Hanyuu e Rika non sono le uniche a ricordare le innumerevole tragedie che si sono succedute a Hinamizawa, c'è anche un altro "protagonista" di questa storia, invisibile ma indubbiamente presente, che assiste a tutte le vicende e le ricorda: le cicale.
Le cicale ricordano.
Ricordano i mille sentieri di sangue che si sono succeduti in quell'estate ripetuta per centinaia di anni.
Ma non possono far nulla se non piangere.

E' una one-shot, toccante, lo ammetto.

« Vorrei che mi capitasse qualcosa di orrendo. Perché, se non posso essere diversa in modo positivo, allora lo sarei in modo negativo ».

Non ricordi mai un cazzo. Eh beh, ma è una malattia, mica è colpa tua
Ti dici.

E’ un sogno, Yuno. Puoi dirmi la verità.
(Spoiler)

Yuno impara.
(SPOILER)

Io non sono una persona cattiva. Voglio solo dormire...

Yuno, perché adoro entrare nella sua testa.

- Sei un bambino!- gli ripeté la ragazza- Non potrai mai capire!
Può una semplice frase far scaturire un sentimento di cambiamento?
E può invece una sola parola, stravolgere l'intero mondo di un allenatore?

Il telefono squillò sul presto, quella mattina; all’altro capo della linea, una voce ben conosciuta.
“Eve? Sono io, Garry. Oggi... hai impegni, per caso?”
Eve si appoggiò con il fianco alla credenza scura, dove il telefono fisso trascorreva la sua poco impegnata esistenza e, sorridendo, si mise a giocare con il filo della cornetta, girandoselo attorno le dita sottili.
“Hei, è da un bel po’ che non ci si sente...”
---
La prima fanfiction su Ib pubblicata in EFP *3*
Zazzy ha proprio la passione di "iniziare" nuovi fandom; è già la seconda volta ^^ (idem per Heavy Rain)
Ordunque(?), anticipo che per necessità narrative ho "accresciuto" la protagonista (Eve) e le ho cambiato colore degli occhi :)
Detto questo... buona lettura bros!

[LenxKuroneko/96neko] Come in miaoglio. Mi piaceva così tanto la sua voce,mi ricordava tanto un gatto. Un gattino nero. Era antipatica,a suo modo,ma c'era qualcosa in lei che mi attraeva.
Non volevo ammettere che mi piaceva,non ero il tipo sdolcinato che abbracciava la gente. Mi vergognavo troppo per dirle che mi ero innamorato.

Siete stati voi, con la vostra debole mente e la vostra poca voglia di studiare a ridurci in questo stato. A ridurre in questo stato la Lingua Italiana, figlia del Latino, schiacciata dall'Ignoranza che, ormai, ci governa.
[Comico] [Favola]

Essere circondati da pupazzi di sabbia e pezzi di creta modellabili a seconda delle situazioni è triste.