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Autore: Titinina    22/03/2012    5 recensioni
Tadàn eccomi tornata. Allora come spiegare "la vacanza dello sweeper", cominciamo da principio. Questo racconto nasceva come one-shot, solo che, come ben credo che capiate, ryo & co. avevano una marea di cose da dirsi e io li ho seguiti e mi sono trovata sommersa in pagine e pagine di word! "La vacanza dello sweeper" non avrà niente a livello di azione. Mi sono domandata cosa sarebbe potuto succedere tra i nostri eroi dopo il matrimonio di Umi e Miki, allora ho deciso di spedirli in vacanza... e questo è risultato: romantico da stare male, miele a go-go! Giusto un anticipazione... ci sarà un seguito e poi capirete il perché! Ora vi lascio alla lettura e spero che questo mio nuovo esperimento non vi annoi e vi faccia sorridere ed emozionare!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Seitaro Aoki è un uomo formidabile, se fossi stata donna lo avrei sposato io! Dicono che sia uno sfaticato, ma non credetegli. E' burlone, alto, muscoloso con i capelli e gli occhi neri, bellissimo, un adone, una mira infallibile con la Colt Python 357 Magnum e una strana adorazione per le belle donne.

Certo Seitaro Aoki sono io. Un giorno di agosto di dieci anni fa ho chiesto a Kaori di sposarla. Lei ha accettato subito, solo che volevo che lei avesse un marito a tutti gli effetti anche per la legge. Volevo darle in qualche modo una vita normale. Allora sono andato da Saeko e le ho detto che era giunto il momento di pagare tutti i suoi debiti. All'inizio si era rifiutata perché era illegale quello che le avevo chiesto, le ho risposto che ogni volta che lei veniva a darmi un incarico era illegale ciò che faceva. Perciò attraverso imbrogli e quant'altro mi hanno costruito un'identità, Seitaro Aoki, è, inoltre, per la legge figlio di Doc. Doc mi aveva portato quella foto quando gli avevo chiesto se poteva aiutarmi a creare la mia nuova identità. E' stato il suo regalo da padre. Sui miei documenti c'è scritto che sono nato il 26 marzo. Ho tentato invano di far risultare che avessi 20 anni ma Kaori mi ha martellato. Inoltre ho deciso di crearmi questa identità per sviare i miei nemici, in modo che non risalissero a Kaori per arrivare a me, certo non è mai stato facile, ma almeno è un modo come un altro per proteggerla.

Per la legge è la Signora Aoki. Per la legge del cuore è la Signora Kaori Saeba.

Siamo andati in comune vestiti con dei jeans, abbiamo sbrigato tutte le questioni burocratiche mettendo la firma di Satori Aoki, una rottura, non sopporto la burocrazia. Poi il giorno dopo l'ho sposata in riva al mare, di fronte alla villa che ci ha visti unire. Lì l'ho sposata come Ryo Saeba, davanti ad un prete le ho giurato eterno amore e le ho dato l'anello. Lei era bellissima, me la ricordo come se fosse qui davanti a me ora. I capelli ramati, il trucco leggero, un vestito color panna con un corpetto con delle perline e poi la gonna svasata di pizzi e seta. Portava un velo lunghissimo. L'ha accompagnata Umi all'altare. Mi ero vestito di tutto punto. Capelli apposto ed avevo persino messo la cravatta. Lei è arrivata all'altare, mi ha guardato, poi ha preso mi ha slacciato la cravatta, ha aperto i primi bottoni e mi ha scompigliato i capelli dicendomi: “io oggi sposo Ryo Saeba”. Ho capito che avevo sprecato davvero troppo tempo, lei non voleva la vita perfetta, lei voleva me come sono, senza maschere. L'ho baciata ancora prima di cominciare la cerimonia, di sottofondo la hola dei nostri amici. Poi c'è stata la prima notte di nozze. Aveva al posto della giarrettiera una fondina cosciale di cuoio, mi ha detto che la Signora Saeba non poteva stare senza. Non l'ho fatta uscire da quella stanza per quattro giorni. Ovviamente Mick si è vendicato per il mio addio al celibato, con una scusa da una spogliarellista mi ha fatto legare, solo che poi mi hanno caricato e messo in mezzo alla via a luci rosse di Shinjuku, mi hanno messo un cartello con su scritto “LO STALLONE DI SHINJUKU E' STATO DOMATO” sono rimasto lì fuori tutta la notte, alla faccia del mio migliore amico.

Che dire di Kaori, siamo rimasti gli stessi, ovvero litighiamo, mi martella a più non posso, a volte quando litighiamo seriamente per il lavoro finisce anche peggio. Siamo due ostinati. Il copione è il solito io insisto su una cosa, lei vuole fare tutto il contrario, urliamo, lei si accende, i suoi occhi si infiammano, pieni di passione allo stato puro, allora le salto addosso dovunque ci troviamo, facciamo l'amore, dopo ricominciamo a litigare e torniamo a far l'amore. Un circolo vizioso. Ogni tanto dormiamo separati. Ma per gioco, le ho detto che devo recuperare anni di visite notturne nei suoi confronti, allora la spedisco a dormire nella sua ex camera, mi piazza trappole però la raggiungo sempre. Qualche volta sbattiamo le porte e lei esce per fare un giro dicendomene di tutti i colori. Oppure dormo appeso nel futon in terrazza quando c'è qualche nuova cliente carina, lei mi urla che sono la vergogna del Giappone. Però poi mi libera perché dice che non le piace dormire da sola. Capita alle volte, da quando ci siamo sposati, che mi dica che chiede il divorzio, io le dico che può divorziare da Aoki ma di Ryo Saeba non si libererà mai. L'amo come il primo momento che l'ho vista se non di più.

Questi anni non sono stati tutte rose e fiori, l'hanno rapita diverse volte, hanno attaccato la nostra casa, non mi scorderò mai una sera, era forse giugno, stavamo risalendo in casa , io avevo la bambina in braccio. Avevamo sentito entrambi che c'era qualcuno in casa, le stavo dando in braccio la piccola, ma lei ha preso la Colt, ha spalancato la porta del soggiorno, si è avventata sull'intruso, gli ha tirato un pugno sul naso e poi un calcio in mezzo le gambe, infine una martellata dicendogli che il salotto era appena stato risistemato e non voleva che il primo pivello lo rovinasse per l'ennesima volta. Insomma una furia, il suo carattere battagliero non si è mai calmato, anzi. Però ha sempre quel sorriso che ti apre l'anima. Chi è la bambina? La bambina...Credevo che la mia vita fosse stata sconvolta meravigliosamente con Kaori, che nient'altro sarebbe stato all'altezza. Invece sette anni fa Kaori, un po' preoccupata, mi ha detto che era rimasta incinta. Non so cosa mi è preso, diciamo che sono rimasto turbato, più che altro perché non sapevo se ero in grado di fare il padre. Ovviamente mia moglie mi ha capito subito, sa che ho bisogno dei miei tempi, ha lasciato scorrere qualche giorno, poi mi ha mostrato la prima ecografia, alla vista di quel puntino non ho capito più niente, avremmo avuto un figlio nostro, sono esploso per la felicità. Ho accompagnato Kaori alle visite successive, il medico ci diceva che possibilmente era un maschio, ho urlato dalla finestra dello studio medico che lo Stallone di Shinjuku stava tornando, Kaori mi ha schiantato sul muro a martellate urlandomi porco. Qualche mese dopo, sempre al controllo, abbiamo scoperto che lo stallone era invece una bambina, ho recepito figlia femmina...che un giorno diventerà donna, apriti cielo, ho urlato che mia figlia doveva stare con il suo adorato padre e che nessun uomo doveva avvicinarsi alla mia bambina. Ho dato di matto. Kaori scuoteva la testa, mi ha visto per mezzora urlare questo ritornello. Mia figlia non avrebbe visto nessun altro uomo se non il suo adorato papà. Maya è nata in dicembre, avevo visto di tutto nella mia vita ma quando ho visto i mia figlia è stata una scossa. Non potevo credere che io avessi creato quel miracolo, quel visino rosso, paffuto e pieno di capelli era mia figlia, era talmente piccola che a momenti mi stava in una mano. Io che avevo le mani sporche di sangue avevo creato questo piccolo miracolo, avevo dato la vita. La sua prima notte di vita l'ho passata a guardarla abbracciato a Kaori ringraziandola di avermi reso padre. Maya cresce a vista d'occhio, pensare che ha già sette anni, ha i capelli ondulati color ebano e due occhioni neri e vispi , sono decisamente i miei, quelle due pozze nere mi guardano, mi cercano e mi fanno andare in defibrillazione, i lineamenti sono tutti di Kaori, soprattutto ha le fossette come le sue quando ride, e posso dirlo non c'è cosa più bella al mondo. Maya è come dire, esplosiva. Spavalda, una guerriera, non te le manda certo a dire, impulsiva se si mette in testa di fare qualcosa non la smuove nessuno, testarda, si mette le mani sui fianchi e ti guarda con aria di sfida, sembra che ti possa polverizzare, poi quando meno te lo aspetti, arriva lì e ti fa una carezza, sgrana gli occhi, ti guarda come se fossi l'unica persona al mondo che conta per lei e mi chiama “papo” e li mi sciolgo e non riesco a negargli niente. Del resto da due testoni come me e Kaori di certo non poteva nascere che un'altra testona. Però quando ogni tanto gli incubi mi sorprendono in piena notte, basta che mi alzi e vado nella sua cameretta, la guardo dormire e tutto si calma, vedo che respira tranquilla, ogni tanto capita che si sveglia, mi guarda e mi dice “acqua papo” e dopo averle dato da bere mi sorride, le faccio una carezza e mi rassereno vicino alla mia bambina. Potrei stare giorni a guardarla. La mia casa dall'odore da sparo che aveva ora ha odore di borotalco, pappe, pennarelli e quant'altro. Al mattino viene Maya a svegliarmi, mi sbaciucchia dicendomi che sono il suo papo pigrone. Per mia fortuna non va molto d'accordo con il figlio di Mick, lui si avvicina e lei lo prende a mazzate, sbuffa addirittura dice che è tonto, però quando vede che magari Tom ha messo il broncio più lungo va lì e gli da la mano. Devo fare un bel discorsetto a quel Tom.

City Hunter continua ad essere una leggenda metropolitana, un uomo che combatte la criminalità nascosto nell'ombra, solo che non tutti sanno che ora City Hunter è una vera e propria unità. Mi sono reso conto che io ero stato fortunato, dopo tutto quello che avevo passato avevo incontrato chi avesse finalmente fatto rinascere in me un uomo. Il calore di una famiglia. Volevo in qualche modo sdebitarmi con quel qualcuno lassu' aiutando chi avesse avuto il mio stesso destino. Nel mondo ci sono tante guerre e altrettanti bambini e ragazzi che con pistola e fucili alla mano devono combattere per la propria sopravvivenza. Lavoriamo tutti su questo progetto in parallelo con il lavoro di City Hunter. Riusciamo a far arrivare qualche gruppo di ragazzi costretti a quel mondo tetro, li prendiamo sotto la nostra ala e cerchiamo di catalizzare tutta quella rabbia che hanno verso la vita in qualcosa per cui aiutano gli altri. Sono ragazzi difficili, sono come ero io dopo la guerra, la voglia di distruzione è dentro di loro. Il progetto è partito nove anni fa. Saeko attraverso le sue conoscenze riesce a contattare le associazioni umanitari per far arrivare qui i ragazzi, solitamente ne arrivano due o tre all'anno, so che non sono molti ma per cambiare bisogna cominciare da uno.

Questi ragazzi arrivano a Tokyo dopo aver vissuto l'inferno, ovviamente non si fidano di nessuno. Doc e Kazue si occupano della parte che riguarda la loro saluta sia fisica che psicologica; io, Falco e Mick gli insegniamo i rudimenti del mestiere di City Hunter, dalle armi, alla lotta corpo a corpo, a sviluppare l'intuito, ed infine Kaori con Miki cercano in qualche modo a creare in loro la fiducia e di far rinascere in loro il bisogno di vivere e non solo di sopravvivere. Arrivano ragazzi di ogni età. Non scorderò mai il primo gruppo. Erano tre ragazzi tra i 15 e i 18 anni. Erano natii della Cambogia. Abbiamo cercato di dargli tutto ciò che potevamo, alla fine tutti e tre sono tornati nel loro paese, il più piccolo ha abbandonato le armi e ha deciso di studiare per fare il medico, gli altri due agiscono nell'ombra e cercano di fare il nostro stesso mestiere nel loro paese sostenuti dal governo, aiutando chi ne ha bisogno. Poi ne sono arrivati altri e altri ancora, City Hunter è in tutto il mondo. I ragazzi di City Hunter sono coloro che per vivere vogliono aiutare gli altri. E' quello che cerchiamo di insegnargli, vivere da essere umani. Sappiamo che non possiamo salvare tutti, questa è una goccia nel mare. Ci sono stati momenti difficili e di scoraggiamento ma abbiamo tirato avanti. C'è stato un momento in cui anche io ho dubitato di quello che facevamo. Avevo perso uno di loro. E' successo circa quattro anni fa. Era arrivato un gruppo di due ragazzi e una ragazza, tutti e tre sedicenni. Per la precisione sono Matt, Shion e Shan-in. Matt arrivava dal centro america, Shion e Shan-in dalla Thailandia. Tutti e tre erano finiti tra i ribelli. Avevano ricevuto il mio stesso addestramento. I loro occhi pieni di sfiducia e di rabbia. Tutti e tre ci avevano colpito, erano abilissimi con le armi. Abbiamo cercato di fare lo stesso lavoro che abbiamo fatto per gli altri. Solo che Matt non c'è l'ha fatta, a metà programma è scappato, si era unito a degli yakuza e faceva loro da tirapiedi. Purtroppo, con il lavoro che facciamo, se stai dall'altra parte, sai che ti ci scontrerai con noi, e così fu. Incontrammo Matt con Shan-in mentre cercavamo di smantellare il gruppo di yakuza di cui lui faceva parte che si occupava di trafugazione di organi nel nostro paese. Ricordo che ci fu una terribile sparatoria, Shan-in fu costretta a battersi con Matt. Shan-in ebbe la meglio colpendo con un proiettile Matt, uccidendolo. A quel punto temevo che avrei perso anche Shan. E' stato un colpo tosto da digerire per tutti. Shan era sconvolta, non lo dava a vedere ma leggevo nei suoi occhi e vedevo che perdeva la speranza, aveva dovuto uccidere il suo compagno. Io non ero messo meglio, ero incazzato con il mondo, perdere Matt era un fallimento, avevamo fallito nell'aiutare un ragazzo, non riuscivo a perdonarmelo. Kaori, fortunatamente c'era lei al mio fianco. Ha fatto in modo di scuotermi facendomi concentrare su Shan-in e Shion. Shion è stato il più forte, ci aveva fatto capire che Matt aveva scelto di stare da quella parte e che la sua scelta aveva avuto delle conseguenze, ci chiese di rimanere a Tokyo per continuare ad aiutare gli altri, Lucciolone lo ha preso con sé. Gli da una mano al bar e lavora come sweeper nella nostra città. Shan-in invece non voleva parlare, Doc e Kazue ci avevano provato in tutti i modi. Poi Kaori si avvicinò a lei, io non demordevo e mi occupavo personalmente della sua riabilitazione. Una mattina mentre ci allenavamo, Kaori venne da noi con Maya. Ovviamente mia figlia mi saltò in braccio per salutarmi, Shan-in abbassò gli occhi e fece in modo di divincolarsi. Credo che lei senza genitori non aveva mai provato un abbraccio del padre. Kaori si avvicinò a lei e l'abbracciò. All'inizio cercò di divincolarsi, ma Kaori non demordeva, le sussurrava che doveva fidarsi di lei, che avrebbe avuto una famiglia, che lei era viva. Maya si avvicinò a loro, prese una mano di Shan e le sorrise, a quel punto la ragazza cominciò a piangere, pianse tutte le lacrime che non aveva pianto in tutta quel tempo, Kaori non la lasciò consolandola. Come una madre. Quella sera stessa facemmo entrare Shan-in nella nostra famiglia, le avevamo detto che noi saremmo stati la sua famiglia se lei lo voleva. Pian piano si abituò a quella nuova situazione, finalmente nascevano dei sorrisi nel suo volto. Maya le saltava in collo contenta di avere una sorella maggiore. Noi l'abbiamo considerata come se fosse nostra figlia. Ci chiamava Ryo e Kaori. Un paio di anni dopo che era con noi però sentiva di far parte della nostra famiglia. Mi aiutava nel lavoro di sweeper però la sera rientravamo a casa come padre e figlia. Una mattina io e Kaori stavamo litigando per il lavoro, avevamo alzato i toni, urlavamo da un po'. Shan entrò in soggiorno senza pensarci cominciò a dirci “mamma, papà basta urlare mi farete scoppiare la testa sia a me che a Maya!” ci aveva chiamato mamma e papà. Kaori le corse in contro abbracciandola, io mi avvicinai e le accarezzai la testa. Sentiva che noi eravamo i suoi genitori, lei era diventata Shan-in Saeba. Ora Shan-in ha vent'anni. E' bella e ha il suo bel caratterino, si è lasciata andare ed è una ragazza molto intelligente; sappiamo tutti che Shion le muore dietro, lei invece guarda da un’altra parte, fa finta di non vedere, in questo mi somiglia, evidentemente non è ancora pronta per l'amore, ma arriverà il suo tempo. Conosco mia figlia.

Abitiamo sempre nello stesso palazzo. Il poligono rimane sempre uno dei miei posti preferiti, di notte quando non riesco a dormire vado lì e mi scarico. Ma un altro dei miei posti preferiti è il salone. E' rimasta la foto che ho fatto ingrandire di me e Kaori al tramonto, poi si sono aggiunte tante altre, il nostro matrimonio, la mia di bambino, quella di Maki, Kaori da bambina, una foto con noi quattro insieme a Natale, le foto con gli amici, le foto di Maya. Le foto delle vacanze. E poi quelle di gruppo, tutti i ragazzi che passano da noi. Sono anche appese da Doc. nella maggior parte i ragazzi sorridono. Mi sprona ad andare avanti in quello che faccio. Non per ultima abbiamo una foto di gruppo. Ci siamo tutti. La nostra grande famiglia. Ogni anno si allarga sempre più per dare spazio ai nuovi arrivi. Nell'ultima ci siamo io, Kaori, Maya, Shan-in, Umi, Miki, Kyko, Kyoko, Shiro, Shion, Kazue, Tom, Mick, Saeko e il giudice e Doc che tutti i ragazzi chiamano nonno. Io e la mia famiglia. Si sono un uomo fortunato.

Sono ancora vivo per il momento, ricordarmi dei momenti della mia vita mi ha distratto da questa tortura che sto subendo. Cerco di riprendere il controllo ma nella condizione in cui sono non riesco, non posso, sono in balia del mio torturatore. Sento il mio cuore pulsare, bumbumbumbumbum. Faccio un respiro profondo. E poi basta non sento più niente.

- Ehi Ryo siamo arrivati, sei imbambolato?

- Kaaaaoori a momenti mi fai prendere un infarto. Ti sembra questo il modo di guidare la moto? Abbiamo sfiorato i 180!

- Dai non farmi la ramanzina, sei diventato vecchio!

- Non dire stupidaggini! Vogliamo parlare dell'impennata?!

- Un gioco da ragazzi! E poi me l'hai insegnata tu!

- Giuro che me la paghi Kaori, al ritorno guido io.

- E come me la vorresti far pagare?

- Gli altri con le macchine non arriveranno prima di un'ora... un'idea c'è l'avrei. Vieni qui....

- Non cambi mai, vero?!

- Se non fossi così non mi ameresti...

La mia torturatrice è Kaori. Ogni anno, quando veniamo al mare, lasciamo che gli altri vengano in auto, mentre io e lei veniamo in moto e ovviamente vuole a tutti i costi guidare lei, non si è calmata per niente anzi con la moto è spericolata e a pagare le conseguenze sono io. Ma ora mi vendico, vieni bella mia, che per un'oretta non ti liberi di me. Naturalmente è l'antipasto, stanotte ti do il resto.

Cingo per la vita Kaori, lei affonda le mani nei capelli e mi salta in braccio, la bacio, ed è come baciarla per la prima volta, ogni volta è una scoperta. Non so cosa ci riserverà il futuro. Ma finché ho accanto lei sono un uomo completo.


Fine




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Sketch! Di come Titinina ha rischiato di prendere pomodori!

Titinina: Dai Ryo forza esci fuori!
Ryo: Ma perché devo uscire?!
Titinina: Perché per colpa tua stavamo rischiando di prenderci le uova!
Ryo: Tu scrivi e io mi devo mettere alla gogna?
Titinina: Si certo è stata tua l'idea!
Ryo: Non è vero! E' la tua mente malata che ha messo di mezzo quel Seitaro Aoki! Poi che nome è?!
Titinina: Non è vero, tu me lo hai suggerito! Perciò vieni fuori!
Ryo: No!
Titinina: Si!
Ryo: Noooo non voglio, sono lo Stallone di Shinjuku!
Titinina: Ryooooo se non la smetti nella prossima FF ti faccio diventare impotente...
Ryo: Eccomi signore prostrami al vostro cospetto, è tutta colpa mia, Seitaro Aoki è tutta una mia invenzione malsana per farvi stare sulle spine - maledetta autrice... sei contenta?! ora però niente impotenza...
Titinina: Dai non fare così... nella prossima FF ti faccio fare questo..pspspspspspspspsp e poi quest'altro pspspspspspsps
Ryo: Davvero?! Ma se facciamo anche questo pspspspspsps....?!
Titinina: Si mi piace! Bravo! Ogni tanto sei anche perspicace... Mi stupisci!
Ryo: Grrrr.... Io sono sempre perspicace e bello e anche mokkoroso... Sapete che vi dico?! Siccome i pomodori dovete tirarli all'autrice venite a scrivere XYZ a Shinjuku e vi do l'indirizzo di quella megera di Titinina...
Titinina: Megera????!!!
Ryo: Si è ovviamente il compenso mie signore adorate è in MOOOOKKORI!!!

Titinina tiene per la giacca Ryo mentre lui cerca di avventarsi su chi ha letto la FF con la sua faccia da maniaco...

Titinina: Forse non è stata una buona idea metterlo in mezzo...

Tutti: Titinina te la sei cercata....

Vabbè chi fa da sé fa per tre... Ryo fuori dalle balle...
Devo scusarmi per la storia di Seitaro Aoko, all'inizio l'epilogo doveva essere unico, ma quando mi è venuto in mente la seconda identità bè l'idea era proprio servita su un piatto d'argento... Chiedo venia, ma la suspance è una cosa che mi piace (ghghghgh ghigno malefico)... Spero di non essere presa troppo a pomodorate. Però il finale spero sia di vostro gradimento!
Grazie ancora per aver letto questo mio piccolo lavoretto, sapere che vi ha strappato un sorriso e che vi ha fatto emozionare mi da grande gioia. In questo periodo e soprattutto oggi, per me è una bruttissima giornata, la vita è una continua sfida e si vede che con me ha un conto aperto, ma non vi voglio tediare. Sappiate solo che è come se avessi scritto il famoso XYZ sulla lavagna e Ryo & Co. sono corsi in mio aiuto e loro mi strappano un sorriso nei momenti bui. Costruire una nuova storia per loro mi aiuta a superare le mie giornate difficili e condividerle con voi è il modo migliore per esorcizzare le fasi negative.
Questo capitolo è dedicato a chi ha commentato e chi legge soltanto ma mi fa un immenso piacere, non è la storia del secolo, ma fa sempre piacere
   
 
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