Quando vai a scuola, nessuno ti insegna a vivere.
Io avrei saputo risolvere un logaritmo in pochi secondi, ma avevo paura di chiudere gli occhi e restare da solo con me stesso.
[...]
Mi chiamo Frank. Questa è la mia storia.

Frank non conosce il suo vero cognome, conosce solo il cognome della famiglia che l'ha adottato. Ha due fratelli che in realtà non sono nemmeno suoi lontani parenti ed è follemente innamorato di uno dei due.
Credete che la sua esistenza sia complicata? Avete perfettamente ragione.
/dal prologo/
« Sai una cosa, Frank? » aveva cominciato a dire il piccolo Way avvicinandosi; « A me piacerebbe che tu venissi a casa con noi. »
Sorrido semplicemente, quel piccoletto mi piace sempre di più. [...] Sono passati dieci minuti e io sono ancora fuori dalla porta di legno scuro fredda della dottoressa, ancora appoggiato di schiena e ancora affannato, non ho corso eppure il mio cuore batte a mille.
E chi l’avrebbe mai detto? Sono stato adottato!

-Oh, Alex Gaskarth, sei così dannatamente bello- pensava Jack mentre osservava il ragazzo più popolare della scuola che camminava per i corridoi dell’istituto, sempre accompagnato da una decina di ragazze, disposte a tutto pur di avere un solo appuntamento con lui.

Un po’? Mi hai trascurato un po’?
Mi hai semplicemente ignorato per un mese,ma niente di che.
Tanto,chi sono io per meritarmi la tua attenzione? Chi sono io? Nessuno,vero?
-Non fa niente. Va tutto bene. Davvero,sto bene. Puoi andare- ribatto amareggiato. 
 
  Mi contraggo per non urlare, mentre sento il sangue colare copiosamente lungo la mia schiena.
Vengo sbattuto nuovamente contro il muro, e poi sento i passi di Paul e gli altri allontanarsi.
Apro gli occhi: il pezzo di vetro è proprio accanto a me, sporco di sangue, del MIO sangue ...
 
Due ragazzi di una cittadina sperduta del NJ, entrambi con i loro problemi, che si incontrano per caso e diventeranno l'uno la salvezza dell'altro.

-Ti prego..- si, Gerard stava praticamente supplicando l'amico inseguendolo per la libreria.
-Ma Gerard!- cercava di replicare l'altro raccogliendo le riviste lasciate in disordine su un tavolino di vetro nell'aria lettura.
-Frank ti pago!- cercò di corromperlo Gerard, -Faccio i tuoi turni!- alzò la voce per farsi ascoltare, la libreria era sempre vuota ad ora di pranzo.
-Ma se abbiamo praticamente gli stessi orari!- rispose Frank ridendo per l'espressione stressata di Gerard mentre con un gesto nervoso si passava una mano fra i capelli.
-Che ti costa?- chiese esausto Gerard.
-E' una cosa ridicola!- rispose Frank gesticolando.
Gerard aveva chiesto a Frank di "sostituire" Matt.
[#1]
Storia molto "old school"
Frerard