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Autore: Mikky    19/03/2012    1 recensioni
Quel bambino era apparso dal nulla, era sicura di non aver sentito nessun rumore che avesse annunciato il suo arrivo, era semplice apparso lì, davanti a lei
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'We always just us ...'
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Epilogo

“Hai creato un sigillo e un’arma contro i demoni, completamente da sola?” chiese incredulo Sam.

“Dovevo, quella cosa era impossibile da sconfiggere. E così ho dovuto fare qualcosa di innovativo” Alex diede una birra ad uno dei clienti.

Il Rodeo erano completamente pieno, c’era tutta la città che festeggiava la liberazione da quel fottuto demone. Alexandra continuava a servire birre su birre, insieme a Jen, e spesso erano costretti ad interrompere il discorso.

“Quindi non eri sicura che funzionasse…Potevo morire!” urlò Dean.

“Oh Dio, non sei morto mi sembra!” sbottò la ragazza.

“Sì, in fondo non ho più nulla da perdere”.

“Basta, Dean, con questa storia…” disse Sam, continuando a rigirare il bicchiere tra le mani.

“Che storia?” chiese Alex.

“Nulla di importante” rispose il maggiore dei Winchester.

“Non…” provò a dire l’altro.

“Taci!”.

“Ehi!” la ragazza picchiò le mani sul bancone e guardò i suoi due amici d’infanzia negli occhi “Qualcuno mi può dire cosa sta succedendo?”.

Gli occhi verdi di Dean si fermarono in quelli color del ghiaccio della ragazza. Avrebbe voluto mentirle, rassicurarla, ma lei lo avrebbe capito subito. L’avrebbe preso a cazzotti finche non le avesse detto la verità. Non aveva intenzione di farsi picchiare da una donna.

“Sto per morire…”.



Il locale era deserto rimanevano solo loro. Alex era seduta sul bancone e dondolava le gambe nel vuoto. Ora sapeva tutto e non riusciva a crederci.

“Sei un idiota” disse.

“Dovevo salvare Sam!”.

“Ok, ma eri tu che mi hai sempre detto che non bisogna mai e poi mai fare patti con i demoni!”,

“Tu non l’avresti fatto per i tuoi genitori, non avresti voluto dare la tua anima per farli tornare a casa tutti interi?” chiese Dean mettendosi davanti di lei.

“No, non lo avrei fatto. Ho passato tre anni d’inferno, ok, ma preferisco quello piuttosto che deluderli” sbottò Alex.

“Allora, alla fine te ne sei andata…”.

La ragazza scosse la testa “Sono morti, undici anni fa. Esattamente dall’altra parte della strada”.

“Come?”.

Alex incrociò le braccia e conficcò le unghie nella stoffa della maglia, segno che era nervosa. Dean le fece aprire le braccia e le aprì anche i pugni. Le fece infilare le mani nelle tasche posteriori dei suoi jeans, si avvicinò a lei.

“Dimmi”.

“Il demone è venuto da me, sapeva che avevo ucciso alcuni demoni, pensava che fossi una vera Cacciatrice…Mi ha chiesto di scegliere, tra te e la mia famiglia” Alex chiuse gli occhi cercando di fermare le lacrime “Mi ha fatto vedere come ti avrebbe ucciso e…Non ce l’ho fatta! Ho scelto di salvare te. Passarono due mesi. Stavo passando la serata a giocare a biliardo, gli zii con Anthony e la piccola Lucy erano in macchina, mi stavano aspettando. Un camion apparso dal nulla ha preso in pieno la macchina e sono morti tutti. Lo zio ed Anthony sono morti subito, mentre la zia e Lucy sono state bruciate vive dal fuoco che è scoppiato dopo l’urto”.

“Perché lo hai fatto?” chiese il ragazzo.

“Forse perché sei l’unica persona a cui tengo in questa fottutissima vita?” domandò sarcastica.

“Non fare così…”.

“E cosa dovrei fare? Undici anni fa ti ho salvato il culo e ora tu mi dici che stai morendo perché hai fatto uno stramaledettissimo patto con un demone dell’incrocio. A proposito, quanto ti ha dato?”.

“Un anno. Mi rimangono sei mesi prima che arrivino a prendermi” rispose Dean.

“Non sembri preoccupato minimamente…”.

Dean rise “Mi sto cagando in mano, ma non lo posso dire a Sam, se no quello va fuori di testa”.

Alex gli prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo “Ci deve essere un modo per aiutarti”.

Lui scosse la testa e chiuse gli occhi, rimanendo ad ascoltare il pulsare dei loro cuori. Erano sincronizzati, come sempre. Fanculo alle coincidenze, loro erano legati a doppio filo e lo sapevano da quando erano piccoli.

“Vieni con me…Me e Sam”.

“Non voglio seppellire anche te, mi dispiace…”.

“Alex, noi siamo una squadra…”.

“Non voglio vederti morire, Dean, lo capisci?”.

Le lacrime scorrevano sulle guancie di Alex e i suoi occhi erano pieni di paura.
Dean l’abbracciò forte e la cullò dolcemente.

“Ce ne andremmo domani” le comunicò Dean.

“Mi mancherai” sussurrò Alex, baciandolo velocemente sulle labbra.

Dean sciolse l’abbraccio e se ne andò. Sapendo che, per la prima volta nella sua vita, quelle labbra non gli avevano dato la pace che gli avevano sempre dato.


Fine
  
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