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Autore: Alexandra_ph    11/03/2012    0 recensioni
Questo racconto natalizio è stato scritto a quattro mani nel dicembre 2004. Lo pubblico sotto il mio nick su richiesta della mia socia, ma è firmato ALEX e DESI.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Jennifer Coates, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uffici del JAG
Stessa mattina

Non le era riuscito di bersi neppure un caffè quella mattina. Il nuovo capo voleva che tutto fosse finito prima della pausa natalizia, se non tutto almeno le pratiche che richiedevano solo qualche firma e l’archiviazione. E di quelle “scartoffie” ben presto il suo tavolo ne fu invaso. Non aveva fatto in tempo a sedersi alla sua postazione che il Generale Cresswell l’aveva chiamata nel suo ufficio per spiegarle ciò che avrebbe dovuto fare.

Erano passate ormai quasi tre ore e per tutto quel tempo il Sottufficiale Jennifer Coates non aveva fatto altro che correre da una stanza all’altra, consegnando i documenti da firmare a chi di competenza, portando ad archiviare le pratiche completate, facendo fotocopie e rispondendo al telefono.

Era talmente immersa in quella frenesia che non prestò attenzione all’ultima chiamata che inoltrò al suo superiore. Non fece neppure caso al tono grave con cui il Generale subito dopo le disse di convocare il Capitano Rabb “immediatamente” nel suo studio.
Capì che doveva essere successo qualcosa solo quando si scontrò con il viso preoccupato del Capitano mentre si chiudeva la porta dell’ufficio alle spalle.

“Tutto bene, Signore?” si informò seguendolo, ansiosa di sapere cosa lo turbasse.

“Non lo so. Mac ha avuto un incidente, è stata ricoverata al Bethesda, sto andando là.” Rispose l’uomo quasi senza rendersene conto.

“Posso fare qualcosa…”, non riuscì a finire la frase. Il Capitano non la stava ascoltando, si diresse deciso nel suo ufficio, afferrò berretto e cappotto e poi svanì dietro le porte dell’ascensore, ignorando uno sbalordito Capitano Roberts che inutilmente gli aveva chiesto di aspettarlo e che si vide chiudere le porte in faccia.
Nonostante ciò che aveva appena scoperto, la scena strappò un sorriso divertito alle labbra del Sottufficiale Coates.

“Ma cosa gli è preso?”, la voce del Capitano Roberts la fece tornare alla realtà.

“Il Colonnello Mackenzie, Signore… ha avuto un incidente ed è ricoverata al Bethesda.”

“E come sta? E’ grave?”

“Non lo so, Signore, ho passato una telefonata della polizia al Generale Cresswell proprio pochi minuti fa, forse lui ha qualche notizia più precisa.”

Neppure il loro superiore però seppe fornire informazioni più dettagliate, aveva chiesto al Capitano Rabb di andare sul posto proprio per accertarsi delle condizioni della loro collega.

Non poteva scegliere persona migliore, pensò Jen, forse quell’uomo non era poi così male. E cominciò a sentirsi un po’ in colpa per aver inveito mentalmente contro di lui quella mattina, tra una corsa e l’altra. Non poteva farci nulla, il ricordo dell’Ammiraglio Chegwidden era ancora forte, ed anche se in quell’ufficio era la persona che aveva lavorato con lui per minor tempo, essere la sua assistente le aveva dato carica, lavorare per lui l’aveva stimolata, voleva dare il meglio per non deluderlo. Il rispetto che quell’uomo sapeva infondere, il carisma che possedeva e quella sua aria severa ma al contempo attenta e dolce l’aveva profondamente colpita. Le mancava, avrebbe voluto rivederlo, semplicemente per sentirsi rassicurata dal suo sguardo sapiente. Aveva sempre la frase giusta, sapeva cos’era meglio per i suoi uomini e soprattutto, li conosceva bene, forse più di ciò che lasciava intendere. Capiva i loro sentimenti, ma non si era mai intromesso nelle loro faccende private, a meno che non intralciassero in qualche modo il lavoro. E, ne era sicura, aveva intuito il legame profondo che univa il Capitano Rabb ed il Colonnello Mackenzie, per questo pensò che se ci fosse stato ancora lui a capo del JAG si sarebbe comportato esattamente come Cresswell, mandando Harm accanto a Mac. In più, però, avrebbe saputo cosa dirgli per rassicurarlo e per tenere a bada il fiume di emozioni che si sarebbero scatenate nel suo uomo migliore. Era come un papà attento ai suoi figli, che intuisce le loro preoccupazioni e sa star loro vicino senza fare pressioni, lasciandoli liberi di esprimersi, intervenendo solo laddove ne avvertisse il bisogno. In un momento come quello, Jennifer Coates, come il resto dello staff d’altronde, sentì proprio la mancanza della sua presenza rassicurante.

Ora non si poteva far altro che aspettare notizie dal Capitano Rabb, e tornare al lavoro, come fece gentilmente notare il sostituto dell’Ammiraglio.

 


  
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