E se Fili, mentre cerca di raggiungere la contea dove risiede il signor Beggins avesse un incidente?
se smarrisse la strada e distogliesse l'attenzione da quella che è la sua missione, per... Sorpresa!

(Titolo modificato, prima era: "Senza opporre resistenza". Ho cambiato anche le note personaggi perché anche Thor e Loki avranno un ruolo importante, benché non centrale. Nota: è una Stony, non una Thorki).
Steve strinse i pugni, chiedendosi quale misteriosa forza arcana lo stesse trattenendo da prendere Stark e seguire l'esempio di quello psicopatico di Loki: lanciarlo giù da una finestra!
La verità era che non riusciva a muoversi, un po' per la vergogna, un po' perché gli occhi scuri di Stark erano magnetici e insidiosi come quelli di un demonio.
Una delle sue mani gli sfiorò il petto e strinse tra le dita il suo maglione. Non riuscì a scacciarlo, né a ragionare lucidamente, dato che l'afflusso di sangue stava andando dalla parte diametralmente opposta al cervello.
Guardò le sue mani cominciare a slacciare i bottoni della camicia bianca uno dopo l'altro, con lentezza, per poi sfilarla e lasciarla scivolare a terra. Il reattore Arc brillava sul petto di Tony, deglutì, distogliendo lo sguardo, imbarazzato. Non sapeva cosa fare, né come muoversi. Nonostante l'eccitazione, l'unica cosa che desiderava era scappare da lì il più velocemente possibile.
Quella situazione era assurda, inaccettabile, ma era ancora paralizzato.

Enara è una ragazza qualunque, destinata ad avere l'anima perpetuamente in tempesta. Certo, se sorvoliamo sul fatto che per sopravvivere ruba e talvolta uccide. Non che ne vada fiera, ma la vita a volte va così. Eppure, per azione del Caso, o del Fato, o di che so io, un giorno si è scontrata con una compagnia che conosciamo molto bene, composta da tredici nani, uno hobbit ed uno stregone. Insomma, Enara si è trovata tutto d'un tratto coinvolta in una storia mille volte più grande di lei: la riconquista della Montagna Solitaria.
Capitolo 1: Pertanto rimase lì, legata ed imbavagliata, puzzolente, con un bernoccolo sanguinante in testa, a guardare i nani, lo hobbit e lo stregone banchettare allegramente circondati dal suo tesoro. Sospirò. Il karma aveva colpito.
Capitolo 5: Fu allora che qualcosa scattò in lei, e nacque la sua nuova verità. Era come una voce, che semplicemente le diceva “corri”, e lei completava quel sussurro dentro di sé con “più veloce che posso e per sempre”. Correva per fuggire una casa che non poteva più essere la sua, correva per non permettersi di osservare il mondo attorno a sé, di registrarlo, di capirlo.

Durante la Battaglia dei Cinque Eserciti. Kili incontra qualcuno che cambierà il suo destino in modi che non avrebbe mai immaginato. Si trova così ad affrontare sfide inaspettate, ma avrà l'aiuto dei suoi compagni e di qualcuno del tutto imprevisto.
Ho scoperto da poco questo sito fantastico, ed è la mia primissima ff.. incrocio le dita...
Aggiunta: la storia ha preso una piega un po' diversa da quella prevista, forse è il caso di cambiare qualche indicazione...

Fanfic dedicata al mio personaggio preferito di questa stupenda serie: Daryl Dixon.
Il racconto parte dopo l'episodio 2x07 e ne segue gli avvenimenti principali fino alla fuga dalla fattoria.
Sarà mai possibile per un uomo tanto difficile come lui, trovare una ragione di vita, proprio in mezzo all'inferno?
Il raiting e gli avvertimenti sono legati ad alcuni avvenimenti che accadranno nel corso della storia, dunque, vietato entrare agli animi troppo sensibili...

Piccolo inciso ne Lo Hobbit. La compagnia dei nani fanno un incontro che non si sarebbero aspettati, che risveglia vecchi sentimenti di orgoglio, rivincita e fraternità.

Salve a tutti!
Eccomi qui con un nuovo esperimento (avendo accantonato l'altra FF).
Questa storia parla di Evelyn. Una ragazza che si troverà, che lo voglia oppure no, faccia a faccia con la Compagnia e con tutti i membri che la compongono.
E' solo un bel sogno o la sua nuova realtà?

«Scegli!» disse puntandomi contrò l’indice inanellato e fissandomi con l’espressione più truce che avesse nel suo repertorio «O i nani o gl’elfi!»
«Nessuno dei due! »risposi per le rime, poggiando il gomito sopra il bracciolo della mia comoda poltrona, posando il mento sul palmo della mano e fissando estasiata gli anelli di fumo che uscivano dalle labbra dello stregone, poggiato elegantemente all’architrave del caminetto, che mi sorrideva furbescamente da dietro la lunga barba bianca.

« Che noia… che si fa? »
« Tu hai in mente qualcosa? »
« Non lo so, ma propongo di trovare al più presto qualcosa da fare, altrimenti qui ci addormentiamo. »
« Io voglio un’avventura, un’avventura! » reclamò il piccolo Kili.
Perché, quando si discende dalla linea di Durin, rimanere per troppo tempo senza mettere alla prova il proprio coraggio può diventare noioso...

Bilbo, possessore di grande altruismo, finisce per inoltrarsi nel bosco alla ricerca di Kili e Fili, preoccupato per la loro incolumità. Sarà proprio Bilbo invece, smarrita la strada, a vagare invano in mezzo ad alberi e cespugli. Per fortuna, Thorin riuscirà a trovarlo... e ad avere una quasi civile conversazione con lui.
- Thorin/Bilbo, Fili/Kili accenni
“Direi che… è stato un racconto interessante, davvero,” cominciò Bilbo, tremando appena al ricordo dell’improvviso aumento di voce da parte del nano “gli orchi non devono affatto essere facili da sconfiggere, certo, ammetto di non essere esperto dei suddetti esseri, tuttavia credo di poter affermare che—”
“Ahia! Kili, era la mia mano quella!”
“Lo so!”
“Aspetta che ti prenda e—”
“Devi prima riuscirci!”
Fu una questione di attimi; Bilbo potè quasi affermare di aver visto Kili alzarsi in piedi di scatto e correre verso l’entrata del bosco, seguito a ruota dal fratello che, nel frattempo, gli lanciava epiteti poco carini. Le loro grida si persero nel giro di quasi un minuto e il povero Hobbit, ormai solo, si strofinò i piedi fra loro.

Lo Hobbit non aveva mai espresso molto interesse nella compagnia di una giovane fanciulla della sua razza, benché molte si fossero dimostrate più che piacenti nei suoi confronti -ed alcune di loro erano anche graziose- ma MAI avrebbe immaginato di pensare così di un uomo, di un nano. (Thorin/Bilbo)

Riassunto: Sulla via per la Montagna Solitaria, Bilbo, Gandalf e i Nani trascorrono una notte a Brea...
Storia completa.
Questa storia (come tutte quelle che pubblicherò in futuro, credo) non è mia. Io l'ho semplicemente tradotta per farvi conoscere la meravigliosa autrice Dreamflower, che ho scoperto leggendo il prestigioso sito di fanfiction tolkieniana "Stories of Arda". Per chi fosse interessato alla versione originale, la trovate qui (http://www.storiesofarda.com/chapterview.asp?sid=2846&cid=11013).
Naturalmente spero di trovarmi bene su questo sito e di farvi conoscere tante ottime autrici straniere di fanfiction! :)

L'aria mattutina è sempre un po' troppo fresca nel bosco, dove la luce arriva a malapena a causa delle fitte chiome degli alberi. Il sole non è ancora alto in cielo, ed una leggera brezza soffia da est facendo fremere le foglie come un miliardo di cicale. Daryl cammina in silenzio, agile e guardingo come un lupo, inseguendo le tracce di un cervo nel sottobosco bagnato dalla rugiada. La foresta non ha segreti per lui, abituato a cacciare da prima che l'inferno si manifestasse sulla terra, da prima che fosse necessario procurarsi il cibo in quel modo... [DARYL DIXON X OC]

- Hai davvero un aspetto orribile. - constatò.
- Grazie, questo lo sapevo già. Infatti volevo stare sola. - replicò infastidita.
Lui si chiuse la porta alle spalle e le si fece più vicino. Carol che era seduta con le gambe strette al petto si spinse indietro contro il sedile. Era vagamente imbarazzata. Non che ci fosse una ragione in particolare per esserlo, a parte il suo aspetto, semplicemente non si era mai trovata sola con lui. Forse non avevano mai nemmeno parlato tra loro, ad eccezione di quella mattina.
Daryl continuava a scrutarla silenzioso.

Trovò rifugio dietro un edificio desolato e si accucciò a terra cercando di ritrovare il suo sangue freddo, la sua anima da medico soldato. Le sue dita strinsero forte al petto la pistola e respirò a fondo. La pioggia amica non copriva gli ansiti e i gemiti di quelle creature erranti che lo cercavano, fameliche. Loro potevano trovarlo in qualsiasi momento e lui lo sapeva. Questa volta era arrivato al capolinea. Mandò un’occhiata speranzosa verso il Millenium Center e chiuse gli occhi pregando. Pregando che tutto ciò fosse servito. Pregando che ci fosse ancora speranza per loro.
Sospirò e controllò quanti colpi aveva ancora.
3 colpi.
3 colpi. Quella pistola era stata la sua salvezza per anni. Lo sarebbe stata anche alla fine, dopotutto.