Chester, dopo aver già perso un anno scolastico, si sente oppresso tra i banchi di scuola e vorrebbe uscire a cazzeggiare tutto il giorno con gli amici. Del resto gli ultimi voti non sono stati per nulla dei più brillanti, come sua madre si sarebbe aspettata, invogliandolo a studiare ancora meno. Il menefreghismo del ragazzo è arrivato a tal punto che si è deciso, a sua insaputa, di affidargli un tutor che sappia guidarlo e mantenerlo concentrato nello studio. Ma...la scelta di Mike come tutor porterà nuove occasioni di distrazioni in Chester o lo aiuterà veramente a passare l'anno senza rischio di bocciatura?

Si dice che una persona, quando si innamora, non se ne accorge. Magari si rende conto di quello che prova dopo un po’, ma non subito. E in più c’ erano vari modi per innamorarsi: c’ era chi si conosceva da secoli e alla fine scopriva di avere una cotta per l’ amico d’ infanzia, c’ era chi si vedeva per la prima volta e con una stretta di mano segregava un patto che si sarebbe portato nella testa per sempre, c’ era chi vedeva un volto tra gli scaffali del supermercato e veniva irradiato da una fiamma, fiamma che subito moriva per la rassegnazione che quella persona non l’ avrebbe rivista mai più.
Rob era quest’ ultimo, solo che lui stava dalla parte del commesso.

"Lui allegro, giocoso, divertente, sereno, tranquillo, pazzo, chiacchierone, socievole, aperto, pulito, senza un fottuto problema di merda.
Io, tutto l’opposto. Sporco, spento, sofferente, morto dentro, pieno di me stesso per non sotterrarmi, una vera merda ambulante."
Chester arriva nel gruppo e non fa un'ottima impressione, tuttavia Mike si intestardisce per tenerlo e farlo integrare. Questo è l'inizio di qualcosa che marchierà entrambi cambiando ogni cosa drasticamente.
Percorriamo dal loro punto di vista e in modo dettagliato quella che è la loro storia dalle origini. Niente di più sconvolgente, sorprendente e, spesso, addirittura proibito.
Non è una storia per deboli di cuore.

"Ebbene si... Volevo portarle Michael Kenji Shinoda a casa. Ovviamente non sarebbe stato facile, ma il piano era ben congeniato e dentro di me sapevo che non mi sarei fermato per nessuna ragione al mondo. Avevo esitato anche troppo, ora era il momento di agire!"
"“Andrà tutto bene, suvvia!” – è sempre così solare, i suoi sorrisi donano una pace dell’anima che in pochi sanno donare. Compresi Chester e Mike. Il solo pensiero che tra poco li potrei avere entrambi davanti a me.. no, non devo pensarci, piuttosto devo mettere insieme un discorso sensato per Chester. "

'Devo assolutamente trovare un libro che spieghi come parlare il giapponese,anche solo le basi essenziali basterebbero,ma qui mi sembra di trovarmi in un labirinto.' Un'altra fic ad opera della qui presente Little_Drunkun_Munky

'Mi prendo la testa tra le mani disperatamente, mentre nella mia mente continuo a ripetermi: da solo, da solo, da solo.
Non ero mai arrivato ad un ragionamento del genere, non c’avevo mai pensato. Mai avrei creduto di concepire realmente che sono davvero solo. Nessuno mi ama veramente.'
Chester sbatte la testa non si sa come e si ritrova a viaggiare in un mondo parallelo, mediante il quale capirà quanto maturo sia realmente diventato dal divorzio con Samantha.

Mike e la sua indecisione, Chester e la sua voglia di essere amato da colui che non lo rifiuta, o quasi ...
Canzone dei Papa Roach, una tra le mie preferite! All'inizio quando la sentivo non pensavo nemmeno che dicesse cose del genere, pensavo fosse una canzone d'amore ... Mind fuck.

Cose del genere non le avrebbero mai fatte, mai. Non l’avrebbero mai fatte nemmeno se fossero stati ancora lucidi. Eppure iniziò tutto come un gioco, così tanto per passare il tempo. Ma non erano da fare, ecco, soprattutto tra amici.

"« Mike?? Mike cazzo! MIKE! » non respiro … « Mike! » non piangere ti prego … « CAZZO CHE QUALCUNO CHIAMI L’AMBULANZA! MIIIIKE!! » si offusca la vista … Non respiro, Chester non piangere. Loro non hanno capito che è inutile discriminare la gente per cose stupide."