Riuscimmo a raggiungere la
nostra spiaggia in poco meno di
un quarto d’ora, e lì restammo ad aspettare fino a
mezzogiorno. L’elicottero
arrivò in perfetto orario, e dopo che Dave lanciò
il razzo di segnalazione per
comunicare ai soccorsi che li stavamo aspettando, ci raggiunsero e ci
prelevarono
senza ulteriori intoppi.
Ad accoglierci al suo interno c’erano i miei fratelli e le
altre Chipettes,
insieme a Ian e Zoe, che avevano deciso di far ritorno
sull’isola insieme ai
soccorsi. Quando finalmente ci fummo tutti riuniti, ci riportarono
sulla terra
ferma.
La prima cosa che Dave decise di fare, era sottoporre Britt a un esame
medico,
per assicurarsi che stesse bene per davvero, grazie al cielo era
così. Era
guarita, e se ce la sentivamo ancora, potevamo tranquillamente esibirci
ai
Music Awards.
Non volevamo tirarci indietro, non dopo tutto quello che avevamo
passato, così
Dave ci suggerì di non far parola con nessun degli eventi
accaduti a me e a
Britt, e di partecipare all’evento come se nulla fosse
successo. Certo, però,
che non era facile dimenticare tutto da un giorno all’altro.
Soprattutto per
me.
Ora sono nel nostro camerino. I miei fratelli e le Chipettes sono qui
fuori con
Dave che festeggiano insieme allo staff il successo
dell’esibizione. Io però
non me la sento ancora di uscire. Dovrebbe essere il giorno
più bello della mia
vita, invece ho una malinconia che mi pervade praticamente da quando mi
ero
svegliato quella mattina nella caverna del tasso del miele.
All’inizio, come vi ho appena raccontato, credevo che fosse
dovuto alla
terribile esperienza che avevo vissuto in prima persona in mare, alla
paura di
perdere Brittany, alla sensazione di impotenza che provavo vedendola
ammalata e
priva di sensi, al terrore della fuga dalla seconda eruzione. Il motivo
invece,
è un altro, ora me ne stavo finalmente rendendo
conto.
Distolgo lo sguardo dal mio volto riflesso sullo specchio del camerino
e lo
punto sul tavolo su cui stavo in piedi, guardando la mia personale
copia della
rivista “Rolling Stones”.
Mi inginocchio e comincio a sfogliarla, non per leggermi semplicemente
qualche
suo articolo, ma per cercare una cosa che avevo nascosto al suo
interno.
Ricordo di averla lasciata alla pagina 23, e difatti, eccola qui, una
foto di
me e di Britt in formato fototessera.
Oggi, appena arrivati in città, mentre aspettavamo di andare
alle prove per
l’esibizione, ci era venuta l’idea di fare un giro
per i negozi per passare il
tempo. Ad un certo punto avevamo deciso di dividerci, ogni coppia per
conto
suo, ed ecco che, mentre passeggiavamo tra un negozio
d’abbigliamento d’alta
moda e l’altro, ci siamo trovati di fronte a uno di quei
cabinati per le foto
istantanee.
Visto che avevamo con noi qualche dollaro offertoci da Dave, Brittany
mi aveva
suggerito di farci una foto insieme. E io avevo accettato
volentieri.
Una volta terminata la sessione fotografica, Britt mi aveva chiesto di
ritirare
le foto mentre lei andava a dare un’occhiata a un vestitino
che aveva
adocchiato nel negozio lì di fianco.
La macchina ci aveva scattato un totale di 8 foto, dove in quasi tutte
Brittany
era riuscita a piazzarsi in primo piano, comprendomi completamente
dall’inquadratura. Avevo riso, divertito, mentre guardavo
quelle foto, pensando
che nonostante tutto, Britt non era cambiata affatto...poi
però la mia
attenzione si era focalizzata sulla foto numero 7…tra tutte
quelle scattate,
quella era l’unica ad avere qualcosa di diverso dalle altre,
già…perché in
quella foto, nessuno dei due aveva smorfie strane o copriva il viso
all’altro,
in quella foto eravamo entrambi perfettamente inquadrati, e ci tenevamo
abbracciati mentre fissavamo, sorridenti, l’obbiettivo della
macchina
fotografica.
Da quando avevo confessato a Britt i miei sentimenti per lei, poco
prima che
Dave ci trovasse, nessuno dei due ha più affrontato
l’argomento. Stavo
cominciando a pensare, quindi, che forse Britt non provava per me
quello che io
provavo per lei. Forse mi vedeva solo come un caro amico. Un amico
inseparabile, che le aveva salvato la vita, ma pur sempre solo un
amico…non ero
neanche più sicuro che quella volta sulla spiaggia avesse
davvero voluto
baciarmi, altrimenti perché da allora non ne ha
più parlato? Di solito quel
tipo di discorsi si affrontano…l’altra persona
confessa a sua volta i suoi
sentimenti, oppure mette fin da subito in chiaro che non è
il tipo di storia
che cerca. Quella di Britt, invece, sembrava vera e propria
indifferenza. E
quella foto, così bella, così tenera, romantica,
forse avrebbe toccato un tasto
dolente…come avrebbe reagito Britt, se l’avesse
vista? Avrebbe potuto dirmi che
in realtà io per lei ero solo il suo migliore amico e
spezzare per sempre il
mio cuore…ero davvero disposto a correre questo rischio?
Dopo aver affrontato
vulcani e abissi marini, giunsi alla conclusione che no, non ne ero in
grado…
L’avevo strappata dal resto delle foto, cercando di rovinarla
il meno
possibile, e l’ho nascosta in tasca. Quando lei era tornata
da me, allegra e
spensierata, commentando la bellezza del vestitino che aveva appena
visto in
vetrina, mi aveva chiesto di vedere le foto, e quando aveva visto che
mancava
la foto 7, le avevo mentito dicendo che in quella foto era venuta
orribile, e
che l’avevo fatta sparire per evitare che la
vedesse.
Alla fine, tornati nell’albergo in cui alloggiavamo, lei si
era tenuta tutte le
altre foto, e io, di nascosto, questa.
Prima dell’esibizione all’International Music
Award, avevo passato la serata a
guardarla, e al momento dell’esibizione l’avevo
nascosta all’interno della mia
rivista.
Qualcuno stava bussando alla porta. Nascondo in fretta e furia la foto
di me e
Britt e grido << Avanti >>. E’
Dave.
<< Sei ancora qui, Alvin?! >>
<< Già…a quanto pare
>>
Mi si avvicina e si siede sulla sedia di fianco a me.
<< Dimmi la verità, Dave…si notava
tanto? >>
<< Ti riferisci al fatto che per l’ennesima
volta hai cercato di
monopolizzare l’attenzione su di te?
>>
<< Non scherzare, Dave…lo sai di che parlo!
>>
<< Hai ragione, scusa…bhe, sì
Alvin…un po’ si vedeva…ma credo di
essere
stato l’unico in sala ad averlo notato…sembravi un
po’ giù di tono, rispetto al
solito… >>
<< Già…spero…spero di
non aver mandato a monte l’esibizione…
>>
<< No, tranquillo! Sei stato perfetto, i fan sono
impazziti! >>
<< Bhe, grazie…he he…
>>
Restiamo in silenzio per un po’, io vorrei dire qualcosa, ma
non mi viene in
mente nulla. Per fortuna, ci pensa lui a spezzare il silenzio.
<< Posso dirti una cosa, Al? >>
<< Sì, Dave, dimmi >>
<< So come ti senti…anch’io ho
affrontato una mezza missione suicida per
tornare da voi…e in effetti, credo di aver quasi mancato di
rispetto ad un paio
di agenti della guardia costiera…ma ora siamo tutti qui,
sani e salvi. Brittany
è stata visitata e la dottoressa ha assicurato che sta bene,
lo so che hai
passato l’inferno per lei, ma ora non
c’è più motivo di stare
male… >>
Dave crede che sia quello il vero motivo del mio
malessere…bhe…fino a poco fa
lo credevo anch’io…ma poi ho capito che, invece,
la causa di tutto era
“l’altro” discorso…
<< Ok…Dave…
>>
<< Però non mi sembri molto
convinto…senti…rifletti su quello che ti ho
detto, e se poi vorrai raggiungerci, sai dove trovarci…
>>
<< Bhe…aspetta, Dave…
>>
<< Sì, Alvin? Cosa c’è?
>>
Apro la rivista, e tiro fuori la foto di me e Britt abbracciati, e
gliela
mostro. Lui la prende in mano e la guarda con attenzione.
<< E’ davvero bella, Alvin…
>>
<< Capisci il problema ora? >>
Lui mi restituisce la foto.
<< Sì… >>
<< E allora? Cosa dovrei fare? Che mi consigli?
>>
<< Dico solo una cosa…Britt non fa che parlare
di te, di tutto quello che
hai fatto per lei…e di tutto quello che le hai detto in
spiaggia… >>
A sentirgli dire quella cose, a momenti finivo per strozzarmi.
<< Dici…davvero? >>
<< Sì, e credo che la cosa migliore che tu
possa fare e parlarle… >>
Poi, terminata la frase, apre la porta ed esce.
Io rimango in camerino ad aspettare ancora un po’,
riflettendo sul da farsi.
Come avrei fatto a dirle nel modo giusto quello che provavo davvero per
lei?
Dovevo essere diretto come sulla spiaggia? Tergiversare? Farglielo
capire in
qualche modo? Scriverglielo su un messaggio?
A furia di rimuginare, non mi accorgo che son già passati
venti minuti da
quando Dave se n’era andato. Forse è arrivato il
momento di andare anche per
me.
Arrotolo la mia rivista e me la carico sotto braccio, poi scendo e mi
dirigo
verso la porta. Aprendola, mi trovo di fronte a Britt, vestita con un
elegantissimo abito rosa da sera.
<< Britt…che…che ci fai qui?
>>
<< Dave mi ha detto che dovevi parlarmi…e
così eccomi qui… >>
Incastrato da Dave…complimenti…in che gran bel
guaio mi hai cacciato…
Se aveva mentito a lei, forse non era vera neanche la storia che
Brittany aveva
parlato con tutti del nostro discorso sulla spiaggia. Che dovevo
fare?!
<<
Sì…bhe…ecco…io…io
volevo solo dirti che sei…sei stata fenomenale
all’esibizione…tutto
qui…heheheh… >>
<< Oh…sì? Bhe…grazie,
Alvin…anche tu sei stato bravo…
>>
<< Hey, grazie! Ora…che ne dici? Torniamo
dagli altri? >>
<< Ok… >> mi risponde lei, con
un tono di voce deluso.
Mentre esco dal camerino e comincio a percorrere il corridoio, la sento
chiamarmi, dietro di me.
<< Alvin…sto male…sto per svenire
ancora…prendimi! >>
Un brivido mi corre lungo tutta la schiena, e io corro subito ad
afferrarla,
prima che caschi a terra.
<< Britt, Britt!! Oh, no…che ti succede
adesso, Briiiiitt?!! >>
<< Ahahah…stavo scherzando, Alvin!
>>
<< Cosa?! >>
<< Già…sai…ti
è caduta questa dalla rivista… >>
mi avverte,
sventolandomi davanti al naso la nostra foto.
<< …è
bellissima…perché me l’hai tenuta
nascosta? >>
<<
Oh…sai…bhe…ecco…sì…insomma…
>>
Chiudi il becco, Alvin! Chiudi il becco!! Non mostrarti più
ridicolo di quanto
già non lo sei.
<< Anch’io ti amo, Alvin…
>>
Mi pietrifico di colpo…
L’avrà detto davvero? O sta volta era davvero
un’allucinazione?
<< Un momento…tu…
>>
<< Sai…era stato molto bello quando me
l’hai detto sull’isola… >>
mi spiegava lentamente, e con voce bassa e seducente.
<< …certo…il contesto non era
proprio dei più adatti, quindi…pensavo che
se ti portavo con me a fare shopping e a scattarci fotografie insieme,
avresti
approfittato dell’occasione per dirmelo con più
calma…ma a quanto pare…
>>
<< Già… >> le
rispondo io.
Che stupido…stupido, ingenuo, bambinone che non sono altro!!
Lei voleva solo
sentirmelo ripetere in un contesto in cui non fossero in pericolo le
nostre
vite, e io?! Io avevo frainteso tutto!!
<< Quindi? Non hai niente da dirmi? >>
insistette lei, sempre con
quella voce calma e suadente.
Io mi avvicino a lei e le do un piccolo e delicato bacio sulle labbra,
poi mi
allontano di qualche centimetro, imbarazzatissimo.
<< Ma come? E’ così che mi dici che
mi ami?! >> mi chiede lei.
Subito dopo mi si lancia addosso buttandomi a terra, e lì
comincia a baciarmi
come mai avrei potuto immaginare. Non saprei dire se era per
l’emozione o per
il fatto che fosse sdraiata sopra di me, sta di fatto che non riuscivo
a
respirare. Durante quel lungo ed interminabile bacio (nel senso che
speravo non
finisse mai), non riuscivo a fare altro che star fermo e lasciare che
facesse
tutto lei. Quando poi finì, si sollevò
leggermente e mi chiese << Allora?
Che ne dici? Era meglio il mio “Ti amo” o il tuo?
>>
<< Bhe…sai…non sono sicuro di
averti sentito bene, ehehe... >>
<< Oh, Alviin!! >>
E ricominciammo a baciarci. Sempre una sdraiata sopra
all’altro, ma sta volta
io ero più collaborativo. Ricambiavo i suoi baci e la tenevo
abbracciata a me,
finché entrambi non decidemmo che come primo (terzo) bacio,
poteva anche
bastare.
<< Ora, credo che dovremo alzarci…se qualcuno
ci vedesse potrebbe
pensarla male… >> suggerisco io.
<< E chi vuoi che ci veda? >>
<< Bhe…nessuno, ma è meglio non
correre rischi eheh… >>
Lei si sposta da sopra di me e insieme ci rialziamo.
<< Quindi, direi che si può dire che ora
stiamo insieme, no? >> provo
a chiederle io.
<< Può darsi…ma sai..quel tuo
“ti amo” di prima non mi ha ancora convinto
del tutto…ci penserò su…
>> scherza con me, poi riprende a parlare
<< A proposito, Alvin…più tardi
Dave e gli altri vogliono andare alla
cena di gruppo organizzata dallo staff…che ne dici? Ci
andiamo? >>
<< Veramente…stavo pensando che,
sai…visto come sono andate la cose tra
noi poco fa…magari…sì,
ecco…ti va se prenoto in un ristorantino e usciamo solo
noi due? >>
<< Alvin Seville che mi invita a una cena in un
ristorante di chic?
>>
<< Proprio così…allora? Ti va?
>>
<< Hmm…mi hai quasi convinta, ma prima di
decidere…dovremo un attimo
ritornare sul discorso del tuo “ti
amo”…come ti dicevo…non mi hai ancora
convinta del tutto… >>