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Autore: Ellie    06/10/2006    5 recensioni
“Non vuoi proprio dirmi il tuo nome?” tornò all’attacco lei, con voce supplichevole. Draco sbuffò.
“No. Beh, se proprio ci tieni puoi chiamarmi…” si interruppe un attimo, pensandoci. Ci voleva un nome che non le facesse indovinare la sua identità per nessuna ragione. Alla fine disse la prima cosa che gli venne in mente. “Sky”
Sky? Cielo?” fece lei, contrariata. “Ma che nome è?"
“Non è un nome” replicò lui. “Prendere o lasciare. Se preferisci chiamarmi ‘uomo misterioso’ o roba simile…” Hermione rise di nuovo.
“No, va bene. Allora… piacere di conoscerti, Sky”
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Your Voice è arrivata seconda al (secondo) contest di Every Little Thing, cosa che mi ha reso davvero felice *_*. Tuttavia non sono molto soddisfatta di come è venuta, speravo di riuscire a scrivere qualcosa di meglio. Spero comunque che a voi possa piacere e appassionare almeno un po'.
Nel caso aveste problemi a capire la trama, ecco il bando del contest:
Voldemort e Harry sono caduti entrambi dietro al Velo dell'ufficio Misteri alla fine del quinto libro. I maggiori deatheaters sono stati nuovamente incarcerati ad Azkaban, tra i quali spicca il nome di Lucius Malfoy. L'estate passa velocemente e tutti si ritrovano ad Hogwarts, ma senza Harry Potter e con forse una speranza di pace. Draco viene preso di mira per le accuse su suo padre. Hermione torna cambiata, un'incantesimo con il quale Lucius Malfoy l'ha colpita, le impedisce di parlare/vedere(a voi la scelta), tutti stanno cercando una cura, ma le speranze ormai sembrano perdute.
I capitoli, oltre a questo prologo (è corto, lo so, ma presto arriveranno gli altri che sono più lunghi), sono in tutto sei. Enjoy! ^_^



Il ritorno a Hogwarts, ogni primo settembre, per me era sempre stato un avvenimento gioioso. Ogni estate, per quanto mi sentissi bene insieme ai miei genitori, che non mi facevano mai mancare nulla, aspettavo con ansia il giorno in cui sarei potuta tornare a quella scuola di magia che era diventata fin dall’inizio la mia seconda casa.

Hogwarts per me era un luogo dove imparare cose nuove, dove vivere avventure e, soprattutto, dove trascorrere momenti felici insieme ai miei migliori amici, Harry e Ron.

Non potrò mai dimenticare tutte le avventure e le liti, tutte le risate e le lacrime, tutti i momenti di gioia e quelli di sconforto… ogni piccolo momento passato insieme a loro rimarrà per sempre nel mio cuore.

Prima che arrivassero Harry e Ron la mia vita era triste e insignificante. Solo adesso me ne rendo veramente conto. Ricordo bene le prime settimane di scuola, passate a piangere nei bagni per la mia solitudine; credo che non le scorderò mai.

Sono stati dei giorni orribili; ogni mattina alzarsi era una tortura. Solo il desiderio di imparare cose nuove mi faceva andare avanti. Più mi sforzavo di sentirmi a mio agio, più mi sforzavo di apparire simpatica e più mi comportavo da insopportabile saputella, facendo allontanare tutti. Avevo ormai perso ogni speranza quando arrivarono loro.

Mi ricordo i pettegolezzi messi in giro da Lavender e Parvati, secondo i quali ero innamorata matta prima di Harry, poi di Ron e infine di entrambi. Ora mi viene da sorridere: ma certo che li amavo, li amavo più di me stessa. Come potevo non amare con tutto il cuore i miei due angeli custodi, che inconsapevolmente mi avevano liberato dalla mia prigione di ombre, che mi avevano mostrato un mondo pieno di sole e risate?

Erano come fratelli per me, e anche di più, ma non mi ero mai innamorata di loro in quel senso. Pensavo che il sentimento di affetto e gratitudine che provavo per loro fosse anche più forte dell’amore. Pensavo che niente avrebbe mai potuto dividerci.

Ma poi, all’improvviso, tutto si è rotto, e io sono sprofondata nuovamente nelle tenebre. È successo tutto così in fretta che non ho avuto neanche il tempo di reagire, di fare qualcosa per impedire che tutto crollasse. Non sono stata abbastanza forte.

Senza che potessi fare niente il mondo di sole e risate che mi avevano mostrato Harry e Ron era come svanito e io ero improvvisamente tornata ai tempi del mio primo anno a Hogwarts.

Ai tempi in cui sedevo sola in uno scompartimento del treno, piena di paura per l’imminente arrivo a scuola. Ma stavolta era diverso, perché nessuno sarebbe venuto a chiedermi di aiutarlo a trovare un rospo fuggitivo.

Chi potrebbe mai chiedere aiuto a una cieca?

I tempi in cui aspettavo con ansia il ritorno a Hogwarts, ne ero certa, erano ormai finiti per sempre.




Tornare a scuola non mi era mai piaciuto particolarmente; più che altro era un avvenimento indifferente, per me. A volte ci tornavo più volentieri, desideroso di sfottere Potter e i suoi amichetti idioti, a volte più malvolentieri, desideroso di continuare a vivere nell’ozio delle vacanze.

Quell’anno, invece, avrei dato qualsiasi cosa per potermene rimanere a casa. Sapevo che era un desiderio da codardo, tuttavia non potevo farci niente. Fin dall’inizio dell’estate avevo capito che da quell’anno sarebbe cambiato tutto e che il mio ritorno a Hogwarts sarebbe stato un inferno. E nessun ragazzo sano di mente desidera entrare, anzi buttarsi a capofitto nell’inferno, no?

Fino ad allora io, Draco Malfoy, ero stato ammirato da tutti. Come non ammirare l’unico erede di una casata come quella dei Malfoy, pureblood e ricchi sfondati? Ovviamente anche io avevo i miei nemici (vedi Potter), ma di questo non mi ero mai preoccupato troppo. Fino a pochi anni fa avevo ben poche preoccupazioni, me ne rendo conto solo adesso.

Poi sono cresciuto e ho iniziato a rendermi conto che la mia vita non sarebbe stata facile come mi sembrava all’inizio. Mio padre era sempre più assente, a casa si faceva vedere ben poco ed era ormai chiaro che i suoi passatemi erano ben poco leciti. Mia madre piangeva sempre più spesso, era meno bella e molto più sciupata, e ogni volta che mi guardava leggevo nei suoi occhi paura e preoccupazione. Capii che qualcosa stava cambiando, e che presto anche io sarei rimasto coinvolto.

Poco dopo, infatti, mio padre iniziò a parlarmi di cose che poco si addicevano a un bambino; perché io, prima di allora, ero senza dubbio un bambino. Mi rivelò cose orribile che ora desidero solo dimenticare. In breve fu chiaro a tutta la famiglia che ben presto sarei diventato Deatheater come la maggior parte dei miei parenti. Fu solo grazie a mia madre se non venni marchiato prima di quel giorno all’ufficio Misteri.

Molte, troppe cose cambiarono quel giorno e le vite di tutti furono sconvolte improvvisamente. Harry Potter e Lord Voldemort caddero entrambi dietro un misterioso Velo e morirono; mio padre e la maggior parte degli altri Deatheaters vennero catturati e portati ad Azkaban; numerose persone vennero ferite gravemente.

Ora che l’estate è finita tutti si ritroveranno a Hogwarts e sono sicuro che per me cambierà tutto. Ora però tutti non sarò più l’erede dei ricchissimi Malfoy, qualcuno da ammirare e rispettare.

Sarò semplicemente Draco, qualcuno da odiare a da accusare senza sosta.

Perché si sa, le colpe dei padri ricadono sempre sui figli.
  
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