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Autore: KikiWhiteFly    22/03/2012    4 recensioni
{Settima classificata al "Flash contest - La neve", indetto da Darkrose86 sul forum di EFP}.
«Semmai dovessi morire in giovane età, vorrei precipitare sotto una valanga di neve», convenne improvvisamente Ren, indicando un punto indefinito.
«Davvero emozionante. Non pensare che ti tirerò fuori di lì», disse Nana, in un vago tentativo di imposizione.
Ren ridacchiò sommessamente, dopodiché obiettò: «Oh, no, tu verrai con me».
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soulmate




Tokyo, anno 2000.



Ren avvolse una sciarpa attorno al collo di Nana, doveva riconoscerlo: i fans più fedeli li viziavano continuamente, con mille premure diverse, pensando soprattutto alla loro salute.

«Non devi preoccuparti per me, Ren. Guarda che sto benissimo così!», esclamò Nana, fulminandolo con lo sguardo.

«Se la tua voce subisse qualche danno, saremmo tutti fottuti», obiettò Ren. «E tu daresti di matto, poco ma sicuro».

Nana chinò il capo per un sol istante, rialzandolo scoprì per l'ennesima volta il profondo sguardo di Ren: persino quando si voltava altrove, magari ammirando il suggestivo paesaggio invernale, aveva l'impressione che i suoi occhi la inghiottissero.

Poi, Ren tirò fuori le Seven Stars e gliene porse una; Nana desistette per un momento, seppure la tentazione fosse forte, alla fine sfilò una sigaretta dal pacchetto senza troppi convenevoli.

«Veramente non dovrei nemmeno fumare», sentenziò, lasciando che Ren le accendesse la sigaretta.

«La vita è troppo breve per obbedire alle regole imposte dalla società», rispose Ren, esalando una boccata di fumo.

Dopodiché, il suo sguardo si diresse verso la coltre di neve: alcune volte Nana aveva l'impressione che Ren sentenziasse delle grandi verità, talvolta si sentiva piccola al suo fianco.

«Semmai dovessi morire in giovane età, vorrei precipitare sotto una valanga di neve», convenne improvvisamente Ren, indicando un punto indefinito.

«Davvero emozionante. Non pensare che ti tirerò fuori di lì», disse Nana, in un vago tentativo di imposizione.

Ren ridacchiò sommessamente, dopodiché obiettò: «Oh, no, tu verrai con me».
Disse quelle parole con sicurezza, come se fosse già a conoscenza del suo destino; poi, gettata la cicca a terra, afferrò le mani di Nana e le lasciò scivolare contro le proprie. Nana lasciò cadere la sigaretta dalle labbra, senza alcun motivo apparente, Ren l'afferrò per la vita e le sue mani scivolarono sotto la giacca, fino a raggiungere la pelle nuda.

Se Ren avesse compiuto quell'azione per provocarla, Nana non l'avrebbe mai saputo dire: eppure, al sol contatto, la razionalità veniva meno. Senza volerlo finirono per rotolarsi sulla neve, le abili dita di Ren riuscirono a liberarla dalla sciarpa.

Nana, allora, gli inveì contro freddamente: «E la mia salute? Rimettimi quella sciarpa, io ho bisogno di cantare!».

«Non se morirai», commentò Ren, piuttosto sarcasticamente.

Nana avrebbe voluto replicare, eppure non riuscì a vincere quel duello di sguardi: ogni volta che Ren la sfiorava, scavava nel profondo della sua anima – ne sentiva la fragilità, l'essenza, l'inconsistenza. Con il passare del tempo, Nana aveva capito che la sua anima diveniva completa solo se sfiorata da Ren.

Quindi distese i lineamenti, addolcì l'espressione e lasciò andare le lunghe unghie – fino ad allora conficcate saldamente nel collo di Ren –, per poterlo abbracciare. Così, nel modo più spontaneo possibile, come se la neve non fosse nient'altro che una culla in cui riposare le loro ali stanche.



Londra, 2012



«Londra non è minimamente paragonabile a Tokyo, in particolare d'inverno: qui il cielo è terso, l'aria pare artificiale e la neve sembra fatta di cartapesta...», Nana accende un incenso sopra un piccolo cumulo di neve, ricorre l'anniversario della morte di Ren e, almeno una volta l'anno, desidera potergli parlare.

Tuttavia non dimentica le vecchie abitudini, così sfila un pacchetto di Seven Stars – nuovo, inutilizzato, conservato appositamente per quell'occasione –, si lascia avvolgere da una boccata di fumo e poggia la sigaretta accanto all'incenso.

«Non mi riconosceresti mai, adesso, oppure mi ritroveresti comunque...», Nana sorride mestamente, poi prosegue: «Va bene così, è solo un altro cinque marzo da ricordare».

Nana alza gli occhi al cielo, stringe le nocche con forza, dev'essere forte; intimamente spera che Ren possa comunicare con lei, le manca anno dopo anno.

Quindi, abbandonando le forze, si lascia scivolare a terra e avvicina le ginocchia a sé; i suoi occhi si rivolgono verso il mare, seppure la vista sia offuscata dalle lacrime. Talvolta Nana trascorre intere giornate ad osservare la marea, pensando di poter trovare le risposte alle sue domande – e, ironicamente, più cerca risposte, tanto più le sovvengono in mente delle domande.

Nana rivolge l'attenzione all'incenso, allora, accorgendosi di un particolare al quale non aveva prestato la dovuta attenzione: tra il bastoncino e la sigaretta c'è un rametto di legno, diramato in due direzioni, al cui interno è contenuto un piccolo cumulo di neve – a primo acchito, sembra proprio un cuore.

Lo sguardo di Nana si sofferma a lungo su quel particolare, nonostante sia sempre stata scettica di natura e, sulle prime, non riesce a spiegarsi la portata di tale fenomeno.

Poi, riflettendoci, arriva al nesso del problema: la sua anima è concreta solo accanto a quella di Ren, così il suo cuore non può appartenere ad altri che a lui.

«In fondo, morirò davvero con te», Nana inclina il capo di lato, osserva nuovamente la forma astrusa e, senza che se ne accorga, una lacrima scivola via dai suoi occhi.




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Settima classificata al “Flash Contest – La neve”, indetto da Darkrose86 sul forum di EFP.

Ecco, l'originalità è stata il mio grande punto debole ma... ho immaginato questa flash – semplice, nulla di troppo elaborato per una volta. XD – all'improvviso, nonostante pare che la Yazawa abbia dichiarato l'opera incompleta. ;___;

Una specificazione: la prima parte è narrata al passato di proposito, così la seconda al presente. È una mia personale scelta stilistica, anche per sottolineare il distacco – non solo temporale ma anche spaziale.

In ogni caso, la storia è dedicata ad HamletRedDiablo... la mia personale soulmate. Sister soulmate, per essere precisi. ù__ù

   
 
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