-Se posso trovare un Inno al mio Capo nella versione reversed de “La Vecchia Fattoria”, allora posso anche leggere la biografia di Ozzy Osbourne al contrario!-
-“La Vecchia Fattoria”?- ridacchiò il compagno.
-Perché, te avresti un’idea migliore?-
-Papaveri e Papere?-
Eleazar alzò gli occhi al cielo
-Ma perché quando Lucifero ha avuto la brillante idea di sfidare il Trono, io non ho finto di avere la febbre come Yits’aq?! Almeno non mi affibbiavano un deficiente come te come Compagno di Coscienza!-
[Decisamente Nonsense]

Ecco qua una one-shot, il pairing non è chiaro, però ;) forse questa shot diventerà una raccolta, boh, devo decidere. Buona lettura!
Cit: «Perché non era la fiamma rossa. Ma era l’aria che l’alimentava. L’aria azzurra, semplice, dannatamente solita, che tutti però hanno bisogno di avere e respirare. Ma che tutti sfruttano, lasciandone poi solo i resti, che si disperdono.
“Come lacrime nel vento…”»

Nella casa degli specchi... le sensazioni di Rein sono infinite...

Rosso. Una tinta che perseguita Rein da sempre. Ma la sua mente non riesce più a sopportare che questo colore appartenga solo a sua sorella.

Lei aveva notato i suoi occhi profondi color cioccolato dal primo istante in cui lui l’aveva guardata, e le sue labbra piene e morbide dalla prima parola che avevano pronunciato, erano così naturali e sensuali allo stesso tempo.

*STORIA REVISIONATA E PUBBLICATA SU AMAZON*
Chiara accusò malamente il colpo, sapendo che lui l’aveva azzeccata in pieno. Era proprio così: oscillante tra i grandi autori che studiava e le banali storielle d’amore su cui sognava – libri di scarse pretese, Harmony, fanfictions -, lei aveva dovuto ammettere che la realtà non poteva mai competere con l’immaginazione, e non era riuscita ad accontentarsi, nella sua esistenza. Così, aveva finito per non avercela quasi, un’esistenza: pochissimi amici, con cui non usciva molto, poche relazioni naufragate di fronte alla sua incapacità di amare gli uomini di carne come amava quelli di carta, poco di tutto. Tranne che di parole. E di amore, che finiva per riversare sulle parole.

- Filippo?
- Mmmh?
- E' piuttosto tardi.
- Davvero?
- Non pensi che sia ora di andare a letto?
Filippo si alzò in piedi, rischiando di travolgerla. La prese in braccio stringendola con forza.
- Filippo!
- Tesoro?
Uscì dallo studio.
- La servitù!

Elena si era innamorata.
Di Davide.
Davide che era sposato.
Ma lui non sarebbe stato mai suo finchè non fosse riuscita a baciarlo.

Bella.
Questa era l`unica parola per descriverla.Davvero bella.
[FF dedicata a Delphinium_Love]

“È finita.” “Che significa?” “Quello che ho detto. Questa è stata l'ultima volta che ci siamo visti, l'ultima volta che siamo andati a letto insieme.”

Una semplice song-fic per gli amanti del BlueMoon sulle note Dell'applauso del cielo ^^

La principessa aveva lo sguardo basso ma le sue braccia stringevano Shade in una stretta delicata -Ti prego non andartene...- sussurrò implorante.
Il ragazzo sorrise dolcemente. -No...Non ti lascio se non vuoi.Stai tranquilla- rispose dolcemente.
Affondò una mano nei folti capelli azzurri e la strinse a sè.
La giovane si appese al suo petto mentre le calde lacrime continuavano a scendere
E' vietato inserire il tag < br > a fine e/o inizio introduzione. Lely1441, assistente amministratrice

Pioveva, pioveva a dirotto. Il rumore della pioggia che si infrangeva contro i vetri delle grandi finestre del salone da ballo era sovrastato dalla musica incessante e dalle risate sommesse degli invitati. Poi, all’improvviso, silenzio. Solo la pioggia, e l’attesa palpabile nell’aria. Una voce sopra i bisbigli curiosi che stavano ricominciando, persone che avanzano fra gli altri invitati, sorrisi. E dietro, nascosta da tutti gli altri, sotto una maschera che stava per sgretolarsi, una lacrima.
[Rein/Shade] ~ Post Manga ~

"Noi…se rinasceremo…in qualche altro luogo, in qualche altro tempo…noi siamo destinati a ritrovarci, lo so. Promettimi che mi aspetterai."
La ragazza ricambiò il sorriso, lieta che il suo principe si fosse ripreso.
"Si. Ti aspetterò, anche per sempre se necessario."
Restarono a guardarsi negli occhi per qualche secondo, sapevano che ora non c’era più niente da dire; dovevano andare avanti. Si presero per mano, e cominciarono a camminare, finché la luce bianca che aveva cominciato ad avvolgerli diventò intensa, coprendo ogni altra cosa.
Rein si svegliò di colpo. Aveva fatto quel sogno, di nuovo. Era la terza volta quella settimana...
[Rein/Shade]