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Autore: londra555    13/03/2012    3 recensioni
AU nel mondo di Harry Potter. I nostri eroi alle prese con uno specchio magico. Sin dove potranno spingersi per salvare Brittany?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Santana Lopez'
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9.
 
Santana uscì dalla stanza dello specchio seguita da Kurt, Sam, Rachel e naturalmente Quinn. Avevano deciso di non parlare di quello che avevano scoperto in quella stanza. Non si fidavano dello specchio e pensavano che era meglio che Brittany non sapesse quale fosse il piano d’azione. Ammesso che fossero davvero riusciti a preparare un piano d’azione cosa di cui Kurt non era particolarmente sicuro visto il volto cupo e tirato di Rachel che sembrava non promettere niente di buono.
Arrivarono in una delle stanze più nascoste del castello al primo piano e si sedettero. Santana passava lo sguardo da Quinn a Rachel che cercavano accuratamente di evitare di incrociarlo. Alla fine fu Sam a sbuffare.
-Andiamo, dite quello che avete scoperto. Prendere tempo non cambierà le cose.
Quinn e Rachel si scambiarono una rapida occhiata come per decidere chi dovesse parlare, ma poi riabbassarono la testa insieme.
-Provate a iniziare con le buone notizie! Mi hai detto che c’è un modo per salvarla.
Rachel si schiarì la voce prima di rispondere con un sussurro basso.
-Sulla carta c’è, ma è l’unica buona notizia che abbiamo. E non sarà facile.
-Va bene, non sarà facile ma un modo c’è. Possiamo farlo, ne sono sicura! – disse Santana con un sorriso.
Quinn finalmente alzò la testa.
-Certo, se pensi che noi possiamo riuscire dove Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero hanno fallito!
Nel silenzio che seguì tutti si voltarono verso Santana, che deglutì visibilmente, il sorriso era sparito dal suo volto. Mosse una mano per indicarle di proseguire, voleva sapere tutta la storia.
-Inizia dal principio.
Quinn prese un profondo respiro.
-Una delle più antiche leggende che riguardano la spada di Grifondoro, voleva che il grande rubino dell’elsa fosse in realtà la pietra filosofale.
-Ma non è vero, lo sanno tutti che fu scoperta da Nicolas Flamel molto tempo dopo! – interruppe Kurt.
-Si Kurt, era solo una leggenda, quello è un normale rubino infatti! Ma un alchimista di nome John Dee la pensava diversamente. Si ossessionò tanto con quella storia che decise di sfidare Godric Grifondoro a duello per il possesso della spada – Quinn fece una pausa per mettere in ordine i suoi pensieri – Naturalmente perse e solo la nobiltà di cuore di Grifondoro gli risparmiò la vita.
-Come gli sarà venuto in mente di sfidarlo? La sua abilità nei duelli è leggendaria! – commentò Kurt con un moto d’orgoglio per il fondatore della sua casa.
-Si quindi ha perso ma è stato risparmiato! Questo cos’ha a che vedere con lo specchio? – domandò Santana ignorando l’amico.
-John Dee non si diede per vinto, il suo animo divenne sempre più oscuro e vendicativo. Se non poteva avere la spada e il rubino pensò che almeno avrebbe potuto presentare il conto a Godric per la sua umiliazione. – Quinn si fermò e gettò un’occhiata a Rachel, questa decise di proseguire.
-Riversò la sua rabbia in un unico incantesimo. Lui divenne lo specchio, la sua anima oscura è dentro lo specchio. Era una trappola per Godric Grifondoro. Voleva lui. Voleva catturarlo per sempre. Lo specchio gli fu inviato come dono ma, naturalmente, si accorse che c’era qualcosa di sbagliato e riuscì a evitare la trappola.
-Capisco ma allora perché non è stato distrutto? – chiese Sam.
-La magia che c’è dietro lo specchio lo rende praticamente indistruttibile ….
-La spada! Perché non ha usato la spada? – domandò Kurt con foga.
-Ci ha provato. Ma non basta un’arma per quanto potente – rispose rapidamente Quinn – Serve la concordia tra le case.
-Cosa vuoi dire? – Santana fu la prima a fare la domanda che passava per la testa a tutti.
-Vuol dire che può venire distrutto solo se c’è la collaborazione tra tutte le quattro case. Per questo non ci riuscirono Godric, Tosca e Priscilla. Salazar Serpeverde si rifiutò di collaborare. E loro tre con la spada non bastavano. Quindi conservarono lo specchio nel castello in attesa di tempi migliori ma poi si perse la memoria di quell’oggetto.
-Bene! – esclamò Santana facendoli voltare tutti verso di lei.
-Bene? – domandò Sam per essere sicuro di aver sentito bene.
-Si certo, noi siamo tutti d’accordo, no? Ci manca solo l’arma!
-Un gioco da ragazzi! La spada di Grifondoro è conservata nell’ufficio del preside, possiamo andare da lui più tardi e chiedergli se ce la può prestare un paio di giorni – disse ironicamente Kurt.
-Non sarebbe comunque così semplice. Non possiamo distruggere lo specchio e basta adesso che c’è Brittany dentro. Significherebbe perdere anche lei – aggiunse Quinn tra lo sgomento generale.
-Possiamo sempre aspettare una notte di luna piena! Lei può uscire e noi possiamo colpirlo! – Santana si alzò mentre esponeva il piano.
Rachel scosse la testa.
-C’è un’altra cosa.
Tutti si voltarono verso di lei meno Quinn che teneva lo sguardo fisso sui suoi piedi che non le erano mai sembrati così interessanti.
-Cosa Rachel? – domandò Sam visto che la ragazza non sembrava intenzionata a proseguire.
-In questo momento lo specchio sta “dormendo”. Lo spirito di John Dee va risvegliato se vogliamo eliminarlo. E non sappiamo cosa può fare. Abbiamo l’incantesimo per farlo e il compito spetta a te, Sam, perché Brittany è della tua casa. Sei tu che devi richiederla indietro.
-Va bene, ricapitoliamo quello che vogliamo fare. Ci serve un piano per prendere la spada, Sam deve risvegliare lo spirito di John Dee, dobbiamo aspettare che ci sia la luna piena sperando che Brittany possa uscire anche quando lo specchio sia sveglio e poi dobbiamo distruggerlo – elencò Santana con voce un po’ preoccupata.
-Più o meno. Ma abbiamo bisogno di un piano che possa funzionare o almeno di una via d’uscita nel caso tutto andasse male …. – iniziò Quinn.
-Prima di tutto dobbiamo parlare di una cosa importante. – disse Kurt senza guardare nessuno.
-Di cosa stai parlando? – chiese Santana che lo guardava aggrottando le sopraciglia.
-Ho fatto una promessa a Brittany e intendo mantenerla. Ma viste le premesse ho bisogno che tutti siamo d’accordo. Compresa tu, San.
La ragazza inclinò la testa incrociando lo sguardo deciso dell’amico che si era finalmente deciso a sollevare la testa.
-Che promessa? – gli chiese con un filo di voce.
-San, sarà l’ultima possibilità. L’ultima! Solo se tutto il resto è andato male. Ma Brittany mi ha fatto promettere che, se non c’è modo di farla uscire, almeno dobbiamo distruggere lo specchio con lei.
Sanatana urlò “no” ancor prima che l’ultima parola della frase uscisse dalle labbra di Kurt. Gli si avvicinò pericolosamente costringendolo ad alzarsi e con un’espressione minacciosa. Quinn e Sam furono svelti a piazzarsi ai lati della ragazza che fronteggiava Kurt. Nessuno dei due sembrava voler retrocedere di un passo. Rachel si portò le mani alla bocca preoccupata.
-Noi non l’uccideremo! Non te lo permetterò! – disse Santana con un sibilo carico di rabbia a pochi centimetri dal volto del suo migliore amico.
Ma Kurt non si sarebbe fatto intimorire, non quella volta.
-E’ quello che vuole. E’ intrappolata li dentro da non sappiamo bene quando! Non ne può più! E’ la sua volontà e io ho intenzione di rispettarla.
-Hai bisogno di me per farlo! E puoi scordartelo!
-Non ho bisogno di te! Ho bisogno di un Serpeverde! Vuoi smettere di essere egoista? Vuoi fare questo per lei o sei troppo presa con te stessa per capire quanto possa soffrire? – Kurt mantenne la voce bassa ma la tensione cresceva.
Santana allungò la mano per prendergli il bavero della tunica.
-Il coraggioso Grifondoro vuole trasformarsi in un vile assassino?
-Ci vuole più coraggio per fare quello che ti sto dicendo io piuttosto che lasciarla in quel limbo per chissà quanto. Contro la sua volontà. E contro quello che desidera.
I due rimasero a fronteggiarsi ancora per qualche secondo. Santana sembrava soppesare quello che aveva sentito. Kurt sentiva il cuore che sbatteva con forza nel petto. Poi il ragazzo si passò una mano sul volto con aria triste.
-San, ti prometto che sarà l’ultima possibilità. Quando non ci sarà altra possibilità anzi se non ci rimarrà nessun’altra possibilità! E ti giuro, davvero, che se posso dare la mia vita per lei lo farò. Ma se tutto fallisce, se non ci rimane più nemmeno la speranza, allora io rispetterò la sua volontà. Anche se farlo mi porterà via un pezzo della mia anima.
Santana si voltò allontanando di scatto le mani di Sam e Quinn che riposavano sulle sue spalle per darle coraggio.
-Non puoi chiedermelo – disse con un sussurro basso.
-Non te lo chiedo io. Lo devi fare per lei.
Santana strinse con forza i pugni. Kurt non poteva vederla in volto, sapeva che era combattuta.
-Lo prometto – sussurrò ancora più basso alla fine.
Kurt chiuse gli occhi. Non le credette nemmeno per un attimo. Ma quello non era il momento di discuterne ancora. Adesso dovevano preparare un piano e sperare che funzionasse.  
 
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Santana si sedette al lato di Puck nella grande tavola di Serpeverde. Gettò una rapida occhiata alle pietanze che erano già apparse per la cena. Ma sentiva lo stomaco chiuso. Quella notte ci sarebbe stata la luna piena e lei non vedeva l’ora di poter correre nella stanza dello specchio ed aspettare che la fredda luce lunare si riflettesse su quella superficie creando la porta che avrebbe consentito a Brittany di uscire e stare con lei almeno per una notte.
Stavano aspettando il momento opportuno per mettere in pratica il furto della spada. Ma sapevano che ormai avrebbero dovuto aspettare il mese successivo. Santana sospirò, non riusciva a togliersi dalla mente che quella poteva essere la sua ultima occasione per stare davvero con lei. Fu visibilmente scossa da un brivido.
-Tutto bene? – chiese piano Puck che la guardava preoccupato.
-Si, stavo solo pensando.
-Stai tranquilla San, andrà tutto bene – voleva essere incoraggiante ma suonò più come una domanda.
La ragazza annuì piano. Fu allora che il preside Figgins si alzò attirando l’attenzione dell’intera sala e di tutte le case.
-I prefetti sono pregati di venire qui!
Ci furono dei veloci scambi di sguardi preoccupati tra le tavolate. Santana incrociò per un attimo lo sguardo di Kurt ma si scosse subito. Era ancora frastornata dalla loro ultima conversazione. Quinn passò tra il tavolo di Corvonero e quello di Serpeverde accompagnata dall’altro prefetto della sua casa, un ragazzo alto e dai tratti somatici chiaramente orientali di nome Mike. Lei lo conosceva bene visto che era anche il portiere della squadra di quidditch di Corvonero e probabilmente era il migliore in quel ruolo al momento. Vide Quinn che le sorrideva impercettibilmente ma non riuscì a risponderle, anche perché si accorse che lo sguardo di Mike aveva seguito quello della sua compagna di casa e adesso era posato su di lei.
I prefetti si ritrovarono davanti al tavolo delle loro case e si muovevano nervosamente. Nessuno si sentiva particolarmente a proprio agio, era una situazione nuova e, quasi tutti, avevano qualcosa da nascondere. Il preside si schiarì la voce mentre guardava i ragazzi uno a uno.
-Ultimamente ci sono stati troppi movimenti. Il castello ha occhi e orecchie in tutti i muri e c’è qualcosa che si sta muovendo.
I ragazzi si guardavano tra loro con la coda dell’occhio.
-Da questo momento la sorveglianza sarà aumentata. Voi stessi verrete sottoposti a regole più ferree. Potrete uscire solo in coppia con l’altro prefetto della vostra casa e la sorveglianza dei professori sarà più stretta.
Santana incrociò lo sguardo con Kurt che scosse la testa. Quello poteva essere un problema. Un aumento della sorveglianza non avrebbe reso le cose più semplici. Inoltre avrebbero dovuto coinvolgere altri due prefetti e questo la preoccupava. Mike sembrava troppo ligio alle regole e non sapeva se poteva fidarsi davvero, ne avrebbe parlato con Quinn e avrebbero deciso. E poi c’era il secondo prefetto di Tassorosso. Guardò la ragazza al fianco di Sam che si guardava intorno, sembrava non aver capito cosa stesse succedendo. Santana cercò di ricordarsi il nome ma senza successo. Puck si chinò su di lei.
-Dovremmo dirlo anche a Mike e Sugar? – le sussurrò.
Almeno adesso sapeva il nome della ragazza. Scosse solo la testa incrociando lo sguardo di Kurt nel quale poteva leggere la stessa domanda che aveva appena posto Puck.
-Per il momento vediamo cosa succede. Il piano rimane lo stesso, prima di prendere un’altra decisione preferisco parlare con Quinn e Sam.
Il ragazzo si passò la mano sulla cresta mentre il preside continuava a parlare delle misure di sicurezza più strette e delle punizioni più severe che sarebbero state inflitte a chiunque fosse stato trovato fuori dai propri dormitori dopo il coprifuoco.
-Stanotte può uscire dallo specchio vero?
Santana non riuscì a nascondere un piccolo sorriso.
-Si – sussurrò – Spero solo che la Sylvester non mi impedisca di andare da lei.
  
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