3 – Lasciami andare
House sorrise nel posare il suo bastone sulla porta per aprirla, pensò come tutto fosse cambiato e come tutto allo stesso tempo fosse rimasto uguale.
-Foreman , ti trovo… pallido oggi- esordì ,indicando il nome sulla porta che ancora non era stato variato
Lisa alzò gli occhi abbozzando un sorriso, ritrovando anche lei in quel gesto vecchi sapori.
-gli operai verranno domani a fare le modifiche.
Era seduta a terra, intenta ad aprire uno scatolone.
-ho bisogno della stampa della mia pratica sul trapianto- disse continuando a guardarla-e …sei davvero pallida.
-potevi farti fare una copia da Regina, o in amministrazione-rispose senza alzare lo sguardo.
-si, avrei potuto, ma non avrei avuto questa piacevole visione. Mi stai evitando?- continuò
-la cartella puoi stamparla tu stesso, di sicuro sai come accedere al PC, e no, non ti sto evitando, perché dovrei?
House era avanzato nella stanza posizionandosi alla scrivania. Era tornata da un solo giorno e quella stanza era già piena di lei, del suo profumo. Accese il pc inserendo i dati da stampare e la sua attenzione venne catturata dal file che si era aperto con i nominativi, solo dopo averne lanciato la stampa vide l’anello al dito di Lisa. Raccolse i fogli e scappò via come un ladro.
Si era precipitato da Wilson –com’è l’iter per i trapianti-disse ancora sulla porta
-hai intenzione di farne un altro?-chiese Wilson
-no, voglio dire, chi fa le comunicazioni?
-chi comunica cosa- chiese Wilson sempre più confuso
-Wilson, resta concentrato, chi comunica alle persone che hanno fatto il test se sono compatibili o se non lo sono?
- solitamente sono cose veloci, per telefono, penso. Ma perché questa ossessione adesso.
-si sposa?-chiese House cambiando discorso.
- riesci a formulare una domanda inserendo un soggetto, un verbo ed un complemento, così giusto per capirci qualcosa. A cosa ti stai riferendo?
-era compatibile.
-Lisa? …e poi ha cambiato idea?-Wilson non ne era molto convinto
- Quello che penso è che la comunicazione l’ha intercettata l’idiota ed a lei ha riferito che non era compatibile. Ha sperato che morissi, quando le cose non sono andate come aveva previsto lui, le ha chiesto di sposarla … e poi sono io quello contorto.
-non voleva che subisse l’operazione -lo giustificò Wilson
-e credi che Cuddy la penserà così?-disse House abbozzando un sorriso
-hai intenzione di dirglielo?
-devi !-concluse House
-ehi aspetta un attimo…-ma Wilson era già solo nella stanza.
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Era entrato nella stanza come al solito senza bussare, rimase sorpreso nel vedere che la stanza era vuota, si guardò in giro, la vide spuntare dal bagno
-sei pallida, stai bene?
-il nome sulla porta lo hanno cambiato- rispose alludendo alla battuta di House del giorno prima.
-non sei pallida rispetto a Foreman, sei pallida in generale
- cosa eri venuto a chiedere?- disse cambiando discorso
-solo se avevi un caso per me –rispose distratto
-tu che vuoi un caso? –sorrise
-questo è il mio nuovo io- disse dirigendosi verso la porta.
House continuava a rimuginare su quanto era appena successo ritrovandosi come al solito davanti allo studio di Wilson.
-è incinta- esclamò entrando
Wilson era seduto alla sua scrivania intento a controllare delle cartelle.
-e questo come lo sai?-chiese senza alzare lo sguardo
-è pallida…ieri non ha bevuto lo spumante che aveva portato Regina per festeggiare il suo ritorno. Ha preso il bicchiere ma non lo ha toccato.
- sai anche chi ha preso il mio pranzo dal frigo ieri?- lo schernì
House aveva smesso di parlare, Wilson guardò il volto turbato dell’amico e si offrì di indagare sulla faccenda.-so già che me ne pentirò!-pensò
Era pomeriggio inoltrato quando Wilson fece capolino nell’ufficio della Cuddy
-ehi come va?- chiese, cercando di sembrare naturale
-House ti ha mandato ad indagare-chiese divertita
-Sai com’è fatto, infastidirti è il suo modo per dire che ha bisogno di te
-non sono incinta!
Wilson era sorpreso, sorrise al pensiero di come quella donna conoscesse House fin troppo bene
-sono solo stanca. Il trasloco, il matrimonio da organizzare
-ha notato che non hai bevuto lo spumante ieri.
Lisa divenne seria – dopo essere andata via da qui, non è stato facile, la sera quando rientravo a casa volevo un momento per rilassarmi, con un bicchiere di vino all’inizio, poi non solo uno e poi non solo vino, fino a quando l’unica cosa a cui riuscivo a pensare durante il giorno era di tornare a casa per potermi… rilassare.
Wilson ascoltava in silenzio, non riusciva ad immaginare Lisa che perdeva il controllo, solo in quell’istante si rese conto di quanto anche lei aveva sofferto , di quanto male le avesse fatto House.
-ho conosciuto Jeff, mi ha aiutato a farmi ammettere che avevo un problema e ad affrontarlo.
-perché non me lo hai detto? –Wilson era ancora tramortito dalla confessione
-non lo so…mi vergognavo
-mi spiace Lisa, mi spiace di non essere stato un buon amico
Gli sorrise e lo baciò sulla guancia- torna a lavoro.
-sai che House non mollerà vero?
-puoi dirgli la verità, se vuoi.
Wilson era rientrato nel suo ufficio, House era rimasto ad aspettarlo
-non è incinta!-accompagnando le parole con il gesto delle mani a chiudere la conversazione.
House era sollevato, Wilson lo afferrò per un braccio –House…-si voltò aspettando che continuasse -lasciala andare.
-non posso!-disse serio.
Grazie a evelyn83, ValeHuddyHuli e Stefani Sedwick è bello leggere le vostre recensioni.