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Autore: Erikuccia    01/03/2012    1 recensioni
Jackson si scontra sbadatamente con questa ragazza, successivamente grazie a lei scopre che la sua fidanzata lo tradisce e per superare tutto si appoggia a questa nuova fanciulla. Come finirà tra loro? Nascerà l'amore o sarà solo amicizia?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un nuovo capitolo!
Buona lettura!



-Svegliati Jen!-

-Ancora 5 minuti- mormorai

-SVEGLIATIIIII!- strillò Rebecca nel mio orecchio facendomi sobbalzare

-Ma che sei impazzita? Hai deciso di farmi morire di prima mattina?- la rimproverai

-No ma voglio sapere e siccome tra mezz'ora devo uscire per andare a lavoro ho pensato bene di svegliarti!- rispose mettendomi in mano una fumante tazza di caffè

Sospirai e dopo che entrambe ci fummo accomodate sul mio letto iniziai il mio racconto.

Reb ascoltava allibita e dopo che le raccontai della sera precedente battè le mani entusiasta.

-Cugina tu gli piaci!- esclamò

-Cugina tu sei scema!- dissi spingendola scherzosamente

-Dai retta a me Jen! Tu gli uomini non li capisci! Sono scontati! Per cui te lo ripeto cugina tu gli piaci. Ti ha portato nel suo posto speciale!-

-Non saprei Reb, e se si stesse solo leccando le ferite?- domandai scoprendomi preoccupata

-E che importa? Lui ha scelto di stare vicino a te o no?-

-Bhe si...-

-E allora fregatene! Jen se pensi che sia giusto non fare caso a tutto il resto!- disse saggiamente

-Certe frasi te le sogni la notte?- chiesi alleggerendo l'atmosfera

-Mi piacerebbe parlare di dove trovo certe frasi ma vedi faccio tardi a lavoro! A dopo tesoro!-

-Ciao guarda che esco anche io tra non molto ok?-

-Ok baci cugina!-

La sentii sbattere la porta e la macchina allontanarsi.

Aveva ragione, chissene frega se Jack mi vuole vicino solo per non pensare a Sheila, era pur sempre un amico e per un amico questo e altro!

Non mi accorsi del tempo che passava persa come ero nei miei pensieri e mi ridestai solamente quando sentii suonare il campanello. Chi poteva essere?

Aprii la porta e mi ritrovai Jackson davanti che mi guardava sorridendo.

-Il suo pattinatore-autista è arrivato signorina!- disse togliendosi gli occhiali da sole

-Cavoli non mi sono accorta dell'ora! Entra sarò pronta in un attimo!- esclamai spostandomi per farlo passare

-Fai con calma io ti aspetto-

-Grazie, fai come fossi a casa tua. Li è la cucina apri, prendi, mangia e bevi io arrivo!-

-Tranquilla-

Corsi in bagno e mi lavai i denti con una mano mentre con l'altra districavo i nodi che si erano formati tra i capelli. Profumata e pettinata mi precipitai in camera dove infilai un paio di jeans, una t-shirt e le mie allstar. Afferrai i miei amati rollerblade che misi in una borsa e riapparvi in cucina dove lo trovai seduto a giocare con il suo iphone. Al mio ingresso alzò gli occhi e inclinò la testa.

-Pronta?-

-Certo andiamo o per caso ha paura mr rathbone?-

-Paura io?- disse alzandosi, afferrando il suo zaino e precedendomi per aprire la porta -Fai del tuo meglio giovane!-

Risi e insieme uscimmo di casa. Non prendemmo la sua auto ma ci dirigemmo verso uno spiazzo cementato a pochi isolati da casa mia. Dopo aver indossato pattini e protezioni iniziai a girare un po'. Sentivo i suoi occhi addosso così mi avvicinai e, prendendolo per mano lo feci alzare. Era imbranatissimo ma invece di renderlo ridicolo la cosa lo faceva molto tenero.

Continuavamo a girare intondo ma ad un certo punto lui non so come ma perse l'equilibrio trascinando entrambi a terra.

-Ops scusa non volevo! Ti sei fatta male?- disse ridendo

-Tranquillo Jack non mi sono fatta nulla!- risposi alzandomi e lasciandolo li ad arrangiarsi

Pattinai per alcuni metri poi mi girai e lo vidi seduto sul muretto dove avevamo lasciato gli zaini, era stato molto veloce per non essere capace di pattinare. Notai che mi studiava così decisi di fare un po' la scema e cominciai ad andare a zig zag, a saltare e girarmi.

Fu proprio mentre andavo all'indietro che successe l'irreparabile. Non avevo preso bene le misure così inciampai sul gradino che separava l'asfalto dall'erba e caddi all'indietro.

Mi misi subito a sedere. Fortuna che ero caduta dalla parte dell'erba.

In meno di un secondo Jack si inginocchiò accanto a me.

-Ehy ti sei fatta male?- chiese preoccupato

-No no sono tutta intera...credo-

-Muovi gambe e braccia- ordinò

Lo feci, per fortuna nessun dolore particolare.

-Sto bene tranquillo ma come sei arrivato qui così velocemente? Non sai pattinare- lo accusai

-Credi veramente che io non sappia pattinare? Vivo a L.A. da troppo per non saperlo fare- rispose alzandosi e allungando le mani per aiutarmi.

Afferrai le mani che mi porgeva e lasciai che mi tirasse in piedi. Avendo però le ruote ai piedi la cosa non fu semplice e per evitare che cadessi di nuovo mi strinse a lui mettendo entrambe le mani sulla mia schiena. Mi guardò senza staccarsi e disse:

-Che ne pensi se togliamo questi affari e andiamo a mangiare qualcosa? Non so te ma io ho fame!-

-Hai ragione Jack andiamo!- dissi senza fiato.

Appena fummo nuovamente sui nostri piedi ci incamminammo giù per la strada.

-Che dici? Mcdonald's o burger king? Oggi stiamo nei paraggi, ho troppa fame per allontanarmi!- ridacchiò guardandomi

-Direi.... Burger King! E' proprio li guar...-

Non feci in tempo a finire la frase che mi prese per mano e correndo mi trascinava verso il fast food.

-Ma dico Jacky sei impazzito?-

-Scusa!- rispose sghignazzando -Ma quando ho fame perdo la testa!-

Mi tenne la porta aperta e mi fece sedere dicendomi che avrebbe preso di testa sua. Il modo in cui ridacchiava mentre si dirigeva verso il bancone mi lasciò perplessa. Scoprii che cosa gli era passato per la testa appena tornò. Aveva con se 4 confezioni di patatine 4 bibite e 4 giganteschi hamburger.

-Certo che hai fame Jack!- dissi quando si sedette

-Dividiamo in due il tutto. Quindi due a te e due a me!-

-Cosa?-

-Su smettila di fare la difficile e mangia!- esclamò mettendo il vassoio al centro del tavolo

-No no no no no- dissi fingendomi shockata

-Qualcosa non va?- domandò con la bocca piena di patatine

-Come hai potuto non prendere il ketchup?-

Mi guardò ridendo della mia espressione scherzosamente offesa e, dopo essersi dato una botta in testa, si diresse al bancone tornando con quelle che sembravano 30 bustine di ketchup che riversò sul tavolo.

-Dovrebbe bastare no?- disse corrugando la fronte

-Si direi di si-

Mentre addentavo una patatine lui aprì una confezione della salsa che strizzò sulle sue patatine, solo che quando la scosse per farne uscire anche l'ultima goccia mi schizzò direttamente in faccia.

-Ma dico!- eslamai prendendo il tovagliolo

-Scusa! E' stato un incidente!-

-Si si come no.- scherzai pulendomi

-Dai non penserai che l'abbia fatto apposta!- continuò -Se lo avessi fatto apposta avrei fatto così!- e mi schizzò dell'altra salsa addosso -Vista la differenza?-

-Si l'ho notata- dissi -quindi se faccio così anche io- cominciai sporcandolo a mia volta -non è altro che vendetta no?-

Sorrise e, dopo essersi pulito, cominciò a lanciarmi ketchup a raffica costringendomi a alzarmi e proteggermi con il vassoio.

-Ti arrendi splendore?- chiese senza fermarsi

-Si mi arrendo mi arrendooooo!-

-Ottimo ora andiamo dai! Prendiamo un po' di aria!-

Così dopo aver buttato i nostri rifiuti uscimmo in strada e ci sedemmo su una panchina per toglierci le ultime tracce di ketchup.

-Vado bene?- mi domandò serio

Aveva una macchia di ketchup proprio sulla punta del naso così presi il fazzolezzo che avevo in mano e lo ripulii.

-Ora sei perfetto!-

-Tu invece no!- disse mentre bagnava di saliva un fazzoletto e lo avvicinava alla mia guancia. Gli bloccai il braccio.

-Ma sei matto? Neanche mia madre fa più così!- gli feci notare ridendo

-Stai ridendo di me?-

-Assolutamente si!- risposi ridendo di gusto.

Si avvicinò a me e, dopo avermi immobilizzato il viso tra le mani, mi leccò una guancia lasciando di proposito una abbondante scia di saliva.

-Ma che schifo!- urlai.

Mi girai e lo colpii scherzosamente vedendolo ridere

-Jack devi ringraziare che ora devo andare!-

-Uuuuuuh che paura!-

-Vedrai vedrai!- lo minacciai

Tornammo a casa ridendo e scherzando.

-Senti questa sera non posso venire a prenderti, ho le prove con la band!- di scusò mentre saliva sulla sua lexus

-Ok ci vediamo domani?- risposi nascondendo un pizzico di delusione

-Naturalmente! Magari anche per sms no?- mi disse dal finestrino

-Certo! A domani Jacky!-

-Ciao piccola!-

E se ne andò. Stavo rientrando in casa quando mi squillò il telefono.

-Ally!- risposi automaticamente

-Ciao Jen!-

-Tutto ok?- chiesi sentendola preoccupata

-Sono io a dovertelo chiedere!-

-Perchè?-

-Jay ma che avete fatto?- domandò ignorandomi

-In che senso?-

-Jenny ci sono le vostre foto dappertutto!- esclamò

-Cosa?-

-Vieni qui che le vedi-

-Arrivo.-

Chiusi la chiamata. Cavoli c'erano i paparazzi e non me ne ero accorta?

Ed ora che cosa sarebbe successo?

Mi precipitai alla metropolitana e solo allora notai che quasi tutte le ragazze mi guardavano

alcune sorridendo altre con occhi assassini.

Arrivai correndo fino al cafè dove ad aspettarmi c'erano i miei due amici.

-Eccoti finalmente!- esclamò Ally

-Fatemi vedere- dissi senza fiato

Aaron girò il computer verso di me...

  
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