lasciarlo andare via. E al diavolo se mi respingeva ancora, era un
rischio che
dovevo correre.
Si è voltato a
guardarmi e ha chiuso la
porta alle sue spalle, quasi senza rendersene conto, mentre allungavo
la mano
per avvicinare il suo volto al mio, le mie labbra alle sue. Non ha
opposto
resistenza e la cosa mi ha fatto sperare bene. Sollevandomi appena, per
raggiungere la sua bocca con più facilità, l’ho sfiorata solamente,
incerta
della sua reazione.
Ma è una dolce
tortura alla quale non riesco
a resistere… le sue labbra sono morbide e carnose e mi fanno impazzire…
quante
volte ho desiderato poterle baciare? Quante volte ho desiderato che
fossero
mie?
Non si è
allontanato, mi ha lasciato
fare e la sua reazione mi ha sorpreso; mi aspettavo un “Mac…”,
pronunciato con
quel tono che un sacco di volte mi ha esasperato. Invece mi ha
abbracciato più
forte, costringendomi alla dolce invasione della sua lingua…
Mi bacia come ho
sempre sognato che
facesse. Anzi, la realtà è ancora meglio dei miei sogni! Mi sta facendo
impazzire dal desiderio: adoro le sue mani affondate nei miei capelli e
le sue
labbra su di me.
Mi accorgo che
sta cercando di
sollevarmi la giacca della tuta e mi scopro impaziente di sentire le
sue dita
sulla mia pelle. Quando, finalmente, tocca i miei fianchi nudi,
infilando la
mano lungo la schiena, mi sento rabbrividire…
Se una sua
carezza mi fa questo
effetto, sarò morta prima di essere sua!
Il nostro bacio
sembra non avere fine… Provo
l’irresistibile desiderio di toccare anch’io la sua pelle. Slaccio con
ansia i
bottoni della sua camicia… non ricordavo che ce ne fossero così tanti…
e
finalmente anch’io posso accarezzarlo. Non appena lo faccio, lo sento
gemere
sulle mie labbra.
“Ti voglio,
Sarah…”
Questo sì,
avvocato, che è un discorso
che mi piace ascoltare!
“Ti voglio… ti
voglio da morire…”
“Anch’io, Harm…”
glielo confesso
immediatamente, non vorrei che pensasse il contrario. Capisco solo ora
che la
proposta e l’anello di Mic devono averlo spiazzato, soprattutto dopo
quello che
gli avevo detto a Sidney. Ma neppure mi aspettavo la reazione che ha
avuto prima,
quando gli ho parlato di Mic. Non me l’aspettavo proprio, neanche dopo
il ballo
dell’altra sera. Neppure dopo i sospetti
che mi erano venuti riguardo le e-mail; del resto, non posso essere
ancora certa
che siano sue. Il fatto che adesso sia qui con me e che mi stia
baciando non
prova che sia stato lui a scrivere quelle parole.
“Sicura?”
Mi sta
guardando, ora, mentre mi chiede
questo.
“Mai stata più
sicura di qualcosa. E
tu? Sei tu che…” ma non mi lascia finire la frase: soffoca con un altro
bacio
le mie parole, mentre mi solleva tra le braccia, impaziente.
Sentirmi
sollevare come se non pesassi
nulla e sentirmi stringere al suo corpo è un’emozione intensa, che
desideravo
provare da moltissimo tempo. Chissà se anche per lui è lo stesso?
Silenzioso, si
dirige deciso in camera
e mi deposita sul letto. Per un attimo si guarda attorno, sorridendo
dolcemente
alla confusione che ancora in parte regna nella camera, ma non indugia
in altri
discorsi, forse ha capito il perché della mia incapacità nel preparare
questa
valigia. Si sbarazza rapidamente delle scarpe e della giacca che ancora
indossa
e poi mi raggiunge sul letto, ansioso come me di riprendere il bacio
che aveva
interrotto. Le sue mani ritrovano velocemente la mia pelle nuda sotto
la tuta
e, altrettanto impazienti, ci liberano dagli abiti. Poi la sua bocca
riprende
la lenta esplorazione del mio corpo, mentre io faccio altrettanto con
lui. E la
dolcezza e la sensualità lasciano rapidamente il posto al desiderio…
Mi sento
assalire da un’ondata di
sensazioni bellissime alle quali vorrei che non ponesse mai fine, ma al
tempo
stesso mi piacerebbe parlare, fargli un sacco di domande per capire…
per sapere
cosa prova, cosa sente, perché ha cambiato idea… però le sue mani e le
sue
labbra mi fanno scordare tutto e precipito in una dimensione irreale,
dove
conta solo lui, solo i brividi che sa darmi il suo corpo mentre entra
in me,
travolgendomi con la forza del suo desiderio.
Nel momento in
cui mi fa sua, sento
finalmente che la confusione che regnava nella mia mente si dissolve e
tutto mi
appare chiaro e semplice: io lo amo.
**
Mi risveglio
lentamente da un sogno
meraviglioso, in cui ti ho amato finalmente come desidero da tempo e
alla sola
idea di scordare le sensazioni provate, sento quasi un dolore fisico,
tanto che
mi impongo di tenere gli occhi ancora chiusi, per riassaporarle
mentalmente
un’ultima volta. Il sogno era talmente reale che sento ancora il calore
della
tua pelle sotto le mie mani… mi accorgo che, inconsciamente, si muovono
su
qualcosa di morbido, finché non realizzo che quel qualcosa che sto
accarezzando
dolcemente è il tuo seno.
Apro gli occhi
sorpreso e trovo il tuo
corpo nudo tra le mie braccia: stai dormendo profondamente, con un
sorriso che
distende le tue labbra. Allora ricordo e capisco che quello che ho
creduto un
sogno non lo era, almeno non nel senso stretto del termine.
E mi sento
felice, finalmente felice
dopo tanto tempo.
Ti guardo
dormire, ancora sconvolto da
quello che ho provato mentre ci amavamo con passione: non mi sarei mai
aspettato emozioni tanto forti. Sapevo di desiderarti molto e,
nonostante
Brumby, sapevo che anche per te l’attrazione era forte. Ma non
immaginavo che i
sentimenti che provavo fossero tanto travolgenti. Quello che c’è stato
tra noi
stanotte, non è stato un semplice appagamento fisico. Lo so, perché non
ha
nulla a che vedere con quello che ho sentito facendo sesso con Renée.
Per lei io non
provo nulla, sebbene mi
piaccia e la trovi divertente.
Questa notte,
invece, con te è stato
diverso: intenso e bellissimo. E mi ha coinvolto completamente. Se
potevo
nutrire ancora qualche dubbio sui sentimenti che provo per te, dopo
quello che
c’è stato tra noi non n’è rimasto neppure uno. Gli unici dubbi che
restano
nella mia mente riguardano le tue intenzioni: partirai ancora per
l’Australia,
dopo questa notte? Devo saperlo…
Sono innamorato
di te. Disperatamente e
assolutamente innamorato di te.
“Pensieri,
marinaio?”
Non mi sono
accorto che ti sei
svegliata: la consapevolezza dei miei sentimenti ha rivolto la mia
mente
altrove, facendomi scordare di assaporare il tuo risveglio. Spero di
potermi
rifare al più presto.
“No, solo
sensazioni e ricordi…”
“Ricordi
piacevoli, spero”.
“Piacevoli
quanto i tuoi, Marine”.
“Allora sono
tranquilla… i miei sono
meravigliosi”. Lo dici guardandomi negli occhi e accarezzandomi
dolcemente una
guancia. Lascio che la tua mano mi tocchi, riaccendendo il mio
desiderio con una
semplice carezza, mentre catturo le tue labbra in un bacio che, nelle
mie
intenzioni, doveva essere dolce, tenero… Ma appena le mie labbra
toccano le
tue, capisco che è una partita persa fin dall’inizio, perché ti
desidero di
nuovo, subito, immediatamente. Ti desidero forse ancora più di ieri
sera…
“Che ore sono?”
mi chiedi appena ti
lascio un attimo di respiro. La domanda mi riporta bruscamente alla
realtà:
perché vuoi sapere l’ora?
“Non lo sai?”
“Credo… non ne
sono sicura…”
Ti guardo
divertito: “Non ne sei
sicura? Mac, che ti succede? Credevo che il tuo orologio interno
spaccasse il
minuto anche con i cambi di fuso orario!”
“Sì, già… ma non
avevo mai sperimentato
questo…”
“Questo… cosa?”
ti chiedo un po’
malizioso.
“Non avevo mai
sperimentato un volo simile
con un top-gun del tuo calibro! Sei riuscito a far andare in titl tutti
gli
strumenti di bordo, capitano!”
Adoro quello che
mi stai dicendo e il
tuo sorriso.
“Meglio
approfittarne, allora…” è la mia ultima frase, prima di lasciarci
travolgere
ancora dalla magia che riescono a produrre i nostri corpi e le nostre
anime
quando si incontrano.
Dopo, parecchio
tempo dopo, tutto il
mondo mi sembra più bello. Persino l’incontro con il segretario che mi
attende
in giornata.
“E’ tardi,
dobbiamo alzarci” ti ricordo,
stranamente io, con rammarico. Non ho voglia di alzarmi da questo
letto, neppure
per un volo su un F-14 in questo momento. Ma il dovere chiama…
“Mhmm… io non mi
alzerò per almeno
un’altra ora…”. Sembri una gatta che fa le fusa, mentre ti stiri
pigramente e
poi ti riavvolgi tra le coperte, quando ti sciolgo dal mio abbraccio
per
alzarmi e andare in bagno. Devo anche passare dal mio appartamento per
una
camicia pulita.
“Arriverai in
ritardo in ufficio…”
“Dimentichi che
sono in vacanza?”
Queste parole mi
gelano: già, l’avevo
dimenticato, come tutto il resto, compreso il tuo aereo che parte nel
primo
pomeriggio. Quando esco dal bagno dopo la doccia, mi siedo sul bordo
del letto
e non riesco ad evitare di chiedertelo, a costo di sembrare insensibile.
“Partirai ancora
per l’Australia?”
**
Certe cose non
dovresti farmele, Harmon
Rabb jr!
Come può
presentarsi fresco di doccia,
con i fianchi avvolti semplicemente da un asciugamano, e neppure grande
per
giunta, e i capelli ancora umidi? Non sa che potrebbe far venire un
colpo al
cuore ad una donna perdutamente innamorata e completamente soggiogata
dal suo
fascino?
Dio, quanto è
irresistibile! Come
faccio a lasciarlo andare al lavoro?
E’ bellissimo,
anche quando fa domande
stupide come questa. Lo pensa davvero che voglia ancora partire per
l’Australia, oppure lo teme soltanto? Difficile a dirsi… ha ripreso
quel tono
un po’ distaccato che aveva abbandonato da ieri sera e devo tornare a
leggere tra
le righe.
Mhmm,
complichiamogli un po’ la
faccenda.
“Tu che ne
pensi?” gli domando seria.
“Io spero di no,
ma vorrei esserne
sicuro”.
Bene, ha deciso
di parlare chiaro. E’
giusto che faccia altrettanto.
“Non voglio
partire per l’Australia.
Non ero sicura neppure di volerlo ieri… dopo questa notte non ho più
dubbi. E
tu?”
“Nessuno… e sono
felice che tu non
parta. Non avrei potuto sopportarlo. Non dopo quello che è successo tra
noi.”
“Lo volevo da
tanto, Harm…”
“Lo so. Anch’io…”
“Anche tu?” La
risposta mi lascia
confusa e interessata: che si sia tradito? Vederlo alzarsi per
infilarsi i
pantaloni, proprio dopo questa risposta, mi fa venire un sospetto. E’
inutile
che cerchi di nascondermelo, ho voglia di sapere se era lui a scrivermi
quelle
lettere.
“Eri tu?”
“Io? A cosa ti
riferisci?”
Ah… perché non
mi guarda negli occhi, ma
si concentra tanto per allacciarsi i bottoni della camicia?
“A quelle e-mail
anonime che ho
ricevuto”.
“Non ne so
nulla, Sarah…”
Sarà… ma forse
sarebbe stato più
convincente se me lo avesse detto guardandomi negli occhi, anziché
mentre si
allacciava le scarpe. E se mi avesse chiamato Mac, anziché Sarah.
“Allora erano
davvero di Mic. Forse
sono ancora in tempo per quell’aereo per Sidney…”
Blocca la mia
frase con un bacio che mi
ruba anche il fiato e poi mi sussurra, quasi in tono minaccioso:
“Non azzardarti
neanche a pensarlo!”
Imbronciata
cerco di prenderlo un po’
in giro, conoscendo la sua antipatia per Mic.
“Mi stavo
davvero innamorando
dell’autore di quelle lettere… potrei fartene leggere qualcuna.”
“Quando vuoi sei
proprio terribile, lo
sai? Adorabile, ma terribile!”
E mi lascia con
questa frase e un altro
bacio, per andarsene al lavoro. Ridacchio tra me e me, felice di questo
nuovo
genere di schermaglia tra noi. Ma improvvisamente riappare sulla soglia
della
camera da letto con un sorriso favoloso e mi dice:
“Lavora un po’,
oggi…”
E così com’è
apparso, rapidamente
sparisce, definitivamente questa volta, perché sento chiudersi la porta
d’ingresso. Chissà perché avrà detto quell’ultima frase? Sono in
vacanza per
qualche giorno e ho intenzione di non pensare al lavoro.
Ma i buoni
propositi vanno a farsi
benedire verso le sei del pomeriggio. Dopo essermi concessa un bagno
caldo e
rilassante, aver sistemato tutta la confusione del giorno prima per la
valigia,
dopo averla disfatta e aver disdetto il volo, ho pranzato e sono uscita
a fare
due passi, concedendomi addirittura il lusso di fare dello shopping con
calma,
come non mi capitava da tanto. Tra l’altro, avere del tempo da
dedicarvi, è
anche divertente. Di solito sono sempre di corsa e quando acquisto
qualcosa lo
faccio contando i minuti, limitandomi all’indispensabile, senza
sprecare tempo.
Mentre oggi ho provato più cose, divertendomi a rimirarmi allo
specchio… quello
che mi è piaciuto di più acquistare è stato l’intimo! Mi sono concessa
il lusso
di nuova biancheria, più sexy di quella che indosso di solito…
Chissà come mai
questa ispirazione?
Ma quando sono
rientrata, carica di
pacchetti stile Pretty Woman, mi sono accorta che, una volta sistemati
tutti
gli acquisti, non sapevo più che cosa fare. Dedicarmi al mio passatempo
preferito non mi andava: la mente troppo libera di pensare… Non mi ha
neanche
detto se questa sera ci vediamo oppure no. E Renée?
Così ho deciso
di accendere il computer
e stendere degli appunti per una relazione che dovrò preparare la
prossima
settimana. Mentre ero fuori ho deciso che non resterò in vacanza per
tutto il
periodo previsto. Non andando più in Australia, starmene a casa dieci
giorni
sarebbe uno spreco. Meglio tenersi le ferie per qualche altra
occasione. Mi
concedo solo questi tre giorni che mancano al fine settimana e poi
rientro. Tra
l’altro, in ufficio passerei del tempo con Harm e la cosa non mi
dispiace
affatto.
Prima di
iniziare la bozza della
relazione, decido di controllare la corrispondenza. Quando apro la mia
casella ricordo
che erano alcuni giorni che non lo facevo: si è accumulata diversa
posta. Tra
le solite e-mail pubblicitarie, che cestino senza neppure aprirle, ce
ne sono
due che meritano la mia attenzione.
Una scopro con
piacere che è di Chloe:
era tempo che non la sentivo e sono felice che mi abbia scritto. Mi
diverto
sempre molto quando lo fa, mi racconta della scuola e mi fa morire dal
ridere
quando descrive certi suoi professori e compagni. Quella ragazzina è
tremenda,
quando ci si mette! Più tardi la leggerò con calma e le risponderò. Si
sorprenderà che l’abbia fatto rapidamente, di solito lascio trascorrere
più tempo di
quanto vorrei, sempre troppo presa dal lavoro.
L’altra, quando
leggo il mittente, mi
manda il cuore in gola.
E’ lui.
L’ha inviata alle 10 di questa mattina.
Non ha più
scritto da giorni, non ha
più mandato nulla da quando non ho risposto alla sua ultima e-mail e lo
fa
proprio oggi, proprio ora, dopo quello che è successo questa notte tra
me e
Harm.
E l’oggetto è
molto indicativo: “Perché?”.
Cosa vorrà
sapere? Perché non ho
risposto? Perché non gli ho più scritto?
Come posso
dirgli che non voglio più
queste lettere? Avevo intenzione di confessargli al più presto che non
posso
accettare la sua proposta di matrimonio, ma pensavo di farlo al
telefono,
parlandogli di persona, cercando di spiegare… sarà già difficile così,
ma farlo
via e-mail, indirizzando il tutto ad “un innamorato sconosciuto” non mi sembra tanto carino.
E poi c’è una
cosa strana: non sono
innamorata di Mic, ma dell’uomo che mi ha scritto quelle lettere un po’
sì. E’
inutile che menta con me stessa: quelle parole mi hanno davvero
intrigato e non
leggerle più mi spiace un po’.
E non vorrei mai
neppure dire al mio
innamorato misterioso che amo un altro…
Lo so, questo
rasenta la follia pura,
ma che ci posso fare?
Mi faccio
coraggio e decido di aprire l’e-mail,
giurando dentro me stessa che non risponderò, qualunque cosa vi sia
scritta…
Clicco
sul messaggio, leggo e sorrido:
la vita, a volte, merita davvero d’essere vissuta. Anche solo per
momenti come
questi.
From
: lover@aol.com
To
: Mac.jag@aol.com
Object : Perché?
Perché non mi
prepari tu la cena, visto che è tutto il giorno che non fai altro che
fare la
pigrona?
La notte scorsa è
stata stupenda e mi piacerebbe addormentarmi ancora tra le tue braccia.
Ti amo, Sarah.
Harm