Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: GoddessHaruna    05/10/2006    6 recensioni
"Preparati perchè tu non meriti il loro potere e io t'impedirò di continuare ad usarlo, piccola insolente! Sakura, i tuoi giorni sono contati!" Molti anni dopo...nuova avventura...ancora una volta Sakura dovra vestire i panni di maga, ma ce la farà anche stavolta? Ma soprattutto se Sakura e Shaoran fossero solo amici?un'altra delle mie invenzioni...buona lettura a tutti!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Card Captor Sakura: l’ultima avventura

 


Cap.2: la misteriosa bambina

 

 

Il grande albero di ciliegio stava li, come ogni giorno.
Sorvegliava l'entrata del tempio con i suoi grandi e possenti rami, dove, ora, le foglie stavano ingiallendo a causa dell'autunno alle porte.
Il cielo si stava riempiendo dei colori caldi che il sole portava con se mentre si alzava lentamente dal suo lungo sonno nella notte.
Alcune stelle non continuavano a resistere alla luce del sole e cercavano di brillare con tutta la loro forza.
Un leggero venticello fece muovere i rami del grande ciliegio e nel suo tronco si formò come un buco nero.
Una bambina ne uscì da quella porta spazio-temporale e rimase sospesa in aria per alcuni secondi, per poi appoggiarsi delicatamente alle radici del ciliegio.
Il buco nero si chiuse lentamente, senza lasciare alcuna traccia, e la bambina rimase immobile.
Lentamente le sue palpebre si aprirono e l'azzurro dei suoi occhi poteva essere invidiato dal cielo più limpido.
I lunghi capelli castani si muovevano, danzando con il vento, e le sue piccole manine era racchiuse in un unico pugno.
La bambina respirò a pieni polmoni la fresca aria della mattina e assaporò l'odore dell'estate ormai finita e tiepido autunno alle porte.
GiuGiu si guardò attorno e si voltò verso il maestoso albero di ciliegio notando il suo splendore.
- Devo andare a scuola ora...e anche voi dovete -
La bambina tornò ad osservare il portale del tempio che dava sulla strada e in un secondo si ritrovò ad indossare la divisa della scuola materna di Tereda.
Quattro figure slanciate scesero dalle fronde dell'albero e si posero alle spalle della piccola.
- Noi dobbiamo proteggere te -
La voce proveniva da un'alta donna da corti capelli castani e verdi occhi, dai lineamenti soavi, ma allo stesso tempo decisi.
- Non possiamo permettere che ti accadi qualcosa -
La seconda voce apparteneva ad una stupenda donna da lunghi capelli biondi raccolti in due lunghissimi codini.
I suoi occhi erano ambrati e il suo sorriso uno dei più belli.
- Questi sono gli ordini del nostro padrone e noi non gli disubbidiremo -
Fu una donna più minuta delle altre a parlare, stavolta, mentre i suoi capelli neri, con riflessi bluastri, si mossero appena a causa dei pesanti boccoli che portava.
I suoi occhi erano di un azzurro intesso che quasi si poteva definire blu elettrico.
- Oltre a questo noi ti vogliamo bene, GiuGiu...e siamo in pensiero per te -
La quarta voce fu della donna dai capelli corvini che sembrava avere più confidenza con la bambina.
GiuGiu osservò le quattro ragazze e portò davanti la mano dove vi comparve un piccolo ombrellino bianco della sua misura.
Appena la bambina lo prese e lo fece girare, gli abiti delle ragazze cambiarono e divennero divise universitarie.
- Anch'io ve ne voglio, ma ora dobbiamo comportarci come loro e sta molto attente a quello che può accadere qui intorno...nel frattempo incamminiamoci, altrimenti arriveremo tardi al nostro primo giorno di scuola! -
 
 
I pattini a rotelle sfrecciavano a gran velocità.
- PISTA! - urlava un'alta ragazza mentre sorpassava la gente che le intralciava la strada.
- Non posso crederci! Sono in un ritardo enorme e anche quest'anno inizierò con una bella sgridata da parte del preside per il mio mega ritardo! Uffa...PISTA!-
Sakura aveva ora schivato una donna che portava a passeggio il suo cane.
Come sempre sarebbe arrivata a scuola in ritardo e non aveva nemmeno fatto colazione!
Sakura aveva già chiamato Tomoyo per dirle di non aspettarla e che si sarebbero ritrovate in classe, sempre se fosse riuscita a non investire nessuno ed a non farsi investire!
Sakura vide avanti a se una strada da attraversare e il semaforo dei pedoni, da verde, diventare giallo.
- FORZA! FORZA! Dai che lo passo! Dai che lo passo! -
Aumentò la sua velocità, ma vide arrivargli un gatto randagio sotto ai roller e con uno scatto lo schivò cominciando a sbandare di qua e di la per poi finire a terra.
Dopo aver mandato mille accidenti a quel gatto Sakura si accorse che il semaforo era diventato ormai rosso e che una delle rotelle dei suoi pattini si era svitata.
Sakura avrebbe tanto voluto mettersi a piangere, ma non aveva tempo: DOVEVA ANDARE A SCUOLA!
La ragazza raccolse i pezzi dei suoi roller quando qualcuno le pestò una mano.
- AHIO! MA GUARDA DOVE VAI! - si alzò in piedi per dirne quattro a chi le aveva fatto del male: - BRUTTO SCRE...-
La sua bocca si fermò quando i suoi occhi incontrarono quelli marroni di una persona che conosceva molto bene.
- Ciao Sakura -
- SHAORAN! - urlò la ragazza mentre gli saltò in braccio e per poco non gli fece perdere l'equilibrio.
- Va bene Sakura, anch'io sono felice di vederti, ma ora scendi! -
Il ragazzo spinse via la sua migliore amica da se, mentre si rimise a posto il completo giacca e cravatta che aveva addosso.
- Ehi! Come siamo eleganti...-
Sakura osservò l'amico da cima a fondo.
- Oggi devo presentare un progetto ad un impresario americano e devo far bella figura -
A differenza di Sakura, Shaoran tornato in Giappone aveva intrapreso gli studi per diventare architetto ed era tornato in Giappone per aprire uno studio tutto suo insieme ad un suo socio.
In questo modo aveva anche una scusa per stare insieme alla sua più grande amica.
- Di un pò...- Shaoran osservò la ragazza: - ...ma oggi non ricominci la scuola? -
- Sì e sono in ritardissimo e ho rotto i roller...a piedi mi ci vuole troppo tempo...in autobus è impossibile perchè non ho spiccioli a sufficienza e non so come fare...se solo qualcuno potesse accompagnarmi...-
Una lampadina si accese in testa a Sakura che guardò l'amico con fare malizioso.
- Cosa c'è? Perchè mi guardi così? -
Sakura si avvicinò a Shaoran e cominciò a massaggiargli gli addominali mentre continuava a guardarlo maliziosamente: - Dove hai parcheggiato? -
- Qui vicino, ma perchè me lo chied...aspetta un secondo! No, Sakura no! Arriverò in ritardo in ufficio e non me lo posso permettere! -
- Dai ti prego! -
- No!-
- Ti prego! Ti prego! Ti prego! -
Sakura guardò l'amico con occhi dolci.
Shaoran sapeva che non riusciva a resistere a quegl'occhi e così...
- Va bene, ma questa è la prima e l'ultima volta, intesi? -
La ragazza annuì ripetutamente e, felice, salì sulla macchina dell'amico.
 

La campanella non era ancora suonata e la macchina si fermò davanti al cancello.
Sakura diede un bacio sulla guancia a Shaoran: -Grazie! Sei un angelo! -
- Guarda che sei in debito con me! - le urlò lui, mentre la ragazza scese dall'auto e si abbassò per guardarlo.
- Stasera va bene? -
Lui la guardò: - Da te però...-
- No da me c'è mio fratello e Kero-chan e non voglio che passi tutta la serata a litigare con loro...-
Shaoran sbuffò: - Per l'ennesima volta facciamo da me...a che ora? -
- La solita! Stavolta pago io! Ciao bello! -
Sakura chiuse la portella dell'auto e Shaoran la salutò dal finestrino, mentre partì a tutta velocità.
La ragazza osservò la macchina allontanarsi e si voltò mentre il suo sguardo fu catturato da una insolita: infondo al vialetto stava avanzando una piccola bambina con un ombrellino bianco, accerchiata da quattro ragazze universitarie che Sakura non aveva mai visto prima.
Le ragazza osservavano tutto e tutti e avevano l'atteggiamento di persone che stavano proteggendo qualcuno.
Gli occhi color smeraldo di Sakura si posarono su quelli cristallini della piccola bambina che si stava avvicinando pian piano e più precisamente a lei.
La bambina si fermò e, come sotto comando, anche le quattro ragazze si bloccarono sul loro posto.
La graziosa creatura sorrise dolcemente a Sakura e si avvicinò lentamente dalla donna senza mai smettere di fissarla.
Sakura s'inginocchiò a terra per arrivare all'altezza della bambina che sembrava volerle dire qualcosa.
- Ciao piccolina...come ti chiami? -
- GiuGiu...- pronunciò la piccola con la sua voce cristallina.
- Frequenti l'asilo, non è vero? -
GiuGiu non rispose alla domanda e accarezzò la guancia di Sakura con la sua piccola mano.
Un calore pervase il cuore di Sakura e la ragazza per un momento provò una sensazione d'affetto che non aveva mai provato prima.
Sakura riaprì gli occhi e la bambina non c'era più, ma solo le quattro ragazze.
- Dov'è andata? - chiese rialzandosi in piedi di scatto e volendo riprovare quella strana sensazione.
La ragazza dai lunghi codini biondi le indicò qualcosa dietro alle sue spalle e Sakura si voltò lentamente: GiuGiu se ne stava andando per la sua strada, con il suo ombrellino, e stava raggiungendo la scuola materna lì a fianco.
Sakura fece un passo per raggiungerla, ma la campanella d'inizio lezione la fermò.
  
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