" “Piccola Mary ..? Vieni fuori “
La sua voce roca mi fece sussultare rannicchiandomi il più possibile contro il muro freddo. Il buio mi circondava e questo mi mandava in confusione, non sapevo la sua prossima mossa, cosa mi avrebbe fatto questa volta.
I passi si fermarono davanti alla porta e mi risalì il cuore in gola. Non riuscivo muovermi, non potevo. La porta si forzò e il suo pugno si sbattè con furia contro il legno vecchio facendola spalancare. Alzai appena il viso passando le maniche della felpa lungo le guance rigate di lacrime. Riuscii a vedere il suo sorriso sghembo grazie alla fiocca luce proveniente dal piano di sotto, le sue sottili sopracciglia erano curvate in un’espressione di disgusto che mostrava verso di me. le lunghe dita spostarono l’ammasso di ricci ricaduti sulla fronte quando si mosse spavaldo verso di me. "

C'è sempre una persona che ami che diventa quella definizione. Di solito succede in modo retrospettivo, ma alla fine succede. Questa è la persona che senza saperlo imposta gli stampi di ciò che amerai per sempre nelle altre persone, anche se queste qualità che ami sono in qualche modo autodistruttive ed irragionevoli. La persona che definisce il modo in cui concepirai l'amore non è inerentemente differente da altri, è semplicemente una persona che ti capita di incontrare la prima volta che vuoi davvero amare qualcuno. Ad ogni modo, quella persona vince. Esatto, lei vince e tu perdi. Perchè per il resto della tua vita controllerà il modo in cui tu vedrai chiunque altro.

Questa storia l'ho scritta per tutte quelle ragazze che come me volevano più dettagli. Ho scritto tutto quello che immaginavo potesse succedere dopo l'ultimo capitolo, il 41. Spero vi piaccia.