Killers Family
- Now, is all well... Most all... -
In
tutte le altre prove che si susseguirono, sia Killua e i suoi amici
che gli Hellenburg, riuscirono a superarle senza troppi sacrifici.
Arrivarono
alla quinta prova che prevedeva un combattimento tra i vari
partecipanti e il vincitore veniva promosso ad Hunter.
Mentre
Philo era del tutto disinteressato dai vari combattimenti ed
attendeva impaziente il suo, Lolika era ferma a fissare quello di
Killua. Aveva da poco scoperto che il concorrente Ghitarakuru
era in realtà Illumi, venuto per riportare a casa il
fratello.
L'incontro di Killua era finito con la sua squalifica: aveva ucciso
il suo avversario, Bodoro, nonostante sapesse perfettamente che si
veniva espulsi dall'esame in caso di morte dell'avversario.
Lanciò
uno sguardo verso Illumi, che osservava l'incontro molto attentamente
attraverso quei pozzi scuri glaciali; le aveva fatto uno stranissimo
effetto quando lo aveva guardato: fin da piccola le dava una
sensazione sgradevole ed era l'unico che potesse farle venire i
brividi sulla schiena.
Ne
era certa: era stato lui a indurre Killua a ritirarsi dall'esame, gli
aveva rivoltato il cervello come un calzino.
Anche
gli amici di Killua lo guardavano sconvolti, non si sarebbero mai
aspettati una mossa da lui e, molto probabilmente, non sapevano che
lui era un assassino.
“Killua
è stato squalificato.” mormorò Lolika
rivolta al fratello.
Philo
alzò lo sguardo verso di lei e fece spallucce
“Cosa vuoi che me ne
freghi, Lolli?”
“Ti ricordo che sarebbe tuo cognato.”
“E
ti ricordo...” mormorò alzandosi e mettendosi
davanti la figura
della sorella “Che a me, di lui, non me ne può
fregare di meno. O
devo ricordarti che ti ha lasciata sola, quando vivevi nella tenuta
Zaoldyeck?”. I suoi occhi erano lame affilate che
s'infilavano
dentro al suo petto.
Quanta
diavolo di ragione aveva quel porcospino?
Lolika
si morse il labbro “Resta comunque tuo cognato!”
gridò
andandosene verso il corridoio che portava all'uscita.
“E
resta comunque tuo marito!” le urlò di rimando
Philo per poi
sbuffare “Quella scema...”
“Come...
In che senso l'hai uccisa tu?” chiese stupito Killua, ancora
steso
sulla lettiga.
Lolika sbuffò “Quante domande che fai...”
“Le
hai volute tu!” rispose il ragazzino alzano la voce e
spalancando
gli occhi.
Lei
fissò la faccia di lui e scoppiò in una risata
cristallina
“Dovresti vedere la tua faccia...”
Killua
rimase zitto per un momento... Stava ridendo? Era la prima volta che
la vedeva ridere... “Perché la tua vorresti dire
che è bella?”
“Mi
pare ovvio! Altrimenti non sarei la tua futura moglie...”
rispose
fiera la ragazzina.
“Accidenti a te!” esclamò Killua con un
finto broncio. Poi strinse un occhio e fece uno spasmo di dolore, al
che Lolika si avvicinò ancor di più a lui.
“Tutto bene?” gli
chiese.
“Si...
Diciamo che sto riuscendo ad eliminare il veleno...”
“Starò
qui con te...” mormorò senza rifletterci Lolika.
“Come...
Mai?”
La
brunetta gonfiò le guance “Perché non
so chi scocciare.”
Killua
la fissò: ora sembrava diversa da come era prima, sembrava
più
incline ad avere un rapporto pacifico con lui e non tenendosi sulle
sue o avendo degli atteggiamenti ostili.
Restarono
per un po' in silenzio finché lo Zaoldyeck non si decise a
parlare
“Come mai questo cambiamento?”
Lei
parve rifletterci un po' sopra “Mi hai fatto pena e... Mi
ricordi
me quando facevo gli allenamenti con Christoph... Ero completamente
in balia della sua furia e del suo spasmo di uccidere...”
raccontò
socchiudendo gli occhi “Ho rischiato parecchie volte la vita
contro
di lui...”
“Nella
nostra famiglia, tutti hanno subito questo tipo di
allenamento...”
“Ma
come fate?” gli chiese Lolika con un vocina acuta.
“E'
il nostro destino... Noi siamo nati per fare gli assassini, come voi
Hellenburg.”
“Destino
e destino... Mi sembra di sentir parlare Christoph... Per lui, ogni
cosa che accade è deciso dal destino e nella vita bisogna
rendere
conto solo a quello...” spiegò irritata
“Secondo me, ogni essere
umano, a seconda delle scelte che fa, decide il proprio destino...
Non è tutto già scritto!”
“Anche
secondo me!” convenne Killua con un sorriso.
Lolika
ne tirò anche lei uno e porse il suo sguardo sul braccio del
ragazzo
“Com'è viola...” osò nel
passare un dito sull'avambraccio “E
com'è gonfio...”
“Il risvolto della medaglia.” rispose lui,
rabbrividendo un pochino sul punto dove era passato il ditino freddo.
Lolika
abbassò gli occhi sulle punte delle sue scarpe
“Mia mamma è morta
dandomi alla luce.” esclamò tutto ad un tratto
“Non so di
preciso come successe, ma un'emorragia le si era scatenata nell'utero
e potevano decidere di salvare o me o lei... E lei scelse me... Ecco
come l'ho uccisa.”
“Non
l'hai uccisa!”gridò Killua, agitandosi sulla
lettiga.
“Si
invece!” grugnì lei in risposta, come se avesse
ritrovato il
carattere che aveva perso “E chi sennò? Me lo
ripete anche
Christoph all'infinito! Se io non nascevo, i miei genitori potevano
avere altri figli al mio posto, magari anche migliori di me, e
invece...”
“E secondo te, solo per questo stupido motivo, tua
madre ti avrebbe sacrificato per avere altri figli?”
urlò
alzandosi dal lettino e mettendosi in piedi di fronte a Lolika
“Io
non so molto di te, ma mia madre si sacrificherebbe per salvarmi...
Questo è un ruolo che ogni genitore deve fare!” e
si incamminò
verso la porta molto pesantemente e zoppicante.
“Quanto
è stupido...” mormorò poi Lolika,
mordendosi un labbro.
“Tu
riesci a guardare in faccia il Sole?”
“Nessuno
ci riesce Killua...”
“Io
si invece!”
“Non è vero! Hai pure gli occhi chiari
tu!”
replicò decisa Lolika “Il mio professore mi ha
detto che chi ha
gli occhi chiari vede bene al buio ma poco alla luce e viceversa per
gli occhi scuri: quindi tu non puoi vedere il Sole in
faccia!”
spiegò a mo di professoressa.
“Ma
io ci riesco!”
“Si,
in un'altra vita...”
Killua
e Lolika erano stesi sul prato dietro la villa della famiglia
Zaoldyeck e guardavano il cielo indicandone le nuvole dalle forme
più
strane e parlando del più e del meno. Dopo quella
chiacchierata
nella Stanza degli Allenamenti, la ragazzina aveva cercato di
cambiare il suo atteggiamento nei confronti di Killua e dei
miglioramenti c'erano, anche se non era pronta a dimostrarli a tutta
la famiglia Zaoldyeck al completo e quindi teneva solo per se e per
Killua questo atteggiamento..
“Illumi
forse ci riuscirebbe...” mormorò lei poi in
risposta.
“No
Lolika: io ci riesco!”
“Sei
stressante a volte, Killu!” sbuffò mettendosi a
sedere a gambe
incrociate “Mi ricordi per alcuni versi Philo...”
“Non
mi paragonare a lui!” urlò Killua infervorato
“Io non uccido per
piacere!”
Lolika
sorrise “Lo so.” si alzò in piedi ed
iniziò a trafficare con le
tasche del vestito. Kikyo aveva tanto insistito affinché
mettesse un
abito da donna e non i soliti pantaloni che portava abbinati con la
felpa enorme che indossava per via dell'umidità della
residenza
Zaoldyeck. Oggi indossava un vestitino che le arrivava alle
ginocchia, completamente viola (un colore che piaceva a Killua,
stranamente), a maniche corte e dal collo alto. La mamma del
ragazzino aveva anche insistito affinché sciogliesse i
capelli dalla
solita crocchia, infatti ora le arrivavano morbidi fino alla vita ed
ai lati erano tenuti indietro da delle forcine, così da
lasciarle
liberi gli occhi. Anche Killua si accorse, per la prima volta forse,
di quanto fosse effettivamente bella la ragazzina: quegli occhi grigi
guizzavano in mezzo a quei capelli castani.
“Ti piace il
cioccolato?” chiese Lolika sventolando una busta sospetta.
“Si.
Cosa sono?” chiese Killua afferrando la busta.
“Sono delle
palline di cioccolato... Se non sbaglio le chiamano
Chocoballs...”
Il
bambino strappò la busta con forza e si portò una
pallina in bocca,
sorridendo poi beatamente quando questa si sciolse in bocca.
“E'
buonissima!”
“Lo
so.” e fece altrettanto Lolika, mangiandosi una pallina di
cioccolato.
“Sai una cosa...” proruppe poi Killu dopo diverse
palline che si era mangiato.
“Cosa?” disse Lolika alzando un
po' la tasta affinché potesse vedere negli occhi lo
Zaoldyeck.
“Oggi... Oggi... Sei carina...” borbottò
imbarazzato non appena vide due perle grige fissarlo con
intensità.
Lolika rimase un po' allibita poi sorrise lievemente
con le guance imporporate “Tu invece no...”
scherzò poi per
vedere l'espressione stupefatta di Killua
“Scherzavo...”
Risero
di gusto e poi Lolika si stese nuovamente accanto al ragazzino,
sgranocchiando delle Chocoballs.
“Se
mi vedesse Christoph...” mormorò poi “A
lui non piace il
cioccolato...”
Ci
fu silenzio.
“Tu
credi nell'amore?” esclamò Killua improvvisamente.
“Nell'amore?”
ripeté lei pensierosa “Non ho mai avuto esempi di
amore, io...
Tu?”
“Non
so... Comunque vedo i miei genitori che si vogliono bene...
Credo.”
“Non
è un bene?”
Killua
fece spallucce “Credo.”
“Devo
andare...” disse poi all'improvviso Lolika “Tua
madre ha detto
che mi doveva far vedere degli abiti... Non ne ho proprio
voglia...”
sbuffò poi.
“Vengo
con te.”
“No.”
poi corse via.
A
Killua sembrava sospetto, ma non se ne crucciò
più di tanto e tornò
dentro casa, vagando per la villa, stranamente felice.
Da una
parte era contento che le cose con Lolika andavano bene, soprattutto
perché i lividi vari erano spariti o non se ne facevano
più,
dall'altro era preoccupato, insomma, lui era giovane e di certo non
voleva provare troppo “affetto” per una ragazzina
qualunque che
si presentava come sua futura moglie.
Dopotutto,
qualunque ragazza poteva presentarsi così e per qualunque
ragazza
poteva provare gli stessi e contrastanti sentimenti solo che, non
conosceva tante ragazze per cui provare diverse tipologie di
emozioni. Si sentiva oppresso in quella casa, troppo confinato in una
campana di vetro, troppo distante dal mondo reale.
Era
stufo.
Lolika
era appena tornata nella sua stanza per cambiarsi. Era tutto in
ordine come sempre, ma vide una figura di spalle che guardava fuori
dalla finestra drappeggiata da pesantissime tende di velluto rosso.
Christoph
osservava i paesaggio tetro che la Villa Zaoldyeck offriva, con le
sue nubi grigie cariche di umidità e l'erba verde scuro che
non
rifletteva la luce del Sole, un paesaggio ben diverso da dove si
trovava Villa Hellenburg.
“Cosa
ci fai qui?”
La
domanda di Lolika uscì con un grugnito contrito ma il
maggiore dei
fratelli sembrava non essersene accorto o faceva finta.
“L'allenamento
settimanale, ricordi?” rispose serafico, togliendo gli occhi
dalla
finestra e puntandoli verso la sorella “Eravamo
d'accordo...”
Lolika chinò il capo e strinse forte i pungi fino
a sentire le unghie entrarle nella pelle e lacerarla
“Ma-...”
“Niente
“ma”!” urlò Christoph
mantenendo la sua maschera di ghiaccio e
gli occhi perfettamente fermi “Sei nata per questo, per
diventare
un'assassina... Non una stupida rammollita o una moglie che rassetta
la casa o infila le pantofole al marito!” si
avvicinò lentamente
alla ragazzina e le alzò il viso con una mano, per poi
sussurrarle
all'orecchio “Tu sei un Hellenburg, non dimenticarlo. E' non
c'è
niente di più puro di noi, come assassini.”
La
ragazzina deglutì a fatica, incapace di poter sfuggire alle
grinfie
del fratello o di poter ribattere il contrario. Le aveva tante e
tante volte ripetute quelle parole, che le sembravano sempre
più
veritiere. Christoph era bravissimo ad annientare la psicologia
altrui, era in grado di poter far fare tutto a tutti con due semplici
paroline e qualche sguardo eloquente. Oppure, poteva far provare
diverse emozioni solo con l'uso delle parole: il mal capitato poteva
provare euforia, tristezza, piacere e dolore ad intermittenza.
Christoph sapeva colpire i punti giusti con le giuste parole.
A
Lolika, non ci fu che altra scelta di annuire.
Gli
anni passarono ed ormai sia Killua che Lolika erano cresciuti.
Entrambi erano diventati più grandi e carini, e la loro
convivenza
sembrava andare bene, nonostante la loro reale amicizia la tenessero
nascosta al resto della famiglia.
Bene
o male passavano le giornate come al solito: Lolika faceva lezione
con il suo Professore, e ogni tanto anche Killua seguiva le lezioni,
poi aveva del tempo libero che passava a cavalcare il suo Brennnssel
ed a coccolarlo oppure a chiacchierare con Killua del più
del meno.
Al contrario, il ragazzino spesso faceva dei lavori datogli dal padre
affinché affinasse l'arte dell'assassinio oppure si allenava
con
Illumi per migliorare la sua forza e la sua resistenza.
Il
tempo libero, lo passava con Lolika.
Spesso
si ritrovavano a parlare stesi sul prato dietro la tenuta Zaoldyeck
ed a sgranocchiare delle Chocoballs, di cui Killua era goloso pazzo.
I loro momenti di tranquillità non avevano subito nessun
tipo di
turbamento o di intoppo, erano sempre andati bene ed erano un momento
di piacere per entrambi, dato che si toglievano entrambi
dell'appellativo di “assassino” e si ritagliavano
momenti da
“semplici ragazzi”.
Nulla
poteva oscurare le loro menti, o forse quella di Killua si.
Salve! So che non
mi faccio viva da un bel po' di mesi, ma non temete, non vi libererete
presto di me! =)
Allora, ho deciso volutamente di sorvolare un po' sulle prove Hunter,
dato che ne abbiamo lette e viste parecchie e a me, sinceramente, hanno
stufato... V.V
Questo capitolo era già scritto da un pezzo, l'ho riletto
molto velocemente e l'ho pubblicato solo ora perché ho avuto
un po' daffare... Mi dispiace immensamente che abbiate aspettato tutto
questo tempo, soprattutto perché ho notato che ci sono nuovi
lettori e, come mio solito, mi sono fatta riconoscere... Perdonatemi!
T^T
Ho deciso di far avere finalmente una tregua a Killua! xD Era ora,
poverino, non aveva più pelle per i lividi di Lolika! A
parte gli scherzi, spero che vi piaccia questa "amicizia" tra i due
piccoli assassini...
E, soprattutto, ho cercato di delineare un po' la psicologia di
Christoph! *__* Non so perché, ma adoro il suo personaggio,
non solo perché l'ho creato io stessa, ma i personaggi
psicologicamente instabili o pazzi, li A D O R O, basti vedere il mio
personaggio di François in Bleder Revolution...
In questi ultimi mesi, ho anche deciso di fare un mio account Facebook
personale, con il mio nome di EFP! Se ne avete uno anche voi,
aggiungetemi! Sarò felice di ciò! ^_^
Profilo Facebook : http://www.facebook.com/lumik.efp?ref=tn_tnmn
Ok, finito questo sproloquio,
ripeto che mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto,
ma spero che vi piaccia questo nuovo capitolo, cha a me non piace
tantissimo...
Ci sentiamo presto
(spero)!
Un bacione immenso
dalla Lu! =*