[Spoiler]
What if? che parte dal capitolo z=123, precisamente istigata dalla pagina 13.
Una sola scelta può apportare tanti cambiamenti. Tanta disperazione. Senku si ritrova a dover fronteggiare la più ardua delle sfide impostegli dal nuovo mondo, una sfida che rischia di portargli via ogni cosa, ma sopratutto lui, Asagiri Gen, la persona che ama. Precipitati in un ambiente ostile, feriti e distrutti, riusciranno i due a scampare ad un Mozu seriamente intenzionato ad ucciderli?
Dal capitolo 4:
-Senkuchan... c'è il fuoco acceso?-
Lo scienziato inarcò il sopracciglio.
-Lo sento scoppiettare... -
-Gen... -
-Senkuchan... - il mentalista mosse la mano verso di lui, a tentoni, lo sguardo che vagava come perso nel vuoto.
-Gen... - inspirò profondamente, portandosi una mano alla bocca.
-Senkuchan... - piagnucolò l'altro, impanicandosi -Cosa.. Non ci vedo... che sta succedendo? Non ci vedo!-
[SenGen] [Ryukyo]

L'ultimo anno sta per volgere al termine alla Yuei ed i nostri eroi cominciano a sentire il peso di ciò che affronteranno da lì ad una manciata di mesi.
I silenzi cominciano a farsi e pesanti ed i sentimenti cercando di strabordare dai loro argini.
Ochako ha una terribile cotta per Izuku sin dai primi giorni nella scuola, ma forse non è l'unico in grado di smuovere l'animo della nostra Uravity.
Sarà, infatti, una convivenza coatta a rendere la situazione decisamente esplosiva...
"La 3-A naviga nel brusio generale. L'ultimo anno scolastico è iniziato da poco e già profuma di nostalgia e di frasi non dette. Sappiamo già tutti che questi mesi passeranno in fretta e vorremmo in qualche modo lasciare un segno indelebile. Forse meno eroico di ciò che si pensi.
Sentiamo tutti la soffocata caduta dei granelli di sabbia delle nostre clessidre, ma cerchiamo di focalizzarci sul rumore assordante del presente.
Chi squittisce agitato, chi già parla di esami finali. Altri restano in silenzi assorti nel loro pensieri. Come Katsuki. Fin troppo taciturno nell'ultimo periodo..."
[Kacchako Centric]

Ochako e Tsuyu comprano una rivista che si rivela essere un po' particolare, Katsuki invece la riceve in testa.
~
Shottina assolutamente demenziale, aprire con cautela. Accenni di OchaBaku~

Una raccolta di flash-fic e one-shot per raccontare momenti, avventure e problemi di questi due giovani ragazzi alle prese con una relazione a distanza. KuroTsukki
#1 - One touch: perché saper murare è un'arte
#2 - Our hands (1): le mani sono importanti
#3 - Our hands (2)
#4 - Our hands (3)
#5 - I think what you think: non siamo poi così lontani
#6 - Our hands (4)
#7 - Non importa quanto sono lunghe le tue gambe, se scappi io ti seguirò
#8 - Just this time
#9 - On my own

N.A= si riferisce al capitolo 499. Se non volete sapere nulla, non leggete.
Ps= é una storia LluviaxGajeel, ma come amici, non altro.

Una chioma bianca si infilò velocemente dentro l'ufficio della preside della sua scuola, una donnina bionda e dalla corporatura minuta. La chiamavano la preside fantasma, in quanto solo in pochi potevano dire di avere avuto il privilegio di parlare con lei.
«Preside Vermillion.»
Mirajane Strauss fece un leggero inchino e si accomodò sulla poltrona in pelle scura, accavallando le lunghe gambe.
«Dimmi tutto, Mirajane.» la donnina si voltò verso di lei, pur rimanendo in piedi sulla cattedra. Ad osservare che non cadesse, il Vicepreside Makarov stava con gli occhi spalancati. «Volevi parlarmi del ballo di fine anno, giusto?»
[...]Erza spalancò la porta della presidenza con il fiatone. Appena ricevuta la conferma da parte di Mirajane si era fiondata a cercare il preside della sua scuola d'élite nel suo ufficio, ma non era andata proprio come aveva sperato.
«Vicepreside Geer…»
Riconobbe la fluente chioma nera legata in una coda, ma non vide i capelli sbarazzini del suo superiore.
Ed eccomi qui col seguito tanto atteso (ma anche no). Spero davvero che vi piaccia quanto a me diverte scriverlo =D Un abbraccio

Nella città di Tokyo si è diffusa una strana disperazione … Si celano nella folla, cacciano gli umani per cibarsi delle loro carni: gli uomini li chiamano ghoul.
L’intrecciarsi del destino di due esseri di differente razza farà nascere una relazione dalle macabre sfaccettature.
“L'uomo è il mostro più orrido sulla faccia della Terra.”
“Dio non esiste, se esistesse, allora l’omicidio non avrebbe motivo di esserci.”
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Tokyo Ghoul!AU (non è un crossover, è stata ripresa solo l'ambientazione e non è necessario conoscere la storia originale ai fini della storia)
Coppia principale: MidoTaka
Coppie accennate/relazioni particolari: AkaMidoTaka, AoKuro, KuroMomo, NijiAka, kasaKise, OtsuMiya, MomoRiko
Buona lettura!

Cap. 1: Aomine sapeva che al mondo succedevano cose brutte ed esistevano persone più simili a bestie che ad esseri umani, il suo lavoro glielo ricordava ogni giorno, ma come tutti aveva ingenuamente pensato che quelle cose e quelle persone non lo riguardassero da vicino, che non avrebbero mai potuto toccare lui o i suoi cari. Probabilmente fu per quello che si trovò bloccato sulla porta di una stupida ed anonima stanza del reparto di terapia intensiva, troppo sciatta e bianca, a fissare l’unico letto e la minuscola creatura sotto le lenzuola che non riusciva a riconoscere.
***
ATTENZIONE: Come suggerisce il titolo, questa storia parla di una relazione di tipo abusivo, contiene pertanto VIOLENZA e anche NON-CON. Chiedo scusa a chi eventualmente non si trova a proprio agio con questi temi.
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Coppie principali (esterne a quella violenta): AkaKuro - MidoTaka - AoKise.

< Xerx Nii-san > lo chiamò la piccola Sharon.
< Sì? >
< Reim mi ha raccontato che le stelle nascono dal collasso di una nebulosa. > Si fermò, quasi intimorita. < Mi ha detto che tu sei proprio come una stella. E io gli credo. >
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{Oh ragazzo, fa male vedere il tuo castello di vetro infrangersi?
Oh ragazzo, so che hai visto il cielo cadere e il mondo distruggersi.
Ma, la riesci a vedere quella luce laggiù?
La vedi, lì dove sorge il sole, nella terra dove un'anima disperata può ancora salvarsi?}

La ragazza si inginocchiò accanto alla tomba, non curandosi dello sporco che si insinuava fra le fibre della propria veste e con un gesto lento poggiò la lettera ormai consumata, tante erano le volte che l'aveva riletta, piegata appositamente per poter dar sfoggio della scritta sul davanti. Nell'angolo destro del foglio risaltava la stampa di un dolcetto colorato.
Fece per rialzarsi ma, impigliatasi in qualcosa, ricadde prontamente in avanti, ferendo mani e ginocchia, lacerando la veste.
Non ci sarebbe stato più nessuno a prenderla al volo per impedirle di cadere. Ad aiutarla per rialzarsi.
«Perché» sussurrò al nulla, mentre caldi e densi goccioloni le rigavano le goti arrossate, condensandosi sulla superficie sotto di lei, che poi le risucchiava senza pietà nelle sue viscere per nutrirsene.