Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: FairyCleo    05/03/2012    5 recensioni
"Dean Winchester era stato spezzato tante volte: quando era morta sua madre; quando era morto suo padre; quando Sam aveva esalato l' ultimo respiro tra le sue braccia; quando Alastair lo aveva torturato fino a non lasciarne che qualche minuscolo brandello di carne; quando Jo ed Hellen si erano sacrificate per salvare lui e suo fratello; quando Sam aveva sconfitto il Diavolo, sacrificando la propria vita per il bene dell' universo. [...]
Castiel giaceva in quello stato di incoscienza da tre giorni, ormai, e non accennava a destarsi.
Avrebbe potuto fare tenerezza, sembrare la bella addormentata in attesa del bacio del suo principe azzurro, se non fosse stato per le catene che cingevano i suoi polsi.
Quelle, erano l' unica risposta certa che Dean si era dato ad una delle mille domande postesi nell' ultimo straziante periodo: Castiel aveva perso la sua fiducia.
E che un demone lo scuoiasse vivo, non l' avrebbe mai più riconquistata".
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il piano di Ian


Dean era arrivato dal suo Sammy in una frazione di secondo, mordendosi le labbra dalla commozione nel vedere che suo fratello stava in piedi da solo.

“Sam…”.
“Ciao Dean…”.

Sembrava molto stanco, ma allo stesso tempo era determinato a rimanere in posizione eretta sulle proprie gambe da solo. A fatica, aveva messo un piede davanti all’ altro, raggiungendo così quel fratello che si era preso per ogni giorno della sua vita cura di lui, perdonandogli qualunque sbaglio, anche quelli più gravi.
Quel fratello che cercava di trattenere le lacrime e che lo stringeva forte come poche volte aveva fatto.
Quel fratello che non avrebbe mai lasciato, e che non lo avrebbe mai lasciato a sua volta.

“Ma come…”.
“Come ho fatto a fare questo? Sorpreso, vero?”.
“Puoi dirlo forte! Ma non sei stanco? E le… le…”
“Non dire allucinazioni, per favore!” – nonostante fosse allo stremo delle forze, era fortemente risoluto.
Sam odiava quando Dean dichiarava che le sue fossero solo visioni – “Quelle due furie sono reali, Dean. Devi credermi”.

Anche se gli veniva difficile, non se la sentiva di litigare con lui. Per questo, aveva preferito sorvolare sull’ argomento e sentire come stavano le cose.

“Ma a quanto pare si sono prese una vacanza, eh Sam?”.
Il tono scherzoso di Dean aveva fatto sorridere il minore dei Winchester. Suo fratello non sarebbe mai cambiato.
“Pare di sì. E, se vuoi saperla tutta, spero che questa vacanza duri il più a lungo possibile, anche se so che non sarà così”.
“Ehi, ehi! Piano Sammy! Non vorrai che sentano la tua mancanza e tornino prima del previsto! Lascia che si scazzottino da qualche altra parte!”.

Non sapeva bene come prenderlo, ma doveva cercare di farlo distrarre: essendo convinto che quelle di suo fratello fossero allucinazioni, non poteva permettere che si creassero le condizioni adatte per farle tornare.
Sam doveva rimanere lucido il più a lungo possibile.
Secondi, minuti, ore, giorni, non gli importava. Ogni istante era un preziosissimo dono che non andava sprecato per nessuna ragione al mondo.

“Ma dimmi di te! Come è andata la riunione?”.

A quanto pareva, nonostante le atroci sofferenze, al piccolo Sammy non sfuggiva proprio nulla.
E la sua domanda gli aveva fatto tornare in mente che aveva lasciato Ian in compagnia di Bobby.
Come aveva fatto a dimenticarsi di lui?

“Bene! Ma ho una sorpresa!”.
“Che genere di sorpresa?” – Sam temeva Dean e il suo concetto di ‘ sorpresa ‘. Suo fratello sarebbe stato capace di qualunque cosa, lo sapeva fin troppo bene.
“Lo vedrai presto! Sono sicuro che ti farà piacere conoscerlo”.
Adesso era davvero curioso. Chi era questa persona di cui parlava Dean?

*


Bobby non riusciva a credere che la soluzione a quel dilemma potesse essere talmente ovvia, e soprattutto non poteva credere di essere stato talmente babbeo da non averci pensato da solo.

“Sta volta meriterei che qualcuno mi ripetesse almeno per dieci volte che sono un idiota!” – aveva esclamato.
“Bè, se vuoi rimedio io! Bobby, sei un idiota!” – Dean, seguito da Sam, era appena entrato nello studio, pentendosene un istante dopo, visto che un pesante volume dalla copertina in pelle lo aveva centrato in piena fronte.
“AHI! Ma perché l’ hai fatto?” – si lamentava il maggiore dei Winchester.
“Così impari a darmi dell’ idiota, e per aver portato qui tuo fratello! Ma dico, sei impazzito??”.
Sentendosi chiamato in causa, Sam si era affrettato a precisare che stava bene e che aveva insistito lui per raggiungerli in salotto.
“Ecco, Dean ha detto che c’ era qualcuno che avrei dovuto conoscere… ed ero curioso. Sto bene Bobby, dico sul serio. Non voglio tornare a letto”.

Il burbero Bobby Singer non sembrava concorde, ma non aveva potuto fare altro che grugnire e alzare le mani in segno di resa. Sammy sembrava stranamente tranquillo, e non voleva che contraddicendolo ricominciasse a stare male.

“Ma lui dov’è finito?” – aveva chiesto Dean.
“E’ fuori, sta facendo delle telefonate. Ragazzi, lasciatemelo dire: quel ragazzo è un genio”.
“Ti ringrazio, Bobby, ma non mi pare il caso di esagerare”.
Ian era appena entrato in casa, riponendo il cellulare nella tasca del giubbotto di pelle nera.
“Tu devi essere il giovane Sam. Mi fa piacere vedere che le tu condizioni siano migliorate”.
Il minore dei Winchester lo osservava, incuriosito.
“Scusa. Sono stato davvero un maleducato. Piacere di fare la tua conoscenza: io sono Ian Wesley”.
Gli occhi del cacciatore si erano spalancati per lo stupore.
“Tu sei QUELL’ Ian???” – non poteva crederci.
“Mi domando se questa fama che mi precede non sia un po’ eccessiva”.

Sorrideva, Ian. Sorrideva a quel ragazzone dall’ aria distrutta che aveva davanti.
Non doveva essere semplice lottare contro demoni che solo lui riusciva a vedere.
Sam continuava a guardarlo come se fosse una preziosa opera d’ arte, fra l’ ammirazione e la paura di poterla rovinare irrimediabilmente. Il giovane Winchester si era convinto di essere una sorta di ricettacolo di malattie infettive, che subdolamente finivano per rovinare chiunque avesse attorno.

“E’ un onore immenso conoscerti. Dean non poteva farmi sorpresa più grande!”.

Suo fratello gongolava soddisfatto.

“Voglio sapere tutto di te! Da un cacciatore del tuo calibro non si può fare altro che imparare! E per come si sono messe le cose, c’ è bisogno di tutto l’ aiuto possibile”.

“E’ proprio per questo che sono qui, Sam. Dobbiamo porre fine alle razzie dei Leviatani e permettere alle anime di tornare in Purgatorio”.

Stupefacente. Sam aveva intuito che la riunione sarebbe stata decisiva per stabilire i ruoli dei vari cacciatori, ma non credeva che Ian Wesley si sarebbe unito proprio a loro.
“Hai già qualche idea? Come pensi di fare?” – Sam sembrava pervaso da un’ energia tutta nuova. L’ entusiasmo scatenato dalla presenza di Ian stava dando i suoi buoni frutti.
“Ian vuole rintracciare Castiel” – aveva borbottato Bobby.
“Cosa??”.

Incredibile! E Dean aveva acconsentito? A giudicare dal suo sguardo contrariato, non sembrava felice di quella decisione, ma doveva essersi convinto che l’ uomo di ferro avesse ragione.
Non doveva essere semplice per lui pensare anche solo lontanamente di rivedere la causa dei loro odierni guai.
Cass era stato fonte di enorme dolore per Dean. Forse, un dolore molto più grande di quello che aveva causato Sam stesso nel periodo in cui si era fidato ciecamente di Ruby e aveva rotto l’ ultimo sigillo, liberando così Satana in persona. Lui stava pagando personalmente il prezzo delle azioni di Castiel. Era solo colpa sua se continuava a vedere Lucifero e Michael. Eppure, anche se non lo aveva confessato a nessuno, aveva sofferto nel vederlo andare via. Si trattava di un’ anima in pena, di un essere che per la paura di mettere in pericolo la persona a cui teneva di più al mondo aveva commesso solo scelte sbagliate. Scelte che avevano causato scompiglio nel mondo, ma soprattutto nel cuore di Dean.

“So che la notizia non alletta nessuno di voi, Sam. Sono a conoscenza dei torti che avete subito per colpa del giovane angelo, ma credo che sia la nostra unica risorsa”.
“Pensi che lui sappia come rinchiudere i Leviatani nel Purgatorio?”.

Il viso di Ian si era indurito.

“Non ne ho la certezza, ma si tratta pur sempre di un essere millenario dotato di una conoscenza per noi inimmaginabile. Deve pur sapere qualcosa a riguardo”.

Non faceva una piega. Sam si sentiva un po’ stupido per non averci pensato prima, come i presenti, del resto.
Si era lasciato vincere dal rancore e dal dolore, non comprendendo che la causa di ogni male poteva rappresentare anche l’ unica soluzione plausibile.

“Ma come pensi di rintracciarlo, scusa? Potrebbe essere ovunque! Anche se chiedessimo a tutti i cacciatori che conosciamo di darci una mano a cercarlo, potrebbero volerci mesi, e non abbiamo tutto questo tempo!”.

“E’ proprio per questo che mi stavo dando dell’ idiota, poco fa!” – aveva esclamato Bobby, alzando una mano in direzione di Dean come ammonimento per evitare un altro sproloquio inutile – “ Ian mi ha ricordato che se non possiamo rintracciare Castiel con una formula magica perché non è più un angelo, la stessa cosa non vale con la spada di Raphael! E’ un’ arma angelica, no? Il che fa di lei un oggetto sovrannaturale, dunque rintracciabile con una formula magica! Sono stato proprio un idiota a non averci pensati prima!”.

Dean era diventato livido.
“Hai dato a Castiel la spada di suo fratello?”.
Era furioso. Guardava Bobby come se volesse incenerirlo. Ma come aveva potuto fare una cosa del genere senza prima consultarlo?
“Sì, razza di idiota! E ne vado fiero! Sappiamo benissimo cosa c’ è là fuori, e tu hai visto in che condizioni era quando ha lasciato questa casa! Volevamo punirlo, non condannarlo a morte!”.
“Avresti dovuto dirmelo!”.
“Perché? Per far sì che tu lo privassi dell’ unica arma che ha per difendersi? Non sappiamo neanche se è ancora in vita! Hai visto quello che hanno tentato di fargli quei bastardi!”.
“STAI FORSE DICENDO CHE E’ COLPA MIA?” – Dean era furioso. Non accettava l’ idea che Bobby gli addossasse tutte le responsabilità riguardanti le decisioni prese riguardo a Castiel.
Era stata una decisione comune mandarlo via. Non poteva sopportare quel trattamento da parte sua.
“Non osare alzare la voce con me ragazzo!”.

Sam voleva sparire. Non gli sembrava davvero il caso di intavolare una simile discussione davanti ad un ospite. Ospite che, fra l’ altro, li ascoltava in silenzio, impassibile.

“Basta voi due, per favore” - doveva porre fine a quella inutile diatriba prima che degenerasse e volassero parole più dure del necessario.

Stavano per zittirlo all’ unisono, quando Ian si era alzato in piedi, aveva afferrato la ciotola che aveva preso Bobby in precedenza, e aveva cominciato a versarvi dentro l’ occorrente per cercare Castiel.

“Ehi!” – Dean e Bobby non potevano credere si essere stati di nuovo preceduti da mister ‘ occhi di ghiaccio ‘!

“Non volevo interrompervi…” – aveva detto quest’ ultimo, senza neanche degnarli di uno sguardo – “Ma non abbiamo molto tempo. Come avete sottolineato più volte, l’ angelo potrebbe essere ovunque. E noi abbiamo bisogno che lui sia vivo. Per questo, saresti così gentile da prendere un fiammifero, Dean?”.

Il maggiore dei Winchester era arrossito con violenza.
Non riusciva a farne una buona davanti ad Ian, a quanto pareva.
Se c’ era una cosa che avrebbe dovuto imparare da lui era proprio l’ arte della calma,
Ma, evidentemente, quando Dio l’ aveva distribuita, lui si trovava sicuramente chiuso in un bagno.

*


Castiel si era divertito molto ad osservare François che si dilettava a fare il cuoco.
Il biondo cacciatore si era destreggiato egregiamente fra pentole e padelle, preparando delle gustosissime omelette al formaggio e della carne arrostita che aveva fatto venire l’ acquolina in bocca al neo-essere umano affamato come un lupo.
Inutile dire che in meno di un secondo il suddetto neo-essere umano aveva spazzolato tutto.
Soddisfatto e con la pancia piena, Cass si era messo seduto sul divano in maniera un po’ più sguaiata rispetto al suo solito stare composto come un soldatino irreprensibile, e se ne stava in panciolle con un sorriso beato sulle labbra.

“Guardate qui che bel faccino soddisfatto! Di un po’, ma non avevi mai mangiato prima d’ ora?”.
“Certo che avevo già mangiato. Ma poche volte così bene”.
François lo guardava, profondamente orgoglioso del proprio operato.
“Modestamente, sono un grande cuoco!”.
Si pavoneggiava in giro per la stanza, lanciando saltuariamente occhiate ammiccanti al giovane cacciatore seduto sul suo divano.
“Allora, cacciatore, che ne pensi di andare a scegliere i vestiti che indosserai sta sera?”.
Quella domanda lo aveva colto di sorpresa, facendolo trasalire.
“Che significa scegliere i vestiti per sta sera?”.
“Significa!” – aveva esclamato, gettandosi sul divano accanto a lui e cingendogli le spalle con un braccio – “Che sta sera ti porterò in uno dei più bei locali della città, e tu vedrai di trovarti un bel manzo disponibile con cui potrai divertirti per tuuuuutta la notte! Non sei contento??”.
“Divertirmi?” – aveva inclinato il capo, non capendo in che senso avrebbe dovuto divertirsi con un ‘ bel manzo ‘.
Cosa doveva fare con un animale? E perché un animale vivo avrebbe dovuto trovarsi in un locale?
“Sì Jimmy, DIVERTIRTI! Hai capito cosa intendo, vero?”.
Dirgli che non aveva capito sarebbe stato troppo umiliante, ma François, dalla sua espressione, era stato in grado di comprendere che Jimmy non aveva la più pallida idea di cosa stesse parlando.
“Oh, andiamo cacciatore! Parlo di un po’ di sano sesso!”.

Cass era sbiancato.
Ecco, avrebbe dovuto immaginarselo!
François era peggio di Dean per quanto riguardava la copulazione, ci aveva visto giusto!
Ma perché non lo lasciavano in pace??
E poi, c’ era una cosa che proprio non riusciva a capire.

“Non credo di poter fare una cosa simile, François…”.
“E perché, scusa??”.
“Come potrei farlo con un bovino?”.

Per un breve, ma intensissimo istante, il cacciatore dalla chioma bionda aveva davvero creduto di morire dalle risate.

Continua…
______________________________________________________________________________________________

Salve mie care fanciulle!
MI SCUSO PER IL RITARDO.
Allora, finalmente pare che il nostro Sam stia un po' meglio. Chissà perché, poi!
Questa sua lucidità gli ha permesso di conoscere il grande Ian! - Anche io voglio conoscerlo! =(
Direi che Bobby ha fatto bene a darsi dell' idiota, non trovate?
XD Almeno, hanno un piano per rintracciare Cass!
François è incredibile!
Cosa vorrà fare a Cass?
Lo scopriremo presto!
Grazie per le recensioni! VI AMO!
Baci
Cleo

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: FairyCleo