Ciao, io sono Alice.
*Un coro di 'Ma dai?' dal tono ovvio si solleva.*
Eh, no!
Il fatto è che io, dalla mia testolina bacata, ho ben pensato di mettere il mio nome preferito come nome di Efp perché.. perché mi andava.
E poi perché, andiamo, Alice in Warblerland fa la sua porca figura!
Nel caso non lo sapeste, non sono affatto modesta. *Mette disperatamente le mani avanti.*
Ora, non voglio dilungarmi troppo circa la mia vita, perché oltre al fatto che sicuramente non v'interessa minimamente, dal canto mio potrei parlare di me per ore senza stancarmi e senza che alla fine voi sappiate nulla di me in ogni caso.
Ergo, dico solo cazzate, gente!
Volete sapere cosa piace a questa demente? Se la risposta è no.. non leggete. u.u
-La musica; non vivo senza. Infatti, dico spesso 'la musica è vita'.
Che ci posso fare, sono piena di motti.
Potrei stare ore ad elencare le mie band preferite, ed ho scoperto di recente che sono solo boybands.
Dico solo che ho una classifica di almeno quindici posti sul cui podio stanno gli Script, i Muse e i Linkin Park.
-I libri, o le letture in generale.
Potreste trovarmi benissimo a leggere il retro dei flaconi di shampoo, non me ne vergogno. (Un po' sì, a dir la verità.)
Una volta leggevo per strada e son finita contro un palo.
Forse più di una volta, ma vabbè.
Su questo campo sono molto più restrittiva, i miei preferiti sono solo due: Dan Brown e Guillame Musso.
Se siete tanto coraggiosi da voler sapere il perché, vi consiglio vivamente di scrivermi in posta, perché ho paura di quanto possa scrivere. D:
-Le citazioni ed i geni.
Ripeto spesso di essere un genio, più per una stupida forma di auto convinzione che per altro, ma i veri geni (secondo il mio parametro e giudizio, oltre che interesse) hanno la mia stima più assoluta, e allo stesso modo mi piace trovare nelle citazioni molte cose in cui mi sento rappresentata.
-L'ispirazione. La amo e venero, ma dev'essere che lei non ricambia. ç-ç
Sono poche le cose che odio, visto che spesso cerco di guardare il lato positivo della gente nelle azioni che fa.
Ma le bugie non le sopporto.
Se sono piccole ed a fin di bene, posso comprenderle.
A volte anche a me scappano.
Ma dover mentire per argomenti grossi, è una cosa che sconsiglio spassionatamente a chiunque.
Diciamo che questo è uno dei motivi per cui non credo in Dio, ma lasciamo stare.
Ecco, ve l'avevo detto che avrei scritto troppo!
Se sto parlando ad una piccola folla di pazzi che voleva sapere che dicevo fino alla fine, ma è totalmente addormentata, non ve ne farò una colpa; apprezzerò con gioia la vostra ferrea forza di volontà.
Senza ulteriori indugi, mi dileguo prima che voi mi facciate stare zitta a sassate.
Vi amo tutti, pazzamente.
Vostra, Giada a cui piace il nome Alice.
Dal primo capitolo:La mia vita era sempre stata come una di quelle sit com americane, piena zeppa di colpi di scena, ma sempre prevedibili. Di quelle con teenager alle prese con qualche cretino super-figo che le tormenta e rende la loro vita un inferno, ma che, inevitabilmente, poi, le fa innamorare di lui come delle povere pere cotte.
Ma, fortunatamente, io non ero la classica ragazza da sit com che s’innamorava del cretino della città. Io ero la teenager che affrontava il deficiente in questione, perché, purtroppo, anche nella mia prevedibile realtà, lui esisteva.
Non poteva mica non esserci. Perché quella presenza era peggio di una piaga in via di putrefazione, un porro peloso, un foruncolo, e resisteva.
Ma, se nelle sit com, poi diventava l’eroe, si poteva star certi che qui, nella mia città, nella mia vita, lui non sarebbe mai diventato magicamente il santo della situazione. Non c’erano segreti scabrosi della famiglia che l’avevano irreparabilmente rovinato, niente maschere che nascondevano un cuore d’oro. Eh sì, perché, purtroppo, il figone del mio, di villaggio, lo conoscevo fin troppo bene. Perchè le nostre famiglie erano amiche da quando mio padre e mia madre andavano al liceo, e, come se non bastasse, una delle mie sorelle era fidanzata col fratello maggiore della mia nemesi. Solo per informazione, nel mio universo, la pustola, colui che rompeva le palle insistentemente, aveva il famoso nome di Adam Brown: mi rifiutavo categoricamente di ritenerlo mio cognato. Era troppo..deprimente.
Restava il fatto, che la Pustola aveva appena segnato la sua ora.
-Spero vi abbia incuriosito :)
Autore:
Soul Sister |
Pubblicata: 15/07/10 | Aggiornata: 21/08/14 |
Rating: Giallo
Genere: Romantico | Capitoli: 20 | In corso
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria:
Storie originali >
Romantico | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico | Leggi le
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