Film > La Fabbrica di Cioccolato
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Autore: Cristy_    10/03/2012    0 recensioni
"C' era una volta un ragazzo, suo padre era un dentista. Come puoi immaginare egli teneva molto che suo figlio avesse dei denti puliti e ben curati, e gli vietava di mangiare qualsiasi tipo di dolce! Alle feste, il ragazzo non poteva toccare neanche una caramella."
!Nonna, ma come avrebbe fatto a crescere senza i dolci?" feci io, con tutta l' innocenza di una bambina che crede alle storie degli adulti..
" Oh, ma lui è cresciuto eccome! E appena lo ha fatto, si è ribellato a suo padre.. E' diventato il cioccolatiere più famoso del mondo.."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Willy.

Un anno volò in fretta, e c' erano sere in cui non chiamavo nemmeno gli umpa-lumpa. Sapevo che se la cavavano bene anche senza di me ed ero tranquillo.

Quella sera decisi di trascinarla a cena fuori, era una bella serata.. E poi nel parco mi ero lasciato andare. Non avevo mai provato sensazioni simili prima d' ora, e volevo scoprirle. Prima di pentirmene le presi la mano, ma poi facendomi prendere dalla timidezza evitai di guardarla negli occhi. Quando capii che prima o poi avrei dovuto farlo, decisi di farlo subito. Mi piantai davanti a lei terrorizzato da come potesse guardarmi, e le presi il viso tra le mani.

Non so quale folle istinto mi spinse a farlo ma la baciai.

Credevo di aver appena deciso di sputare il mio cuore quando lo sentii arrivarmi alla gola, ma poi venni invaso dalla pace.

Tornammo a casa, ma non andai a letto con lei. L' avevo baciata e qualcosa era cambiato.. Prima eravamo forse.. amici? Bene, qualunque cosa fossimo non lo eravamo più. Ma a me piaceva! E a lei? …

Ponendomi mille domande decisi di affondare i dubbi nel gelato, mi faceva stare sempre meglio. Nel frigo ce n' era di tutti i gusti possibili e immaginabili, e presi la nocciola. Il mio gusto e profumo preferito.

Poi la sentii starnutire e spaventato mi girai a guardarla. Si avvicinò e mangiò un po' di gelato con me.. Neanche lei riusciva a dormire. Era forse piena di dubbi anche lei?

Queste sensazioni.. non fanno parte di me”, continuavo a pensare. Ma più la guardavo, e più voleva abbracciarla, baciarla..

Cristina.

Dopo aver gustato un po' di gelato me ne tornai a letto senza Willy. Dormii molto male, in posizioni assurde cercando di prendere sonno.

Mi svegliai ancora più stanca della sera prima. Quando aprii gli occhi lui era lì a fissarmi. Cacciai un urlo e gli lanciai contro un cuscino colpendolo in pieno viso.

Lui rimase immobile, e quando il cuscino ricadde sul letto sbattè appena gli occhi. Sembrava una statua!

<< Perché mi fissi?! >> esclamai imbarazzata;

<< Sei bellissima. >> rispose lui. Piano si piegò in avanti e gattonò verso di me, per poi fermarsi a guardarmi da vicino.
Avevo i brividi.

Non lo riconoscevo più! Era diverso! Willy Wonka non avrebbe mai gattonato verso una ragazza sul suo letto matrimoniale dicendole che fosse bellissima!

Wow.. che progressi..

Restò lì a guardarmi senza fare nulla. Quella fu la prima volta che ricambiai il suo sguardo senza pregare che smettesse di guardarmi. Io volevo che mi guardasse. Volevo che guardasse soltanto me, e che mi apprezzasse.

L' ultima volta che mi ero sentita così non era finita molto bene..

Ma con Willy era mai iniziata? O stava iniziando solo adesso??

Stringevo mano nella mano nervosa, e sentivo il cuore battermi velocemente.

Restammo seri per più di venti minuti. Poi iniziai a giocare con il suo maglioncino. Glielo tiravo per alleviare la tensione e lui iniziò a tirarmi i capelli a piccole ciocche, entrambi sorridevamo.

Poi presi un cuscino dalle mie spalle senza farmi notare e glielo lanciai contro il braccio. Scoppiò a ridere e iniziò a colpirmi con un altro cuscino, e continuammo così ridendo per un paio di minuti fino a quando non finì per adagiarsi su di me molto delicatamente -cadde su di me e sbattemmo naso contro naso facendoci un male cane- e ridendo ci accorgemmo di essere distanti solo pochi centimetri.
Sotto sotto, mi accorsi che Willy era un uomo normale. Anche lui poteva essere attratto da una donna nonostante i suoi mille complessi mentali, ma che quella donna fossi io non riuscivo a spiegarmelo..

Probabilmente aveva scelto me solo perché ero l' unica con cui aveva passato così tanto tempo!

Pregavo che non fosse così.. e smisi di farlo quando avvicinava lentamente le sue labbra alle mie. In quel momento pregavo solo di non morire in apnea.

Poi smise di avvicinarmisi e mi guardò con gli occhi vicinissimi ai miei. Socchiuse un occhio come per studiarmi meglio ma ottenne solo una mia risata soffocata per la sua faccia buffa. Come potevo ridere in un momento simile?? Ahahahahah..

Mi guardò offeso. Che scema! Magari lui stava cercando di affrontare la sua timidezza, le sue paure.. e io? Gli scoppiavo a ridere in faccia senza pudore!!

Prese la mia mano e la strinse con la sua. Poi senza indugiare più mi baciò con passione che non mi aspettavo da lui..

[ … ]

Willy.
Che era bellissima era verissimo. Che mi faceva impazzire non volevo dirglielo.
Mi faceva sentire forte, riuscivo ad affrontare le mie debolezze ma riusciva anche a farmi sentire solo, nonostante fossi circondato da mille umpa- lumpa.

Per questo ero tornato da lei. Solo adesso l' avevo capito..

La mattina dopo mi svegliai sentendomi parecchio a disagio.. non indossavo il mio cilindro! Mi girai aspettandomi di trovarla lì a dormire, ma non c' era.

Scesi in cucina dopo essermi vestito e messo il mio cappotto e cilindro, e la trovai seduta sul tavolo a fissare il pavimento. Aveva i capelli legati in una coda di cavallo, e lo sguardo perso. Camminai verso di lei e le porsi una delle mie farfalle di caramella, che non appena aprii le mani volò via facendola sorridere.

Aprì le braccia verso di me e la guardai facendo il vago. Beccandomi uno sguardo accusatorio la abbracciai freddamente. Non sapevo cosa fare dopo quello che era successo...

<< Buongiorno. >> mi disse lei.

<< Buon pomeriggio! >> erano appena le tre di pomeriggio..

Mi strinse a sé e rise compiaciuta.

Cristina.
Sei del pomeriggio. Stavo gustando il sapore delle fragole seduta sul divano del salotto. Willy arrivò alle mie spalle togliendomele di mano per poi appoggiarle sul tavolino. Mi prese la mano e mi trascinò in camera..

 

Sette e trenta di mattina. Stavo bevendo il caffè, quel giorno dovevo uscire a fare un po' di servizi.. Willy camminò sicuro verso di me, mi prese sulla spalla e camminò verso la camera da letto. Scalciai e tirai pugni sulla sua spalla mentre ero a testa in giù ma me la ridevo come una matta, e mi fece cadere sul letto.

Mi guardò sorridendo e io gli tolsi il cappello lanciandolo nonsodove, non fece una piaga e mi spinse facendomi sdraiare.

 

Otto e trenta di sera, stavo preparando l' acqua calda per il bagno nella vasca.

Finalmente avrei potuto rilassarmi.. No niente. Willy aprì la porta del bagno e mi guardò invitante. Mi alzai e corsi da lui buttandomici addosso, per poi ritrovarci sul pavimento. Ridemmo come bambini e poi...

 

Una mattina restai chiusa in bagno per circa un paio d'ore.

Willy bussava insistentemente alla porta credendo che fossi morta, e avrei tanto desiderato esserlo. Respirando profondamente mi decisi ad aprire la porta e me lo trovai davanti a fissarmi con una faccia sconcertata.

Avevo gli occhi lucidi in preda al panico, e non riuscivo a guardarlo negli occhi.

Abbassai la testa perché non volevo piangere davanti a lui.

Si inginocchiò ai miei piedi e mi prese la mano ma con un gesto molto veloce gliela lasciai, e incrociai le braccia guardando dall' altra parte.

Sempre più serio mise le mani sulle mie gambe, come per aggrapparsi a me.. e con una dolcezza unica mi baciò la pancia. Allora mi girai a guardarlo e sentii le lacrime rigarmi il viso. Lui era lì, e aveva capito.. Mi fissava inginocchiato reggendomi dalle cosce, temendo che potessi cadere da un momento all' altro.

La sua dolcezza mi stupì, facendomi sentire un po' meglio..

Poco dopo discutevamo in cucina..

<< Willy ti rendi conto?? Non ci voleva proprio.. tu non puoi fare il padre!! >> gridavo mettendomi le mani tra i capelli; ero seduta sul tavolo e piangevo disperata.. Mi guardava in silenzio aspettando che mi calmassi.

<< Se pensi questo allora decidi tu. >> mi rispose freddo.

Alzai la testa e lo guardai. Stava per dire qualcosa ma si bloccò restando a bocca aperta, poi mi tirò a sé e mi strinse. Tremavo di paura!

Willy.

Incinta. IN-CINTA, INCINTA!!!

Come era possibile? Cosa significava? Sarei stato abbastanza responsabile da starle accanto e farle forza? L' avrebbe tenuto?

Non ci capivo niente di queste cose!! Avevo una confusione tremenda!!
Dagli umpa- lumpa i bambini nascevano sui cavoli.. accidenti!
32 anni e quasi padre. Questo voleva dire che adesso ci dovevamo sposare?

Non la volevo una famiglia! Volevo solo me e lei.

E se fosse nata una bambina? E se fosse stata brutta?

E se fosse nata allergica alla cioccolata come lei??!!

E se mi fossi ucciso? Magari avrei semplificato le cose.. Un po' di laranga e peperoncino e mi sarei tramutato in un palloncino in un batter d' occhio, poi sarebbe bastato uno spillo e..

La guardavo piangere disperata, non potevo vederla così.. Mi si era stretto il cuore quando aveva aperto la porta del bagno e mi aveva guardato senza parlare.

Capendo che anche lei fosse impaurita e spaventata le avevo baciato la pancia, cercando di essere dolce e rassicurarla..

Ma io non ero abbastanza maturo da fare il padre, e neanche lei!!

Cosa avremmo combinato?? …

  
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