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Autore: FairyCleo    11/03/2012    11 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sleeping together


Erano trascorse due settimane dal giorno in cui Gohan aveva iniziato a frequentare la St. Francis. Due settimane che avrebbe voluto cancellare per sempre dalla sua giovane vita.
Ma che aveva fatto di male per meritarsi una simile sciagura?
Era un bambino buono, ubbidiente, studioso e coraggioso. Era sempre andato d’ accordo con tutti, non aveva mai avuto problemi a relazionarsi con nessuno, eppure non era riuscito a farsi uno straccio di amico in tutto quel tempo e non era stato capace di porre fine ai pettegolezzi che circolavano sui suoi amati genitori.
Era talmente amareggiato da aver iniziato ad odiare quel posto e ad anelare il momento in cui sarebbe tornato a casa, al sicuro, in compagnia del suo papà e del burbero principe dei saiyan.
Il piccolo Son aveva quasi paura di guardarsi allo specchio, ormai. Il terrore di non riconoscersi più in quel riflesso lo stava lentamente consumando.
Perché Gohan aveva cominciato a fare l’ ultima cosa che avrebbe mai creduto di poter fare: mentire.
Ogni mattina, mentre sua madre e suo padre lo accompagnavano a scuola, rispondeva alle loro domande mentendo spudoratamente.
‘ Come ti trovi a scuola, tesoro? ‘ gli chiedeva sua madre, e lui rispondeva che si trovava bene.
‘ Ti sei fatto degli amici? ‘ domandava suo padre, e lui rispondeva che ne aveva trovati tanti.
‘ Sei felice? ‘ dicevano insieme, e lui rispondeva che sì, era felice come non lo era mai stato prima d’ ora.
Ma Chichi e Goku non sapevano che il loro bambino sedeva ad un banco tutto solo, mangiava senza compagnia a mensa e studiava in biblioteca senza l’ aiuto di un amico.
Mai avrebbe potuto pensare che le cose sarebbero precipitate senza nessun preavviso, e senza una reale motivazione. Gli davano del moccioso e del poppante. Lo additavano come sfigato e non facevano altro che parlare male della sua famiglia. E pensare che lui non aveva neanche aperto bocca. Lo avevano emarginato solo perché i suoi genitori non erano ricchi e perché sua madre gli voleva bene e non si vergognava di dimostrarlo. Assurdo. A dir poco assurdo. I bambini sapevano essere tremendamente crudeli.

*


Vegeta se ne stava seduto sul divano da almeno mezz’ ora, nel tentativo si rilassarsi leggendo un libro che aveva trovato in camera di Kaharot. La sua giornata era stata produttiva per quanto riguardava l’ incremento delle sue forze, e aveva deciso di prendersi un po’ di tempo per sé, afferrando uno dei libri che giacevano impolverati su di uno scaffale. Dubitava che l’ idiota si dedicasse a simili letture – anzi, dubitava quasi che l’ idiota sapesse leggere – e si era convinto che fosse di quell’ oca della sua ex.
Per quanto fosse una povera inetta, Vegeta doveva ammettere che quello fosse un libro piuttosto avvincente e dalla lettura scorrevole, nonostante le dimensioni bibliche.
Narrava di battaglie sanguinarie, lotte di potere e della costruzione di una cattedrale ambientate in un tempo così tanto remoto da non sembrare mai esistito.

Eppure, suo malgrado, stava facendo davvero molta fatica a concentrarsi e la stanchezza centrava poco.
Fonte della sua distrazione era il moccioso mezzosangue di Kaharot che se ne stava da più di mezz’ ora a fissare il vuoto appoggiato al bordo della finestra.
Ma che gli era preso?
Tempo addietro era stato disperato perché quella vipera di sua madre gli aveva impedito di frequentare la scuola insieme agli altri bambini. Ora si era convinta a lasciargli fare quello che voleva, ed era ugualmente depresso! E toccava a lui, al grande principe dei saiyan, doversi sorbire i suoi sospiri e i suoi musi lunghi.
Ma che aveva che non andava? Certo, il semplice fatto che fosse figlio di Kaharot e di quella strega era una motivazione sufficiente a farlo deprimere per il resto della sua vita, ma non era un motivo abbastanza valido per far irritare lui, il principe dei saiyan!
Doveva fare qualcosa, o lo avrebbe scaraventato fuori dalla finestra da un momento all’ altro.

“Si può sapere che ti prende, ragazzino?” – aveva esordito, all’ improvviso, trattenendo a stenti il desiderio di lanciargli contro il librone che aveva in mano.
Gohan gli aveva rivolto un furtivo sguardo, prima di tornare ad occuparsi di fissare il vuoto, sospirando.
Come osava ignorarlo??
“Ehi! Sto parlando con te!” – la vena sulla sua fronte aveva iniziato a pulsare, segno che la sua pazienza stava inesorabilmente scemando.
Dopo un interminabile silenzio, il piccolo Gohan aveva nascosto il viso fra le braccia, mormorando uno ‘ scusa Vegeta ‘ appena udibile.
Il principe dei saiyan, però, quella sera aveva deciso di non demordere.
Voleva sapere cosa stava accadendo al ragazzino – per impicciarsi, non perché fosse preoccupato, sia ben chiaro - e lo avrebbe saputo! Ne faceva una questione di principio.
Sbuffando sonoramente, Vegeta aveva posato il libro sul tavolo, alzandosi in piedi per dirigersi verso la depressione fatta persona.
Mani sui fianchi, sguardo accigliato e passo sicuro, era arrivato davanti a Gohan, deciso più che mai a dargli una scrollata.
“Senti un po’, la vuoi piantare? Tirati su e dimmi che diavolo ti sta succedendo!”.
Il suo tono non era risultato così tanto minaccioso come avrebbe voluto. Forse, avrebbe dovuto dargli un pugno.
Avrebbe evitato di fare la figura delle mammina preoccupata.
Ah! A dir poco vergognoso! Ma come si era ridotto?
Il bambino trovava piuttosto singolare quell’ interessamento da parte di Vegeta, e doveva ammettere di essersi comportato piuttosto male nei suoi confronti, in effetti. Per una volta che si dimostrava ‘ premuroso ‘ avrebbe dovuto gioirne, no?
Eppure, non trovava la forza di sorridere, nonostante le circostanze insolite.
Stava cercando con tutte le sue forze di trattenere le lacrime che brucianti erano affiorate dai suoi grandi occhi scuri, ma stava miseramente fallendo. Goccioloni grossi come fagioli si erano affacciati prepotenti, cominciando a scivolare sulle tenere guanciotte.
Vegeta era oltremodo sconcertato! Il moccioso non stava piangendo davanti a lui, vero??
Domanda sbagliata, perché Gohan era letteralmente scoppiato in lacrime saltandogli al collo.
La scena era a dir poco epica. Il principe dei saiyan messo letteralmente Ko da un bambino affranto.
Ma non perché non si era fatto gli affaracci suoi??
E perché lui e suo padre non facevano altro che piangergli – letteralmente – addosso??

Gohan lo stringeva forte, nascondendo il viso rigato di lacrime nell’ incavo della spalla di sua maestà che, di nuovo, era rimasto impietrito.
Che cavolo avrebbe dovuto fare?
Non aveva mai consolato nessuno nella sua vita, e non pensava che ne sarebbe diventato capace all’ improvviso.
Il corpicino di Gohan tremava incontrollato contro il suo, e le piccole mani stringevano con forza la stoffa della sua t-shirt.
Vegeta voleva farlo sparire. Avrebbe dovuto farlo saltare in aria con un Big Bang Attack. Già… Avrebbe dovuto.
E invece, aveva posato cautamente le mani sui fianchi del bambino, perché abbracciarlo sarebbe stato davvero troppo per il principe dei saiyan, e si era riaccomodato sul divano, con Gohan in braccio che continuava a piangere, inconsolabile.

‘ Ma pensa tu in che casino mi sono andato a cacciare! Che faccio, adesso? ‘ – stava pensando, mentre cercava di evitare un contatto eccessivo col moccioso. Cosa impossibile, fra l’ altro, perché Gohan sembrava fosse incollato al suo torace come un koala su di un albero.
Dopo aver scartato un’ altra cospicua serie di modi cruenti per porre fine alla sua giovane vita, aveva deciso di farlo sfogare. Prima o poi avrebbe smesso di piangere, no?
Per il momento, si sarebbe messo comodo sul divano, e avrebbe aspettato. Cos’ altro poteva fare?

*


La giornata era stata lunga, ma Goku non era affatto stanco.
Non vedeva l’ ora di arrivare a casa per mettere qualcosa sotto i denti e allenarsi un po’ con Vegeta.
Era certo che lo avrebbe trovato nella Gravity Room ad allenarsi a gravità quattrocento, come minimo.
Vegeta era un guerriero formidabile: serio, instancabile, feroce e temibile. Era l’ unico capace di tenergli testa, nonostante non fosse un super saiyan.
Goku si era domandato molte volte perché il principe non avesse ancora raggiunto quello stadio ed era giunto alla conclusione che ciò dipendesse dal fatto che Vegeta non aveva subito uno shock talmente grande da mettere in atto la sua trasformazione. Mancava l’ evento scatenante, ecco! Quel trauma che avrebbe trasformato la rabbia in pura energia. Ricordava ancora quando era capitato a lui. Non l’ aveva mai confessato a nessuno, ma sognava spesso il povero Crilin che esplodeva per colpa di quel mostro di Freezer.
Ribolliva di rabbia ogni volta ma, per fortuna, aveva imparato a controllaresi, e anche nel sonno riusciva a trattenersi. Si domandava come avesse fatto Vegeta a stare al servizio di quell’ essere orribile per tutti quegli anni. Prima o poi glielo avrebbe chiesto. Più poi che prima, in effetti!

Dopo aver volato a lungo, finalmente era arrivato a casa. Chissà se quella sera sua maestà si era degnato di preparare la cena o avrebbe dovuto farlo lui – come al solito, del resto.
A volte, era davvero impossibile avere a che fare con Vegeta!

“Sono tornato!” – aveva trillato allegramente, ma nessun ‘ ciao papà ‘ e nessuno ‘ tsk ‘ lo avevano accolto, e questo perché quella sottospecie di famiglia che si ritrovava era troppo impegnata a dormire placidamente sul divano.
C’ era davvero mancato poco che la mandibola del giovane Goku sfiorasse terra nel trovarsi davanti Vegeta seduto sul divano con suo figlio, il suo piccolo Gohan, addormentato contro il petto.
Aveva cominciato a strofinarsi gli occhi, incredulo.
Non era possibile.
Vegeta non abbracciava, né baciava, né dimostrava affetto per nessuno, e odiava i bambini. Dunque, perché Gohan si trovava avvinghiato a lui come una piovra?
Incapace di darsi una spiegazione, Goku si era seduto a terra con le gambe incrociate, fissandoli perplesso.
Erano… strani!
Tremendamente strani! Un conto era che Vegeta aiutasse Gohan a fare i compiti, un altro che lo facesse dormire fra le sue braccia!
Però, doveva ammettere che allo stesso tempo erano tremendamente teneri e carini.
Vegeta era talmente rilassato, poi.
Goku si era ritrovato a sorridere. Forse, avrebbe dovuto coprirli. Gli sarebbe occorso un po’ di tempo per preparare la cena, e gli doleva il cuore al solo pensiero di doverli svegliare.
Felice come non mai, era corso in camera da letto di Gohan per prendere una coperta.
Avrebbe dovuto comprare una macchina fotografica: momenti come quelli erano davvero da immortalare.

*

Vegeta aveva fatto uno strano sogno da cui non era riuscito a svegliarsi del tutto.
Non lo ricordava con precisione, ma continuava ad avvertire una strana sensazione. Era come se fosse… appagato.
Non aveva alcuna voglia di aprire gli occhi. E non lo avrebbe fatto, se la fame non avesse preso il sopravvento sul grande principe di tutti i saiyan.
Quella era un’ altra conseguenza del suo adattarsi alla vita su quel pianetucolo. Un tempo, sarebbe stato in grado di resistere senza cibo né acqua per giorni.
Si era davvero rammollito! Ma in casa c’ era un odorino di pesce davvero invitante! Chissà perché poi, visto che non aveva preparato niente! Eppure, non stava sognando, ne era certo!
Controvoglia, aveva dunque aperto un occhio, scoprendo davanti a sé un quantitativo esorbitante di capelli neri, morbidi e lisci.
Il moccioso, già!
Cavolo, si era addormentato con Gohan in braccio. Ma come aveva potuto permettere che una cosa simile accadesse?? Avrebbe dovuto alzarsi da lì immediatamente, perché non voleva farsi trovare in quella situazione dall’ idiota di Kaharot.
Non si era accorto, però, che era già troppo tardi.

“Ben svegliato!”.
C’ era mancato poco che gli prendesse un colpo.
Kaharot era seduto proprio accanto a lui, con un braccio dietro la sua testa e i piedi poggiati sul tavolino. Lo fissava con la sua solita aria da idiota. Da idiota beato, però!
Da quanto tempo era lì?? E perché non lo aveva svegliato??
Vegeta voleva morire.
Emettendo un ruggito strozzato, e incapace di evitare che le sue gote diventassero rosse come pomodori, aveva afferrato Gohan e lo aveva depositato con pochissima delicatezza in grembo a suo padre, fuggendo verso la propria camera.
“E dai! Dove stai andando! Eravate così carini!” – gli aveva urlato un Goku che non riusciva a smettere di sorridere. Ma Vegeta non lo aveva ascoltato.
‘ Accidentaccio a me! ‘ – stava pensando, furente, mentre pensava a vari modi per potersi autodistruggere senza lasciare minima traccia del suo passaggio nell’ universo.

Nel frattempo, il piccolo Gohan non si era svegliato, e continuava a dormire sul petto ampio e accogliente del suo adorato papà.

“C’ è poco da fare, piccolo mio…” – aveva sussurrato Goku, accarezzando i capelli dei figlioletto – “I sentimenti sono i suoi più acerrimi nemici. Ma noi lo aiuteremo a superare questo ostacolo, non è così?”.
Goku sorrideva, sereno.
Vegeta stava cambiando, e loro due avrebbero fatto tutto ciò che era in loro potere per aiutarlo.
Ormai, faceva parte a tutti gli effetti della loro bizzarra ma splendida famiglia.

Continua…
_______________________________________________________________________________________________

Saaalveee!!!
Quanta pucciosità!! Mamma Vegeta è un vero amore!! <3 <3
Non erano carinissimi?? Povero patatino il nostro Gohan!
Meno male che c' era il nostro Vegeta! a consolarlo!
=)
Sapete, ho scritto un bel po' di capitoli, e non vedo l' ora di farveli leggere!!
Prometto di aggiornare presto!
Ora scappo!
Bacini
E GRAZIE DI TUTTO!!
Cleo

   
 
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