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Autore: Haruka77    27/02/2012    2 recensioni
La storia del Pianeta Oasi e dei suoi abitanti alquanto particolari.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2 Settimane prima

Era sempre il primo ad arrivare, arrivava in ufficio almeno 15 minuti prima in modo tale da potersi bere un bel caffè fumante e leggersi il giornale prima di buttarsi a capofitto nel lavoro. Era la sua routine.
Ma quella mattina non riusciva a godersi il suo caffè, quella cavolo di acidità di stomaco che lo stava tartassando dal giorno prima non gli faceva gustare al meglio la sua bevanda mattutina. Poi alle 7.55 sentì la voce di lei arrivare dal corridoio e la sua mente tornò a quella domenica mattina.

Si era svegliato cercando il suo corpo per abbracciarla, voleva riempirsi di quella sensazione che provava quando la teneva tra le sue braccia. Ma lei non c’era, era andata via, “Mi ha anticipato” pensò Hyun Bin. Non che l’avrebbe lasciata da sola in quell’albergo, ma entrambi sapevano che una volta che lui l’avrebbe accompagnata a casa, la loro storia sarebbe finita. Lui non era fatto per una relazione duratura, l’amore eterno non esiste, per lui è solo routine e falsità.
E allora cos’era quella strana sensazione di vuoto, come se gli mancasse qualcosa che lo stava attanagliando da quando aveva capito che lei era andata via? “Sarà la fame, del resto Barbara si è praticamente traccagnata tutto lei lasciandomi solo le briciole” fu la sua giustificazione, ed in effetti dopo che ebbe fatto un’abbondante colazione la sensazione si attenuò. Anche se a quella sensazione si sostituì una forte acidità di stomaco. Dopo aver fatto colazione era rientrato in città, aveva sbrigato alcune commissioni e poi la sera era uscito con degli amici per svagarsi. Era tornato alla sua vita di prima, contento di aver vinto la sua battaglia contro quella piccola e testarda oasiana, in più il tutto si era rivelato ancora più piacevole di quanto si aspettasse.

La voce di lei si sentiva sempre più forte fin quando non la sentì più. In quell’attimo, alzò gli occhi e incontrò il suo sguardo. Si fissarono per 5 interminabili secondi. Non la riconosceva, la guardava e non vedeva la ragazza con la quale era stato quel sabato. Il suo sguardo era triste, aveva perso la sua solarità e gli occhi erano gonfi. Sapeva che stava così per colpa sua, ma non poteva farci niente, nell’attimo esatto in cui lei aveva corrisposto il suo bacio in quella camera d’albergo, era consapevole di quello a cui sarebbe andata incontro. Ma perché lui stava male per lei e avrebbe voluto stringerla fra le sue braccia?

Poi lei parlò “Buongiorno” disse, e staccando lo sguardo da lui si diresse alla sua scrivania e iniziò a lavorare. Lui ricacciò indietro quei pensieri confondendoli per compassione e si alzò per andare a prendere qualcosa di caldo, iniziava a provare un dolore fortissimo allo stomaco “Maledetta acidità, eppure ho fatto una colazione sana e leggera” pensò. Ahhh sti psicologi sono bravi ad analizzare gli altri, ma quando si tratta di loro si dimenticano anche le nozioni elementari.

Durante quella settimana, avevano avuto occasione di lavorare a stretto contatto ed entrambi erano sempre stati molto professionali, insieme a Fabiola erano un bel team di lavoro. Però si rendeva conto che ogni volta che il suo cellulare squillava o riceveva un sms, lei si irrigidiva anche se cercava in tutti i modi di non farglielo notare. Decise di non andare a pranzo con loro, nonostante le insistenze del Responsabile. In un certo modo voleva lasciare a lei uno spazio dove lui non fosse presente e con la scusa del suo lavoro, disse che preferiva non fare la pausa e uscire prima.

I giorni passarono, la mattina svolgeva il tirocinio, il pomeriggio era impegnato con le riprese e la sera la passava con una donna diversa. Ma qualcosa non andava. Il mal di stomaco era sempre più forte, ogni volta che si trovava a cena con qualcuna, non riusciva a mangiare, qualsiasi cosa gli provocava nausea. Anche nel dopo cena la gastrite non gli faceva godere appieno della compagnia della sua chiamiamola dama, tanto da dover arrivare ad accompagnarla sotto casa per poi fuggire al suo appartamento a riempirsi di malox e camomille. Il venerdì doveva andare dal medico per fare una gastroscopia per cercare di risolvere il problema

-Quali sono i sintomi? – chiese il medico
- Ho bruciore di stomaco, difficoltà a deglutire, nausea e a volte dei dolori fortissimi allo sterno.
- Quando si sono presentati per la prima volta?
- Domenica scorsa
- Ha subito qualche evento stressante ultimamente?
- No, nessuno
- Sicuro?
- Sì
- Ci sono momenti della giornata in cui questi sintomi sono più forti?
- Si calmano un po’ la mattina e ritornano fortissimi la sera

- Dalla gastroscopia non risulta nessun alterazione, ma è meglio aspettare il risultato della biopsia. Per esperienza posso dire che la gastrite è principalmente di natura nervosa, causata da una serie di eventi che ci mettono sotto stress, conflitti interiori che preferiamo non affrontare e quindi tendiamo a somatizzarli. Non penso ci sia bisogno di approfondire la cosa, dato il suo titolo di studio. Io le consiglio di cercare di capire cosa le provoca questo stato. Probabilmente quando il dolore si attenua, il suo corpo si trova a suo agio e quando invece aumentano il suo corpo le sta dicendo che in quella situazione si trova a disagio.

Hyun Bin prese le ricette, salutò e ringraziò il dottore. “Cazzate, ok che sono psicologo ma io poco ci credo in questa storia dell’inconscio. Appena arriveranno gli esami si vedrà che di sicuro c’è qualcosa che non va a livello fisico, altro che mente”. Accettare che il tutto era riconducibile ad un conflitto interiore, avrebbe significato per lui accettare che quel sabato aveva avuto anche per lui un significato che andava al di là delle sua immaginazione e che il non averla trovata al suo fianco la mattina lo aveva ferito come lui non avrebbe mai pensato. Rimosse il tutto, prese il suo cellulare e chiamò il suo amico per organizzare un’uscita per la sera.

1 settimana prima

Come sempre era il primo ad arrivare in ufficio ed era anche abbastanza incazzato. Il mal di stomaco era peggiorato e di conseguenza aveva passato il week end a casa “Penso che sia ora di cambiare medico” aveva pensato dato che la cura prescritta non aveva dato alcun risultato. Ma poi iniziò a rifletterci meglio e si rese conto che quello che gli aveva detto il medico aveva un senso. Tutto tornava. Quando non era vicino a lei stava male, quando era con un’altra donna il dolore e il fastidio aumentavano, quando pensava al fatto che l’avesse fatta soffrire, la nausea si presentava più forte che mai. Il dolore si calmava solo quando lavorava a stretto contatto con lei e aveva occasione di parlarle, solo in quei momenti il suo corpo tornava in perfetto equilibrio per poi riperderlo quando lei non era con lui. Quella settimana avrebbe cercato di verificare se effettivamente era così e poi avrebbe cercato di capire come comportarsi, forse era giunto il momento di provare a cambiare vita e di dare fiducia a quella persona. Fiducia, per Hyun Bin quella parola non aveva alcun senso quando si parlava di donne.
 
Arrivarono le colleghe e quando vide Barbara il suo dolore si attenuò leggermente “Ecco, come non detto. Forse non è il caso che cambi medico” si disse.

Poi si mise ad osservarla, era presa dall’organizzare la parte del role playing. Ad un certo punto, un uomo si sedette davanti alla sua postazione. Quando lei si accorse della sua presenza, dopo un attimo di smarrimento, un sorriso immenso comparve sul suo volto. Era da una settimana che non la vedeva sorridere così. Provò dapprima una sensazione di calore che si tramutò subito dopo in un forte dolore al petto, proprio vicino al cuore quando prese consapevolezza che non era lui la persona a cui quel sorriso era rivolto e non era lui la persona che lei stava abbracciando in quel momento. Si sentì perso.
Rimase ad ascoltare il loro discorso

- Ti sei fatta donna ormai, eh? Perspicace il ragazzo, pensò Bin
- Hai visto? Sono cresciuta e come ti avevo detto sono diventata una bellissima ragazza – Modesta lei, però come darle torto? Del resto ho degli ottimi gusti io!
- Sì, avevi ragione. Avrei dovuto crederti quando mi volevi far firmare il contratto di fidanzamento da piccola. Ho perso un occasione, ora avrai una schiera di uomini che ti stanno corteggiando data la tua bellezza Non vedi la fila fuori dalla porta?
- Certo! Ho una schiera immensa, devo solo scegliere – Ma se vuoi, lo sai che tu sei il primo della lista, oppa!-  Oppa??? A me non mi ha mai chiamato OPPA!! E poi il primo della lista? E io? Sta piccola viscida strega
- Penso proprio che ci penserò. Prova solo a toccarla ancora e sei un uomo morto

“Come cazzo osa scompigliarle i capelli in quel modo? E perché lei lo lascia fare?” Si rese conto che gli dava tremendamente fastidio il loro modo di interagire. Poi la vide abbracciarlo di nuovo, questa volta lo fece in un modo dolcissimo e Hyun Bin si accorse che nell’esatto momento in cui l’aveva chiamato oppa delle lacrime erano scese sul suo viso. Iniziava a provare un forte senso di nausea, cercò di tornare al suo lavoro, quando il vecchiardo entrò e presentò quell’uomo come il loro futuro Responsabile lasciandolo di stucco e con un senso di nausea sempre più forte.

In quella settimana lei aveva ritrovato la sua solarità, aveva ripreso a sorridere e a fare le sue solite battute senza senso. Nei giorni seguenti, decise che anche lui sarebbe andato a pranzo con loro con la scusa di socializzare con il nuovo arrivato, ma in realtà voleva tenere sotto controllo quei due. Pertanto si sorbì tutti i discorsi su come si erano conosciuti e anche i suoi tentativi per conquistare il suo cuore. Provava un senso di fastidio a sapere che lei aveva fatto di tutto fin da bambina per fidanzarsi con quella persona, addirittura baciarlo di nascosto

- Pensavo che stessi dormendo – Se e io ci credo
- Mi hai svegliato – Come se non lo eri già, bugiardo
- Quindi ti era piaciuto, confessa! – Se ti ha baciato come ha baciato me, non può non essergli piaciuto… anche se forse a 6 anni non baciava così, almeno spero
- Veramente pensavo mi avesse punto una zanzara – Sti cazzi
- Scemo, se ti bacio ora ti innamori di me all’istante, non lo faccio solo perché siamo in pubblico! – Io non mi sono innamorato di lei all’istante quando mi ha baciato, anche se forse fin dal primo momento…
- Provaci e vediamo cosa succede. Ti passo a prendere alle 20 stasera, fatti trovare pronta. – Che cazzo sta succedendo?
- La finite di fare i due piccioncini voi due? Da lunedì Joon Hyuk sarà il tuo capo Baba, su cerca di essere professionale – Ecco brava collega, richiamali all’ordine!
- Da lunedì e solo negli orari di ufficio, per il resto lui è il mio vecchio amico d’infanzia – Perché hai veramente intenzione di vederlo al di fuori dell’ufficio?
- Nonché il tuo primo amore  - Primo amore? Che cazzo, aveva solo 6 anni, manca si sa cos’è l’amore a quell’età

Ora il dolore al petto era più forte che mai. Si scusò e si alzò. Lei neanche lo guardò e ciò non fece altro che aumentare il suo dolore. Lui non esisteva più per lei, era scomparso. Ora c’era solo Joon Hyuk nel suo cuore “Donne, tutte uguali. Cambiano i loro sentimenti a seconda di come gira il vento. E io che avevo pure pensato di chiederle di darmi una possibilità”. Non voleva darlo a vedere ma era ferito. Aveva di nuovo aperto il suo cuore ad una donna ed era di nuovo rimasto ferito. “Mai più, cazzo. Bin torna te stesso. Nessuna donna merita la tua fiducia” disse a se stesso. Prese il cellulare compose un numero “Ci vediamo stasera alle 21.00” e riattaccò. Poi si girò per rientrare quando la vide.

Lei aveva visto che si era sentito male ed era andato a vedere come stava, e senza volerlo aveva sentito la sua chiamata. Sospirò e rientrò ancora più convinta di aver fatto la scelta giusta.

Lei non notò Hyun Bin che aveva allungato la mano per fermarla e lui non notò la lacrima di lei.
 
:: Bye Bye Baba, mi sa che stavolta hai veramente toppato!
:: Cmq, per la gastrite vi consiglio una buona alimentazione senza fritti e alcool XDDD
:: Ma perché Binuccio non ha fiducia nelle donne? O.O

 

AIGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

  
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