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Autore: Lumik Lovefood    06/03/2012    5 recensioni
“E' davvero carina!” prorompette Kikyo alzandosi e chiedendo alla ragazzina di fare altrettanto. La fermò in mezzo alla stanza e la donna cominciò a girarle attorno per osservarla meglio.
“Esile... Graziosa... Di bella presenza... Elegante anche!... Direi che è perfetta, non è vero Killua?”
Il ragazzino osservò meglio la sua coetanea: era chiaramente in imbarazzo ed a disagio nel vedere tutti quegli occhi puntati su di sé, ma il ragazzino notò che comunque era carina, per quanto ne potesse capire lui di ragazze ad otto anni.
“Direi che ha preso tutto il meglio di noi...” azzardò Christoph evidentemente contento.
“Direi che è lei... Lei sarà tua moglie, Killua!”

IN FASE DI REVISIONE
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Silva Zaoldyeck
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Killers Family





- Now, is all well... Most all... -








In tutte le altre prove che si susseguirono, sia Killua e i suoi amici che gli Hellenburg, riuscirono a superarle senza troppi sacrifici.
Arrivarono alla quinta prova che prevedeva un combattimento tra i vari partecipanti e il vincitore veniva promosso ad Hunter.
Mentre Philo era del tutto disinteressato dai vari combattimenti ed attendeva impaziente il suo, Lolika era ferma a fissare quello di Killua. Aveva da poco scoperto che il concorrente Ghitarakuru era in realtà Illumi, venuto per riportare a casa il fratello. L'incontro di Killua era finito con la sua squalifica: aveva ucciso il suo avversario, Bodoro, nonostante sapesse perfettamente che si veniva espulsi dall'esame in caso di morte dell'avversario.

Lanciò uno sguardo verso Illumi, che osservava l'incontro molto attentamente attraverso quei pozzi scuri glaciali; le aveva fatto uno stranissimo effetto quando lo aveva guardato: fin da piccola le dava una sensazione sgradevole ed era l'unico che potesse farle venire i brividi sulla schiena.
Ne era certa: era stato lui a indurre Killua a ritirarsi dall'esame, gli aveva rivoltato il cervello come un calzino.
Anche gli amici di Killua lo guardavano sconvolti, non si sarebbero mai aspettati una mossa da lui e, molto probabilmente, non sapevano che lui era un assassino.

Killua è stato squalificato.” mormorò Lolika rivolta al fratello.
Philo alzò lo sguardo verso di lei e fece spallucce “Cosa vuoi che me ne freghi, Lolli?”
“Ti ricordo che sarebbe tuo cognato.”

E ti ricordo...” mormorò alzandosi e mettendosi davanti la figura della sorella “Che a me, di lui, non me ne può fregare di meno. O devo ricordarti che ti ha lasciata sola, quando vivevi nella tenuta Zaoldyeck?”. I suoi occhi erano lame affilate che s'infilavano dentro al suo petto.
Quanta diavolo di ragione aveva quel porcospino?
Lolika si morse il labbro “Resta comunque tuo cognato!” gridò andandosene verso il corridoio che portava all'uscita.

E resta comunque tuo marito!” le urlò di rimando Philo per poi sbuffare “Quella scema...”



Come... In che senso l'hai uccisa tu?” chiese stupito Killua, ancora steso sulla lettiga.
Lolika sbuffò “Quante domande che fai...”

Le hai volute tu!” rispose il ragazzino alzano la voce e spalancando gli occhi.
Lei fissò la faccia di lui e scoppiò in una risata cristallina “Dovresti vedere la tua faccia...”
Killua rimase zitto per un momento... Stava ridendo? Era la prima volta che la vedeva ridere... “Perché la tua vorresti dire che è bella?”

Mi pare ovvio! Altrimenti non sarei la tua futura moglie...” rispose fiera la ragazzina.
“Accidenti a te!” esclamò Killua con un finto broncio. Poi strinse un occhio e fece uno spasmo di dolore, al che Lolika si avvicinò ancor di più a lui.
“Tutto bene?” gli chiese.

Si... Diciamo che sto riuscendo ad eliminare il veleno...”
Starò qui con te...” mormorò senza rifletterci Lolika.
Come... Mai?”
La brunetta gonfiò le guance “Perché non so chi scocciare.”
Killua la fissò: ora sembrava diversa da come era prima, sembrava più incline ad avere un rapporto pacifico con lui e non tenendosi sulle sue o avendo degli atteggiamenti ostili.
Restarono per un po' in silenzio finché lo Zaoldyeck non si decise a parlare “Come mai questo cambiamento?”
Lei parve rifletterci un po' sopra “Mi hai fatto pena e... Mi ricordi me quando facevo gli allenamenti con Christoph... Ero completamente in balia della sua furia e del suo spasmo di uccidere...” raccontò socchiudendo gli occhi “Ho rischiato parecchie volte la vita contro di lui...”

Nella nostra famiglia, tutti hanno subito questo tipo di allenamento...”
Ma come fate?” gli chiese Lolika con un vocina acuta.
E' il nostro destino... Noi siamo nati per fare gli assassini, come voi Hellenburg.”
Destino e destino... Mi sembra di sentir parlare Christoph... Per lui, ogni cosa che accade è deciso dal destino e nella vita bisogna rendere conto solo a quello...” spiegò irritata “Secondo me, ogni essere umano, a seconda delle scelte che fa, decide il proprio destino... Non è tutto già scritto!”
Anche secondo me!” convenne Killua con un sorriso.
Lolika ne tirò anche lei uno e porse il suo sguardo sul braccio del ragazzo “Com'è viola...” osò nel passare un dito sull'avambraccio “E com'è gonfio...”
“Il risvolto della medaglia.” rispose lui, rabbrividendo un pochino sul punto dove era passato il ditino freddo.
Lolika abbassò gli occhi sulle punte delle sue scarpe “Mia mamma è morta dandomi alla luce.” esclamò tutto ad un tratto “Non so di preciso come successe, ma un'emorragia le si era scatenata nell'utero e potevano decidere di salvare o me o lei... E lei scelse me... Ecco come l'ho uccisa.”

Non l'hai uccisa!”gridò Killua, agitandosi sulla lettiga.
“Si invece!” grugnì lei in risposta, come se avesse ritrovato il carattere che aveva perso “E chi sennò? Me lo ripete anche Christoph all'infinito! Se io non nascevo, i miei genitori potevano avere altri figli al mio posto, magari anche migliori di me, e invece...”
“E secondo te, solo per questo stupido motivo, tua madre ti avrebbe sacrificato per avere altri figli?” urlò alzandosi dal lettino e mettendosi in piedi di fronte a Lolika “Io non so molto di te, ma mia madre si sacrificherebbe per salvarmi... Questo è un ruolo che ogni genitore deve fare!” e si incamminò verso la porta molto pesantemente e zoppicante.

Quanto è stupido...” mormorò poi Lolika, mordendosi un labbro.


Tu riesci a guardare in faccia il Sole?”
Nessuno ci riesce Killua...”
Io si invece!”
“Non è vero! Hai pure gli occhi chiari tu!” replicò decisa Lolika “Il mio professore mi ha detto che chi ha gli occhi chiari vede bene al buio ma poco alla luce e viceversa per gli occhi scuri: quindi tu non puoi vedere il Sole in faccia!” spiegò a mo di professoressa.

Ma io ci riesco!”
Si, in un'altra vita...”
Killua e Lolika erano stesi sul prato dietro la villa della famiglia Zaoldyeck e guardavano il cielo indicandone le nuvole dalle forme più strane e parlando del più e del meno. Dopo quella chiacchierata nella Stanza degli Allenamenti, la ragazzina aveva cercato di cambiare il suo atteggiamento nei confronti di Killua e dei miglioramenti c'erano, anche se non era pronta a dimostrarli a tutta la famiglia Zaoldyeck al completo e quindi teneva solo per se e per Killua questo atteggiamento..

Illumi forse ci riuscirebbe...” mormorò lei poi in risposta.
No Lolika: io ci riesco!”
Sei stressante a volte, Killu!” sbuffò mettendosi a sedere a gambe incrociate “Mi ricordi per alcuni versi Philo...”
Non mi paragonare a lui!” urlò Killua infervorato “Io non uccido per piacere!”
Lolika sorrise “Lo so.” si alzò in piedi ed iniziò a trafficare con le tasche del vestito. Kikyo aveva tanto insistito affinché mettesse un abito da donna e non i soliti pantaloni che portava abbinati con la felpa enorme che indossava per via dell'umidità della residenza Zaoldyeck. Oggi indossava un vestitino che le arrivava alle ginocchia, completamente viola (un colore che piaceva a Killua, stranamente), a maniche corte e dal collo alto. La mamma del ragazzino aveva anche insistito affinché sciogliesse i capelli dalla solita crocchia, infatti ora le arrivavano morbidi fino alla vita ed ai lati erano tenuti indietro da delle forcine, così da lasciarle liberi gli occhi. Anche Killua si accorse, per la prima volta forse, di quanto fosse effettivamente bella la ragazzina: quegli occhi grigi guizzavano in mezzo a quei capelli castani.
“Ti piace il cioccolato?” chiese Lolika sventolando una busta sospetta.
“Si. Cosa sono?” chiese Killua afferrando la busta.
“Sono delle palline di cioccolato... Se non sbaglio le chiamano Chocoballs...”
Il bambino strappò la busta con forza e si portò una pallina in bocca, sorridendo poi beatamente quando questa si sciolse in bocca.

E' buonissima!”
Lo so.” e fece altrettanto Lolika, mangiandosi una pallina di cioccolato.
“Sai una cosa...” proruppe poi Killu dopo diverse palline che si era mangiato.
“Cosa?” disse Lolika alzando un po' la tasta affinché potesse vedere negli occhi lo Zaoldyeck.
“Oggi... Oggi... Sei carina...” borbottò imbarazzato non appena vide due perle grige fissarlo con intensità.
Lolika rimase un po' allibita poi sorrise lievemente con le guance imporporate “Tu invece no...” scherzò poi per vedere l'espressione stupefatta di Killua “Scherzavo...”
Risero di gusto e poi Lolika si stese nuovamente accanto al ragazzino, sgranocchiando delle Chocoballs.

Se mi vedesse Christoph...” mormorò poi “A lui non piace il cioccolato...”
Ci fu silenzio.

Tu credi nell'amore?” esclamò Killua improvvisamente.
Nell'amore?” ripeté lei pensierosa “Non ho mai avuto esempi di amore, io... Tu?”
Non so... Comunque vedo i miei genitori che si vogliono bene... Credo.”
Non è un bene?”
Killua fece spallucce “Credo.”

Devo andare...” disse poi all'improvviso Lolika “Tua madre ha detto che mi doveva far vedere degli abiti... Non ne ho proprio voglia...” sbuffò poi.
Vengo con te.”
No.” poi corse via.
A Killua sembrava sospetto, ma non se ne crucciò più di tanto e tornò dentro casa, vagando per la villa, stranamente felice.
Da una parte era contento che le cose con Lolika andavano bene, soprattutto perché i lividi vari erano spariti o non se ne facevano più, dall'altro era preoccupato, insomma, lui era giovane e di certo non voleva provare troppo “affetto” per una ragazzina qualunque che si presentava come sua futura moglie.
Dopotutto, qualunque ragazza poteva presentarsi così e per qualunque ragazza poteva provare gli stessi e contrastanti sentimenti solo che, non conosceva tante ragazze per cui provare diverse tipologie di emozioni. Si sentiva oppresso in quella casa, troppo confinato in una campana di vetro, troppo distante dal mondo reale.
Era stufo.


Lolika era appena tornata nella sua stanza per cambiarsi. Era tutto in ordine come sempre, ma vide una figura di spalle che guardava fuori dalla finestra drappeggiata da pesantissime tende di velluto rosso.
Christoph osservava i paesaggio tetro che la Villa Zaoldyeck offriva, con le sue nubi grigie cariche di umidità e l'erba verde scuro che non rifletteva la luce del Sole, un paesaggio ben diverso da dove si trovava Villa Hellenburg.

Cosa ci fai qui?”
La domanda di Lolika uscì con un grugnito contrito ma il maggiore dei fratelli sembrava non essersene accorto o faceva finta.

L'allenamento settimanale, ricordi?” rispose serafico, togliendo gli occhi dalla finestra e puntandoli verso la sorella “Eravamo d'accordo...”
Lolika chinò il capo e strinse forte i pungi fino a sentire le unghie entrarle nella pelle e lacerarla “Ma-...”
“Niente “ma”!” urlò Christoph mantenendo la sua maschera di ghiaccio e gli occhi perfettamente fermi “Sei nata per questo, per diventare un'assassina... Non una stupida rammollita o una moglie che rassetta la casa o infila le pantofole al marito!” si avvicinò lentamente alla ragazzina e le alzò il viso con una mano, per poi sussurrarle all'orecchio “Tu sei un Hellenburg, non dimenticarlo. E' non c'è niente di più puro di noi, come assassini.”
La ragazzina deglutì a fatica, incapace di poter sfuggire alle grinfie del fratello o di poter ribattere il contrario. Le aveva tante e tante volte ripetute quelle parole, che le sembravano sempre più veritiere. Christoph era bravissimo ad annientare la psicologia altrui, era in grado di poter far fare tutto a tutti con due semplici paroline e qualche sguardo eloquente. Oppure, poteva far provare diverse emozioni solo con l'uso delle parole: il mal capitato poteva provare euforia, tristezza, piacere e dolore ad intermittenza. Christoph sapeva colpire i punti giusti con le giuste parole.
A Lolika, non ci fu che altra scelta di annuire.


Gli anni passarono ed ormai sia Killua che Lolika erano cresciuti. Entrambi erano diventati più grandi e carini, e la loro convivenza sembrava andare bene, nonostante la loro reale amicizia la tenessero nascosta al resto della famiglia.
Bene o male passavano le giornate come al solito: Lolika faceva lezione con il suo Professore, e ogni tanto anche Killua seguiva le lezioni, poi aveva del tempo libero che passava a cavalcare il suo Brennnssel ed a coccolarlo oppure a chiacchierare con Killua del più del meno. Al contrario, il ragazzino spesso faceva dei lavori datogli dal padre affinché affinasse l'arte dell'assassinio oppure si allenava con Illumi per migliorare la sua forza e la sua resistenza.
Il tempo libero, lo passava con Lolika.
Spesso si ritrovavano a parlare stesi sul prato dietro la tenuta Zaoldyeck ed a sgranocchiare delle Chocoballs, di cui Killua era goloso pazzo. I loro momenti di tranquillità non avevano subito nessun tipo di turbamento o di intoppo, erano sempre andati bene ed erano un momento di piacere per entrambi, dato che si toglievano entrambi dell'appellativo di “assassino” e si ritagliavano momenti da “semplici ragazzi”.
Nulla poteva oscurare le loro menti, o forse quella di Killua si.














Salve! So che non mi faccio viva da un bel po' di mesi, ma non temete, non vi libererete presto di me! =)
Allora, ho deciso volutamente di sorvolare un po' sulle prove Hunter, dato che ne abbiamo lette e viste parecchie e a me, sinceramente, hanno stufato... V.V
Questo capitolo era già scritto da un pezzo, l'ho riletto molto velocemente e l'ho pubblicato solo ora perché ho avuto un po' daffare... Mi dispiace immensamente che abbiate aspettato tutto questo tempo, soprattutto perché ho notato che ci sono nuovi lettori e, come mio solito, mi sono fatta riconoscere... Perdonatemi! T^T
Ho deciso di far avere finalmente una tregua a Killua! xD Era ora, poverino, non aveva più pelle per i lividi di Lolika! A parte gli scherzi, spero che vi piaccia questa "amicizia" tra i due piccoli assassini...
E, soprattutto, ho cercato di delineare un po' la psicologia di Christoph! *__* Non so perché, ma adoro il suo personaggio, non solo perché l'ho creato io stessa, ma i personaggi psicologicamente instabili o pazzi, li A D O R O, basti vedere il mio personaggio di François in Bleder Revolution...
In questi ultimi mesi, ho anche deciso di fare un mio account Facebook personale, con il mio nome di EFP! Se ne avete uno anche voi, aggiungetemi! Sarò felice di ciò! ^_^ Profilo Facebook : http://www.facebook.com/lumik.efp?ref=tn_tnmn

Ok, finito questo sproloquio, ripeto che mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto, ma spero che vi piaccia questo nuovo capitolo, cha a me non piace tantissimo...
Ci sentiamo presto (spero)!
Un bacione immenso dalla Lu! =*

   
 
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