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Autore: cecchino_2028    23/03/2012    2 recensioni
Catherine Willows sta per sposarsi, questo porta tutta la vecchia squadra a Las Vegas e il ritorno dei vecchi amici può fare solo bene a Nick e Greg, o forse no, non se il loro ritorno comporta anche il ritorno delle miniature, una in particolare ...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il laboratorio è in fermento, Hodges sta analizzando le prove trovate sulla scena, Archie sta monitorando gli spostamenti di carte bancomat e cellulari, Gil si è chiuso nel suo vecchio ufficio e sta analizzando ogni centimetro della miniatura. Nick e Greg sono nella stanza del caffè, Greg è seduto e sta leggendo il dossier carcerario della Davis, Nick cammina per la stanza, ragionando su come la donna possa essere evasa, sul tavolo i fascicoli dei casi in cui era coinvolta.
“Guarda!” dice Greg. Nick si avvicina al compagno e gli posa le mani sulle spalle, Greg gli indica una riga in particolare sul foglio, per poi passare alle righe sottostanti.
“Ha incontrato questa donna più di una volta …” dice Nick.
“Otto volte solo nell’ultimo mese. Se l’avesse aiutata a scappare?” domanda Greg evidenziando il nome della donna.
“Cerchiamola!” risponde Nick afferrando il fascicolo ed uscendo. Archie sta ancora monitorando, senza speranza,tutti i recapiti telefonici di Natalie Davis, Nick entra nel suo laboratorio, mentre l’uomo è al buio, è per questo che quando la porta si chiude, l’informatico sussulta.
“Archie … Cerca questa donna!” dice Nick lanciandogli il fascicolo.
“Appena trovo qualcosa ti chiamo!” dice Archie iniziando ad inserire i dati della donna nel database. Nick esce e sta per tornare nella stanza, ma Greg lo afferra per un polso e lo trascina fino all’ufficio dove Gil stava analizzando la miniatura, ma Grissom non c’è e la miniatura è a terra, Greg afferra il telefono e chiama Gil.
“Dove sei?” domanda quando Grissom risponde al telefono.
“All’ospedale … Sara si è svegliata!” risponde.
“Hai scoperto qualcosa?”
“No … Solo candeggina!”
“Come sempre, ma forse noi abbiamo una pista …”
“Torno in centrale!”
“No, stai con Sara!” conclude Greg, per poi riporre il cellulare in tasca. Nick esce e torna da Archie, Greg li raggiunge poco dopo, tre paia d’occhi fissano lo schermo del computer, in attesa di qualcosa, è un bip che li riscuote, una luce rossa si accende lampeggiando in un punto della mappa.
“Il telefono di Natalie Davis …” dice Archie battendo dei tasti al computer.
“Dove sei?” dice la voce della killer.
“Sto arrivano, mezz’ora e sarò lì, non dare nell’occhio …” risponde la voce dell’altra donna.
“Sì! Desert Inn Road!” dice Archie.
“Grazie!” risponde Nick. Stokes afferra la mano di Greg ed insieme corrono fuori, salgono in macchina, Nick mette in moto ed infila il cappello, suo compagno inseparabile, Greg afferra la radio e chiede rinforzi.
Venticinque minuti dopo la macchina frena di colpo, Nick scende, seguito Greg, entrambi con la pistola in mano, corrono per la via, poi vedono la killer delle miniature dall’altro lato della strada, deserta per via dell’ora, lo sguardo che si scambiano è eloquente, senza attendere i rinforzi, si fiondano su di lei, ferma sul marciapiedi. Natalie Davis li vede ed inizia a correre, loro corrono dietro di lei, d’un tratto la donna svolta a destra, ma Nick e Greg la tallonano, è spacciato ormai. Ma è un attimo, una macchina scura frena bruscamente e permette alla Davis di salire, la donna all’interno estrae una pistola e spara. Greg si pone fra la macchina e Nick, facendo da scudo col suo corpo al compagno prendendo la pallottola indirizzata a Stokes, si accascia a terra, sanguinante. Nick si volta ed esplode due colpi, che uccidono entrambe le donne nell’auto, poi si inginocchia sul marciapiedi, tiene Greg tra le braccia, Sanders continua a sanguinare copiosamente dal petto, tra la spalla ed il cuore. Nick, con le lacrime agli occhi, tenta di fermare l’emorragia, Jim e il resto dei poliziotti arriva poco dopo, ma nessuno di loro trova il coraggio di farlo allontanare, è Jim a chiamare i soccorsi, che arrivano tempestivamente.
“Ti … amo … Nick …” rantola Greg prima che i paramedici lo carichino sull’ambulanza. Nick non risponde, non trova le parole, lo ama, ma lo sta perdendo, se Greg muore lui non vuole vivere, non senza la sua ragione di vita, non senza potersi alzare tutte le mattine con quell’uomo accanto.
 
[Diverse ore dopo in ospedale …]

“Come sta?” domanda Gil a Nick.
“Sono cinque ore che è in sala operatoria, è arrivato in ospedale in appena in tempo …”
“Vedrai che andrà tutto bene …”
“Non me la perdonerò mai Gil, è colpa mia, quella pallottola doveva essere mia!” conclude Nick gettandosi sulla sedia. Gil si allontana, Nick si copre il volto con le mano, inizia a piangere lacrime silenziose, liberatorie, niente singhiozzi, niente rantoli, solo lacrime salate che si infrangono sulle labbra. La porta della sala operatoria si apre, un infermiera o un medico –a Stokes non interessa davvero- esce, si avvicina a Nick che si alza e le si avvicina, asciugandosi le lacrime stizzito.
“Signor Stokes, il signor Sanders è appena uscito dalla sala operatoria, ci sono state delle complicazioni ma …” dice la donna. Nick non sente il resto della frase, corre in corsia ed entra nella stanza di Greg, si poggia alla porta, chiudendola lentamente, poi si avvicina al compagno, si siede sulla sedia accanto al letto, afferra la mano di Sanders e si addormenta con la testa poggiata accanto al fianco dell’uomo.
 


Nick si volta, stizzito, sente qualcosa sul volto, ma questa mossa gli fa solo stirare i muscoli del collo, alza la testa e vede che quello che gli infastidiva il volto erano le dite affusolate di Greg, sorride, ancora semi addormentato.
“Da quanto ti sei svegliato?” domanda Nick.
“Abbastanza da far risposare tranquillo te, rantolavi il mio nome a più non posso, ti sei calmato solo quando ho preso ad accarezzarti il volto!” risponde Greg. Nick sorride imbarazzato e arrossisce, stava sognando Greg, in fin di vita sul marciapiedi, che stava per morire dissanguato, che i medici non arrivavano in tempo per salvarlo, ma invece era lì, accanto a lui, salvo.
“Ho avuto una fottuta paura di perderti!” dice Nick stringendo la mano del compagno.
“Ma ora sono qui, siamo entrambi sani e salvi …”
“Già, Sara ha perso il bambino!”
“Mi spiace per lei …” risponde Greg rattristandosi.
“Ehi … L’importante è che tu stia bene!”
“Sì, ci sei tu qui, sto bene!” dice Sanders ridendo.
“Greg, vuoi sposarmi?” domanda Nick.
“Cosa? Sì, dannazione Stokes!” risponde Greg afferrando Nick per il colletto della t-shirt e attirandolo a sé. Nick ride e bacia il compagno che risponde con forza al bacio, afferra Stokes per la nuca e lo avvicina ancora di più a sé, le loro lingue si scontrano, si accarezzano ed entrambi gli uomini si sentono completi con quel contatto, quando il rumore dell’elettrocardiogramma di Greg raggiunge livelli altissimi, Nick si allontana dal compagno e gli afferra la mano.
“Ti amo Sanders!” conclude Nick ridendo.
Per il resto del mondo magari quello era un giorno comune, ma non per Nick e Greg, avevano rischiato la vita, avevano ucciso, eppure quello sarebbe stato il giorno più bello della loro vita, quello che avrebbero ricordato con più divertimento e passione, quello non era davvero un giorno qualunque. 


Angolo autrice:
E qui finisce la mia follia. Avevo promesso massimo tre capitoli e tre ne ho scritti, probabilmente il finale lascerà insoddisfatti tutti, però ero in vena di sentimentalismi, magari potrei scrivere un continuo, che so tra qualche mese, per ora direi che qui si chiude la mia long. Grazie a tutti coloro che hanno perso tempo a leggerla! (: Commentate? Tanto per sapere se il finale vi è saputo adatto oppure no.
   
 
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