Membro dal: 14/02/09 Recensore Veterano (255 recensioni)
presentazione
D'un tratto mi trovai con centinaia di padrini poetici monocoli che si
davano altruisticamente da fare per me. E [...] non si stancavano mai
di darmi consigli riguardanti la mia professione. Consigli diversi
quanto gli stessi librovori:
* Non scrivere mai un
romanzo dalla prospettiva di un buco della serratura! * Le parole straniere si
chiamano così perché sono estranee alla
maggioranza dei lettori! * Non cacciare in una
frase più parole di quelle che occorrono. * Se il punto
è un muro, i due punti sono una porta. * L'aggettivo
è il nemico naturale del sostantivo. * Se scrivi in stato di
ubriachezza, rileggi il testo da sobrio prima di farlo stampare. * Usa l'argento vivo per
scrivere, perché garantisce la fluidità del
discorso. * Le note a
piè di pagina sono come i libri sullo scaffale inferiore
d'una libreria: non li guarda nessuno perché biosgna
piegarsi. * In un'unica frase non
dovrebbero mai comparire, simili a formiche, più di un
milione di puntini, a meno che la frase non sia compresa in un trattato
scientifico sulle formiche. * I sonetti figurano al
meglio se scritti a mano su carta, le novelle invece su pergamena. * Dopo ogni tre frasi,
tira bene il fiato. * Le storie dell'orrore
si scrivono meglio con una spugna fredda appoggiata alla nuca. * Se una delle tue frasi
ti ricorda la proboscide di un elefante in procinto di raccattare una
nocciolina, ripensaci. * Rubare a uno scrittore
è furto, rubare a tanti scrittori è ricerca. * I grossi libri sono
grossi perché il loro autore non si è preso la
briga di essere sintetico.
['La città dei libri sognanti', Walter Moers - ti amo.]