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Autore: rospina    08/03/2012    2 recensioni
Luce è la protagonista di questo viaggio in Sardegna che è davvero meravigliosa... peccato che lei abbia tutto il parentado con lesue pecche e i suoi eccessi, dovrà affrontare un matrimonio, zii, nonni e perenti tutti, per fortuna con lei ci sarà il suo amico Paolo, che ha accettato di aiutarla solo per avere vitto e alloggio gratis ...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Che è successo? Mi pare che in un nano secondo sia cambiato tutto. Per il momento è come se il mondo girasse al contrario e nonostante faccia un caldo da morire io ho brividi di freddo. Sento suonare il campanello. Deglutisco.

Questa deve essere senza ombra di dubbio lei: zia Alice, lentamente mi dirigo verso la cucina, indosso un mini abito che mi copre appena le gambe che sono ancora color aragosta, sulle spalle arrossate ho messo un golfino di filo leggero, seduto sul divano vedo Paolo, ed il mio cuore sobbalza; per la prima volta i miei occhi lo guardano davvero: i suoi capelli corti e castani incorniciano il suo volto delicato; i suoi occhi vispi dello stesso colore dei capelli mi paiono un po’ spenti, ma sono certa che sia solo una mia impressione, sta parlando con mio nonno, mentre mia zia gironzola intorno chiedendo da mangiare a chiunque gli capiti a tiro. Paolo mi guarda e mi tremano le gambe, col labiale dico:

“E’ zia Alice” lui pare non cogliere il significato e mi ignora, la voce di mia zia stridula come quella delle cornacchie mi arriva alle orecchie, stiro il vestito e mi controllo la pancia, che è perfettamente piatta, ma lei è capace di chiamare CICCIONA un’anoressica.

Entra.

Strizzo gli occhi. Ha una pancia enorme, tanto enorme che pare non finisca più. Il suo sedere e altrettanto grande, sto per chiedere : “Sei incinta?” ma chissà quale santo mi trattiene dal dirlo.

Ittiarrori, ma che capelli hai? Sembri una pannocchia!” mi dice schioccandomi due baci sulle guance

Senti chi parla. Moby dick che mi fa la paternale, so già che è la prima stilettata di molte, guardo Paolo; lui mi salverà, e invece mi arriva chiara alle orecchie la sua voce che dice:

“Già … per poco oggi al mare non faceva i pop corn!” che cacchio dice?

Stai calma Luce. Non agitarti, vorrà solo fare lo spiritoso per accalappiarsi anche mia zia e rido con loro, mentre mia zia gli si avvicina e chiede:

“E tu chi sei? Non dirmi che sei il suo fidanzato!” tremila doppie ogni parola

“No no, per carità, io e lei non stiamo insieme, io sono fidanzato …” iniziano a parlare e a vomitare battute al veleno su di me …

Non li guardo neppure e aiuto ad apparecchiare, vedo il mio riflesso nel vetro della vetrinetta dei piatti. Sono davvero orribile.

Entra la fidanzata di mio cugino, quello muto ;che dopo un saluto generale si accosta a me e mi dice:

“Sei bellissima oggi che hai fatto?”

Deglutisco e a fatica rispondo:

“Sarà il mare …” ma lei rimbecca

“Ma va’, sei sempre bella …” e va via con una pila di piatti in mano.

La cena è pronta. Finalmente. Un po’ di pace, così magari mia zia si rinfilza di cibo fa crescere ancora la pancia e scoppia in un attimo, e poi silenzio. Odiavo prima la sua voce, ma adesso ancora di più. Paolo si è seduto accanto a lei, pare che si adorino, io vorrei che lui adorasse me. Ma è fidanzato, lo ha detto lui stesso poco fa. Perché mi fa così male il cuore? Non sono riuscita ad ingoiare neppure uno spillo. Vorrei essere uguale a stamattina, allegra e spensierata; invece ora tutto è diverso, ed io sto male, anche se ero innamorata di Paolo preferivo non saperlo,perché ora che lo so mi sento morire.

“Che hai? Stai male?” mi chiede la ragazza parlante del cugino muto che ha due perle nere al posto degli occhi

“Ma quale male! Non ha niente, come in testa!” risponde mia zia acida

“No dai non essere così cattiva! –si intromette Paolo –lei ha tante cose in testa, è solo che non è capace a riordinarle” ride ed io per poco non mi lascio sfuggire una lacrima sulla guancia, ma stoicamente resisto e alzandomi dico:

“Scusate, ho mal di testa, vado a dormire”

“Quante storie per non pulire la cucina! Ai miei tempi si andava in bagno!” tutti ridono, ma io me ne infischio. Mi siedo sul letto con le ginocchia che mi toccano il mento.  E finalmente le lacrime che ho trattenuto scendono lente sul mio volto. Non le asciugo e non le fermo; per la prima volta in vita mia mi accorgo di essere innamorata sul serio, e scopro che fa male da morire. La luce del sole è svanita del tutto, le voci e le risate si sono spente. C’è il silenzio totale in casa, mi sdraio nel letto. Tra poco potrebbe arrivare Paolo e non voglio che mi trovi sveglia. Dalla finestra sento delle voci. Tendo le orecchie per riconoscerle e  le odo chiaramente; sono quelle di mio cugino, benché la senta di rado, posso riconoscerla chiaramente, con quella di occhi di perla nera (la chiamo così perché non ricordo il suo nome):

“Perché oggi Paolo si sarà comportato così?” chiede lei

“Che ne so, le starà simpatica mia zia!”

“Ma se è antipatica!”

“lo so”

“E poi non doveva trattare male Luce!”

“Perché non doveva?” chiede lui

“Perché si amano!” risponde lei convinta

“Da che lo capisci?”

“Hai visto come lo guarda lei? Si perde … lo guarda come se fosse la cosa più preziosa che abbia!”

Vabbé che lei è innamorata si vede, ma lui …”

“Anche lui la ama, tanto quanto lei, passa le nottate sveglio a guardarla!”

“Come fai a saperlo?”

“Tutte le notti quando usciamo lo vedo sveglio, seduto nel letto che la guarda, e la mattina alle cinque quando torniamo, lui è ancora li ad ammirarla”

“Per questo è rinco quando si alza?” chiede mio cugino

Sento girare la maniglia, tiro il lenzuolo per coprirmi un po’ di più e avverto che Paolo sta entrando, faccio finta di dormire. Non potrei mai dormire, con quello che ho sentito, sento il cuore scoppiare. Come vorrei che fosse vero …

Paolo si siede sul letto, sento il suo sguardo su di me. Voglio guardarlo in faccia. Sempre facendo finta di dormire. È tutto vero, mi sta guardando! Poi non capisco che succede, è stato veloce come un lampo. Poggia le sue labbra sulle mie.

Che faccio?

Adesso il mio cuore scoppia di gioia.

Si allontana da me.

“No!” dico sbarrando gli occhi

 

 

ANGOLO AUTRICE

Chiedo perdono per la mia assenza, giuro che non mi sono dimenticata, ma il tempo mi è sfuggito dalle mani! Ora spero di non fare ulteriori ritardi! Un infinito grazie a tutti quelli che mi seguono! A presto

 

Rospina

   
 
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