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Autore: anastasia in love    13/03/2012    10 recensioni
Il Tredicesimo Apostolo:Piccola fanfiction basata sulla storia d'amore tra Claudia e Gabriel!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ogni volta che si ritrovava in quella maledetta sala d’aspetto,Claudia si fermava a guardare le altre donne vicino a lei,invidiandole la maggior parte delle volte. Anche loro avevano un pancione ingombrante,i piedi gonfi e ,a giudicare dalla loro espressione,anche la schiena  a pezzi,ma il più delle volte erano accompagnate da un uomo che aveva sempre uno sguardo o una parola gentile.
E se invece c’erano delle donne sole, proprio come lei,queste avevano quasi sempre una fede al dito o sicuramente un fidanzato che le aspettava la sera a casa,pronto a prendersi cura di loro. Claudia invece era sola. Sola con  il suo pancione,sola con i piedi gonfi,e sola con il cuore e la schiena a pezzi.


-“Avanti,non fare i capricci!”-aveva detto Gabriel avvicinandole il bicchiere,ma Claudia aveva girato la testa,disgustata.
-“Ti prego, stasera no. Mi fa venire la nausea!”-aveva mormorato,cercando di persuaderlo con il suo faccino triste e sconsolato.
Allora Gabriel le aveva sorriso teneramente e si era seduto accanto a lei sul divano.
-“Amore,hai sentito anche tu cosa ha detto il dottore:devi prendere le vitamine tutte le sere.”
Ma Claudia si era già avvinghiata al suo corpo e aveva cominciato a baciargli sensualmente il collo, risalendo pian piano fino alle labbra.
-“Ti prego,faccio tutto quello che vuoi,ma stasera niente vitamine.”-aveva mormorato lei,tra un bacio e l’altro.
E Claudia sentì chiaramente che lui stava per cedere,perché ad un tratto  i suoi baci si erano fatti più intensi e le sue mani avevano cominciato a vagare velocemente sul suo corpo,fermandosi di volta in volta lungo i fianchi,la schiena e il seno.
-“Davvero?Farai di tutto?”- aveva sussurrato,staccandosi per un attimo dalle sue labbra per andare a baciarle il  collo lungo e sottile,mentre l’aveva fatta sedere a cavalcioni su di lui.
-“Mmmm!”-aveva mormorato Claudia. Avrebbe voluto aggiungere altro,ma Gabriel si era rituffato sulla sua bocca leccandole le labbra con la punta della lingua,mentre le mani continuavano a vagare indisturbate sul suo corpo.

E Claudia pensò di avercela fatta,che Gabriel l’avrebbe spogliata e che di sicuro avrebbero fatto l’amore. Lo sentiva dai suoi sospiri rabbiosi,dal tocco quasi violento delle sue mani e dalla  lingua che non la smetteva per un attimo di giocare con la sua.
Ma ad un certo punto Gabriel si era staccato dalla sue labbra e l’aveva guardata negli occhi,ridendo.
-“Pensavi di avermi sedotto,vero? E invece no. Prendi le tue vitamine e non fare storie.”
-“Cosa?Mi hai presa in giro?”-aveva risposto lei,fingendosi offesa. Ma lui le aveva accarezzato lentamente una guancia,ridendo ancora,fiero dello scherzo che le aveva fatto.
-“Avanti,bevi,e ti prometto che dopo vado a comprarti il gelato.” E aveva ripreso il bicchiere portandolo davanti a lei.
-“Fai sul serio?”-aveva detto dubbiosa,e lui  aveva risposto con un lungo bacio,stavolta dolce e lento proprio come piaceva a lei.
-“Va bene!”-aveva sospirato a malincuore Claudia,e aveva mandato giù quel bibitone orrendo con una smorfia di disgusto.

-“Munari!”

Claudia era saltata sulla sedia come colpita da una scarica elettrica,e quel movimento brusco aveva fatto scivolare per terra una rivista che aveva poggiato sulle ginocchia e che aveva dimenticato di sfogliare.
Per un attimo quella scena le ricordò gli anni del collegio,quando quasi ogni mattina la madre superiora la chiamava per cognome facendola cadere dalle nuvole. E molto spesso a cadere erano anche quei giornaletti di moda che tanto le piaceva leggere durante l’ora di religione.

-“S-si,sono io …”-aveva balbettato,rossa in viso,mentre si chinava a raccogliere velocemente la rivista. Poi prese la borsa e si avviò decisa verso la stanza del suo ginecologo,arrabbiata con se stessa.
Ci era cascata di nuovo,accidenti. Da quando lo aveva rivisto al parco,un paio di giorni prima,Gabriel era tornato prepotentemente ad abitare i suoi sogni e le sue fantasie più nascoste,proprio adesso che aveva imparato a vivere senza di lui,proprio adesso che la prospettiva di crescere un figlio da sola non la terrorizzava più come prima. Nei suoi sogni avevano scelto insieme la culla ,avevano fatto l’amore con le mani intrecciate sul suo ventre ed avevano trascorso un’intera serata sul divano discutendo sul nome da dare al bambino.
-“Sei e resterai da sola,non farti illusioni!”-aveva pensato Claudia mentre varcava la soglia dello studio,arrabbiata con sé stessa fino alle lacrime.

-“Buonasera signorina Munari,si accomodi!”
Claudia sorrise suo malgrado e si sedette di fronte al suo medico,stringendogli la mano.
-“Allora, come sta?La trovo bene!”
-“Si,sto bene!Le nausee sono passate,e sto continuando a prendere le vitamine che mi aveva prescritto.”-rispose Claudia,cercando di rilassarsi. Ogni volta che aveva una visita tremava al solo pensiero che il suo bambino potesse avere qualcosa che non andava.
-“Bene!Allora speriamo di riuscire a vedere il sesso del suo bambino,l’altra volta ci ha fatto penare!Prego,si accomodi …”- e l’accompagnò sul retro,nella stanza con l’ecografo.
Claudia adorava quella stanza: le luci erano quasi soffuse e aleggiava tutto intorno una penombra quasi magica,e magico era quel monitor nel quale appariva l’immagine di suo figlio,ogni mese sempre più grande e sempre più bello.
All’inizio un ammasso di cellule senza identità che ogni settimana aveva una forma sempre diversa. A Claudia piaceva tanto giocare con quelle forme,immaginando di avere nel ventre prima un girino,poi una nuvola,poi un orchidea.
E  all’improvviso eccolo lì il suo bambino,come se fosse sbocciato all’improvviso senza che lei neanche se ne fosse resa conto. E a volte,mentre ascoltava il battito frenetico del suo cuore minuscolo,Claudia chiudeva gli occhi e immaginava che Gabriel fosse accanto a lei,mentre le stringeva la mano emozionato. E ogni volta doveva combattere contro le lacrime,perché si vergognava di mostrarsi così debole e fragile.

Claudia si stese sul lettino e alzò la maglia fino a scoprire il suo pancione,ogni giorno più gonfio e perfetto,mentre il dottore prendeva posto accanto a lei e le ungeva il ventre con quel gel freddo che ogni volta la faceva sobbalzare. E aveva appena appoggiato la sonda sulla sua pelle,che qualcuno aveva bussato alla porta,interrompendoli.
-“Mi scusi un attimo,torno subito!”-aveva detto lui,alzandosi e chiudendo la porta alle sue spalle. Ma Claudia sentì chiaramente i passi del dottore che qualche secondo dopo aveva aperto la porta principale,quella che dava sulla sala d’aspetto,e aveva cominciato a parlare con qualcuno. Claudia cercò di rilassarsi e chiuse gli occhi,sperando con tutta se stessa che il suo bambino stesse bene.
-“Mi scusi signora Munari,c’è qui suo marito!”-disse il dottore aprendo la porta e guardandola incuriosito. Aveva sempre pensato che quella donna non fosse sposata,e chissà perché scoprire il contrario lo aveva per un attimo spiazzato.
-“Come?”-disse Claudia,alzando di scatto la testa. Avrebbe voluto aggiungere altro,ma all’improvviso Gabriel era entrato in quella stanza,sorridendole,e subito l’aveva raggiunta accanto al lettino.
-“Scusa amore,ho fatto tardi!”-disse lui,inchinandosi per baciarle dolcemente la fronte.

Non era un sogno. Gabriel era davvero lì,accanto a lei,e ora le sorrideva e le stringeva teneramente la mano. Per un attimo il cuore di Claudia aveva smesso di battere,mentre una lacrima le scendeva lenta lungo la guancia. Avrebbe voluto dire qualcosa,avrebbe voluto alzarsi e abbracciarlo,avrebbe voluto baciarlo fino a sentirsi male,e invece era rimasta stesa sul lettino,mentre lui aveva catturato quella lacrima con un dito e le aveva stretto più forte la mano. Ora anche Claudia gli sorrideva,e in quel sorriso era racchiuso tutto il loro Mondo segreto e nascosto:imbarazzo,ansia,felicità e soprattutto amore. Loro,che parlavano senza dirsi una parola.

-“Mi sono perso qualcosa?”-aveva detto Gabriel,ansioso,ma il dottore lo aveva rassicurato di essere in perfetto orario.
E quando per la  prima volta aveva visto il suo bambino su quel piccolo schermo che aveva di fronte,Gabriel  aveva sentito le lacrime agli occhi che per un attimo si erano come offuscati. Così aveva abbassato lo sguardo e aveva incontrato quello di Claudia,emozionata anche lei. Dio,era bellissima.
Gli occhi lucidi,il sorriso imbarazzato,quel ventre perfetto che ora stava cullando suo figlio. Gabriel le accarezzò una guancia e catturò l’ennesima lacrima,perfetta anche lei.
-“Vede? Quella lì è la testa,poi ci sono le gambe e le braccia!”-aveva detto il dottore,intuendo in quella stanza un’elettricità che non aveva mai sentito prima. Non erano davvero sposati perché non aveva notato nessuna fede al  dito,ma c’era qualcosa tra quell’uomo e quella donna che sfuggiva ad ogni definizione e controllo. Si amavano di un amore forte e spassionato,e lui poteva vederlo dalle lacrime di lei e dal volto teso ed emozionato di lui.

-“Sta bene,dottore?”-aveva sussurrato Claudia,quasi timorosa di spezzare quella magia arcana e misteriosa che si era creata in quella stanza.
-“Sta benissimo signora,stia tranquilla.”
E a quelle parole Gabriel le aveva stretto più forte la mano,mentre si chinava per baciarle lentamente la fronte. Eccolo lì il suo bambino,eccolo lì il frutto di un amore così grande e così forte da non poter essere spezzato. Come aveva fatto ad essere così stupido? Come aveva potuto pensare di poter vivere senza di lei? Aveva voglia di urlare,adesso. Voglia di baciarla,di stringerla,di fare l’amore,perché Claudia gli stava donando le uniche cose che nessun altro avrebbe mai potuto donargli: la felicità,l’amore,un figlio,una famiglia come loro non avevano mai avuto.
Claudia intuì i suoi pensieri e lo guardò negli occhi,certa che stavolta non l’avrebbe più abbandonata,certa che stavolta lui sarebbe rimasto per costruire una famiglia insieme a lei.

-“Volete conoscere il sesso del bambino?”
Gabriel guardò Claudia negli occhi,chiedendole tacitamente il consenso,e lei annuì,commossa.
-“Si dottore,ci dica!”-aveva sussurrato Gabriel,mentre con una mano continuava a stringere quella di lei e con l’altra le accarezzava lentamente la fronte.
-“Complimenti,avrete un bellissimo maschietto!”
-“Lo sapevo,me lo sentivo!”-aveva detto Claudia,incapace ora di frenare le lacrime. Il suo cuore batteva all’impazzata mentre lui l’accarezzava,e intanto continuava a fissare lo schermo,quasi incapace di staccargli gli occhi di dosso.
Gabriel aveva sorriso,commosso anche lui,e intanto continuava a ripercorrere con lo sguardo le linee perfette del suo bambino:le mani piccole e sottili,il corpo docile e affusolato e quel suo cuoricino che vedeva battere così velocemente.
-“Vi faccio sentire il battito del bambino!”
Non c’era e non ci sarebbe mai stato suono più bello di quello. In un attimo il respiro si gli spezzò in gola mentre si chinò per baciare la sua fronte.
Claudia piangeva ancora,e mentre piangeva sorrideva,e quando le labbra di lui avevano toccato la sua fronte,per un attimo aveva chiuso gli occhi,accarezzando la felicità come mai era successo nella sua vita.

-“Il bambino sta bene,state tranquilli.”-disse il medico,sentendosi quasi di troppo in quel bacio che aveva un’ intimità e una forza quasi struggenti.
–“Signora Munari si rivesta con comodo,io vado di là a compilare la cartella. Dovrà fare un altro prelievo di sangue e continuare con le sue vitamine,ma per il resto i parametri sono nella norma.”-e detto questo uscì,chiudendosi la porta alle sue spalle.
Strano adesso ritrovarsi lì,soli,senza l’immagine del loro bambino a spezzare un silenzio che ora sembrava quasi incandescente. Senza dire neanche una parola,Gabriel prese della carta e cominciò a pulirle delicatamente la pancia sporca di gel,poi le abbassò lentamente la maglia e l’aiutò a rimettersi seduta sul lettino.

-“Mi devi della spiegazioni,signor Gabriel Antinori!”-disse lei una volta seduta,quasi imbarazzata per quell’incontro inaspettato.
C’erano stati degli sguardi,dei sorrisi e dei gesti che erano stati inconfutabili,ma Claudia si era già sbagliata una volta,perciò la parte più razionale di lei le diceva di andarci cauta,che la presenza di lui in quella stanza poteva voler dire tutto e niente.
 -“Che genere di spiegazioni?”-aveva sussurrato lui,baciandole la fronte e sistemandole i capelli dietro l’orecchio. Claudia era seduta proprio di fronte a lui che l’aveva attirata a sé,facendo aderire perfettamente i due corpi. E allora l’aveva baciata con dolcezza,assaporando finalmente dopo mesi quelle labbra che gli erano mancate più dell’aria,mentre le mani si erano spostate lentamente sul suo ventre,accarezzandolo appena.
-“Prima di tutto,non sapevo di essere tua moglie.”-disse lei,staccandosi a fatica. Non voleva soffrire più,perciò lo avrebbe baciato per ore dopo,quando lui le avrebbe giurato e stavolta per davvero che sarebbe rimasto per sempre con lei. Perché se lui se ne fosse andato,non avrebbe potuto vivere con il ricordo e il sapore delle sue labbra impresse nella mente.
Ma Gabriel le aveva preso le mani e aveva cominciato a baciargliele dita per dita con una lentezza quasi esasperante,per poi continuare sui polsi e spostarsi velocemente sulla sua bocca. Poi l’aveva aiutata a scendere dal lettino e,sempre in silenzio,si erano incamminati fuori da quella stanza ora un po’ troppo pericolosa.
 

 
-“Perché non me lo hai detto?”-disse Gabriel ,fermandosi all’improvviso e guardandola negli occhi. Dopo la visita si erano incamminati in un parco,distanti,eppure tanto vicini da potersi quasi sfiorare.
Claudia in un attimo aveva abbassato lo sguardo,stupita che fosse stato proprio lui a rompere quel silenzio che li aveva avvolti come in una bolla di sapone. Ma con quella parole la bolla si era rotta,e Claudia era stata catapultata di nuovo nel Mondo reale,nel mondo in cui Gabriel continuava ad essere un prete e lei una donna sola e sconfitta.
-“L’ultima volta che ci siamo visti,io ero venuta da te per dirtelo. Ma tu mi hai detto che alla fine avevi deciso di restare con loro,e io non volevo condizionare la tua scelta.”
Difficile dire quelle parole adesso,difficile ricordare quella sera in cui tutto il suo Mondo si era sgretolato sotto il suo sguardo impietrito e impotente. Il dolore la investì di nuovo con tutta la sua forza,lasciandola per un attimo attonita e senza fiato.

Il sole era scomparso dietro le cime degli alberi e il parco ora vibrava in una penombra quasi illusoria. Erano sempre Gabriel e Claudia quelli che prima si sfioravano e dopo si allontanavano,quelli che ora si guardavano e poi abbassavano lo sguardo,ma i loro contorni erano come indefiniti,indefinito come l’odore dolce dei gelsomini che si mischiava a quello corposo delle rose selvatiche.

-“Sai a cosa penso? Che il destino ci vuole lontani!”-disse ad un tratto lui incamminandosi lentamente lungo il sentiero sterrato.
-“Il destino lo creiamo noi,Gabriel!”
Al suono di quelle parole Gabriel si voltò di scatto,stupito dal tono quasi aspro della sua voce.
-“Claudia, il destino si è preso gioco di noi! Io avevo scelto,e avevo scelto te!”-disse lui di scatto,avvicinandosi pericolosamente a lei. Seppur nella penombra i suoi occhi erano lucidi e grandi e le sue labbra quasi eteree ed evanescenti.
-“Non capisco …”
-“Quel giorno ero pronto a lasciare la Congregazione,te lo avevo promesso e non ti avrei delusa per niente al Mondo. Ero lì,credimi,pronto a dire loro che ti amavo,che non potevo vivere senza di te,che non ero nemmeno in grado di recitare le mie preghiere senza pensare a te,al tuo sorriso scettico,ai tuoi abbracci che mi fanno sentire vivo.”
Claudia continuava a non capire e scuoteva la testa,confusa,così lui le afferrò le spalle deciso,non riuscendo a placare neanche per un attimo tutto il tormento che sentiva dentro di sé.
-“Durante quella riunione mi hanno detto che Serventi si era rifatto vivo,e così ho deciso di indagare da solo perché volevo proteggerti. Aveva acquistato una villa fuori Roma e così sono partito insieme a Isaia,ma era tutto un grosso buco nell’acqua. Poi mi hanno detto di un’altra proprietà acquistata nel Nord Italia,e così sono rientrato a Roma quella sera per preparare le valigie. E’ stata la sera in cui ti ho ingannata,dicendoti che avevo scelto loro. Ma mentivo,Claudia,perché io ho scelto e sceglierò te per sempre.”
-“Tu .. tu cosa?”
Claudia si portò immediatamente le mani nei capelli,sconvolta e allo stesso tempo arrabbiata.
-“Ma ti rendi conto di cosa hai fatto? Gabriel io ho sofferto per mesi credendo che tu non mi amassi,ho vomitato da sola nel bagno tutte le sacrosante mattine,ho persino pensato di abortire e tu …”
-“Cosa?”-riuscì a dire lui,interrompendo per un attimo le sue urla disperate. Solo un sussurro,ma denso di un’ incredulità che le fece male.
-“Si,cazzo,volevo uccidere il mio bambino,il nostro bambino! Gabriel io ero disperata,ho trascorso mesi senza parlare con nessuno,e le uniche cose che mi facevano compagnia erano le mie sigarette sparse per  casa. Gabriel tu non hai idea dell’inferno che ho passato …”
Ma ad un certo punto era scoppiata in lacrime e si era portata le mani sul viso,incapace di fermare quel pianto convulso.
-“Io volevo uccidere il mio bambino,volevo uccidere il mio bambino … “-continuava a cantilenare tra le lacrime.
Così  Gabriel l’abbracciò stretta e la cullò per chissà quanto tempo,baciandole la fronte e i capelli senza riuscire a placare i suoi spasmi che le facevano sussultare tutto il corpo .
E continuò a stringerla come una bambina finché lei non sembrò calmarsi .
-“Mi dispiace Claudia,io volevo solo proteggerti. Avevo già rischiato di perderti una volta e non volevo che succedesse ancora. Io non volevo mentirti,non volevo lasciarti,ma avevo un conto in sospeso con lui e così ho dovuto allontanarti da me. Ma se avessi saputo del bambino io … “
-“E’ proprio questo  che non volevo,che tu stessi con me solo perché aspettavo tuo figlio. Gabriel io voglio che tu stia con me perché mi ami,non perché ti senti obbligato o responsabile.. “-aveva sussurrato lei,alzando finalmente lo sguardo fino ad incontrare gli occhi di lui.
Erano ancora abbracciati,stretti in una morsa che sembrava tenere unite anche le loro anime.


-“Claudia io ti amo,e voglio stare con te.”-disse lui,semplicemente,guardandola negli occhi.
 –“Perdonami per quello che ti ho fatto,ma per un attimo ho immaginato il mio Mondo senza di te,e allora ho capito che se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei perdonato per tutta la vita.”
 Poi si chinò e la baciò delicatamente,ma lei interruppe quel bacio e alzò gli occhi ancora scintillanti di lacrime.
-“Non così,non in questo modo. Lascia la Chiesa e poi torna da me,perché non voglio ancora altre promesse che non puoi mantenere. “
-“Beh questo è facile,perché ho già parlato con i membri del Direttorio!”-disse lui sorridendole,certo di averla stupita.
-“Dici sul serio?”
Scettica,emozionata,ansiosa,Claudia non era riuscita a nascondere un sorriso che le era affiorato sulla bocca così,incerto e senza alcun preavviso.
-“Dopo quel pomeriggio al parco in cui Giulia mi ha detto che aspettavi mio figlio, io ti ho rincorsa perché volevo parlarti. Ma poi mi sono detto che non potevo farti ancora del male,che non potevo ancora prometterti me stesso e alla fine lasciarti da sola. Così non ti ho raggiunta,ma sono andato direttamente alla Congregazione.”
E allora il sorriso di Claudia era diventato una risata,aperta,sincera,liberatoria,mentre gli gettava le braccia al collo e lo baciava,stavolta sicura che lui non sarebbe volato via come i sogni,quando scompaiono con il primo sole del mattino.
 

 
Nudi,avvolti nel silenzio del suo letto,rapiti da un sentimento che non riuscivano a comprendere né a decifrare,ansimanti per quell’amore che avevano fatto come in preda alle vertigini.
Gabriel era chino sulla sua pancia che baciava delicatamente,come per paura di rompere qualcosa di tanto fragile e bello da non poter essere neanche guardato,mentre Claudia sorrideva nel silenzio di quel letto sfatto accarezzandogli i capelli lentamente.
-“Hai freddo?”-sussurrò lui,continuando a baciarle il ventre con dolcezza.
-“No!”-sussurrò lei,sorridendo. Le piaceva averlo lì,preoccupato per lei,ansioso di farla star bene.
-“Ma io non parlavo con te,parlavo con lui!”-disse Gabriel,ridendo. –“A proposito,dovremmo dare un nome a questo lui!”
-“Un nome ce l’ha già,si chiama Sebastiano!”

Gabriel all’improvviso smise di baciarle la pancia e alzò il volto per guardarla,colpito dalle sue parole.
-“Non dobbiamo chiamarlo per forza così,lo sai.”
Claudia annuì e continuò ad accarezzargli i capelli,sorridendo felice.
-“Ma io voglio chiamarlo così,e poi non preoccuparti,ho già in mente mille modi diversi per fartela pagare!”-disse, ridendo compiaciuta.
-“Allora spara,cosa devo fare per farmi perdonare?”-disse lui,dandole un ultimo bacio sulla pancia e riprendendo posto accanto a lei,coprendola con il lenzuolo per proteggerla dal freddo.
-“Beh,puoi cominciare andando a comprarmi un gelato!”
-“E invece no,il gelato può aspettare! Dobbiamo ancora comprare tutto:la culla,un passeggino … e poi dobbiamo preparare la sua cameretta!”-disse Gabriel,alzandosi di scatto,sinceramente preoccupato.
Ma Claudia era rimasta stesa nel letto,serena e commossa nel vederlo così agitato.
-“Gabriel,abbiamo tutto il tempo del Mondo!”
-“Hai ragione!”-rispose lui,e tornò a baciarle dolcemente la pancia finché lei non si addormentò,esausta ma felice tra le braccia dell’uomo che amava.
 
 

Rullo di tamburi,ecco a voi il mio ultimo,lunghissimo e spero non proprio brutto capitolo! Come al solito ringrazio tutte coloro che hanno letto e recensito lo scorso capitolo(recensioni alle quali risponderò personalmente,lo prometto!),augurandomi che anche questo sia di vostro gradimento!
Come ho già detto è l’ultimo capitolo,quindi invito tutte coloro che non mi hanno ancora scritto a farlo liberamente:ci tengo davvero tanto a conoscere il vostro più sincero e spassionato giudizio!
E uno speciale ringraziamento va ancora una volta a mia sorella Diana:non vedo l’ora che cominci la seconda serie,perché adoravo sentirti urlare:”Avanti idiota,baciala,porca miseria!”e vedere il nostro gatto correre via spaventato!

12 capitoli come le 12 puntate che abbiamo visto in Tv!Quale è stato il vostro preferito? Comunque sia,vi dico subito che molto presto tornerò a scrivere!Non so dirvi cosa né quando,ma sento che la fissa per questi due invece di abbandonarmi cresce ogni giorno di più,per cui credo che sfogherò il tutto dandomi alla scrittura. In fondo,care fan,cos’altro ci resta da fare?
 
  
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