[Della serie "Il triangolo no, non l'avevo considerato" (?) :'D][RanTakuMasa con accenni alle coppie MinaKura, HamaHaya e KyouTen]
Dal testo:
"Ranmaru osservava di sottecchi il modo in cui il blu guardava Tenma e sentì una punta di invidia, mista a gelosia, montargli dentro. Voleva tanto averla lui una persona accanto che l’amasse e l’accettasse per quello che era, ma sapeva che era una cosa impossibile da avere, almeno finché continuava a farsi film mentali sulla possibile infatuazione non per una, ma bensì per due persone."

Poi si girò verso il moro e lo trovò che lo fissava, appoggiato con le braccia incrociate allo stipite della porta.
-A che gioco stai giocando, dobe?- gli sentì chiedere.
-Ti ripago con la tua stessa moneta, teme,- rispose raccogliendo l’accappatoio.
-E cioè?
-Ambiguità e provocazioni,- disse lanciandogli un’occhiata e dirigendosi poi verso il bagno per mettere a posto l’asciugamano.
-E perché?- domandò Sasuke seguendolo con lo sguardo.
-Questo dovrei essere io a chiederlo.
-Secondo te?- chiese ancora il moro, che non appariva intenzionato a rispondere.
-Sei diverso Sas’ke, da quando ti ho detto che mi piacciono i ragazzi…- disse sorpassandolo e dirigendosi verso la cucina, -e credo che ti stiano frullando nella testa delle idee malsane…

-Stavo pensando,- disse Naruto, -che in fondo ci assomigliano…
-Chi?
-Hashirama e Madara…
-In caso siamo noi che assomigliamo a loro…- disse il moro finendosi anche la seconda birra e chiedendone un’altra con un gesto.
-Intendevo che, anche loro, avevano un legame…- e gli prese un’altra birra dal frigo.
Sasuke rimase un po’ sovrappensiero, poi si appoggiò con un braccio sul tavolo, reggendosi il volto con la mano, nell’altra il bicchiere colmo di birra: -Penso,- iniziò, -che il loro rapporto avesse qualcosa di differente…
...
-Sai teme, credo sia la prima volta che io e te parliamo così a lungo, vero?
-Per me è la prima volta in assoluto che parlo così a lungo con un altro essere umano,- disse il moro con uno sguardo stanco, sbuffando. E Naruto cominciò a ridere.

E se fosse Naruto quello freddo e distaccato da tutti?
Se i suoi genitori si fossero pentiti troppo tardi arrivando ad un punto di non ritorno?
E se fosse Itachi a riportarlo a fidarsi e a legare con le persone?

Dal capitolo 2:
"E lo vide. Bastò un attimo. Solo un attimo.
Solo un attimo per vedere i suoi occhi azzurri come il mare illuminati a tratti dalle luci del locale, le sue labbra piene che si muovevano continuando a proferire scuse, i suoi capelli colore del grano e la sua pelle dorata ed invitante.
Senza aspettare neanche il tempo utile per pensare a quanto stava per fare, il moro strinse maggiormente la presa sui fianchi del biondo e chinatosi alla sua altezza lo baciò sulle labbra. Un bacio a stampo, che divenne subito umido ed approfondito non appena Sasuke, sentita le consistenza delle labbra dell’altro, iniziò a portare il biondo a dischiudere la bocca."
Trattasi di una SasuNaru, con accenni anche di GaaNaru, ambientata ai giorni nostri. E' possibile che alcuni personaggi siano leggermente OOC.

Chiudi gli occhi e fissa il vuoto...
Quand'era bambino se lo ripeteva spesso.
Chiuso in quel vecchio e logoro appartamento non riusciva a chiudere occhio a causa degli incubi, così reali da terrorizzarlo. Mani invisibili, artigliate ed evanescenti, superavano la barriera delle palpebre serrate, mani che lo ghermivano e soffocavano senza pietà. Le voci sussurrate di chi lo odiava senza una ragione, ringhi e parole cariche di cattiveria gli penetravano le orecchie con dolore.
E lui si raggomitolava su se stesso, si stringeva forte le braccia e immaginava la sua mamma abbracciarlo con amore, quella madre che non aveva mai conosciuto fino ai suoi sedici anni.
Ormai era passato tanto tempo da quegli anni e di incubi non ne faceva più, eppure non riusciva a riposare comunque.
Chiudi gli occhi e fissa il vuoto...

Guardò come la montagna cedette sopra alle loro teste e franare.
La pioggia era incessante e si abbatteva sulla terra furiosa.
Sentì le urla dei suoi sottoposti e dei ninja della sabbia, poi il buio lo inghiottì.
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Sasuke sbatté i palmi della mano sulla scrivania di Tsunade.
-Cosa significa che la squadra di Naruto è dispersa!
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-Dovresti riposarti..
-Ha paura che il mio kunai si spunti.?!?
Domandò voltandosi fronteggiando il suo ex maestro.
Lo sentì sospirare.
-Il tuo kunai sta sempre più diventando affilato e non si sta solo portando via le vite dei nemici.
Rispose calmo Kakashi.
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-.. Che c’e! perché ridi?
Sasuke si voltò, con un sorriso, verso Naruto.
Erano seduti su di una coperta bianca e insieme, fianco a fianco guardavano il tramonto.
-Non riesco proprio ad immaginarti con il becco!
Rispose asciugandosi una lacrima per le troppe risate.
-Allora immagina di volare più in alto nel cielo con me..

A Naruto quel gruppo di pezzenti sembrava uscito da Twilight, o roba da checca simile: qualcosa di strano in loro doveva esserci.
Probabilmente facevano sesso estremo.
Possibilmente si tagliavano qua e là.
Sicuramente avevano qualche tempio in cui adoravano Satana.
Questo pensava Naruto Uzumaki nell’autunno dei suoi diciassette anni. Poi incontrò Sasuke Uchiha, e Naruto capì che in fondo qualcosa l’aveva sbagliata.
No, in effetti il tempio Sasuke non ce l’aveva.
[Assolutamente OOC - School!AU] [Cap.23 leggibile a sé]

Premetto che, inizialmente, la fiction non si presenta al meglio, ma migliorare è possibile ed io credo di esserci riuscita. Ho molto da imparare, ma spero che, commentando, mi suggeriate il modo per crescere artisticamente. Grazie a tutti.
La morte di un padre sconvolgerebbe chiunque, la morte di un amante lo distruggerebbe. Quando si perde tutto la vita ti cade addosso, per alcuni superare le avversità è più facile che per altri.
Kushina è sola. Naruto non lo è, ma le perdite subite fanno si che lo si senta. L’arrivo di un patrigno, il coinvolgimento di un altro parente che si rivelerà presto per quello che è, una moto che quando supera i limiti di velocità fa si che i problemi sembrino superati e il ritorno di un passato crudele da cui è nata una nuova vita, sconvolgeranno l’esistenza della famiglia Uzumaki.
Naruto non potrà far altro che rimanere succube degli eventi, ribellarsi è difficile, pensare di farlo non lo è. La scelta esiste, ma per scegliere bisogna avere coraggio.

Non so come introdurre la storia,posso solo dire: Ryoga e Ranma vivranno una giornata diversa,motlo diversa alle altre che cambierà la loro vita.
è uno Yaoi.Ranma è OOC!
Buona lettura.
Avviso:ci sono scene lemon!

Traduzione a cura di Trinh89: Presentazione? Più di 20 one-shot. Più di 20 lemon. Più di 20 sasunaru. Devo aggiungere altro?

Fan scritta a quattro mani da me e la mia amica Tigrotta per un altro sito...Ora qui per voi... Dal Capitolo Uno: - “Non mi importa qual'è il prezzo da pagare” - ringhiò sfrontato il Biondo - “Voglio solo che tieni le tue luride zampe lontano da Sasuke. Tutto il resto non conta.” - “Te lo prometto! Inoltre ho deciso che ti allenerò ” - la serpe si passò la lingua sulle labbra per poi sibilare viscido - “Ma tu sai bene che cosa ti chiedo in cambio. A me serve un corpo, che contenga il mio spirito, e il dono che celi….voglio anche quello!” Per sapere altro seguiteci...

A dire il vero non mi sono mai fatto problemi ad accettare di essere gay e di essermi innamorato del mio migliore amico, e non ho manco mai pensato troppo alle posizioni se mai avessimo fatto sesso: amo Sasuke e non avrei problemi a concedermi a lui, proprio perché lo amo; ma confessargli i miei sentimenti, beh è più imbarazzante di quanto pensassi. [Avevo voglia di lemon SasuNaru, ed ecco ciò che la mia mente malvagia ha partorito.]

Kakashi è uno spogliarellista, lavora in un locale dove incontra Iruka, giovane professore lì per una festa. La storia si svolge un po' dentro e un po' fuori il locale, in una relazione vagamente atipica con un bel contorno di vari pairing. Riuscirà Kakashi a sedurre Iruka? Spero ne esca fuori una commedia divertente! Pairing principale: Kakashi x Iruka.

La voce si spense, il cosmo potentissimo che l’aveva avvolta e soggiogata scomparve nel nulla. Saori si lasciò cadere in ginocchio, il viso nascosto tra le mani: “Non può fare una cosa simile!! Non può pretendere che io gli consegni Shun come se fosse un oggetto di valore anziché un essere umano!” No certo, non l’avrebbe fatto… ma quel semplice rifiuto, al Dio che di tutti gli Dei era il sovrano, non sarebbe bastato, non si sarebbe accontentato di un “no”; di fronte a quel diniego non si sarebbe ritirato umilmente, perché lui era Zeus, colui a cui nulla si poteva rifiutare...