__________Prologo___________
_Assassinio a
Villa Malfoy_
Villa
Malfoy, tra le sue innumerevoli stanze, contava
un’ampia hall d’ingresso, un salotto e una veranda, sale da ballo, da pranzo e
da biliardo, una fornita biblioteca, uno studio e – ovviamente – una cucina.
Villa
Malfoy, tra i suoi infiniti ninnoli e quadri e
anticaglie, includeva anche un pugnale d’epoca, un candelabro di pregiata
fattura, una spranga, una fune, una chiave naturalmente inglese e – inspiegabilmente – anche una rivoltella.
Villa
Malfoy, inspiegabilmente – no, davvero è inspiegabile! – , quel sabato sera ospitava un congruo
quanto incomprensibile numero di ospiti.
Villa
Malfoy, soprattutto, quel sabato sera ospitava un
cadavere. In fondo alle scale che portavano alle cantine. Steso su una grossa X
bianca.
L’urlo
di chi aveva scoperto il corpo era echeggiato nelle campagne attorno la Villa,
quando – opportuno come la crema solare a ferragosto – suonarono alla porta.
__CLueDo__
_quando NULLA è come sembra_
«
E lei chi sarebbe, di grazia? » con educata perplessità il giovane padrone di
casa fissava il Losco Figuro incappucciato immantellato
davanti a lui.
«
Chi può risolvere i vostri problemi » rispose il Losco Figuro, con voce evidentemente camuffata.
«
L’idraulico è passato ieri, la lavatrice me l’ha sistemata la Weasley a calci e per tutto il resto non mi faccio scrupoli
a schiavizzare gli elfi domestici, quindi non ci serve niente, vada a
importunare qualcunaltr… » Draco
stava già chiudendo la porta quando il Figuro Losco la bloccò con un piede.
«
Intendo l’altro problema…
»
Draco si arrestò, facendosi serio in
volto.
«
Oh… Capisco… Ma sa, è
meglio che mio padre non lo venga a sapere, quindi preferirei risolvere da solo
la faccenda della polvere di drago ».
«
No, un altro problema ancora »
rispose il Losro Figuso.
«
Oh… Dice le riviste di uomini nudi sotto il mio
letto? »
«
No ».
«
La mia casa delle bambole in 394 uscite settimanali? »
«
No ».
«
I miei lavori all’uncinetto? »
«
No ».
«
Le corna che ho messo ad Astoria con Potter? »
«
Davvero ha fatto una cosa del genere? ».
«
No! »
«
Parlo del problema che avete in fondo alle scale che portano alle cantine ».
«
L’intonaco che si scrosta per l’umidità? Sa, è una casa vecchia, non l’hanno
isolata bene. »
«
Parlo del cadavere, idiota! »
«
Quel problema! Doveva dirlo subito! »
Draco si sentì infinitamente sollevato. « Come si
chiama? » chiese poi, tornando sospettoso.
«
… Conan ».
«
Conan? ».
«
… Holmes ».
« Holmes? ».
« Conan Holmes ».
« Conan Holmes? ».
«
Deve ripete tutto quello che dico? ».
«
Ha un nome banale ».
«
Ha parlato uno che fa Malfoy di cognome e interpreta
il cattivo per sette libri su sette! ».
Punto
sul vivo, Draco non trovò altro con cui ribattere.
Aprì del tutto la porta, permettendo al Fisco Loguro
di entrare. « La accompagno dagli altri » disse con tono grave.
Gli
altri cinque ospiti della serata erano riuniti nella sala da ballo distratti e
non eccessivamente scossi.
Draco presentò Conan Holmes, il quale
squadrò tutti i presenti da dietro i suoi occhiali tondi. Si era tolto il
mantello, ma la barba folta e i capelli fitti erano come una maschera.
«
Signori » esordì, « tra di voi c’è un
assassino ».
Silenzio.
«
Ma dai? » seduta nella poltrona, le gambe inguainate accavallate, Ginny Weasley non era tipo da
cerimonie.
«
Miseriaccia! Vuole dire che non è stato un incidente? » Ron Weasley
stava invece seduto a gambe larghe sul divano, chino in avanti le braccia
posate sulle cosce. Un camionista, se il mondo magico avesse avuto i camion.
«
Come, “non è stato un incidente”? » Neville Paciock
divenne ancora più pallido di quello che era. In piedi accanto al camino si
appoggiò alla mensola per sostenersi.
«
Ma chi avrebbe mai desiderato una cosa del genere? » Lune Lovegood
inclinò la testa dubbiosa e tutte le piume blu che le decoravano la testa si
mossero con lei.
«
Siamo tutti in ottimi rapporti, davvero non avremmo motivo di…
» la vocina di Cho Chang
non fece in tempo a finire la frase che tutte le teste si girarono verso Draco Malfoy, il quale fece lo
gnorri declamando anche lui la sua frase.
«
Era un po’ brillo, deve essere semplicemente caduto dalle scale ».
«
Ma voi parlate sempre a turno così o solo quando entrate in scena e l’autrice
deve descrivere i presenti? » chiese Conan Holmes, lasciando trasparire dalla
voce poca curiosità e molta ironia.
Ironia
che non fu colta.
«
Solo quando entriamo in scena » commentò Ginny
togliendosi le doppie punte.
«
O quando appare un Liscu Fogoro
» aggiunse Ron.
«
Cosa che non capita spesso, per fortuna » puntualizzò Neville.
«
Oppure quando facciamo una sciarada » le piume sulla testa di Luna annuirono
con lei.
«
Oppure quando siamo in ottimi rapporti » di nuovo, alle parole di Cho, tutti si voltarono verso Draco.
«
Gli volevamo bene. Tutti. »
puntualizzò Draco, con una nota di esasperazione
nella voce.
In
quella, suonarono nuovamente alla porta. « Vado io! » esclamò Draco, sollevato dall’opportunità di fuggire dai loro
sguardi, fossero solo pochi secondi.
«
Ovvio, è casa tua » disse indolente Ginny, senza
premurarsi di farsi sentire dal padrone di casa.
«
Una casa davv… » ma Ron non finì la frase, Conan
Holmes lo interruppe.
«
Basta! Grazie. Direi che anche i muri
hanno capito chi sono i protagonisti di questa fic »
e aggiunse « I muri delle stanze dei
lettori, sicchè… »
Si
sentì vociare nella hall d’ingresso, e poi un urlo che correva esattamente
sulla soglia degli ultrasuoni: la sentirono anche i pipistrelli. I pipistrelli
della foresta Amazzonica.
«
O mio Dio! Harry! Cosa ti è successo?
»
«
Forse era il caso di chiudere la porta per le cantine…
» considerò Ginny con fare meditabondo.
«
Penso anch… »
«
Shhht! » Conan Holmes zittì Ron, bloccando sul
nascere la quarta carrellata di turni.
Draco rientrò sostenendo una Hermione sconvolta, pallida e tremante.
«
Il suo ingresso in scena serviva solo a chiarire ai venticinque lettori che il
Manzoni ci ha riciclato chi era la vittima? » bisbigliò Conan Holmes
all’indirizzo di Ginny.
«
No, era invitata anche lei, ma ha avuto un’emergenza al lavoro » bisbigliò
quella di rimando.
«
Di sabato? ».
«
Ciccio, non diventi l’eroina intelligente del mondo magico senza fare un tubo,
sai? ».
Conan
Holmes annuì convinto e si voltò verso la nuova arrivata.
«
Posso sapere chi è lei, signorina? E perché arriva solo ora? ».
«
Sono Hermione Granger, e ho
avuto un contrattempo al lavoro. »
«
Come è arrivata? ».
«
Mi sono smaterializzata cinque minuti fa direttamente dal mio ufficio ».
«
Quindi ha un alibi? ».
«
Mi sta dicendo che è stato uno di noi? O mio Dio » la voce ridotta a un filo,
si accasciò sul divano dietro di lei.
«
Visto? Tutti volevamo bene a Harry »
ci tenne a sottolineare Draco.
«
Davvero? » chiese Conan Holmes con tono scettico. « Anche Astoria? ».
«
Hanno suonato di nuovo alla porta! Non avete sentito? » sentendo nominare quel nome, a Draco
presero a sudare le mani.
«
No » risposero a una sola voce.
«
Bene, a questo punto non mi resta che interrogarvi uno a uno in un’altra
stanza. Signorina Watson, siccome lei ha un alibi, mi vuole assistere? » chiese
ad Hermione.
«
Mi chiamo Granger! » sbottò.
Conan
Holmes la ignorò e ufficializzò: « I sospettati sono sei: Ginny
Weasley, pedina
rossa, Ron Weasley, pedina gialla, Neville Paciock, pedina viola, Luna Lovegood,
pedina blu, Cho
Chang, pedina
bianca e Draco Malfoy, pedina verde ».
«
Da dove diavolo vengono questi cerchi colorati ai nostri piedi? » sbottò Ginny, scavallando le gambe a guardando al pavimento.
«
Watson! Se vuole esaminare la casa, io andrei in salotto ad interrogare il
primo sospettato ». disse Conan Holmes con fare pieno di sussiego.
«
Mi chiamo Granger! » ripeté Hermione,
senza il minimo sussiego.
«
Miss Scarlet, dopo di lei…
»
«
Un attimo Holmes, come fa a conoscere questa casa? » chiese Draco,
la cui voce venne completamente sovrastato da un degno ruggito Gryffindor.
«
Sono Ginny Weasley! »
esclamò quella alzandosi.
Conan
Holmes si mise sulla porta, muovendo la mano in un gesto galante per far
passare prima le signore. Hermione infilò subito la
porta per precipitarsi a perquisire la casa. Ginny
uscì dalla stanza, saltando a piedi pari da una casella piastrella
all’altra.
BHA
BUBBOLE!!!
E’ un
po’ che medito una cretinata di questo livelli! XD
Oggi
si sono congiunti svariati fattori che mi hanno portato a scriverla: il
29 febbraio che non rivedremo più per 4 anni, la fine della sessione d’esami,
il fatto che mi ero ripromessa di scrivere non appena la detta sessione fosse
finita, la scatola del Cluedo che mi fissa da
settimane e la lettura del nono volume di Black Butler – dove ho riconosciuto, nel personaggio dello
scrittore sfigato che dice di chiamarsi Arthur, niente di meno che Arthur Conan
Doyle, il che mi ha fatto sentire molto intelligente
(e mi ha consolato sul fatto che almeno
questo personaggio nel manga non morirà!). E forse anche qualche altro fattore,
indubbiamente esistenziale, come i precedenti!
Well, se avete
rimostranze, insulti, complimenti, domande o soldi da regalare, lasciatemi
una recensione!
Al
prossimo capitolo!
[Ebbene
sì, ci sarà un prossimo capitolo! E uno dopo… e uno
dopo ancora… e poi… bè, non penso di farne molti in realtà…
è.è]
Ja-ne! =)