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Autore: AliDOro    18/03/2012    1 recensioni
Una vecchia vecchia storia che avevo scritto all'alba del 2007. L'amore non corrisposto è sempre qualcosa di doloroso anche per chi, si suppone, non abbia un cuore
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Demyx, Roxas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts II
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4- Requiem

 

Senza volerlo era tornato alla fortezza.

Aveva lasciato Axel e il mocciosetto soli, si era sentito di troppo… aveva sentito una sensazione stranissima quando il numero VII aveva chiamato il ragazzino sorridendo… avrebbe voluto che Axel sorridesse anche a lui in quel modo, ma sapeva benissimo che non sarebbe mai successo.

Aprì lentamente il portone d’ingresso e lo richiuse dietro di se appoggiandovi poi la schiena con un sospiro; perché ogni dannata volta che se lo trovava vicino arrivava a sperare in qualcosa che sapeva benissimo non sarebbe successo? E soprattutto perché ogni stamaleddettisima volta che si trovava con Axel arrivava il mocciosetto a disturbarli?  Ma cos’aveva quel ragazzino? Un radar?

Domande inutili che non avrebbero mai trovato risposta.

Si diresse stancamente alla sala delle vacue melodie… gli piaceva quella sala , lo rilassava, ci avrebbe passato volentieri tutto il giorno là dentro se non fosse che per la maggior parte del tempo ci stava Xigbar ad allenarsi nel “tiro al bersaglio”. Demyx ridacchiò tra se e se immaginandosi l’uomo vestito da Robin Hood con tanto di arco e frecce in miniatura …

Appena oltrepassò la sala principale , però , la voce di Xemnas lo fermò << numero nove… >>

Il biondino si fermò all’istante come paralizzato poi si voltò lentamente verso il suo capo… possibile che avesse combinato altri guai??? << dimmi capo ..>>

<< hai mica visto Roxas? Ho una missione da affidargli >> continuò il numero uno tornando  con lo sguardo ai documenti che aveva appoggiato sul piccolo tavolo.

Demyx strinse i pugni: possibile che tutti volessero quel mocciosetto??? Digrignò un attimo i denti prendendo un profondo respiro. << io… non lo so ….>>

<< non importa>> rispose l’uomo dai capelli argentati << tanto non è una cosa urgente >>

<< con permesso >> si congedò il biondino, tornando al centro del corridoio e riprendendo la sua strada verso la sua stanza preferita.

Sospirò … dannazione .. non fosse stato per Axel avrebbe detto subito a Xemnas  dove trovare il ragazzino. Si passò una mano nei capelli esasperato poi sorrise dolcemente …Axel… axel aveva detto che la sua canzone era bella, quante volte aveva sognato , quante volte aveva sperato di vivere quel momento.

Quando arrivò alla sala fu ancora più felice di notare che era vuota, andò al  livello rialzato e si sedette sul bordo con le gambe a penzoloni. Con lo sguardo perso nel bianco delle pareti che lo circondavano.

 

Erano già passati due mesi dal tradimento di Roxas. Due mesi in cui Axel era passato dalla disperazione alla rassegnazione, senza tralasciare nessuna fase intermedia, nemmeno la fase dell’ira.

Demyx aveva provato a parlarci più volte,ma senza successo; una volta aveva provato ad avvicinarlo per tirargli su il morale,con il solo risultato di avere una spalla lussata e mezza ustionata… ma non glie ne faceva una colpa , lo capiva benissimo , più di quanto pensasse, decise quindi di rispettare il suo dolore e lasciarlo in pace.

Fu qualche giorno dopo che se lo trovò davanti alla porta della camera con aria afflitta.

Demyx aprì la porta della sua stanza pronto per uscire a suonare, ma dovette bloccarsi: qualcuno era fermo nel corridoio proprio davanti alla sua stanza.

Il biondino si trovò a fissare gli occhi verdi di Axel, così intensi, così carichi di quelle emozioni che quelli come loro non avrebbero dovuto provare, che quelli come loro avrebbero dovuto aver perso insieme al cuore, quegli stessi sentimenti che  tornavano a torturarlo ogni volta che incrociava il suo sguardo, quei sentimenti che anche in quel momento la stavano distruggendo.

<> si azzardò a dire il biondino.

Il ragazzo dai capelli rossi sembrò tirare un sospiro di sollievo << ciao Demyx >>cercò di abbozzare un sorriso, ma il ragazzo di fronte a lui non lo notò nemmeno, troppo preso dalla tristezza rinchiusa nei suoi occhi.<< senti… >> continuò il ragazzo dagli occhi verdi << volevo chiederti scusa per l’altro giorno …>>.

Il musicista lo guardò confuso per qualche secondo prima di capire a cosa alludesse << ah! Non… non importa >> cercò di sorridere portando la mano libera dal sitar alla spalla ferita.

Axel però non sembrava affatto tranquillo<< come va la ferita ?>>

<< va >> ridacchiò il più basso dei due << brucia un po’ ma sta guarendo  >> Axel si stava preoccupando per lui! Quasi stentava a crederlo. Ora pareva più tranquillo, anche se la tristezza non dava segno di voler lasciare quegli occhi smeraldo, ma per farli tornare quelli di un tempo ci sarebbe voluto tempo… anzi ci sarebbe voluto Roxas. Demyx scosse la testa per scacciare quel pensiero, passò una mano tra i capelli e ritornò a fissare il ragazzo davanti a lui<< io stavo andando a suonare … ti va di farmi compagnia ?>>

Il rosso sembrò rifletterci un po’ su << …  si …vengo con te >>

Il musicista era al settimo cielo: se era vero che il buon giorno si vedeva  dal mattino allora quella si prospettava essere una giornata stupenda.

Attraversarono il corridoio tranquillamente rimanendo ognuno nel proprio silenzio, silenzio che fu rotto dalla voce di Xemnas, che, dalla sala principale, aveva appena chiamato il biondino.

<< numero nove.. cercavo proprio te >>

“Dannazione” pensò il musicista “ perché una volta tanto che le cose vanno come dovrebbero, per me, c’è qualcosa che rovina tutto???”

<< cosa c’è capo? >> chiese voltandosi verso in numero uno dell’organizzazione, che era apparso all’ingresso della stanza.

<< ho una missione per te >>disse con la solita indifferenza senza alzare gli occhi dai suoi preziosi documenti << vai a Hollow Bastion e ferma Sora>>.

<< ma ..>> balbettò il biondo << non può mandare qualcun altro?>>

Xemnas lo guardò storto  << No…>> e detto questo sparì di nuovo all’interno della sala.

Demyx sentì axel dietro di se irrigidirsi a quella frase, sapevano perfettamente entrambi cosa intendesse Xemnas: il suo compito era quello di uccidere Sora, ma con la sua morte sarebbe sparito anche Roxas.

Axel si voltò e tornò alla sua stanza, lasciando Demyx solo nel corridoio.

Il biondino rimase qualche secondo fermo,poi aprì un varco diretto a Hollow Bastion e vi sparì dentro.

Per tutto il tragitto non fece che pensare al primo scontro che aveva avuto con Sora. Per quanto sapesse benissimo che non era Roxas non poteva fare a meno di odiarlo. Da una parte era quasi felice di potersi liberare di lui, ma dall’alta… dall’altra c’erano gli occhi tristi di Axel…

Cosa doveva fare ?

Si morse un labbro e uscì dal varco.

<< Hei tu! >> una voce lo fece voltare: Sora e compagni erano appena entrati alla piazza delle rovine.

“che fortuna” pensò il numero IX “si comincia subito”prese fiato e con aria spavalda rispose allo pseudo saluto che gli avevano rivolto << Rgazzi, che vitalità !>>

<< > sbottò arrabbiato il papero a cui il somebody di Roxas diede corda << Non ti avevamo sorpreso a combinare guai negli inferi? Come ha fatto un rammollito come te a entrare nell'Organizzazione XIII? Scommetto che non sai nemmeno combattere.>> rise

<< già, ma noi si ! >> rincarò il papero,

Demyx sentì le viscere rivoltarsi e una strana sensazione montargli dentro, non aveva la minima idea di cosa fosse, sapeva solo che se li voleva morti, sentì la voglia di ucciderli all’istante crescergli dentro ma si trattenne << Non si dovrebbe giudicare nessuno dalle apparenze>> si girò per evitare che notassero la sua ira e cercò di calmarsi  << Io gliel'avevo detto che stavano mandando il tipo sbagliato...>> cominciò a dire tra se e se, mentre Sora e compagni ricominciavano a parlare tra loro.

<< chi è quel  buffone?>> riprese sora a cui rispose il più alto << Ricorda, l'Organizzazione è fatta di Nessuno.>>

<< giusto, senza cuori! >>gli rispose Sora con disprezzo.

Demyx s’irrigidì e si voltò verso i tre << Noi ce l'abbiamo il cuore! Non arrabbiarti...>> anche se l’ultima frase la disse più a se che al  ragazzino davanti a lui.

<< non ci imbrogli! >> lo accusò il papero puntandogli contro la bacchetta.

Demyx ormai si era deciso, avrebbe combattuto, non l’ avrebbe data vinta a quel mocciosetto  senza combattere  << silenzio,traditore!>> gridò puntando il dito contro il custode del Keyblade.

Il ragazzo si scagliò contro il musicista che fece appena in tempo a creare qualche copia di se per parare l’attacco del keyblade  master.

 La battaglia durò a lungo, e per tutto il tempo Demyx non poté far altro che chiedersi se ciò che stava facendo era gusto, se avesse ucciso Sora avrebbe davvero trovato il coraggio di guardare gli occhi tristi di Axel? Avrebbe davvero avuto il coraggio di presentarsi davanti a lui pur sapendo che era stato proprio lui a portargli via la persona a cui più teneva?

Axel l’avrebbe sicuramente odiato e questo proprio non poteva sopportarlo … proprio no …non voleva più vedere gli occhi di Axel velarsi di così tanta tristezza.

Sora stava per attaccare, lo vide con la coda dell’occhio; si girò verso di lui pronto a parare ma all’ultimo cambiò idea e con un mezzo sorriso lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi lasciandosi colpire.

Il musicista cadde in ginocchio, combattendo un attimo contro il dolore della ferita; il sitar al suo fianco scomparvi in una pozza d’acqua.

Gli sarebbe piaciuto rivedere ancora un ultima volta Axel, ma avrebbe avuto ancora quegli occhi tristi… no … era meglio ricordarlo come era  prima del tradimento di Roxas, tornò con la mente al pomeriggi dell’ antivigilia di natale, all’espressione serena e spigliata sul volto del ragazzo dai capelli rossi, sorrise , quella era l’espressione che gli donava di più… alzò lo sguardo al cielo, avrebbe voluto piangere, ma non aveva la minima idea di come si facesse così decise di lasciarsi andare, non c’era più bisogno di lottare contro il dolore e si lasciò svanire in una piccola nube oscura.

 

… non può piovere per sempre … e forse … nella prossima vita portò starti vicino

   
 
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