SALVE A TUTTI! Sono DarBk Angel e questa è la prima fanfiction one shot che scrivo su Death Note e in particolar modo sulla coppia Mello e Matt. Sono graditi tutti i tipi di commenti, dai positivi ai negativi (ma costruttivi), in modo tale che possano aiutarmi a migliorare il mio stile di scrittura.
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Quando una trave incandescente della chiesa gli cadde sulla gamba, dalla sua bocca uscì solo un gemito di dolore, che si trasformò in una risata sguaiata e priva di gioia ,che esprimeva quel suo lato folle ma amato da Mail. “Coraggio, vieni a prendermi.”

Ecco cosa succede quando si cambia casa, Mihael Keehl. Dovresti saperlo ormai, e invece continui a ricaderci.
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Mi sono appena trasferito in questo buco di posto dimenticato da Dio, non ho una casa, non ho amici, non ho un lavoro.
Però c'è questa pasticceria in centro, dove lavora un ragazzo da togliere il fiato.
Credo mi piacerà vivere qui.

"Era sempre stato così. Nei loro squallidi, animaleschi e sbrigativi rapporti non c'era mai stata un'ombra d'affetto o di calore, né prima, né dopo, eppure l'asprezza della loro relazione evidenziava una cruda onestà che raramente si vede tra due esseri umani e probabilmente celava un sentimento magari indefinibile, ma più forte e vero di quanto sembrasse."
Un piccolo scorcio sul controverso e disperato rapporto che lega Mello e Matt.

Quando le urla della partoriente tacquero e si alzarono quelle più fioche e infantili dei nuovi nati, nessuno gioì.
Luka dal passato misterioso, Luka che combatte, Luka con brutti e bei ricordi che Yuki non conosce più.
Com'è successo che il Duras più amato dal re dei Demoni, già marchiato del simbolo dei peccatori perché appartenente alla famiglia maledetta, abbia scelto di tradire la sua stirpe, i suoi simili, per la fonte di vita dei suoi nemici?, per una donna umana che avrebbe dovuto voler uccidere?
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Il passato di Luka e la prima vita di Yuki con lui, o come potrebbe essere andata secondo me.
ATTENZIONE: ci sono dialoghi o descrizioni presi dal manga, non è un tentativo di plagio ma una ripresa di alcuni particolari per "avvalorare" la mia tesi. :)

Se, quel giorno Obito non fosse morto, e di conseguenza, neppure Minato e Kushina lo fossero...
Se una ragazza, figlia del clan Hyuga, graziosa e talentuosa, fosse inserita in squadra con Obito e Kakashi, al posto di Rin.
Se al ritorno di una missione i due si prendessero una sbornia colossale, per poi risvegliarsi nel letto con un gran mal di testa..
Una storia d'amore che sboccia tra imbarazzi e un clan soffocante e bacchettone. Riusciranno i due a trovarsi infine insieme?
Una LòngXKakashi rivista, con un altro contesto.

Comincia male, finisce bene: Incentrata sulla coppia ItachiXDeidara e come potrebbe essere arrivata allo scoperto. Adoro questo filo di trama, infatti la storia è il processo che porterà Deidara di nuovo al suo essere energia esplosiva, e Itachi a lasciarsi andare un pochino almeno con il ragazzo che ama.
Dalla storia:
{-Da quando sono così sentimentale?-
Si chiese.
Ma la risposta era più che ovvia: lo era sempre stato, ma solo Deidara aveva saputo rompere il muro dietro il quale lo nascondeva.}
[...]
{-No… Non devo…-
Deidara si mordicchiò il labbro inferiore.
-Non fare così…!!! Trovo quel gesto decisamente troppo seducente-
Gli occhi di Deidara si alzarono piano, fissandosi in quelle iridi nero pece. Adesso sembravano il mare sotto al sole, un dannato mare di scottante brama.
-Perché mi guardi con questi occhi…???- Itachi credé di sentire il suo autocontrollo incrinarsi.
“…Ita…chi…” mormorarono dolcemente quelle labbra, facendo infrangere quel dolce sospiro sulle labbra del moro. -…Questa voce…- Itachi sentì distintamente il suo autocontrollo che cadeva a pezzi, si sbriciolava, la sua ragione che si ritirava in un angolino della sua mente più scuro dei suoi occhi, mentre spingeva appena contro il petto del biondo, facendolo stendere di nuovo.}

-Ma perché la dovresti invitare?-
-Perché ti piace-
-Che? Cosa? Lei non mi piace-
-E invece sì-
-Non è vero-
-Dai, Shikamaru non fare il bambino piccolo anche se non me l’avessero detto si vedeva da qui a un kilometro in linea d’aria senza foschia-
-Che seccatura…chi è stato a parlare?-
Ino indicò mollemente con il braccio uno Chouji stranamente intento a mangiare patatine con un’aria innocente che non convinceva proprio nessuno.
-Io e te non siamo più amici- sentenziò Shikamaru
Partecipante all'iniziativa - Nine days were gifted to the race of Black Flies...- della Black Parade

La mia stessa nascita portò scompiglio nel paese. Da quanto mi raccontarono poi quando fui abbastanza grande da comprendere non si era mai visto tanto scompiglio nel villaggio della foglia.
Perché? Semplice, la mia nascita non era stata né prevista né era frutto di un legame matrimoniale, bensì fu quello che molti chiamarono un 'errore'.
Una neonata era nata con il Byakugan fuori dal clan Hyuga.
Un grave smacco alle rigide regole del clan, ma a quanto pareva un qualche uomo Hyuga aveva deciso di 'divertirsi' una sera ed eccomi qui.
In questa storia la nostra protagonista ha preso il posto di Rin, che qui non è mai esistita. Questa volta scriverò di un Kakashi ancora giovane XD

[SPOILER dal CAPITOLO 43 DI BIANCA COME IL PECCATO]
"«Me so reso presentabbile. E poi, nun me piace sta' a letto se nun c'ho niente da fa'.»
La malizia nei suoi occhi mi fece mordere il labbro, di rimando. Era arrivato abbastanza vicino perché potessi sentire il profumo della sua pelle lavata di fresco. Passai un dito sul colletto della camicia, che lasciava intravedere una generosa porzione del suo petto.
«Forse, oggi potremmo trovare un passatempo.»
«Ah, sì?»
La sua voce si fece bassa e seducente. Avanzò di un passo, lasciandomi con le spalle al muro. «E che passatempo c'avevi in mente?» Le sue mani mi cinsero i fianchi; le mie corsero a delineare il profilo delle sue braccia, risalendo dal polso alle spalle.
«Non saprei» sorrisi, e gli sfiorai il naso con il mio. L'idea che chiunque potesse vederci passando per il corridoio mi faceva correre un brivido lungo la schiena. Martino mi accarezzò le labbra languidamente, e quel brivido divenne un'invasione di calore nel bacino. Dio, quanto lo volevo. La mia pelle lo stava chiamando, le mie mani urlavano il suo nome."

Cos'è lui per Matt?
Un amico? Nah.
Quell'idiota non sembra averne bisogno. O per meglio dire... tutti sembrano poter essere amici di Mail Jeevas. Ma nessuno lo è realmente. Nemmeno lui.
Un coinquilino? Lo sarebbe, se gli pagasse l'affitto. O se non avesse letteralmente deciso di fare occupazione a casa sua senza sentire il suo parere, prima.
Comunque, passiamo alle presentazioni: ho ventuno anni (da compiere) mi sono trasferito da Düsseldorf a Tokyo da circa un mese e mezzo, attualmente spiantato e il mio nome è Mihael Keehl. Beh, Mello, per gli amici. Che poi perché cazzo si dica così, quando amici non ne ho, non l'ho mai capito.

-Quindi, tu mi stai dicendo che non provi nessuna attrazione per me.-
-Dio me ne scampi.
-Quindi se io provassi a sedurti, tu non reagiresti?-
-In nessun modo.-
-Neanche se io provassi con i mezzi più subdoli?-
-Non avrebbero effetto.-
-Vogliamo scommettere?-
-Hmm...-
-Hai paura di perdere Nara?-
-Solo perché non voglio dartela vinta.-
-Domani alle otto?-
-Se avrò voglia.-
-Te la farò avere io, la voglia-
-Partecipante allo ShikaTemaDay 2013 indetto dalla Black Parade-

Con impeto, si sfilò i guanti dalle mani, lanciandoli ai piedi del letto. Posò i palmi, sul piccolo tavolino adibito alle carte, trattenendo le lacrime improvvisamente apparse. Lei non piangeva, lei non sapeva cos'erano le lacrime. Allora, perché quelle goccioline salate non la smettevano di scendere dai suoi occhi? Sorrise amaramente.
Lo sapeva il perché.

"Brianna gli si avvicina ancora, tanto da respirargli quasi sulla nuca. E' il puro e ubriaco desiderio di ripicca ad animarla, lo sa. E' sempre stato così, tra loro. Conversazioni infinite colme di rabbia a malapena trattenuta, sottili scariche di ostilità che tagliano l'aria.
Lord Darragh ha detto, una volta, che sembrano due cani gelosi delle attenzioni del padrone. Ha avuto il buon senso di non affermarlo davanti ad Brianna, che probabilmente non avrebbe gradito il paragone; ma Lorcan c'era. Ha chinato il capo, inghiottito la bile, e atteso che il suo signore cambiasse argomento. Dopo tutto, è questo che lui è. Un cane. Un mastino da guardia. Un'ubbidiente pedina da sacrificare quando sarà più conveniente. Come un cane, Lorcan morirebbe per lord Darragh se fosse necessario. Come un cane, gli sarà fedele fino al suo ultimo respiro.
Nonostante tutto."

-Per tutti i Kami!- la interruppe la bionda platinata di colpo, balzando in piedi. -Ci sono! Tu vuoi fare...- non terminò, la mano di Temari le aveva chiuso la bocca.
-Prova ad alzare di nuovo la voce e giuro che ti strangolo.- sibilò con una nota cattiva.
Attese che annuì prima di liberarla. Ino si ricompose e tornò seduta, come Temari.
Si schiarì la gola, prima di parlare, non prima di aver accuratamente abbassato la voce.
-Ma se il problema è questo, prendi il primo che capita e falla finita. Non dovrebbe essere così difficile.-
-Sei scema o cosa! E tu saresti quella che mi dovrebbe aiutare? Mi chiedo come ti vengano in mente certe idee.- rispose disgustata.

piccolo estratto dalla storia
Temari si alzò, avvicinandosi a Kurenai per aiutarla, ma la stretta improvvisa di lei la bloccò.
-Che vi succede?- domandò apprensiva, sentendole il respiro accelerato.
-Credo...credo...si sono...rotte le...acque...-