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Autore: Verena    12/03/2012    1 recensioni
Tokyo, 2024.
Una città oppressa dalla dittatura di un sindaco corrotto.
Un gruppo di giovani ribelli armati di pattini a rotelle e vernice spray.
Una ragazza senza passato.
Ma con una missione da compiere.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GIVE ME A LONG KISS GOODNIGHT (PART 1)


 
Tramonto. Dark era appena rientrata al Garage dopo un’ennesima giornata passata insieme a Combo, Corn e Boogie per le strade. Non aveva pensato per un solo istante alla sua missione. In qualche modo, era stata una giornata persino piacevole, tranne per un attimo in cui Boogie le aveva fatto venire i brividi con una semplice frase. L’aveva isolata dal resto del gruppo e le aveva detto, a bassa voce: “Guarda che qui l’abbiamo capito tutti…”

A Dark era venuta la pelle d’oca. Avevano scoperto il suo segreto!! Avevano capito che lei in realtà non era altro che una spia!! E ora? L’avrebbero uccisa? Avrebbe fatto in tempo a scappare ed allertare la polizia per chiedere rinforzi? Iniziava a sudare freddo, mentre prendeva fiato per formulare una risposta adeguata. Boogie la guardava dritto negli occhi. “Ti conviene dire la verità.” Aggiunse, parlando lentamente.

Poi si aprì in un enorme sorriso. “ Ti piace Beat, vero??” il cuore di Dark mancò un battito, mentre diventava di un intenso rosso paonazzo e abbassava lo sguardo per l’imbarazzo. Farfugliò qualcosa di non ben definito, e Boogie scoppiò a ridere. “Guarda che non c’è alcun bisogno di vergognarsi!! L’avevamo capito in tanti, da come lo guardi. E anche da come lui guarda te… Vi siete presi una bella cotta, eh!!”

 
Dark sorrise tra sé. Forse era arrivato il momento di ammetterle, certe cose. In fondo, se Boogie e gli atri si erano accorti del fatto che anche Beat sembrava provare qualcosa per lei, allora c’erano ottime probabilità che fosse proprio così. Erano i suoi migliori amici, non potevano sbagliare su queste cose. Sì, gliel’avrebbe detto non appena fosse tornato al Garage e avessero avuto modo di stare soli. E se poi lui le avesse detto di sì, che anche lui ricambiava i suoi sentimenti, magari le cose sarebbero andate avanti, magari quella notte avrebbero dormito insieme… Beh, a dirla tutta si sarebbe accontentata anche solo di un lungo bacio della buonanotte.

Quando vide una sagoma stagliarsi contro il cielo rosso del tramonto esibendosi in una serie di acrobazie in volo, Dark trasalì. Era lui. Il suo cuore accelerò e prese a battere furiosamente come se volesse uscirle dal petto e correre da lui. Si alzò dal muretto su cui era seduta, decisa ad andargli incontro. Beat era appena atterrato con grazia incredibile sul terrazzo centrale del Garage e stava salutando gli altri. Tra pacche sulle spalle, gesti di saluto, abbracci e… Dark si bloccò, sentendosi gelare dentro. Era come se qualcuno le avesse appena versato del cemento nelle vene, da quanto si sentiva pietrificata. Beat si era avvicinato a Ryth, la ragazza apparentemente più giovane del gruppo, una piccoletta che portava sempre un miniabito azzurro con dei calzettoni sopra al ginocchio, e con i capelli azzurri tagliati cortissimi. L’aveva presa tra le braccia. L’aveva stretta a sé e l’aveva baciata sulla guancia, tenendola poi ancora abbracciata e muovendosi come per cullarla. A Dark era come se fosse caduta in testa l’intera Benten Tower. Allora quello che aveva detto Boogie erano tutte balle. O forse era Beat ad essere uno schifoso bastardo doppiogiochista. O forse tutte e due. Di certo c’era solo che Beat stava baciando un’altra ragazza, e che i due stavano sicuramente insieme, e chissà da quanto. Dark sentì il mento tremarle e gli occhi riempirsi di lacrime. Si voltò di scatto e corse via dal Garage, senza essere vista dagli altri.

 
Dark correva. Correva a perdifiato, senza una direzione ben precisa. Correva per sfogarsi, per cercare di mettere a tacere i propri pensieri che però continuavano a farsi sentire e sembravano non avere la minima intenzione di tacere. Non potevano starsene zitti un momento? Dovevano per forza dire sempre la loro? Dark non riusciva a farli smettere. Continuava a rivedersi davanti agli occhi quella scena. Beat che abbracciava Ryth, che la baciava… Dark strinse i denti per impedirsi di urlare. Dentro di lei sentiva una specie di ferita all’altezza del petto, come un artiglio che le stringeva il cuore in una morsa. All’improvviso, però, dentro di lei si accese l’odio. Un odio cieco, puro, atroce e distruttivo. Un odio che l’avrebbe portata ad uccidere qualcuno, se non fosse riuscita a controllarlo. Ma lei era perfettamente cosciente della belva che si era svegliata dentro di lei. E sapeva benissimo chi sarebbe dovuto morire: i GG.

 
Di nuovo in laboratorio, per le analisi di routine per verificare che la sua salute rientrasse nei parametri stabiliti. Mentre stava sdraiata sul lettino con sensori ed elettrodi applicati ovunque, si ritrovò quasi a pregare che qualcuno di quei dottori e quegli scienziati conoscesse un modo, un farmaco, una droga per portarle via quella sensazione che sentiva dentro, quella sorta di mal di denti mentale. Non ce la faceva più, chiedeva solo che qualcuno le drenasse via quella troppa pressione di dosso.
“ Vi prego, datemi qualcosa. Un’anestesia, una droga. Qualsiasi cosa, purché io smetta di pensare.”  Ma poi dentro di lei si riaccendeva l’odio e la furia. Stringeva forte i denti, dicendosi di resistere. Presto sarebbe finito tutto, la sofferenza sua… E la vita dei GG.

 
Di fronte ai suoi superiori, uomini in giacca e cravatta a cui doveva riferire tutti i suoi spostamenti. Non aveva però mai detto nulla su quella strana visione che aveva avuto, e nonostante fosse avvenuta solo poche notti prima, a Dark sembrava qualcosa di una vita precedente da quanto era cambiato tutto. Quella visione le aveva insinuato dei dubbi nella mente. Ma ora di dubbi non ne esistevano più. L’unica cosa importante era la missione. Così disse tutto. Dove si trovavano i GG, quanti fossero, descrisse i loro nomi e i loro volti, le loro caratteristiche, i punti deboli e quelli di forza. Descrisse nei minimi particolari la posizione del Garage e le relazioni tra i membri del gruppo. Non tralasciò nemmeno il più piccolo particolare. 



L'Angolo di Verena

Salve a tutti!!

Questo capitolo è finalmente il punto di svolta della faccenda...e in effetti sarebbe il capitolo più lungo dell'intera storia, motivo per cui ho deciso di dividerlo in due parti: prima di tutto perchè sarebbe risultato troppo lungo e quindi squilibrato rispetto agli altri, e poi anche per mantenere un minimo di suspence, hehehe ^^
Preparatevi, perchè da questo punto in poi ci aspetta una bella serie di colpi di scena...stay tuned e continuate a leggere per sapere come andrà a finire (e se poi qualcuno lasciasse una recensione gliene sarei infinitamente grata).
Appuntamento al prossimo capitolo!!
  
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