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Autore: Keskiyo    08/03/2012    0 recensioni
Tessa viene dall’Inghilterra,ama vestirsi in modo appariscente,il contrario è la sua migliore amica: Viola,che ascolta gruppi rock alternative e metal. Si conoscono da sei anni ed entrambe abitano nella più grande città d’Italia:Roma. Hanno diciassette anni e Viola odia la gente che Tessa frequenta. Gente troppo superficiale per Tessa che,per essere integrata a scuola,è costretta ad adattarsi a quelle persone così frivole. In Tessa cambierà qualcosa non appena deciderà di fare un grande “regalo”alla sua migliore amica,andare al concerto del suo gruppo preferito: i Bullet For My Valentine!
Ciaoo a tutti! È la prima volta che scrivo una storia su i Bullet For My Valentine,spero che vi prenda abbastanza per continuare a seguirmi!! Recensite se volete! Grazie,ciaooo!!! 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La notte passa sotto il peso delle mie occhiaie. Dormo poco,forse quattro ore,ma non ne sono tanto convita. Tante domande sgorgano,senza permesso,fuori dal mio cervello e si tramutano in preoccupazioni. Le preoccupazioni arrivano a decisioni dolorose e le decisione dolorose fra una settimana diventeranno parte del mio discorso d’addio. Devo alzarmi dal letto e andare a scuola. Sento già gli echi di risate cattive fra i corridoi della scuola. Lascio il piumone al suo posto:sul letto. Mi guardo al piccolo specchio che ho  in camera. Mi viviseziono con lo sguardo e poi sussurro. << Sfigata …  >>. Ce la posso fare,sono abbastanza forte. Lo faccio per me. Tutto andrà meglio sotto questa prospettiva.

La presenza del cancello di scuola sotto il mio sguardo assente,mi fa sobbalzare e sono costretta ad affrontare la mattinata. Tutto andrà uno schifo. Non ce la faccio,sono sempre la solita debole ragazza,ma lo faccio per Matt … per stare con lui. Lo faccio per l’amicizia che c’è fra me e Viola. Se fosse per la mia morta autostima a quest’ora navigherei in un mare fatto di discoteche,alcool e trucco eccentrico,ma non lo faccio per me. Questo è un buon motivo per essere salvata dalla massa,no?

È andata bene. Non posso ancora crederci. Niente bigliettini,niente scritte,niente risa crudeli. Nulla,nothing,rien,nada,nichts! È fantastico!

Torno a casa. Chiamo Viola. << Hey Violetta! >>. << Hey … >>. È strana,di solito mi da mille soprannomi quando la sento. << Che hai Violet? >>. << Non sento Ivan e a scuola non mi guarda neanche più … io non capisco >>. << Magari è solo una tua impressione o magari è una nuova tecnica idiota di conquista >>. << Sì certo,ignora che t’ignoro e poi non mi riconosci quando mi vedi al tuo matrimonio. Fa rima! >>. << Non ti preoccupare più di tanto,i ragazzi sono idioti >>. << Quindi anche Matt è un’idiota? >>. Arrossisco improvvisamente e mi mordo le labbra. << Certo,lui in primis! >>. La mia voce è più acuta del solito. Ride. << Come è andata ieri? >>. << Bene Viola,ho scoperto DA LUI che ha una moglie e un figlio. Come facevi a non saperlo?Tu sei la più grande fan dei Bullet! >>. << Ma scusa io ti ho inviato un messaggio,con scritto esattamente quello che mi hai detto! >>. Il messaggio che avevo dimenticato di leggere,il motivo per cui l’icona lampeggiava sulla parte superiore del display … se lo avessi letto prima mi sarei risparmiata lo shock.

Che devo fare?Insomma Matt ha una moglie … un figlio ed io posso essere benissimo sua figlia! Venticinque anni … sì certo nei miei sogni!

Mi metto le pantofole-coniglietto e inizio ad ascoltare i Led Zeppelin. Mamma viene a salutarmi ed esce per andare a lavoro. Inizio a studiare.

Dopo un’ora suonano al citofono. Ma chi sarà? << Chi è? >>. << Sono Matt,posso salire un attimo? >>. Merda. << Oh … ehm … sì,sali >>. La casa è ordinata,ma io sono un disastro,mi pettino e quasi mi strappo tutti i capelli per la fretta,mi tolgo la matita nera che si è sciolta sotto gli occhi,ne rimane solo l’ombra. Apro la porta e trovo Matt che sta salendo l’ultima rampa di scale. Mi scappa un sorriso. Mi saluta con un sorrisone appena arrivato sul pianerottolo. << Hey >>. Ha le mani dietro la schiena.<< Ciao Matt >>. Sorrido,forse troppo. Poi vedo un lampo nei suoi occhi blu ghiaccio. Porta le mani avanti,porgendomi un mazzo di mimose,gialle e soffici. << Ma sono …  >>. << Auguri >>. Mi da un bacio sulla guancia. Sto per sciogliermi. Sussurro. << Grazie … >>. Poi lo invito ad entrare. Chiudo la porta. Cerco un vaso per i fiori. Poso il cellulare sul mobile vicino la porta. << Matt ma che ci fai qui?Oggi non dovevi fare altro? >>. << Quando ti ho detto che avevo da fare altro? >>. << Non me lo ricordo ma pensavo che non dovevamo vederci oggi >>. << Ah okay me ne vado allora >>. Io sono di spalle,ma poso immediatamente il vaso con l’acqua e i fiori sul tavolo,per poi voltarmi di scatto e acchiappare per la giacca Matt. Ma quando mi giro vedo che lui è tranquillamente poggiato sullo stipite della porta,che mi guarda con aria scherzosa. << Allora dove vai di bello? >>. << Ti sto odiando,è bene che tu lo sappia >>. Si avvicina a me in un modo vertiginoso. A pochi centimetri dal viso mi bisbiglia. << Io penso che non mi odi … nemmeno un pochino Tessa …  >>. Mi guarda e sono ipnotizzata. Quando le sue labbra sono a trenta centimetri dalle mie,guarda in basso e dice. << Sexy le tue pantofole >>. Merda le mie pantofole-coniglietto sbucano con il loro colore bianco intenso fra la distanza che ci separa. Torna a guardarmi. << Quella è la tua camera? >>. Fa un segno per indicare la mia stanza con la porta spalancata in fondo al corridoio. << Già … >>. << Posso vederla? >>. Con il tono un po’ aspro rispondo. << Come ti pare >>. Inizia a camminare. I miei libri di scuola sono tutti sotto il letto,visto che studio sempre sdraiata sul mio soffice materasso,dimentico di posarli sulla scrivania così li lascio lì,sotto il letto,un po’ come la mia personalità. Entra in camera mia e mi sento più indifesa che mai,poggiata qui,vicino alla porta,insomma mi sento indifesa come un’arancia che sta per essere spremuta,prima sprizzante di vitamine e poi filtrata da tutto ciò che la tiene in vita. Il mio diario è sotto il cuscino,perché cazzo tengo ancora un diario?!Matt si guarda intorno,si siede sul letto e mi fissa. << Che c’è?! >>. << Niente me l’aspettavo diversa la tua camera >>. << Capisco >>. Mi siedo affianco a lui e mi tolgo le pantofole per infilarmi le scarpe. Matt si volta verso di me,a destra. Il suo braccio sinistro invece scivola sul mio fianco destro e ci ritroviamo di nuovo faccia a faccia. Sono immobile,ma continuo a sostenere il suo sguardo,è come se mi bloccasse tutto,non solo la visuale e anche una parte del corpo. << Che c’è Tessa,sei forse a disagio? >>. Respiro lentamente senza distogliere lo sguardo.<< No,per niente >>. Si avvicina di più. Siamo forse a venti centimetri di distanza. Respira Tessa. << Neanche adesso? >>. << Ma ti stai divertendo Matt?! >>. Vorrei parlare con un tono normale,ma quello che mi è esce è a dir poco un sibilo. << Molto >>. Scoppia a ridere. Ma di quella risata che fanno nei film horror,quella che ti mette un senso di angoscia già all’inizio del film. Okay sto iniziando a spaventarmi. Lui mi guarda e capisce che mi sto intimorendo e non sto più giocando. Si alza e lo faccio anche io. << Scusami >>. << Scusami un cazzo Matt! >>. Lo spingo via. Arrivo all’ingresso e apro la porta. << Ci si vede oppure no. Ciao >>. Matt mi guarda. << Ciao >>. << Anzi no,aspetta Matt! >>. Corro in cucina,tolgo la mimosa da dentro il vaso. Gliela sbatto quasi in faccia. << Non me ne faccio niente di questa se è solo un modo per chiedere di scopare. Ciao! >>. La prende un po’ confuso,ma non m’interessa. Lo spingo con tutta la forza che ho fuori dalla porta,gliela chiudo in faccia e corro in camera.

Dopo cena riprendo il cellulare in cucina.

Mi aspettavo Matt … non quel ragazzo maledettamente malizioso che mi ha fatto perdere la testa per un attimo e poi terrorizzare l’attimo dopo. Okay infondo mi era piaciuto quel minimo contatto ma ero così arrabbiata. Non dovevo farlo entrare in casa,evidentemente non dovevo fare nulla di quello che ho fatto da quando l’ho incontrato.

  
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