Quell’amore che non esiste
Zitta, zitta!
Non dire niente, fingi di non aver sentito.
In fondo,
è solo uno scherzo.
Lei
non rallenta mai
non sa il perché.
Ma sa che quando è sola
sente come se tutto crollasse.
Non
risponderò, tranquillo.
Sono brava a
subire, ho imparato bene.
Loro sono tuoi
amici, tuoi parenti, e io non voglio mancar loro di rispetto.
Scherzano, mi
ridono in faccia, e poi scherzano ancora. È sempre tutto uno
scherzo.
Non
si volterà.
Le ombre sono lunghe
e teme che se piangerà quella prima lacrima,
le lacrime non smetteranno più di cadere.
Inizia a far
male, amore. È una totale umiliazione.
Tu sai che
quando arriverò a casa mi sfogherò,
piangerò e urlerò di rabbia, ma non
lì, non adesso.
Adesso sto
zitta, immobile, a fumare una sigaretta dopo l’altra per
sopire il nervoso, così calma e sorridente. E incasso.
Un insulto
dopo l’altro, le mille frecciatine, le provocazioni, la
strafottenza negli sguardi… tutto mi scivola addosso. La mia
apparenza.
Sì,
quella è tutta apparenza.
Guardami.
Deglutisco ad
ogni boccata di fumo. Mando giù le brutte parole che premono
sulla lingua, e le lacrime che vorrebbero semplicemente scorrermi sul
viso.
Non
piangerò davanti a loro.
Non avranno
questa soddisfazione.
È
l’ultimo briciolo di dignità che mi resta.
Non
dirà una parola sola
in questa lotta contro se stessa.
E la paura sta sussurrando
che se sta ferma, cadrà.
In tutto
questo, tu dove sei?
Ah, giusto.
Sei qui, accanto a me.
Non fai niente.
Amore,
guardami, guardami! E ascolta…
Non vedi
quanto sto soffrendo? Non capisci che ho bisogno di te?
Solo tu puoi
porre fine al mio strazio, solo tu puoi farli tacere.
Dio, quanto
vorrei che ti alzassi in piedi e urlassi: «Adesso
basta!».
Falli
smettere, portami via.
Fai qualcosa.
Lei
vuole essere trovata.
L'unica via d'uscita è attraverso ogni cosa.
Sta fuggendo.
Vuole rinunciare e riposarsi.
Niente.
Non alzi
nemmeno lo sguardo.
A malapena
ascolti e ti fai gli affari tuoi.
Forse anche a
te dà fastidio tutto questo, il loro comportamento, ma sei
troppo succube della tua famiglia per reagire, per difendermi.
Hai scelto,
amore mio. Hai scelto di lasciarmi da sola. Hai scelto di uccidermi.
Sai che
è una battaglia che non posso vincere, lo sai ogni volta.
Ormai, mi rifiuto persino di combattere.
È
sempre tutto uno scherzo, tanto, non è vero?
Noi due,
insieme, eravamo l’emblema perfetto delle coppie innamorate
nelle favole.
Quell’amore
intenso, naturale, travolgente che sembra non poter svanire mai.
Eri davvero il
mio Principe Azzurro, l’uomo dei miei sogni,
meravigliosamente romantico e forte, pronto a proteggermi dalla strega
cattiva e dal drago sputafuoco.
Era il nostro ti
amo
detto col cuore e con l’anima, e al nostro per
sempre
ci credevamo davvero.
Adesso sto
urlando, amore, sto chiedendo il tuo aiuto. Sto affogando in questo
mare di cattive parole.
Fai qualcosa,
ti prego. Salvami!
Alzati in
piedi, reagisci, arrabbiati, di’ loro che non devono
permettersi di parlare in questo modo alla tua ragazza, alla tua
principessa, alla persona a te più cara.
Portami via,
abbracciami, dimmi che mai più sarò costretta a
subire tali umiliazioni.
Oh, quanto
vorrei che tu facessi davvero tutto questo.
Quanto vorrei
non provare delusione, ora.
Quanto vorrei
poterti ancora chiamare Principe Azzurro.
E
allora stai nella pioggia.
Tieni duro.
Alzati quando tutto sta crollando.
Stai nel dolore,
non annegherai.
E un giorno, ciò che è andato perduto
potrà esser ritrovato.
Stai nella pioggia.
Ti amo, anche se mi hai abbandonato.
Ti amo, anche se non ci sei stato.
Ti amo, e questa è l’unica cosa che non
cambierà tra noi.
Anche tu mi ami, lo so.
Il primo ti amo
è speciale solo perché è il primo.
Quelli che vengono dopo sono solo di circostanza, magari anche sentiti,
di questo sono certa, ma… sono due parole, alla fine.
Non dirmelo più, non lo voglio sentire. È stupido
e infantile.
È stupido dire ti
amo e rimanere a guardare in silenzio la persona che ami
mentre viene umiliata.
È stupido dirlo se le lacrime di lei non riescono a scalfire
il tuo muro d’orgoglio.
È inconcepibile dirlo se non sei disposto a metterti in
gioco davvero.
Avrei voluto piangere fra le tue braccia, non con il viso premuto sul
mio cuscino.
Avrei voluto che fossi tu a porre fine ad ogni nostra litigata,
semplicemente trovandoti davanti al cancello di casa mia con una
coppetta di gelato in mano, pronto a farmi tornare il sorriso.
Avrei voluto sentirmi la persona più importante della tua
vita.
Forse, mi aspettavo che mi salvassi in groppa ad un cavallo bianco.
Mi aspettavo una dichiarazione d’amore pubblica, con tanto di
rose rosse e la gente intorno a noi ad applaudire.
Ma questa è la realtà, giusto?
Questo è l’amore vero, essenziale, come i soldi
che si spendono, perché quello delle favole è
solo illusione, in fondo. Hai ragione, è meglio andare al
risparmio.
Quello è l’amore che non esiste.
Mettetevi l’anima in pace.
Dedicato a
tutti coloro che hanno avuto bisogno della persona amata, e lei,
puntualmente, non l'ha capito.
"Probabilmente
il vero gesto eroico è proprio quello di continuare ad amare
nonostante la deludente realtà."
cit. Deilantha
(L'aveva scritto nella recensione a questa one-shot,
non
potevo non aggiungerla qui ^^)
Scusate
lo sfogo, ne avevo assolutamente bisogno.
Spero di non aver scritto a vanvera, comunque. Insomma, spero che
questa shot abbia un senso, magari anche più di uno per
alcune persone.
Verso la fine avevo scritto anche altro, ma ho preferito lasciar
perdere. Non doveva diventare una lezione di vita. Proprio io, poi...
Vi riporto il pezzo soltanto per curiosità, e anche
perché, lo ammetto, mi piace.
L’amore delle favole è solo illusione,
lo si può vivere soltanto nel periodo di conquista. Dopo,
può solo degenerare.
L’amore nella vita reale è molto diverso, e
decisamente molto meno sfarzoso.
Oh, il tramonto è così romantico… no.
C’è molto più romanticismo,
complicità, sentimento nel fare colazione con la persona che
si ama.
Colazione, semplicemente.
Oppure, lavare i piatti. Oh, quanto adoro lavare i piatti con il mio
ragazzo!
Il vero amore è qui, nelle piccole cose, nella banalissima
quotidianità di coppia.
Dopotutto, il tramonto non appartiene a nessuno, lo possono vedere
tutti.
Lavare i piatti, invece, quei
piatti, è un gesto quotidiano che si condivide
solo con il proprio amore. Un piccolo sacrificio che diventa parte di
voi, della vostra memoria e del vostro cuore.
Concludo con i disclaimer: le frasi riportate a destra del testo
appartengono alla canzone in lingua inglese dei Superchick, intitolata Stand
in the rain. Ascoltatela, è molto
bella!
Vi auguro una buona Pasqua!
E comunque, preferisco una recensione ad un ovetto di cioccolato ;)
Hilary
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