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Autore: Erikuccia    29/02/2012    1 recensioni
Jackson si scontra sbadatamente con questa ragazza, successivamente grazie a lei scopre che la sua fidanzata lo tradisce e per superare tutto si appoggia a questa nuova fanciulla. Come finirà tra loro? Nascerà l'amore o sarà solo amicizia?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sostenni per tutto il tragitto fino alla macchina. Era perfettamente in forze eppure sembrava non riuscire a camminare da solo. Lo feci sedere sul muretto di poco prima e mi misi in piedi davanti a lui. Guardai i danni che si era procurato.

Aveva un labbro sanguinante, le mani distrutte coperte di sangue sia suo che di Marc e il suo occhio sinistro stava diventando nero.

-Andiamo ti porto in ospedale- dissi cercando di farlo rialzare

-No, niente ospedale non mi sono fatto nulla di grave. Non esternamente.- rispose serio

Teneva lo sguardo nel vuoto mentre parlava, sospirai e vidi che poco lontano c'era una fontana, con un po' di acqua gli avrei almeno tolto la maggior parte del sangue quindi cercai qualcosa da usare quando mi ricordai che quella mattina avevo legato i miei capelli con una bandana. La presi e andai a bagnarla, poi iniziai a togliergli i sangue dal volto e dalle mani.

Fortunatamente erano solo tagli superficiali che avevano gia smesso di sanguinare.

Ad un certo punto sentii i suoi occhi addosso proprio mentre gli pulivo la mano destra e non potei fare a meno di alzare lo sguardo incontrando il suo.

-Ho sempre sospettato questa cosa sai?- mi disse

-Mi dispiace Jack non immagini quanto, eri così felice di divetare padre- sussurrai tornando a concentrarmi sulla sua mano.

-Ero felice di una bugia Jennifer, quel bambino sarebbe vissuto in una bugia non in una vera famiglia- mormorò abbassando la testa

-Jack- cominciai facendogli alzare lo sguardo -non è necessario mettere al mondo un figlio per amarlo con tutta l'anima. Tu per quel bambino saresti stato un ottimo padre nonostante tutto.-

-Grazie ma lui ha un padre che lo vuole e non sono io- disse sorridendo forzatamente

-Jackson- dissi guardandolo negli occhi -prima o poi troverai la ragazza giusta e avrete un bambino meraviglioso e tu sarai un padre splendido.- conclusi

-Sei adorabile lo sai?- disse scendendo dal muretto e si accese una sigaretta.

-Devi lavorare oggi?- chiese guardandomi

-Si direi di si- risposi

-Sei venuta in macchina?- domandò senza guardarmi

-Si- dissi e presi dalla tasca le chiavi della macchina

-Ti va se ti seguo fino a casa tua e poi ti porto a lavoro io? E ovvio ti vengo anche a prendere, naturalmente se ti va.- chiese sorridendo imbarazzato e guardandosi la punta degli stivali.

WOW! Avevo sentito bene? Ma certo che mi andava! Ok magari voleva solo qualcuno che gli tenesse compagnia ma per lui questo e altro.

-Certo ma tu non hai da fare?- chiesi arrossendo

-No, non mi va di tornare a casa al momento. Non voglio più saperne di quella. Dai vai a prendere la macchina ti aspetto qui.- rispose Jack

Annuii e velocemente andai alla mia auto e tornai da lui che mi aspettava con il braccio fuori dal finestrino.

Mi seguì fino casa, lasciò che con calma parcheggiassi aspettandomi seduto sul suo cofano.

Al mio ritorno scese e mi aprì la portiera da ottimo gentiluomo del sud.

-Prego signorina- disse sorridente

-Grazie mille- risposi imbarazzatissima. Nessuno mi aveva mai trattata con tanta cavalleria. Era piuttosto imbarazzante oltre che lusinghiero. Allacciai la cintura e lasciai che mi accompagnasse al cafè. Parcheggiò a pochi metri dall'entrata, spense il motore e si voltò verso di me.

-Che orario fai oggi?- chiese Jackson

-Dovrei finire per le 11 e mezza, mezzanotte. perchè?-

-Ti passo a prendere io ok? Magari parliamo un po' no?- disse ammiccante

-Jack non è normale che tu reagisca così lo sai?- mormorai non riuscendo a trattenermi

-Vedi Jenny io credo nel profondo di averlo sempre saputo, mi serviva una conferma, tutto li. Una conferma che tu mi hai dato- rispose accendendosi una sigaretta

Cavoli allora Aaron aveva ragione, tre su tre per lui!

-Guarda che credo salutino te sai?- disse ridestandomi dai miei pensieri

-Come?- risposi intontita

-Quei due li che si sbracciano- esclamò ridendo e indicando fuori dal finestrino

E finalmente capì che intendeva. Alyssa a Aaron erano vicino all'entrata del cafè e cercavano in tutti i modi di attirare la mia attenzione. Sorrisi e li salutai con la mano.

-Ora vado ok?- dissi guardando Jackson

-Ma certo! Alle 11.30 sarò qui ad aspettarti ok?- rispose e, dopo aver appoggiato la sigaretta sul posacenere della macchina si voltò a guardarmi intensamente negli occhi.

-Non potrò mai ringraziarti abbastanza lo sai? Mi hai aiutato a uscire da una situzione sbagliata per molti!- disse allungando una mano per accarezzarmi il braccio -dimmi come posso sdebitarmi Jen-

Si era rattristato e non mi piaceva così misi sottosopra la mia testa per cercare qualcosa di strano da dire.

-Una cosa c'è...- dissi sorridendo mentre mi guardava inclinando la testa -Non dire a nessuno del mio pigiama o peggio ancora di quel video ok?- conclusi facendolo ridere

-Promesso promesso- disse tra una risata e l'altra -Vai ora o quei due finiranno per mangiarsi il fegato dalla curiosità.-

-Di cosa dovrebbero essere curiosi?- domandai prendendo la borsa che avevo tra i piedi

-Hai ragione, diamogli un motivo di curiosità- e così dicendo mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio sulla fronte. -A dopo piccola-

Scesi dall'auto frastornata, era solo un innoquo bacio sulla fronte eppure mi aveva fatto girare la testa. Il suo tocco delicato, il suo profumo leggermente alterato dall'odore della sigaretta, erano una cosa indescrivibile.

Come da lui predetto appena mi avvicinai ai miei amici fui sommersa dalle domande.

-Abbiamo visto quello che abbiamo visto?- chiese Ally

-Credo di si ma dipende da cosa avete visto.- risposi camminando verso l'entrata

-Abbiamo visto Jackson Rathbone accarezzarti un braccio e poi darti un bacio sulla fronte tenendoti il viso tra le mani.- disse Aaron

-Cavoli ma che siete? Due paparazzi?- domandai scherzosamente

-Eddai Jen raccontaci!- mi pregò la mia amica

Non potei non accontentarla così mi sedetti e cominciai a raccontare tutto quello che era accaduto quel giorno. Per mia fortuna appena finii di spiegare il tutto arrivò l'ora di mettersi a lavoro così nessuno dei due potè farmi domande a riguardo.

Contrariamente ai due giorni precedenti quella volta le ore non passavano mai. L'orologio sembrava andare al rallentatore. Dopo la sesta volta che domandavo l'ora a Aaron ricevendo un -sempre quella di prima- come risposta, Ally mi chiese ammiccante:

-Come mai oggi continui a guardare l'ora? Ahahaha Ti manca Jackson per caso?-

-Ma che dici... si vede?- risposi sconfitta

-Si e anche tanto- si intromise il barista

-Resisti dai tra non molto il tuo cavaliere arriva a prenderti! E mi raccomando domani vedi di raccontarmi tutto!- mi derise la mia amica

L'ultima ora fu la più lunga della mia vita ma fortunatamente anche quella passò e, dando l'ennesima occhiata fuori finalmente vidi una lexus nera parcheggiata poco lontano.

-Che aspetti Jen? Vai qui finiamo noi!- disse Alyssa spingendomi verso l'uscita.

La guardai le diedi un bacio sulla guancia e soffiai un bacio a Aaron che mi guardava asciugando un bicchiere. Presi la borsa e fuggii fuori dove ad attendermi trovai Jackson seduto sul cofano della macchina a fumare una sigaretta.

-Fumi troppo sai?- dissi a mo' di saluto

-Lo so infatti dovrei smettere, ma un vizio mi serve! Potrei iniziare con le gomme che dici?- rispose sorridente.

-Non saprei dai spegnila!- mormorai

Saltò giù dal cofano buttò a terra la sigaretta e la spense con il tacco degli stivali.

-Tutto per una bella signorina- rispose imbarazzandomi e lusingandomi.

Come aveva fatto quel pomeriggio mi aprì la portiera della macchina e dopo aver messo in moto partimmo alla volta di... già, dove stavamo andando?

-Ehm Jack?- chiesi timidamente

-Si? Dimmi!- rispose senza guardarmi

-Dove stiamo andando?- domandai guardandomi intorno.

-Non credo che tu abbia mai visto los angeles la notte vero?- disse guardandomi con la coda dell'occhio

-No- concordai

-Bene allora andiamo a vederla!- rispose sghignazzando

Guidò per una buona mezz'ora. Eravamo in mezzo alle colline e non conoscendo il posto non seppi dire dove eravamo diretti. Quando a un certo punto parcheggiò sul lato della strada.

Scese e io feci altrettanto, chiuse la macchina e tenendomi una mano sulla schiena mi guidò sul lato opposto della carreggiata, proprio sulla cima della collina più alta.

Quello che vidi mi lasciò senza fiato. La città era sotto di noi con tutte le sue luci, i suoi locali. In lontananza si vedeva anche l'oceano illuminato dalla luna. Ero senza parole. Mi voltai a guardarlo.

-E',,, è bellissimo Jack.- dissi con gli occhi lucidi dall'emozione

Lui si voltò a sorridermi. -Vero? Questo è il posto che in tutta los angeles amo di più. E' qui che mi rifugio da tutto e tutti.-

-Perchè allora me lo hai mostrato se questo è il tuo posto speciale?- chiesi emozionata

Jackson mi osservò attentamente, guardò nuovamente il panorama, e si mise di fronte a me. Mi stava fissando negli occhi con il suo sguardo magnetico. Mi prese le mani e disse:

-Un posto speciale per una ragazza speciale. Ti conosco da poche ore ma mi sembra di conoscerti da tutta una vita. Al momento non voglio illudere nessuno dei due Jen ma ti prego permettimi di starti accanto, io ho bisogno di una amica ora. E magari più in la qualcosa in più-

Ora si che mi girava la testa. Dovevo prenderla come una dichiarazione? Santi Numi che cosa dovevo fare? Era in attesa di una mia risposta quindi presi tutto il coraggio che avevo.

-Jack, sarei onorata di esserti amica. L'unica cosa che attualmente può esserci tra noi è amicizia. Niente di più per ora.- conclusi

-Non chiedo altro per ora.- concordò lui. Sorrise e si sedette a terra trascinandomi con lui.

Non so quante ore passammo li seduto a parlare di tutto e di niente, so solo che quando aprii gli occhi ero nella sua auto coperta dalla sua giacca, dovevo essermi addormentata e lui mi aveva portata in macchina.

-Ehy bella addormentata siamo quasi arrivati- disse quando mi sedetti dritta

-Scusa mi sono addormentata non era mia intenzione- risposi imbarazzata

-Non scusarti la colpa è mia, non pensavo che eri stanca.- si giustificò

-No no è stato bellissimo da parte tua.- cercai di tirargli su il morale.

-Bhe senti domani che facciamo?- domandò cambiando discorso

Pensai a cosa avremmo potuto fare così mi venne una idea.

-Ehy tu sai pattinare?- chiesi

-Dire che sono capace è esagerato sai?- rispose sorridente

-Dai ti insegno io andiamo?- domandai insistente

-Ma si! Allora passo a prenderti domani mattina per le 10 ok?-

-OK! A domani Jack!- dissi contenta rendendogli la giacca e stampandogli un bacio sulla guancia facendolo arrossire.

Aspettai di vedere la macchina allontanarsi e entrai in casa.

  
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