C’era una volta una giovane ragazza dagli occhi grigi come il cielo di Londra, la pelle rosea come i fiori di pesco e lunghi capelli color del legno. Ella viveva da tanto, tantissimo tempo - tanto da non ricordare neanche quanto - in una villa nera al di là del lago più cristallino d’Inghilterra.
Le persone con cui abitava non erano affatto gentili con lei: dicevano che fosse strana, diversa, che la troppa cultura le avesse fuso il cervello. La ragazza era dunque spesso lasciata a sé, con la sola compagnia dei grandi autori del passato, che pur non avendola mai conosciuta sembravano capirla meglio di quelli che ogni giorno evitavano i suoi occhi; Alfred Tennyson, Lord Byron, Jane Austen e, colui che più amava, Thomas S. Eliot. La sua anima era ormai rarefatta come l’ombra della Terra Desolata di Eliot.
Ma qualcosa, un giorno, avrebbe cambiato per sempre la sua vita.

«Tu li vedi i colori?»
«No»
«Davvero?»
«No»

Tutti conosciamo il proverbiale disordine di Sherlock Holmes...che teorie ha il nostro detective su questo argomento?
Prima storia in questo fandom, spero vi piaccia! :)