Libri > Temeraire
Segui la storia  |       
Autore: Kooskia    17/03/2012    1 recensioni
Una fanfiction ambientata nel mondo di Temeraire, saga letteraria di Naomi Novik. Un mondo dove l'uomo ha sempre coesistito coi draghi. Temeraire è ambientato durante le Guerre Napoleoniche, Vindex invece è ambientato durante e dopo la Spedizione dei Mille in Italia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3 – I doveri di un drago

Non dovette aspettare molto, prima di avvertire lo sbatter d’ali di un altro drago farsi sempre più vicino. Quando la creatura atterrò di fronte all’ingresso della sua caverna, Vindex percepì dal modo con cui era atterrata che si trattava di un peso medio. Il grande Chanson-de-Guerre si riscosse dai pensieri che ancora turbavano la sua mente dopo l’incontro con gli uomini di poco prima e dopo essersi alzato diede una controllata alla sua caverna: le pareti erano spoglie e oscure ma Vindex se non altro si consolava per la discreta quantità di monili e preziosi che teneva accumulati e ben in vista al centro della caverna. Il suo capitano non era di nobile famiglia ma ogni loro successo militare o riconoscimento ottenuto si era materializzato in qualche nuovo dono per il drago. Egli era intento a raddrizzare il grande candelabro d’argento in cima al cumulo quando senti la dragonessa farsi avanti.
–Vindex? Posso entrare?-
Il peso massimo si voltò rapido, badando bene di mettere in mostra la sua piccola ricchezza e al contempo osservando bene la giovane femmina che si era presentata a lui.
Si chiamava Animosa ed era una Pecheur-Couronne, una razza dal colore blu intenso con striature bianche sulle ali: erano estremamente comuni in Francia e costituivano una grossa fetta dei pesi medi nei Corpi Aerei del Regno di Sardegna. Era una dragonessa in servizio attivo, ma aveva riferito di essere pronta a deporre un uovo e gli umani avevano deciso che sarebbe valsa la pensa rafforzare fisicamente la sua razza con del sangue di Chanson-de-Guerre.
Vindex si avvicinò lentamente, mantenendo sollevato il collo con fare dignitoso. Incontrarsi con le femmine era l’unico sollievo momentaneo che poteva ricevere da quando il suo capitano aveva lasciato questo mondo.
–Ti trovo bene Animosa, ci siamo visti l’ultima volta poco dopo la Battaglia di Palestro dico bene?- Il drago cercò di trovare un buono spunto per permettere alla dragonessa di intavolare una
conversazione interessante, valutò con soddisfazione di esserci riuscito perché quest’ultima si accovacciò soddisfatta iniziando a raccontare.
–Oh sì! Ero coi rinforzi guidati dal Re Vittorio Emanuele in persona! Li aveva condotti lì per rafforzare la posizione degli Zuavi Francesi; all’improvviso arrivò una grossa formazione Austriaca e guarda qui!
Un loro peso massimo per poco non mi staccò la coda … -
La dragonessa agitò la punta della lunga coda blu sotto il muso di Vindex, quest’ultimo notò in effetti che vi erano impressi i segni lasciati dalle zanne di un drago.
Una bella cicatrice di cui andar fieri anche se, considerando la scarsa profondità del morso, era probabile che Animosa non fosse andata così vicina al perdere mezza coda come rivendicava.
- … e a quel punto mi sono girata a mezz’aria e l’ho colpito con gli artigli sul muso mettendolo in fuga, senza il loro peso massimo l’intera formazione nemica si è dispersa e la 4° Divisione del Generale Cialdini scacciò definitivamente le forze del Feldmaresciallo Zobel che non poteva più contare sul supporto aereo.-
Vindex annuì con espressione ammirata. Anche se era evidente che l’esito della Battaglia fosse stato dato dallo sforzo collettivo della Formazione, unita all’azione indipendente delle truppe di terra, si trattava comunque di una bella versione della storia.
– Sei stata davvero in gamba e coraggiosa Animosa, sono contento di avere un uovo con te.-
La Pecheur-Couronne drizzò bene il collo, visibilmente compiaciuta delle lodi ricevute.
Quindi, con fare un po’ imbarazzato, aprì la zampa anteriore destra: Vindex aveva notato che la dragonessa la teneva chiusa e aveva aspettato pazientemente.
–Questo… è per te, da parte mia-
Vindex avvicinò il muso con grande interesse, Animosa poggiò delicatamente l’oggetto su di una grande roccia: si trattava di un grosso vassoio ornamentale, il peso massimo lo adocchiò con fare esperto e valutò come la superficie fosse in argento. Era consuetudine prima di un accoppiamento, che il drago più piccolo donasse qualcosa al più grande: era la stazza e non il genere o l’età a stabilire chi dovesse portare un dono al proprio partner. Vindex era decisamente soddisfatto di quella tradizione. –Grazie! E’ davvero bello! - disse con sincerità per poi afferrare il vassoio tra due artigli e depositarlo in bella vista sul cumulo dei suoi tesori.
–Che cos’è questo? Leggevi? Il mio capitano mi legge spesso Principi Matematici di Newton… -
Vindex si voltò dubbioso, perché non teneva libri nella sua caverna, per poi rendersi immediatamente conto che gli uomini di Mazzini avevano lasciato lì il libro con cui lo avevano tormentato.
–Oh lascia stare! Me l’hanno lasciato degli scocciatori Repubblicani… credevano che potessi tornare in servizio attivo dopo che… -
Il silenzio risuonò freddo nella caverna; Animosa, come tutti gli altri draghi, sapeva della perdita di Vindex. Il peso massimo chiuse gli occhi, mentre nostalgici ricordi lo assillarono. Ricordi di quando si trovava ancora dentro il suo uovo ed imparava la lingua che sentiva parlare nel mondo esterno.
La noia maturata aveva provocato un crescente desiderio di schiudersi, e lo sguardo del suo futuro Capitano era ricaduto su di lui dopo che aveva rotto il guscio.
Trattenne a malapena un sorriso quando ripensò alla fame feroce che lo aveva colto in quel momento, si era sentito tuttavia protetto dall’uomo che lo aveva accolto alla nascita ed aveva accettato di farsi bardare per la prima volta da lui. Insieme al suo Capitano era cresciuto ed aveva combattuto molte battaglie: qualche vittoria, molte sconfitte, ma più importante di tutto era stato condividere gioie e dolori col suo Capitano.
– Vindex, anch’io sono terrorizzata all’idea di perdere il mio Capitano. Tuttavia questo prima o poi dovrà accadere, ne sono consapevole, ne siamo entrambi consapevoli e quando quel momento verrà io so che dovrò cercare di continuare a comportarmi bene come il mio Capitano mi ha sempre detto di fare. Sono sicura che lui non avrebbe voluto vederti così triste… -
Le parole sincere della dragonessa per un istante generarono solo rabbia in Vindex, ma dopo pochi istanti egli comprese la semplice saggezza che vi era dentro di esse.
Animosa non era una delle dragonesse più sveglie, anche se aveva letto Principi Matematici, ma aveva un cuore buono.
- Lo so… in quel libro ci sono le testimonianze di Temeraire, quel famoso drago inglese, ne avrai già sentito parlare: dice così tante cose, alcune incredibili, per altre invece è come se si trattasse di cose che già sapevo, cose che avevo solo dimenticato.-
La Pecheur-Couronne si avvicinò al drago dalle squame multicolori e strofinò il muso contro la spalla di lui in un gesto di affettò.
–Forse non avrei dovuto essere così scortese con quegli uomini, anche se ad essere sincero sarebbe stato mio dovere denunciarli, penso che radunerò il Consiglio per rendere nota questa situazione e decidere tutti insieme.-
Animosa annuì anche se Vindex dubitò che lei avesse compreso i suoi dubbi, dopotutto lei aveva ancora il suo Capitano. Dopo alcuni istanti il peso massimo scostò la spalla dal muso della femmina blu.
–Beh, credo che abbiamo parlato abbastanza e non dovremmo ritardare ulteriormente i nostri doveri… -
Animosa annuì con una curiosa espressione, un misto di riverenza per il drago più grande contaminata da soddisfazione personale per averlo come compagno anche se solo per pochi giorni.
La Pecheur-Couronne si spostò in avanti, piegando le zampe e spostando la lunga coda di lato.
Vindex non trattenne un ghigno di soddisfazione quando si spostò su di lei, facendo attenzione a non farle del male a causa della differenza di peso e dimensioni: ricordò vagamente come in un libro sulle razze dei draghi di Sir Edward Howe che gli era stato letto dal suo Capitano, si accennava di sconsigliare accoppiamenti tra Pecheur-Couronne e pesi massimi. Con un sospiro pensò a come questo poco importasse agli “esperti” che pianificavano gli accoppiamenti, senza curarsi dei logici disagi per femmine più piccole messe insieme a maschi ben più grandi di loro. Animosa comunque le era simpatica e lui fece del suo meglio per non causarle disagio. In seguito dedusse dal tono dei ruggiti da lei emessi, come questi ultimi fossero causati da sensazioni ben più piacevoli del disagio.

Note: Primo capitolo dedicato al solo dialogo tra draghi. Ho cercato di inserire quanto più possibile elementi della personalità e piccoli dettagli dei draghi, altri elementi verranno mostrati nel capitolo successivo. Credo che risaltino intanto la passione per i draghi per tesori e gioielli (elemento importante in Temeraire) poi la superiorità nella cultura dei draghi dei più grandi rispetto ai più piccoli ma di questo parlerò meglio nel capitolo successivo. Si cita la Battaglia di Palestro (sempre della II Guerra d’Indipendenza), mentre Sir Edward Howe è un personaggio immaginario della saga originale, uno studioso di draghi (sostenitore della loro intelligenza). Alla fine di ogni libro c’è una piccola appendice con frammenti o analisi esplicative sui draghi scritti da questo personaggio.
Altro dettaglio interessante è i Principi Matematici di Newton, in Temeraire i draghi dimostrano uno spiccato interesse per la matematica, spesso (ma non sempre) dando prova di essere più svegli della maggior parte degli umani in questo campo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Temeraire / Vai alla pagina dell'autore: Kooskia